Recensioni per
La fatalità del destino
di Luschek

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/09/20, ore 20:37

Ciao cara,
Sono entrata su efp appositamente con lo scopo di leggere l'altra raccolta che ho iniziato qualche giorno fa, ma poi mi sono ricordata che mi mancava quest'ultimo capitolo, e mi sembrava doveroso leggerlo e recensirlo.
Devo ammettere che questo intero, breve, capitolo su Zeke mi ha dato in generale un brivido in tutto il corpo, ma in particolare l'ultima parte, quella su Eren.
A volte ci penso a quanta fiducia Zeke avesse in Eren e di quanto gli volesse bene. Perché a me da proprio l'impressione che, indipendentemente dall'alleanza, Zeke tenesse ad Eren, reputandolo una vittima di Grisha proprio come lo era stato lui. Poi era convinto di aver trovato nel fratello gli stessi pensieri sugli eldiani, e a quel punto per Eren è stato un gioco da ragazzi usarlo e poi buttarlo. Letteralmente, cavolo.
A parte Xavier (se non erro si chiama così) non penso che Zeke avesse qualcun altro di cui fidarsi e a cui affidarsi, quindi Eren è stato anche un po' il suo conforto, diciamo... Non oso immaginare ciò che ha provato quando si è visto tradito. E non oso immaginare cosa farà.
Perché dopo quella cosa con Ymir non si è più visto, ma sono certa non sia morto, lo vedremo presto in azione.
Non concordo con il piano dell'eutanasia di Zeke, e ovviamente nemmeno con il genocidio di Eren (che figli problematici che ha cresciuto Grisha...😅😂) ma tra le due opzioni è sicuramente preferibile quella di Zeke...
Ad ogni modo, Zeke non ha avuto un'infanzia felice, e nemmeno del genitori presenti. Inizialmente, quando non si sapeva la sua storia, non lo sopportavo, ma adesso è tutt'altro paio di maniche.
Penso che denunciare i propri genitori sia una delle scelte più difficili e allo stesso tempo coraggiose (dipende i casi) da fare. E Zeke l'ha fatto. E direi non se ne sia nemmeno pentito.
Ha ucciso così tante persone... I peccati per la sua, secondo lui, giusta causa li ha commessi, e comunque non se ne pente. Fermamente convinto di aiutare gli eldiani, liberarli dal male a cui la vita li ha costretti.
L'unico contro cui non può é Levi. Non esce mai vittorioso in uno scontro contro il capitano. Per il resto è un uomo intelligente e calcolatore. Anche un po' ingenuo quando ci sono di mezzo degli affetti (Eren).
Immagino che Zeke vorrebbe essere amato e appoggiato nella sua idea di eutanasia.
Per la seconda poi, farebbe di tutto.
Gran bel capitolo, è stato un piacere arrivare alla fine di questa raccolta!
A presto cara!
Un bacio
Martina

Nuovo recensore
24/08/20, ore 18:09

Ciao! Avevo abbandonato EFP per quanto riguarda AOT, ma mi sono ricordata della tua fanfiction e sono tornata a vedere se l'avevi conclusa. Ti faccio ancora i complimenti per questa raccolta. Ho particolarmente apprezzato come hai trattato Porco e il momento della sua morte, e anche la spiegazione dei tarocchi. Io non li conosco molto, ma grazie a queste spiegazioni, le parole che scegli hanno ancora più senso. Soprattutto per quanto riguarda la mia amata Pieck! Hai proprio ragione a dire che è una donna cazzuta: personalmente, adoro come lei sia molto dolce e premurosa con i suoi compagni e i cadetti, ma anche un'assoluta macchina da guerra. Nonostante non lo dia mai a vedere, lei è uno dei personaggi che ha perso di più: Porco, Zeke, Colt, Udo e Zofia, Magath, tutta la sua unità, suo padre a Liberio. Eppure è ancora forte (molto più di quanto non lo sia Reiner), sempre vicina a Falco e Gabi. Avrei voluto che lei riuscisse a capire meglio le intenzioni di Zeke, dato che da sempre aveva intuito fosse sospetto. Mi è piaciuto inoltre che tu abbia aggiunto Zeke alla raccolta. Io lo considero poco, pur amando tutti i guerrieri, e mi ha fatto comunque piacere leggere di lui. Per quanto il piano che aveva in mente Zeke fosse, a mio avviso, un'arma a doppio taglio troppo pericolosa per gli eldiani, era sicuramente animato dalle "migliori intenzioni". Indubbiamente ha sofferto per tutta la vita, ha dovuto prendere delle decisioni drastiche e terribili, forse per questo si è affidato troppo precipitosamente a Eren. Spero perdonerai la recensione sommaria e in ritardo rispetto alla conclusione della raccolta. A proposito, ho visto anche che hai pubblicato altre storie sui nostri guerrieri, e pian piano leggerò anche quelle! Ci sentiamo presto!

Recensore Veterano
04/08/20, ore 21:15

Ciao Luschek, eccomi tornata!
Interessantissima questo capitolo su Pieck! Non ricordo molto su di lei, ma ora che mi ci hai fatto riflettere, anche in base a ciò che ricordo, Pieck è davvero cazzuta. Ha un animo abbastanza tranquillo e sembra anche più pacifica rispetto agli altri guerrieri, ma è molto coraggiosa e tosta, è vero.
Quando ha puntato una pistola in testa a Eren io ero tipo😱. Poi furbamente ha finto di essere dalla sua parte e poi boom.
Il tradimento di Zeke ha ferito tutti, ma immagino che lei proprio non se lo sarebbe mai mai aspettata. Beh si, come nessun altro ma ripeto, Pieck mi sembra più pacifica e buona rispetto agli altri. Comunque si è data molto coraggio ed è stata all'altezza di tutto ciò che ha dovuto affrontare. E sempre furbamente, come gli altri, pure lei ha accettato la tregua che ormai non penso si tratti più solo di tregua... I guerrieri di Marley hanno capito che questa è solo una stupida guerra senza senso. Penso che ormai l'odio tra le due fazioni si sia dissipato (parlando dei guerrieri e soldati che hanno unite le forze si intende, il resto del mondo continua ad odiarsi come tanti furboni.)
Mi è piaciuto molto come hai definito Pieck: paziente, scaltra e utile. Anche io penso lo sia. E mi è piaciuto tutto ciò che hai detto di lei e che trovo molto veritiero e, come al solito, ben scritto.
Complimenti anche per questo capitolo!
Alla prossima!
Baci
Martina

Recensore Master
26/07/20, ore 12:22

E finalmente arriviamo al personaggio che, più di tutti gli altri, rappresenta, in tutta la sua tragicità ed ingiustizia, qual'è il destino dei Guerrieri: Zeke Jaeger, il Ragazzo Meraviglia, il bambino cresciuto per essere un'arma, il bambino che nessuno ha mai amato come sé stesso, il bambino che è stato sempre e solo un rimpiazzo o la pedina del sogno di qualcun altro, a partire dai suoi stessi genitori. E che, per tutto questo, è diventato un uomo schiavo del ricordo di suo padre, che persegue un sogno non suo perché la sua vita non ha scopo, che non considera gli altri esseri umani persone perché lui non è mai stato considerato tale, che manipola e uccide e si dice che è per una giusta causa, che vorrebbe essere un salvatore ed invece è solo una vittima, di sé stesso, dei sogni di Grisha e di quelli di Eren. Per quanto possa essere odioso, e di sicuro lo è, e per quanto abbia fatto cose atroci (ma più che le sue azioni, è la sua totale mancanza di rimorso ed empatia a risultare disturbante), Zeke Jaeger è forse il personaggio più tragico di tutta la storia: è la testimonianza vivente di come l'innocenza possa essere corrotta, di come anche le buone intenzioni possano condurre ad azioni spregevoli, e mentre Gabi e gli altri hanno una speranza, per quanto impalpabile, di poter vivere un giorno in un mondo migliore, a Zeke non è concesso neanche questo. Zeke Jaeger non è mai stato importante per quello che è, è sempre stato solo quello che il suo sangue reale gli permetteva di fare, e quando morirà, non lo piangerà nessuno: questa è la sua tragedia.
Finito il mio sproloquio, volevo farti ancora una volta i complimenti, perché anche questa drabble è riuscita, con tratti scarni ma essenziali, a restituirci il personaggio nella sua interezza o meglio nell'assenza di essa: l'accostamento con la carta della Giustizia sottolinea lo scarto tra ciò che Zeke crede di essere (un prescelto, un giusto, l'unico giusto al mondo) e ciò che realmente è (qualcuno che porta dolore e distruzione e che non trova altra soluzione, per spezzare il ciclo dell'odio, che privare una popolazione intera di una scelta fondamentale come è quella di riprodursi). Un contrasto che viene segnalato stilisticamente dal trattino, che mette una sorta di confine tra la prima parte della frase, pensieri che Zeke rivolge a sé stesso, e la seconda, che invece sono domande solo apparentemente retoriche, quasi ci fosse una sorta di coscienza in Zeke, che a tratti si risveglia e che lui reprime per continuare a marciare verso il proprio scopo. Ho apprezzato come tu abbia reso l'aspetto calcolatore di Zeke, che è, a mani basse, un ottimo manipolatore e uno dei personaggi più intelligenti che Shingeki ci abbia presentato (diamo alla scimmia quel che è della scimmia XD), così come la sua convinzione di perseguire un bene superiore, che lo porta ad ammantare ogni sua azione di un velo illusorio di giustizia- anche se, detto inter nos, la consegna di Grisha e Dina è forse l'unica azione che non mi sento di imputargli: non si può pretendere che un bambino di sette anni stia dietro a due megalomani che vogliono farne un soldato doppiogiochista per tornaconto personale. Quindi, in sostanza, hai saputo restituire Zeke, nella sua complessità, anche nel suo essere qualcuno che in realtà non è del tutto convinto delle proprie azioni o quantomeno non sempre le sente sue (la ripetizione delle domande è una maniera efficace di sottolineare questo conflitto), perché in realtà è ancora schiavo del desiderio di soddisfare il padre.
Un'ottima conclusione per un ottimo esperimento: sono davvero contenta di aver preso parte a questo piccolo viaggio nella psiche dei Guerrieri e spero di avere nuovamente occasione di recensirti. Poi, se ti andasse mai di passare da me, ne sarei felice, ma non sentirti obbligata.
Un bacio e alla prossima!
Catcher
(Recensione modificata il 26/07/2020 - 12:37 pm)

Recensore Veterano
18/07/20, ore 16:27

Ciao Luschek,
Eccomi di ritorno.
Dunque in questo capitolo si parla di Porco. Sarò sincera, non amo questo personaggio, ma nemmeno lo odio.
A dire il vero non odio nessuno dei personaggi di aot, perché hanno sempre quel qualcosa che non mi permette di odiarli.
Tornando a Porco, l'ho sempre trovato troppo arrogante, e pure un pó stronzo, e le persone così non le sopporto, in genere. Già prima di tutto ciò che accadde tra Marcel e Reiner, lui era sempre stronzo con Reiner, sempre.
Lo umiliava... Gli diceva molto apertamente, senza mezzi termini e senza nemmeno un tocco di delicatezza, quanto Reiner fosse inferiori rispetto agli altri ragazzi che ambivano ad ereditare uno dei giganti. Senza ombra di dubbio, tra tutti loro, Reiner sicuramente era quello con meno capacità, ma io odio quando una persona viene scredita in questo modo. Ringraziando il cielo non siamo tutti uguali, e quindi ognuno di noi ha delle capacità/abilità diverse. Sapendo quanto Reiner tenesse ad ereditare uno dei giganti, perché demoralizzato così tanto? Bastava già la sua coscienza a fargli sapere quanto fosse poco adatto a quel ruolo, ma Porco doveva sempre dire la sua, arrivando pure alle mani quando Reiner gli si rivolta contro, diciamo.
Fino alla fine, pure nelle sue ultime parole prima di morire, afferma di essere meglio di Reiner. Penso che non si dava pace, al riguardo, da ben nove anni, ovvero quando Reiner fu "scelto" al posto suo. Penso che dopo aver affermato e accettato ciò, sia morto con l'anima in pace, almeno un pó.
In poche parole hai descritto molto bene ciò che prova ed è. È sempre interessante leggere i tuoi scritti i quali, nonostante siano brevi, racchiudono praticamente tutto di quel personaggio, portandomi molto a riflettere su di esso e in generale. Adoro.
"Quando la fronteggia la saluta come una vecchia amica: del resto gli è sempre stata accanto mentre era in vita." E con questo penso tu abbia chiuso con i fiocchi il capitolo su Porco.
Al prossimo capitolo,
Baci
Martina
(Recensione modificata il 18/07/2020 - 04:33 pm)

Recensore Master
16/07/20, ore 10:42

Buongiorno!
Pieck è uno degli esempi più lampanti di quello che io definisco "effetto Guerrieri": la prima volta che l'ho vista, le avrei tirato addosso tutti i colossali del Wall Maria (e non sono ancora sicura di averle perdonato il salvataggio di Zeke a Shiganshina, ma lasciamo andare), poi, dopo aver saputo un po' di più sui mutaforma, sulle condizioni di vita degli Eldiani a Marley e aver visto la sua devozione ai suoi compagni, specialmente la sua premura quasi materna verso Gabi, il mio astio si è attenuato fino a trasformarsi in simpatia e anche se non è una dei miei preferiti, spero sinceramente che arrivi viva alla fine della storia.
Ciò detto, ho trovato questa drabble un po' più "semplice" delle altre, passami il termine, e se da un lato ho preferito le precedenti, dall'altra mi sembra che si adatti meglio a un personaggio come Pieck, che ha spesso un atteggiamento dimesso, che si mette di rado in mostra e ancora più raramente da' in escandescenze o lascia vedere le proprie emozioni. La drabble ruota tutta attorno ai concetti di calcolo ed utilità, a sottolineare come il punto forte di Pieck è la capacità di analizzare una situazione senza perdere la lucidità e di trovare sempre il modo migliore di uscirne, se non vincitrice, quanto meno indenne; la frase di apertura è quello che ho apprezzato maggiormente, perché paziente e scaltra sono forse i due aggettivi che meglio descrivono Pieck e che le hanno permesso, come sottolinei nelle note, di restare in vita persino dopo aver puntato una pistola in faccia ad Eren (che, come tutte sappiamo, non è assolutamente una persona che tiene i rancori, quando mai XD), e mi è piaciuto anche l'accenno alla giungla e al momento in cui Pieck, dimostrando ancora una volta freddezza e capacità di calcolo, decide di rinunciare alla vendetta per garantire una possibilità di salvezza a sé stessa e al mondo. Ho colto adesso che, in una forma o nell'altra, il concetto di Morte con la M maiuscola, quasi un'entità più che un avvenimento, è tornato numerose volte in questa raccolta e lo trovo un particolare molto azzeccato, perché la Morte è effettivamente una presenza imprescindibile nella vita dei Guerrieri ed è interessante notare come ognuno di loro vi approcci in modo diverso.
Come sempre, lavoro encomiabile, ci si vede alla prossima!
Catcher

Recensore Veterano
13/07/20, ore 14:34
Cap. 4:

Ciao Luschek,
Troppo contenta di aver appena letto il capitolo su Reiner. Mi piace troppo questo personaggio, forse proprio per questo suo disturbo, che onestamente lo rende così fortemente umano, a mio parere. Beh si perché, nonostante ti vengano inculcati sin piccolo certe storie, e ti vengano dati certi obiettivi, quando tutti si aspettano che tu creda a quelle storie e persegui quegli obiettivi che ti renderanno in qualche modo un simbolo... Nonostante tutto, è comunque difficile rimanere fermamente attaccati a tutto ciò vivendo per anni insieme a coloro che erano il tuo obiettivo. E direi che Reiner ha vissuto anche molto bene quegli anni. Aveva fatto amicizia con molti, in particolare con Eren e Armin, si comportava come un fratello maggiore. Oserei dire che gli piaceva pure stare nei panni del soldato. Stava quasi dimenticando di essere un guerriero. Perché in fondo, gli abitanti dell'isola che tanto voleva e doveva distruggere, non erano e sono altro che persone come lui, come quelli di Marley. Persone con dei sogni, dei sentimenti e tanto dolore (e in alcuni rabbia) dentro. Dopo tre anni, come si fa a non affezionarsi? Come si fa a rimanere indifferenti? O, anche se non si rimane indifferenti, come si fa ad andare avanti senza ripercussioni?
Io davvero trovo che la debolezza di Reiner sia molto, molto umana. E lo rende un personaggio anche particolarmente sensibile. Ricordo ancora il dolore che ha provato dopo la morte di Marco, da lui stessa provata.
E erte volte ripenso a quando addirittura faceva certi pensieri sul volersi sposare con Historia. Mi viene da ridere. Era così entrato nei panni del soldato, che ormai lui pensava pure di unirsi sentimentalmente con una nemica.
Che poi, a dirla tutta, quello che Reiner e i suoi compari fanno non ha proprio senso, voglio dire, sono eldiani anche loro. Vogliono distruggere quelli che chiamano demoni, ma se la mettiamo su questo piano, lo sono anche loro.
É tutto così distorto. Una situazione che ti logora dentro. Marley gli ha fatto il lavaggio del cervello.
Comunque Reiner ormai è davvero morto dentro, dire che sia depresso è quasi poco. Sono così curiosa di leggere come andrà a finire per lui. Secondo me non bene... Però per lo meno si libererà dal male di questo mondo (?).
Volevo citarti anche in questo capitolo la frase che più mi ha colpita, ma il punto è che dovrei trascriverti l'intero testo, in quanto mi è piaciuto e mi ha colpito davvero tutto. L'ho pure riletto più volte prima di recensire.
Penso che puoi ritenerti più che soddisfatta del lavoro che hai fatto, io lo sono🥰.
Mi stavo chiedendo se farai qualche capitolo anche sui nostri amici dell'isola di Paradis, mi piacerebbe molto leggere anche di loro!
Ci sentiamo presto!
Baci
Martina

Recensore Master
12/07/20, ore 11:09

Buondì, carissima!
Devo confessare che sono veramente imbarazzata, perché questa è l'unica drabble che ho letto senza avere un'idea almeno vaga di che cosa avrei commentato nella recensione, e questo non per tuoi limiti, ma perché Porco è uno degli unici tre personaggi di Shingeki che sono riusciti a non trasmettermi assolutamente nulla e di cui mi scordo che esistano quando non vengono nominati, quindi ho dovuto andarmi a rivedere cosa avesse combinato per avere un'idea di base del personaggio e per essere certa di non dire castronerie.
Passando alla drabble in quanto tale, come sempre mi sento di dire che hai fatto davvero un buon lavoro, sopratutto perché qui si sente l'impegno che hai messo nel rendere, in così poche parole, tutto il percorso e la psicologia di Porco. In queste righe, c'è tutto: il suo senso di colpa strisciante per essere sopravvissuto a Marcel senza essere mai stato alla sua altezza, il suo desiderio di rivalsa nei confronti di Reiner, la sua determinazione a dimostrare di aver meritato un posto fra i Guerrieri. Ho apprezzato il risalto dato all'arroganza, un sentimento, un atteggiamento, che da quel che ricordo contraddistingue molto Porco, un'arroganza che nasce appunto dalla certezza della propria superiorità su un rivale che è la causa della morte di suo fratello e che ha tentato, senza riuscirci, di diventarne il sostituito. Mi è piaciuto anche molto questo senso di chiusura, di imminenza, che percorre tutta la drabble, un accumularsi di frasi brevi e secche come gli ultimi istanti di vita di Porco, perché il suo sacrificio è veramente una resa dei conti, la chiusura di un percorso che salda la sua certezza di essere un vero Guerriero e soddisfa la sua ansia di mostrarsi degno erede del fratello tanto amato.
Penso si senta che ho faticato di più a recensire questo capitolo, e un po' mi dispiace, perché so che è il tuo personaggio preferito e meriteresti un commento più articolato e puntuale, ma in ogni modo, ti faccio ancora una volta i miei complimenti per lo stile asciutto ma sempre sentito e coinvolgente e per la tua capacità di catturare interi percorsi di vita e psicologie con poche parole ben mirate (io invidio un sacco il dono della sintesiXD).
Alla prossima!
Catcher

Recensore Veterano
11/07/20, ore 20:04

Ciao Luschek,
Rieccomi!
Stavolta è il turno di Annie. Non vedevo l'ora di leggere il capitolo su di lei, perché il suo personaggio mi sta tanto a cuore da sempre, per non parlare poi di questi ultimi capitoli in cui la rivediamo, finalmente, in azione.
È vero: Annie è una ragazza così forte e tosta, così distaccata, ma non per questo insensibile. No, lei soffre dentro, senza darlo a vedere, come dici tu. Eppure l'abbiamo vista piangere qualche volta. Mi è rimasta impressa la scena in cui Levi le porta via Eren, intrappolato dentro la sua bocca da gigante e, quando si volta indietro a guardare il gigante femmina, vede delle lacrime uscire dai suoi occhi.💔 Io ero già sicura che quella fosse Annie, quindi quando ho visto quelle lacrime mi si è spezzato il cuore. Immaginavo già allora che le sue azioni erano dovute a qualcosa di veramente importante per lei, e infatti poi con il tempo il mistero è stato svelato.
Diciamo pure che in tutta questa situazione ce l'ha portata proprio suo padre. Tutta questa sofferenza è stata voluta dal padre, il quale poi si rende conto di aver sbagliato, chiedendo e ottenendo il perdono della ragazza. Se non sbaglio è l'unico parente, per non dire l'unica persona, che Annie effettivamente ha, quindi... Perdona in fretta il padre e rimane praticamente devota a lui, dato che il suo obiettivo è appunto tornare da lui.
Non so se hai letto l'ultimo capitolo, ma ho adorato ciò che Annie dice.
"Sconfitta, ha ritrovato la sua bramata libertà all’interno di un soffocante cristallo." Ho riportato qui un pezzo del tuo testo perché ho adorato anche questo. Non ci avevo pensato molto ma si, dentro quel cristallo Annie ha trovato finalmente un po' di pace e in un certo senso anche una, seppur misera, vittoria, in quanto il corpo di ricerca non può ottenere le informazioni che sperava di ottenere.
Rimane comunque un cristallo soffocante, che le impedisce di tornare da suo padre.
Non penso sia troppo debole per andarsene, però. Il fatto è che se fosse tornata indietro in così poco tempo e a mani vuote, chissà cosa le avrebbero fatto. Era in un certo senso costretta a rimanere e a portare al termine la missione per poter riabbracciare il padre.
Bel capitolo, mi è piaciuto tanto leggere di Annie in maniere breve ma concentrata.
A presto!
Baci
Martina

Recensore Veterano
08/07/20, ore 13:52
Cap. 2:

Ciao Luschek,
Eccomi di ritorno!
In questo capitolo vediamo un personaggio di cui non si parla molto. Mi piace leggere di personaggi con un ruolo breve ma significativo. Penso che in poche parole hai descritto divinamente Marcel e il suo operato.
Non conosco affatto i tarocchi, quindi mi piace molto leggere le tue spiegazioni riguardo alla carta abbinata al personaggio nel tuo angolo autrice. Mi permette di capire il perché dell'abbinamento.
Anche io ho quando ho letto di Marcel ho pensato che fosse stato egoista. Voglio dire, in quel momento a Rainar fece un favore, in quanto lui voleva entrare a far parte del gruppo ma alla fine, scopriamo che Reiner non era pronto per questo, proprio come dici tu. Nessuno di loro lo era, ma Reiner in particolar modo.
Marcel voleva proteggere suo fratello... Non lo biasimo molto per la scelta che ha compiuto, onestamente. Nonostante ciò, il suo operato ha cambiato parzialmente la storia, dato che alla fine Porco ha comunque ottenuto il potere di uno dei nove giganti.
Ho apprezzato molto il riferimento sul puntarsi la canna del fucile in bocca, proprio quello che fa Reiner.
Anche questo capitolo mi è piaciuto e mi ha lasciato molto soddisfatta. Inoltre mi piace molto il modo in cui scrivi e descrivi, il che mi spinge ulteriormente a voler seguire la storia, che infatti ho messo tra le seguite.
Complimenti per questo bel capitolo, che fa anche riflettere sui vari personaggi.
A presto!
Baci
Martina

Recensore Master
07/07/20, ore 11:11
Cap. 4:

Buongiornissimo! Mi scuso di arrivare solo ora, ma certi giorni trovare uno scampolo di tempo è difficile e io ci tengo a fare delle recensioni un minimo articolate, quindi ho dovuto aspettare di avere un momento più libero.
E finalmente arriviamo al personaggio che è, forse, l'incarnazione vivente del dramma dei Guerrieri: Reiner, che ha letteralmente diviso in due la propria personalità e la propria memoria per riuscire a barcamenarsi nell'assurdità del mondo in cui è stato gettato. La fic è scandita dall'uso di frasi brevi e spezzate, che funzionano un po' come i flash improvvisi di una macchina fotografica che tenta di sondare la mente di Reiner, e non riesce a metterne in luce che dei frammenti sconnessi e in contrasto l'uno con l'altro, una scelta stilistica che ho trovato adeguata al personaggio e all'espressione del suo conflitto interiore. Come per Annie, qui ci troviamo di fronte ad un ritratto costruito per ossimori e distinzioni, ma la lacerazione è ancora più sentita e straziante, perché Reiner non ha nemmeno un compasso emotivo che lo aiuti a darsi un equilibrio interiore, come può essere per Annie il desiderio di fare ritorno dal padre e per Berthold la determinazione a portare avanti la propria missione. Hai reso bene come Reiner viva dibattendosi in una pastoia di rimpianti e domande senza risposta, cercando di trovare un proprio collocamento nel mondo, di darsi un'identità che inesorabilmente gli sfugge, condannandolo sempre su una linea di confine dove non è possibile fare una vera distinzione tra amici e nemici. L'ultima frase, "Vivi ma sei Morte" E' Reiner; cerca la redenzione attraverso l'annullamento e non riesce a fare neanche questo. Che poi, sarò onesta, mi ha sempre fatto vagamente ridere che Porco si sia buttato in bocca a Falco giusto per un'ennesimo tiro mancino nei confronti di sto disgraziato di Reiner.
Ottimo lavoro come sempre e alla prossima!
P.S. Già che ci siamo: opinioni sul nuovo capitolo?

Recensore Veterano
06/07/20, ore 14:06

Ciao, piacere Martina.
Ho scoperto attack on titan pochi mesi e non appena ho iniziato a guardarlo mi ha subito appassionata molto perciò... Ho divorato in poco tempo puntata dopo puntata finendo l'anime, e adesso sto leggendo il manga. Quando ho finito l'anime ho pensato bene di leggere delle fanfiction, ma fino ad ora nessuna mi ha colpita, e quelle che mi colpivano e mi spingevano a leggere poi hanno fatto cadere le mie aspettative.
Oggi, entrando su questo fandom con la consapevolezza di non trovare nulla di interessante, mi sono imbattuta in qualcosa di inaspettatamente interessante, così ho deciso di leggere il primo capitolo. Si, posso (finalmente) confermare l'interesse verso una raccolta di aot!🎉 Non sai da quanto aspettavo questo momento!🤩😂
Passando oltre, anche io sono affascinata dai guerrieri di Marley. Quando non si sapeva molto su di loro ero troppo, infinitamente curiosa, di scoprire il motivo per cui questi ragazzi abbiano "tradito" i loro compagni con cui avevano condiviso varie esperienze per ben tre anni. Dei ragazzi con cui avevano instaurato anche dei rapporti.
Come dici tu, Bertholdt è sempre, o quasi, stato l'ombra di Reiner. Poi all'ultimo si è preso di coraggio ed è uscito allo scoperto, non limitandosi più ad essere il suggeritore di Reiner, ma entrando lui stesso in azione.
Devo dire che mi ha sorpresa la sua determinazione nel seguire il piano e realizzare i suoi obiettivi. Nonostante non ci mostra molto ciò che prova, immagino abbia sofferto anche lui, come Reiner, tutta la situazione, ma a differenza di quest'ultimo ho trovato Bertholdt più forte emotivamente. Dopotutto Reiner ha avuto una certa crisi d'identità che Bertholdt comunque non ha avuto. Lui ha sempre saputo e ha sempre continuato ad essere un guerriero, e non un soldato.
Nemmeno le parole, solitamente persuasive, di Armin riuscirono a distoglierlo dal suo obiettivo. Nemmeno le provocazioni riguardanti lo stato di Annie.
Nonostante ciò ha fatto comunque una brutta fine, ma è stato uno scontro degno di nota.
In poche ma intense parole hai descritto Bertholdt.
Mi sono piaciute tantissimo le parole che hai usato per lui: così accurate, precise, REALI. Perché hai descritto Bertholdt e le sue azioni in modo reale, cosa che apprezzo molto. Purtroppo si tende spesso a snaturare i personaggi, ma in questo primo capitolo ciò non è avvenuto e ne sono contenta.
Leggerò anche gli altri capitoli, sei stata davvero in gamba con questo!
Sono così curiosa di leggere cosa hai scritto per gli altri guerrieri.
A presto!
Martina

Recensore Master
04/07/20, ore 11:20

Buongiorno, eccomi per lo scambio a catena del Giardino di EFP ^^
Non hai dato particolari priorità, perciò ho scelto la storia che mi intrigava maggiormente. 
Innanzitutto conosco maggiormente questo fandom rispetto a Naruto, pur essendomi fermata alla prima stagione con la visione. Ma, soprattutto, leggo i tarocchi e mi ha intrigata tantissimo l'idea di scegliere una carta per ogni storia. L'ho trovata un'idea bellissima. Tempo fa - anni - scrissi anch'io su una carta, quella del Diavolo. 
Come prima carta qui abbiamo l'appeso, che indica la sofferenza, il martirio, e ho adorato come l'hai usata per parlare di questo personaggio. Le drabbles sono composte da poche parole e per tanto trovo che sia davvero difficile renderle gradevoli, belle, perché ogni frase deve essere in grado di incastrarsi al suo posto. Adoro quello che sei riuscita a creare con solo novantasei parole. 
Tralasciando che sono il contrario di questo personaggio, perché io non so attendere, io ho sempre fretta, mi è piaciuta tantissimo la frase sul burattinaio che muove i fili, e poi questi stessi fili sono quelli con cui s'impicca; è un sacrificio che non ha niente di male, niente di sbagliato. E poi la frase sul capovolgere la situazione, prima che la situazione in sé venga capovolta, è bellissima; soprattutto perché mi ha ricordato che ogni carta ha un doppio significato, e se la giri, se la metti al contrario, cambia il senso, il significato che vuole trasmettere. Questo è un personaggio abituato a stare dietro alle quinte, eppure è proprio lì che vengono mossi i fili. Mi è piaciuto davvero tanto come lo hai raccontato. 
Hai uno stile davvero gradevole, molto introspettivo, avvolto da un'aura di mistero, e pregno di angst - che non guasta mai, è un genere che amo. Non ci sono errori di nessun tipo, anche la grammatica è perfetta.
Complimenti per questa piccola storia, mi è piaciuta molto! ^^
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Master
28/06/20, ore 15:24

Di nuovo salve!
Mi dispiace sentire che questa drabble non ti soddisfa, perché a me non dispiace affatto; è forse meno "misteriosa" delle due precedenti, nel senso che qui è più facile capire subito di quali momenti si stia parlando, però fa egregiamente il suo dovere. Trovo che tu abbia riassunto bene l'intero percorso di Annie, la più capace dei Guerrieri che però è anche la meno motivata e l'unica che avesse le idee chiare sull'indottrinamento di Marley da ancora prima di mettere piede a Paradis; hai reso evidente come, a dispetto dell'apparenza fredda e scostante, in realtà Annie sia un personaggio che cela dentro di sé un mondo emotivo enorme, una ragazzina distinta da un profondo senso di lealtà che la porta a commettere atrocità di cui non riesce a portare il peso pur di proteggere i suoi compagni e mantenere fede alla promessa fatta al padre. L'aspetto interessante di questo pezzo è che è costruito molto per contrasti: Annie è una prigioniera fedele ai suoi aguzzini, un appiglio solido che in realtà è pronto a spezzarsi, trova la libertà solo all'interno di una prigione che ha potuto crearsi, e trovo che andare per ossimori sia una maniera stilisticamente molto efficace di rappresentare un personaggio come Annie che racchiude in sé numerose contraddizioni.
Ancora una volta, ottimo lavoro, sono sempre più curiosa di vedere come continuerai la raccolta!
Catcher

Nuovo recensore
23/06/20, ore 17:58
Cap. 2:

Ciao!
Povero Marcel: la sua storia è davvero struggente. Un fratello maggiore che ha il tenero desiderio di assicurare una vita lunga e felice al fratello minore, ma per farlo deve condannare a morte un altro ragazzino che, paradossalmente, lo considera come un fratello maggiore. Hai reso perfettamente questo ossimoro tra egoismo/sacrificio.
Pur essendo un personaggio che appare poco, e quindi viene facilmente dimenticato un po' da tutti, è tra i più incisivi dell'intera storia.

È stato piacevole leggere questa drabble dedicata a lui, ci sentiamo presto, non vedo l'ora di sapere chi è il prossimo! :)

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