E vediamo anche questa tua creatura nascere!
Confessa, che ci stai prendendo gusto (cit. Te) ad allungare le novelle: prima quella dei Lazzari e adesso questa qua. E noi mica ci lamentiamo, semmai il contrario!
Questa novella già dal riassunto si prospetta dalle tinte fosche, quasi gotiche e qui le aspettative sono alte, visto che il genere è uno dei nostri preferiti. Inoltri dalle anticipazioni parrebbe questo essere il tuo progetto finora più “audace” (tu sai a che mi riferisco), quindi la curiosità è alle stelle.
Incominciando sul serio adesso la recensione, finalmente qualcuno che condivide il nostro pensiero sui matrimoni combinati: e basta che fossero percepiti da tutte le nobili come una gran tragedia, che all’epoca in realtà era quella di non maritarsi affatto. Meglio monaca a quel punto. Oggi come allora, c’erano matrimoni felici, alcuni infelici, tutto dipendeva dalle persone e dalla buona volontà che ci mettevano. Al massimo, se proprio non ci si piacevano affatto, i due coniugi vivevano separati uno per i fatti propri.
L’atteggiamento di Beatrice appare totalmente plausibile: d’ovvia ritrosia e turbamento, rimanevano comunque scelte importantissime; ma anche di curiosità verso quell’uomo così misterioso e affascinante, nonché d’infantile ingenuità che percepisce il matrimonio come un’avventura. Questo fa però da contraltare ad una motivazione più oscura, ovvero “vendicarsi” di Ferrandino, l’amore impossibile, il primo amore adolescenziale. Beatrice l’ha posto su di un piedistallo, però è conscia che il cugino non sarà mai suo e in un impeto di orgoglio accetta la proposta di Diego. Se ne pentirà? Non se ne pentirà? Intanto Ferrandino qua sbrocca e arruffa le penne, Battista da Venezia gli offre le sue condoglianze, capisce benissimo ciò che si prova quanto una tua carissima parente si sposa con chi non sopporti.
“Perché questo posto è stato tirato su col sangue della povera gente” – questa frase c’ha particolarmente colpito, dandoci quasi un’impressione di triste presagio. L’idillio della primavera, le descrizioni minuziose dei giardini quasi fiabeschi, l’intero scenario da Arcadia e sotto … il sangue.
Un po’ come Diego: bello, affascinante, brillante, il cavaliere perfetto, eppure … Vedovo da poco. Amante presunto della madre di Beatrice, di cui è improvvisamente infatuato al punto di sottoporre Ferrante a dei veri e propri ricatti affettivi, giocando sulla benevolenza che il re ha sempre nutrito nei suoi confronti. Meno male che il sovrano conferma Diego non essere suo figlio, sennò sul serio qua si fa l’albero genealogico a cerchio, chiedendosi se sia nato prima l’uovo o l’Aragona.
Gli avvertimenti di nonno Ferrante ci hanno messo un campanello d’allarme, qui gatta ci cova giusto per restare in tema. Tutto troppo perfetto, tutto troppo veloce. Ferrandino fa bene a preoccuparsi. Anche noi siamo preoccupati! XD
Aspettando adesso il prossimo capitolo!
H.
P.S. Perdona la vecchiaia, ma cos’è questa storia dei conigli? |