Recensioni per
L'Inverno Nucleare delle Poche Anime Rimaste
di Subutai Khan

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/07/20, ore 18:03

Sai, mi rammarico un po’ di non avere alcuna cognizione di causa del contesto di questa tua. La mia completa ignoranza di quasi tutto quello che concerna il mondo del gaming – in ogni formato, su qualunque piattaforma – è una grave mancanza nella mia formazione di nerd a tutto tondo; do la colpa al mio pollice che è sorprendentemente poco opponibile. Ma, se non fossi uno scherzo poco riuscito dell’evoluzione, mi piacerebbe esplorarli, questi giochi, perché lo scorcio che ne presenti qui ha una varietà di elementi che rallegrano il mio cuoricino apocalittico – dal conflitto politico sullo sfondo, con i dovuti estremismi del caso; al disastro apocalittico consumatosi, perché gli estremismi e la megalomania non sono tali se non si va fino in fondo; passando per personaggi che sembrano sarcastici al punto giusto, con un sottotono di idealismo più o meno ammaccato che non guasta mai.
Una rapida consultazione con Google, intelletto agente di noialtri poveracci, di certo non basta ad acquisire quella contezza che lascia cogliere i riferimenti sottaciuti, l’altro – i pregressi, i futuri, i contesti – che frammento, un fotogramma, come questo inevitabilmente evoca. Però l’immagine che presenti tu è nitidissima e pregnante anche per un osservatore ingenuo come me. Posso confessare, en passant, di avere a priori una certa simpatia di fondo sia per gli esagitati megalomani – sì, lo so, la mia fibra morale non è delle migliori e finisco sempre per parteggiare per i cattivi; o forse è un debole per le cause perse in partenza? – sia per quegli individui di buonsenso che riportano coi piedi per terra chi abbia l’inclinazione a fare il cattedratico di ‘stocazzo? Sarà che sono una cattedratica di ‘stocazzo pure io, ma mi piace spacciarmi da persona pragmatica.
Chiudendo il cerchio di questo mio piccolo pensiero sconclusionato, c’è un dettaglio di ambientazione che mi ha colpito, che mi ha intrigato. Il mondo scoppia in apertura; il tutto sembra consumarsi in tempo reale o immediatamente prima la conversazione che insceni, e le due parti in causa discutono, battibeccano quasi, pianificano, senza sentimentalismi, senza struggimenti, ma con un certo pragmatismo ed un incazzato distacco –passami sia l’ossimoro sia il francesismo. Ecco, io non so chi siano ‘sti due, ma mi garbano parecchio.