Recensioni per
Vedo rosso
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
05/10/20, ore 14:06
Cap. 1:

Recensione premio per il primo posto al contest "Il gioco della sigaretta (Lui e Lei contest)": 2/3

Stavo per saltare a pié pari questa storia, che ho letto che era stata appena postata, perché ti giuro (sul settecento inglese) che ero sicurissima di averla recensita, infatti al momento non capisco perché non l'ho fatto. Sono proprio perplessa, perché ricordo proprio alcune parti del commento, quindi chissà cosa ho combinato.
Comunque. Come ben sai, condividiamo un'OTP - dove leggo Sansa/Sandor, io vado - e quindi sono parecchio contenta di poter recensire una storia del genere: ovviamente, come mi era piaciuta ad agosto, mi piace tuttora, la mia opinione non è cambiata. La scelta di raccontare quattro momenti diversi della vita di Sandor è, a parer mio, assolutamente vincente: una simile struttura mostra facilmente l'evoluzione del personaggio e, questa, è una tecnica narrativa che apprezzo sempre parecchio.
Ora comunque ti commento i vari paragrafi uno per uno, dato che la recensione precedente era di una cinquantina di parole più corte del minimo che mi impongo per i premi:

(1) Mi è molto piaciuta l'idea di offrire uno spaccato dell'infanzia di Sandor e, nello specifico, di quell'Evento che l'ha tanto segnato (a ragione, direi): bellissima l'idea di descriverlo come la prima - e ultima volta - in cui Sandor si è piegato a implorare qualcuno cosa che, se stiamo agli avvenimenti del Canon, è molto vicina alla realtà.
Peraltro, molto IC anche quel bellissimo «Sandor non piange: grida e basta», perché d'altronde un personaggio così colpito e segnato non si abbasserebbe a sciogliersi in lacrime, motivo anche della profonda distanza ideologica tra lui e Sansa, ma non vorrei correre troppo e spoilerare la recensione.
La conclusione di questa prima parte è geniale: al solito, le tue idee sono quelle che mi fanno pensare che avrei dovuto pensarci io, soprattutto in una storia del mio genere preferito. 

(2) Il collegamento tra questa parte di vicenda e la precedente è sottile ma, al contempo, fortissimo. Non è solamente il vedere rosso (che è anche il filo conduttore della storia), che le lega, ma è anche quel meraviglioso riferimento ai due insegnamenti tratti dall'Avvenimento con il fratello.
Non rubare mai nulla - ha imparato Sandor - nemmeno uno stupido giocattolo. Figuriamoci i soldi quindi.

(3) Anche questo momento è, a mio parere, fondamentale. Ma, questa volta, nella storia di Sansa - il momento in cui la salva un uomo che non è un cavaliere, ma un cane. E, in un certo senso, mi è piaciuto come tu abbia reinterpretato questo avvenimento che, in questa storia, segna inevitabilmente anche Sandor: «Non avrebbero dovuto provare a rubargliela» scrivi, in collegamento con i due comandamenti di Sandor. E, interpretandola con il presupposto dei pensieri di Sansa dopo l'Unkiss, non si può dire al 100% che la Stark non avrebbe potuto essere sua.

(4) Questa è la mia parte preferita (lo era e si riconferma): sia perché hai citato l'Unkiss, che ormai avrai capito essere il mio personalissimo cruccio, sia perché hai un po' segnato la "redenzione" di Sandor che, per la prima volta, (ti semi-cito) si domanda se la sua vita avrebbe potuto essere diversa. Ma importa davvero?
In un certo senso, Sandor è rovinato, è consumato da un rancore che niente (nemmeno Sansa) potrebbe mai estinguersi, quindi avrebbe davvero senso domandarsi cosa sarebbe potuto succedere se...? In questo senso, concordo con te: finirà con l'uccisione di Gregor, e basta.

Bellissima la conclusione, questa storia l'ho davvero adorata. A prestissimo!
Gaia

Recensore Junior
27/08/20, ore 21:53
Cap. 1:

II Posto (pari merito) 

Vedo rosso 
di Lady.Palma 
Fandom : Game of Thrones 

Grammatica e sintassi : Non ci sono errori, non ci sono refusi, è curata come non mai. Stessa cosa dal punto di vista sintattico. 
Accompagni con gentilezza la lettura, mantenendo però una velocità sostenuta, un po' come fosse una corsa. Ma è fatta talmente bene, che non te ne accorgi appena finisci il testo. 
13/13 

Stile : Semplice e pulita la tua scrittura, senza articolazioni strane ed intricate. Arrivi dritta al punto, senza mezzi termini. 
Vediamo un Sandor, il chiaro protagonista, mentre da sfondo lo fanno gli altri personaggi. Questi li inquadri di sfuggita, rendendoli sfocati nella nostra mente, e facendoci concentrare sui sentimenti del Mastino. 
Scelta elegante e sublime. 
Come detto sopra, l'andamento è incalzante, te la mangi la storia quando la leggi. 
La tua storia risulta suadente e seducente, sembra quasi che tu la senta l'ossessione di Sandor. 
Scegli accuratamente le parole, essendo un testo composto da quattro drabble. 
Per quanto la mia sete e la mia ingordigia mi spinga a volerne di più, penso che sia anche un pregio la brevità della storia, un po' il fascino del minimalismo. 
Penso che riuscire a trasmettere così tanto in così poco, sia una qualità veramente superba, che hai dimostrato di maneggiar con estrema cura. 
Anche qui vorrei citarti la storia “Giustiziere”, poiché ho trovato il tuo stile e quello di Laila molto simile. 
Esattamente come in quella storia, ho notato l'uso molto particolare dei colori e lo stile semplice e lineare. Anche se, ad essere onesta, la questione dei colori è un po' più particolare per quanto riguarda la tua storia, ma ne parleremo nella sezione adatta. 
11.5/12 

Personaggi : Storie sul Mastino ne ho lette tante, quasi ne ho la nausea. Ma io del tuo Mastino, ci leggerei TUTTO. 
Se spesso leggo trame pesanti come un libro di Zafon, e Mastini fin troppo rigidi, manco fossero Gregor. Qui leggo sì di un Mastino, ma di un Mastino che infondo è umano. Forse è meglio parlare di un umano imbestialito. 
Mi si è stretto il cuore nel vedere il suo percorso, sin dall'inizio alla fine. 
Vedere l'ossessione del fuoco, del fratello, della chioma ramata. È come se fosse un cane che si morde la coda, e mai riuscirà a trovar pace se non alla sua morte. 
Ovviamente non posso mettermi a citare ogni singola frase che usi, altrimenti ti copio il testo e facciamo prima. 
Ma in rappresentanza prenderò la figura dell'uccidere il fuoco, come se volendo ucciderlo, volesse uccidere Gregor. 
Lo stesso Gregor che gli ha fatto versare il sangue, infondo è questo quello che fanno i legami no? 
E qui ti suggerisco io un'immagine, forse forte. 
Una donna, che partorendo è costretta a sanguinare per dare alla luce il proprio bambino. 
Mi hai fatto pensare con questa brevissima introspezione, direi che hai fatto un bel lavoro, vanne fiera. 
13/13 

Titolo : Sandor in effetti vede rosso, vede il sangue ed il fuoco. L'ossessione per questo colore la fa da padrone, quindi cosa devo fare? 
Ti devo dare il massimo anche qui. 
Io non avrei saputo fare di meglio. 
2/2 

Gusto personale : La storia è amara, amara come la sua vita e come tutta l'opera di Martin. Ma essendo abbastanza masochista, io amo queste cose. 
Ma non basta solo il dramma per farmi estasiare, ma anche un certo grado di scrittura, un certo gusto e l'intelligenza nel capire almeno la realtà che si racconta. 
Devo dire che ci sei andata abbastanza vicina. Non sono una fan delle drabble, sono il tipo che allunga i brodi ed è prolissa. Ma pur essendo logorroica, sono riuscita ad apprezzare una perla breve ma intensa. Ed alla fine ti lascia quell'amaro in bocca, consapevoli di quanto possa fare schifo la vita. Ma paradossalmente è ancora più bella nella sua tragicità. 
9.5/10 

Tu hai fatto quello che esattamente dicevo con i colori. Quel rosso, MIODIOO! 
È stato meraviglioso leggerlo e vederlo inserito così bene. È proprio il fulcro della storia, è l'ossessione di Sandor! 
I prompt sono stati usati perfettamente, quindi direi punteggio pieno per i bonus! 

Colore 3/3 
Prompt 2/2 

54/55 

Recensore Master
21/08/20, ore 17:25
Cap. 1:

Ciao Giunia! ^-^
Visto che partecipiamo allo stesso contest, non potevo non lasciare una recensione a questa tua storia che reputo davvero bellissima.
Dalla prima all'ultima parola racchiude in sè tutta l'essenza stessa del mastino, ciò che ha reso questo personaggio l'antieroe un pò dannato che tutti noi conosciamo e amiamo.
Tutta la vita di Sandor è segnata dal colore rosso, proprio come tu sottolinei per tutta la trama: rosso è il colore del fuoco, della cicatrice che per sempre si porterà sul viso e che in qualche modo lo ha marchiato come "mostro" agli occhi degli altri. Il rosso è uno dei colori di casa Lannister, ed è anche il colore dei capelli di Sansa, verso la quale prova una passione quasi dolce, un sentimento quasi romantico che tira fuori dal mastino che è diventato, il cavielere che in realtà è. E il rosso è anche il colore del sangue, della rabbia e della violenza, cose a cui Sandor è stato costretto ad abituarsi sin da bambino.
Il finale è dolce e struggente al tempo stesso, ed esprime benissimo quello che è il punto centrale di tutto il contest, ossia di come l'odio possa trasformare anche una vittima nel più crudele dei carnefici, di come la storia possa sempre farci prendere strade inaspettate o riportarci al punto di partenza.
Bravissima, davvero!
Ti mando un abbraccio e un in bocca al lupo!
Alla prossima,
BellaLuna

Recensore Master
27/06/20, ore 10:25
Cap. 1:

Dunque, era un poco che non leggevo qualcosa di tuo su Game of Thrones, e mi fa sempre piacere tornarci su, perchè è un fandom che comunque mi piace sempre tanto.
Tra l'altro il titolo era accattivante (perchè è il mio colore preferito) e mi interessa la coppia Sandor/Sansa.
“Vedo rosso” è letterealmente il fil rouge di tutta la flashfic, ed è bello il doppio senso che hai usato, palese o leggermente sottinteso. Perchè non c'è solo il sangue, ma anche la rabbia. E poi il fuoco, e i capelli di Sansa. Il rosso è il colore che perseguita il Mastino per tutta la sua vita.

Ripercorrendola dall'inizio, fa stringere il cuore vedere Sandor bambino, vessato dal fratello maggiore. Ricordo come all'inizio della serie lui sembrasse pericoloso e crudele, ma è nulla in confronto al fratello Gregor, che è un mostro senza alcuna empatia prima, fino a diventarlo anche esternamente dopo la sua “non morte”.
Gregor è sempre stato un carnefice, fin dal principio, fin da quando l'unica vittima a sua disposizione era il fratello minore. Sandor forse avrebbe potuto essere diverso. Ma è cresciuto in un ambiente che gli ha reso impossibile sviluppare appieno le sue emozioni. Restano sempre lì da qualche parte, odiate perchè gli recano sofferenza, nascoste, ricacciate in fondo e coperte ogni volta dal sangue, che forse è l'unica cosa che gli reca sollievo.
Credo sia una reazione comune quella di chi è stato “bullizzato” e vessato da piccolo, di diventare poi un violento dopo. Forse è un modo di rifarsi. Chiaramente qui siamo in un caso estremo, ma la reazione violenza per violenza è abbastanza comune, se si ha la possibilità di reagire. Così Sandor cresce in modo da diventare crudele a sua volta, per non incappare nella possibilità di essere trattato ancora come lo aveva trattato il fratello.
E' una vita triste che non si accorge di esserlo quasi mai, la sua.
Soffoca probabilmente il dolore che si porta dentro in una rabbia (e qui il “vedo rosso” più figurato) che va a obliterare ogni altro sentimento. C'è un forte desiderio di rivalsa quando uccide il suo primo uomo, e il sapore di togliere una vita gli resta in bocca come un nettare, perchè si rende conto di non essere più solo una vittima, appunto.

La pietà che dimostra nei confronti di Sansa è qualcosa che si è vista spesso nella serie, quando Joffrey lo costringeva a picchiarla. E' la stessa che ha nel momento in cui la salva dagli uomini che stavano per suprarla, ed è quella che, più in là, lo porta ad occuparsi di Arya in qualche modo, non solo per il riscatto, ma anche come un padre.
Rimanendo qui nel contesto della storia, menziono la bellezza di questa frase “Sfodera la spada con un’agilità da combattente, ma mai da cavaliere”. Mi è piaciuta da morire, perchè il Mastino ha sempre sottolineato il suo disprezzo verso i valori della cavalleria, perchè lui appunto si definisce un guerriero ma mai un cavaliere. Eppure quei valori disprezzati sono quelli che lo guidano comunque a salvare Sansa e poi, più in là, anche Arya.

La conclusione è amara, com'è amara d'altronde tutta la sua vita. La scelta di Sansa la porta lontana da lui. Sciocca ragazza, se avesse potuto passare sopra all'aspetto di Sandor sarebbe stata felice e si sarebbe risparmiato molto dolore, anche se non sarebbe mai diventata la donna forte che vediamo alla fine della serie. Ma in GoT una cosa che ho notato è che chiunque sbagli paga il prezzo in modi inimmaginabili. Non esiste la fortuna, solo una lotta per sopravvivere ai propri errori. Sempre che sia possibile.
Sandor vuole uccidere il fratello e sconfiggere perfino il fuoco che gli ha marchiato il volto per sempre. Alla fine ci riuscirà, anche se nella tua shot siamo ancora ben lontani da quel momento, e pagherà prezzo con la sua vita.

E' una storia molto bella, molto triste, molto amara. Ma ci sono pochissime storie felici in GoT. Tutti pagano troppo per sopravvivere e rimane di loro solo la somma delle loro esperienze, che penso schiacci gran parte delle sensazioni che si concederanno poi di provare. Tutti loro che restano sono dei sopravvissuti.
E poi c'è chi, per perseguire il suo scopo come Sandor, sceglie piuttosto la morte.

Brava, come sempre.

Recensore Master
26/06/20, ore 19:04
Cap. 1:

Ehi scusa il ritardo, non riesco mai rispettare le scadenze che mi do T_T
Ma dettagli, dettagli.
Dunque bando alle ciance.
Il Mastino è un personaggio che mi ha sempre affascinato ed è sicuramente nel top ten tra i personaggi che mi piacciono di più.
Soprattutto mi ha affascinato il suo non essere completamente cattivo, ma neanche completamente buono se fosse un colore credo che sarebbe il Grigio, è così dannatamente umano che è impossibile non affezionarsi a lui.
Suo fratello del resto... è l'esatto opposto.
Sadico e violento gode nella sofferenza altrui.
Così un giocattolo preso senza permesso diventa un pretesto per l'ennesimo atto di violenza.
Insomma l'espressione "ho ucciso per molto meno" ce l'ha cucita addosso.
Spero di aver detto tutto.
Un bacio, alla prossima!
Niny :)

Recensore Master
22/06/20, ore 23:34
Cap. 1:

Carissima LadyPalma **
Dato che si tratta di varie drabble me le dividerò, altrimenti la ma OCD ne risentirà, dunque le numero e non avercene u.u

1 In questa prima drabble non ci ha raccontato semplicemente come è accaduto l'incidente di Sandor, e non solo la sua paura e il fatto che si tratti della sua prima e ultima supplica. Qui sei andata a sviscerare anche l'insegnamento che quel gesto che Gregor gli ha rivolto, è andato a mutare per sempre la percezione della vita per Sandor. Rubare è sbagliato e le conseguenze per un gesto del genere non si limitano alla ramanzina della mamma, ma ad un viso sfigurato per sempre e una paura per il fuoco che rasenta la pazzia. L'umanità di Sandor si percepisce da questo. Non è coraggioso, in verità. E' brutale, capace di versare del sangue senza battere ciglio, ma visto da questo punto di vista è una difesa, il tentativo disperato che quella punizione non si ripeta. Perché l'ha segnato in viso e dentro. Meravigliosamente cruda.

2. E torna il rosso, ma stavolta è il sangue di altri. La supplica non viene dalle sue labbra, ma da una sua vittima. Il rosso, simbolo di rabbia qui, che alimenta odio, rancore, vendetta e il desiderio di sovrastare tutte le altre emozioni e schiacciare per non essere schiacciato. Vendetta verso un torto per cui lui ha perso molto: un furto. Il segno indelebile di un insegnamento dato con la violenza, da un fratello inumano.
Con ancora meno parole della prima hai espresso un mosaico di emozioni negative col cinismo tipico di Sandor e qui ha solo dodici anni. Bellissima.

3. La scena del salvataggio di Sansa è, penso, il motivo per il quale la ship è salpata. Una scena che nel suo salvataggio della donzella in pericolo in verità nasconde la salvezza di Sandor stesso. La salva, usa la spada per fare del bene,una volta tanto. Invece che un assassino, è il cavaliere che sfodera la spada per una giusta causa, ma l'impetto emotivo più grande esplode al pensiero che il rosso, ancora una volta, cambia e stavolta non è sangue né rabbia, né il fuoco... ma i capelli di una giovane il cui destino ha deciso di voltarle le spalle. Un uccellino indifeso che ha bisogno di un salvatore. E lui, tra tutti, sembrava il meno indicato ma infine, nella sua imperfezione, è quello perfetto. Due facce diverse della stessa moneta. Due persone che fanno i conti con i fantasmi del passato, e ne pagano le conseguenze nel futuro. Eppure è sempre il destino, poi, che li dividerà.
E qui le emozioni sono forti, i colori si fanno più puri, e l'animo di Sandor è meno nero. Brava ♥

4. E qui il destino li divide e, la parte più tragica ma meravigliosamente descritta, è quella della consapevolezza troppo forte che quel rosso, una volta che Sansa non sarà altro che un ricordo lontano, tornerà ad essere sangue e fuoco. Un colore che è destinato a distruggerlo; il colore che lo avvolgerà quando, nello scontro contro Gregor, si butterà proprio tra le fiamme, morendo mentre fa forse l'unica azione totalmente buona della sua vita. Nel fuoco redime i peccati, ma quanti rimpianti ha sulle spalle quest'uomo? Quante occasioni perse in un passato che lo ha forgiato nellìodio e nella violenza, nella paura e mai nell'amore, che sa di aver scoperto troppo tardi? L'amarezza del finale che lo libera dalla paura del fuoco e dalla presenza di un fratello che è stato un peso troppo grande da sostenere e che solo la morte ha potuto estinguere.
Meravigliosamente struggente, un percorso che porta ad un'unica via: la fine. E, come sempre, le tue introspezioni sono fortissime e non so come tu ci riesca in così poche parole.
Complimenti davvero, leggerti è sempre un'esperienza incantevole.
Miry

Recensore Master
17/06/20, ore 11:00
Cap. 1:

Cara Lady Palma, ben ritrovata in questo fandom con uno scritto che ha come protagonista un personaggio che personalmente mi piace molto, in quanto complesso e oscuro, che è sempre interessante vedere come voi autori riuscite a portare a galla tutto ciò che lui ha tenuto gelosamente nascosto nel profondo del proprio animo e del proprio carattere. Carattere che si è modificato in conseguenza degli avvenimenti che fin dalla tenera età lo hanno visto coinvolto e che lo hanno classificato come vittima. Poi il tempo ha fatto il suo corso e anche lui si è adeguato alla vita crudele trasformandosi da vittima in carnefice. Ha imparato che il rosso era il colore della sua furia e che si combinava perfettamente con il sangue nel quale trovava il suo scopo per vivere senza venire sopraffatto. Negli episodi che ci hai mostrato è forte questa connotazione, quella dell’uomo senza riguardo per la vita altrui poiché la sua era stata tradita, fino a quando il rosso comincia a confondersi con i capelli color rame della giovane e indifesa Sansa Stark, e allora per la prima volta in vita sua, sente il bisogno di prendere le difese di qualcuno che non glielo ha chiesto ma sa essere giusto fare. Forse il rosso della rabbia che sempre lo ha dominato comincia a stemperarsi, forse in un’altra vita tutto avrebbe potuto essere diverso, avrebbe potuto vivere senza essere governato da odio e violenza, ma forse non è ancora pronto per pensare in maniera così positiva, prima ha un compito da assolvere, distruggere colui che lo ha costretto a vivere così, quel fratello che gli aveva fatto assaggiare per primo il gusto del sangue e del conseguente odio che ne derivava; solo quando lo avrà distrutto, quando lo avrà gettato nel fuoco che rosso arde, forse solo allora riuscirà a trovare la pace che danno gli altri colori. Uno scritto interessante come ci hai abituato. Spero tu voglia scrivere ancora di questo personaggio in quanto sei stata in grado in pochi semplici quadri di portare alla ribalta tutto il suo essere. Un caro saluto.

Recensore Veterano
17/06/20, ore 10:51
Cap. 1:

Ciao tesoro!
Oddio, non sai quanto sia felice che tu abbia deciso di scrivere questa storia su Sandor.
Come ti dicevo ieri, è uno dei personaggi che ho amato di più in assoluto quindi leggo su di lui sempre con molto piacere (come del resto leggo con enorme piacere qualsiasi storia tu scriva.).
Possiamo tranquillamente dividere questo racconto in quattro parti, che ci parlano di momenti ben distinti della vita del nostro Sandrone dal suo incidente da bambino fino a quando non scappa via da Approdo del Re durante la Battaglia delle Acque Nere. Tutti spezzoni della sua vita che hanno in comune un elemento: il colore rosso.
Nella prima parte, il rosso è rappresentato da due cose che saranno un po’ sempre costanti nella sua vita: il fuoco e il sangue.
Ed è proprio in questo momento che in lui nasce la paura che prova per il fuoco, dopo che suo fratello gli ha ustionato una parte del volto per punirlo di aver preso un suo giocattolo.
Ogni volta che ripenso a questo fatto, non posso che provare tenerezza per lui, per l’esser dovuto crescere accanto a un fratello come Gregor che aveva evidenti problemi di comportamento (ma sai Greg che ti amo lo stesso <3). Forse la sua famiglia avrebbero potuto fare qualcosa di più per proteggerlo, per tenerli lontano.
Ovviamente per il giovane Sandor ora tutto è rosso, causa del sangue che gli oscura la vista.
Come dicevo prima, questo è proprio un momento fondamentale nella sua vita, non solo perché si procura la famosa cicatrice che gli deturpa il volto, ma anche perché comprende che nella vita non serve a nulla implorare, tanto nessuno ti ascolta. Oltre a questo, comprende due importantissime lezioni: non si ruba agli altri e che i legami di sangue si chiamano così perché il sangue te lo fanno versare (cosa verissima per Sandrone e Greg visto come si è compiuto il loro destino all’interno della serie).
Nel secondo spezzone, troviamo un Sandor di ormai dodici anni. Ora non è più lui la vitta, la persona che implora la pietà, ma è diventato il carnefice, in questo caso di uno straccione che aveva osato rubargli dei soldi. Oltre al sangue che fa versare e il fuoco di cui ha il terrore, vi è qualcos’altro di rosso ora nella sua vita, cioè il colore della casata che serve: i Lannister (la casata migliore del mondo <3).
La situazione cambia drasticamente nella terza scena. Ormai Sandor è un uomo e, questa volta, il rosso da cui viene attirato a una gradazione diversa dal solito e più ramata: i capelli di Sansa Stark.
Quella che ci presenti qui è una delle scene tra quelle che ritengo più emotivamente forti della storia: la ragazza è a terra, in preda al panico e accerchiata da uomini pronti a stuprarla ed ucciderla. Proprio quando per lei non sembra esserci più speranza, arriva Sandor che, in breve tempo, uccide tutti gli uomini che stanno per farle del male.
Ed è proprio qui che si trova la novità: Sandor è abituato ad uccidere per i motivi più disparati, è una cosa che gli provoca sempre un grandissimo piacere, ma è la prima volta che lo fa per proteggere qualcuno.
Mi piace vederlo così protettivo con il “suo uccelletto”, anche se è certo che Sansa Stark non sarebbe mai stata sua.
L’ultima scena è quasi straziante (anche se fa parte di uno dei momenti della saga che io preferisco).
Sandor sta scappando da Approdo del Re mentre è ancora in corso la Battaglia delle Acque Nere.
È ubriaco e, mentre da solo si allontana dalla capitale, l’unica cosa che riesce a ripetere è “Perdonami”. È una richiesta di perdono rivolta a Sansa, che ha lasciato nella sua stanza del palazzo reale dopo averle rubato un bacio. Si sente in colpa per averla lasciata lì, di non averla convinta a seguirlo. Con il senno di poi, secondo me è stato meglio che lei non sia andata con lui, perché, come gli dice lei nella serie, se lo avesse fatto sarebbe rimasta un uccelletto per tutta la vita, invece di trasformarsi nella donna che è diventata.
Mentre si allontana da Approdo del Re, Sandor non può far a meno di chiedersi come sarebbe stata la sua vita se avesse avuto una vita diversa, se avesse avuto un po’ più di amore della sua vita invece che tanto odio e violenza che, nel corso del tempo, lo avevano trasformato da vittima a carnefice.
Si rende conto che non ha senso chiederselo adesso, perché l’odio e la violenza sono ormai parte di lui. È anche certo che presto il rosso tornerà a significare per lui solamente la paura per il fuoco e l’amore per il sangue.
Decide quindi di continuare a percorrere quella strada di violenza, almeno fino a quando non ucciderà suo fratello.
Penso che sia superfluo dire quanto ho pianto durante la puntata in cui finalmente Sandor avrà la sua vendetta su Gregor e non solo per come finisce lo scontro tra loro due.
È una storia che mi è piaciuta un casino, non solo perché è scritta divinamente, ma perché sei riuscita perfettamente a descrivere i vari aspetti di Sandor. Attraverso questo excursus, ci hai ben mostrato tutte varie sfaccettature che lo compongono, che lo rendono un personaggio così interessante.
Come dici nelle note, anche secondo me hai fatto bene a terminare la storia prima del suo incontro con Arya perché quello sarà proprio un altro capitolo della sua vita che lo porterà a diventare una persona completamente diversa, soprattutto nei confronti di questa ragazzina. Magari, invece, può essere un buono spunto per una prossima storia, in cui appunto si fa vedere un po' il cammino che fa per redimersi.
Ora devo ammettere che mi hai fatto venire una grandissima voglia di rivedere alcuni sui momenti della serie, quindi mi sa proprio che Sandor mi farà compagnia anche questa sera quando torno a casa da lavoro.
Sai che amo da impazzire qualsiasi cosa tu scriva e che mi hai fatto appassionare ai Dollastor, ma ogni tanto è bello anche leggere tue storie su questo fandom perché, credimi, non sei per nulla arrugginita.
A prestissimo mia cara!
Ti invio un mega abbraccio,
Jodie
(Recensione modificata il 17/06/2020 - 10:54 am)

Recensore Master
17/06/20, ore 06:59
Cap. 1:

Recensione premio 2/3 per il contest "Le canzoni più belle".

Ciao carissima,
Insomma parte tutto da una rivalità fraterna. All'inizio però è evidente anche l'affetto e, a maggior ragione, la delusione per quello squarcio sul volto, conseguenza di un bisticcio infantile. Non ho seguito molto Game of Thrones ma una volta mi è capitato di vedere la scena in cui un bambino di circa cinque anni per un bisticcio uccide uno degli amichetti. Mentre leggevo questo racconto ripensavo a quella scena. 
Certe cose segnano profondamente, e più cresce più la sua vita diventa violenta. Sarà il contesto violento in cui è cresciuto lui, originariamente molto sensibile, o il fatto che quel giorno, da piccolo, ha rinunciato completamente a sperare, ma purtroppo o per fortuna la sua vita è diventata sempre più intrisa di sangue tanto che alla fine ci ha preso gusto. Che peccato, si capiva che all'inizio era molto sensibile. 
Direi che hai reso bene l'idea della vittima che diventa carnefice. Alla prossima!