Recensioni per
L’incubo di Mad David
di Ryo13

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/08/20, ore 13:20

TERZA CLASSIFICATA

“L’incubo di Mad David” di Ryo13




Grammatica&Stile: 10/10


Ciao Ryo!
Dal punto di vista grammaticale non ho trovato nessun errore, il tuo testo è pulito e corretto, scorre molto bene sotto gli occhi e in nessun punto ho trovato qualcosa che mi abbia rallentato o fatto ‘inciampare’, quindi complimenti, si percepisce che ci hai messo molta cura!
Ti segnalo solo un paio di cosette, ma sono veramente delle bazzecole e ho deciso di non sottrarti dei punti:
«Va meglio?» -> qui ci sono due spazi tra ‘va’ e ‘meglio’.
“cercando di mettere a fuoco la vista” -> ‘mettere a fuoco la vista’ mi suona strano, poi forse è un mio problema eh XD ma in genere si mette a fuoco qualcosa che si ha davanti e si sta vedendo, tipo un volto o un paesaggio.
Per quanto riguarda lo stile, l’ho davvero adorato: il lessico risulta sempre adatto alla situazione e mai troppo semplice, ma nemmeno eccessivamente pesante e aulico; la costruzione delle frasi funziona, è chiara e fluida e non crea confusione; la punteggiatura è variegata e inserita sempre in modo corretto, in modo da rendere il testo scorrevole e strutturare al meglio i periodi; sei andata a capo nei punti giusti e hai saputo frammentare il testo laddove andava fatto.
Ho trovato inoltre un ottimo equilibrio tra descrizioni, sensazioni, dialoghi (peraltro gestiti in maniera spettacolare), pensieri e azioni: hai dato un quadro completo di ogni scena, così non ho avuto alcuna difficoltà a entrarci e immedesimarmi.
Insomma, il tuo testo è scorrevole e coinvolgente, ho davvero amato leggerlo e non posso che farti i complimenti per il tuo stile fantastico!


Trama&Personaggi: 19/20

La trama è talmente ben gestita da avermi lasciato senza parole! Sei riuscita a inserire un colpo di scena dietro l’altro anche se in realtà la storia di per sé non aveva chissà quali scossoni; hai puntato tutto sullo svelare pian piano, un elemento alla volta, per costruire un quadro generale che è completamente diverso da quello di partenza.
Si parte con una scena in quello che sembrerebbe essere un ufficio, e la scena dopotutto non è così surreale da far pensare che sia quello il sogno. È in realtà molto probabile che David abbia un attacco di panico sul posto di lavoro, il suo capo poco comprensivo se la prenda con lui mentre una collega lo aiuta.
Solo nella seconda scena, quando David (o forse dovrei dire Rogers?) è dalla psicologa si scopre che quello era soltanto un sogno, dal momento che rivediamo quello scenario sotto forma di racconto del paziente; si cominciano anche a intravedere i seri problemi del protagonista, in particolare dal momento in cui vede i collant sulle gambe di Gabriela anche se lei non li sta indossando. Ma ancora non era ben chiara la portata della sua instabilità mentale, che si è scoperta dalla scena dello specchio in poi.
Il fatto che David in realtà non sia David e che sia convinto di essere la sua vittima, è stato per me un vero colpo di scena: non me l’aspettavo e tu hai saputo gestirlo perfettamente! Gabriela lo chiamava David, quindi non mi sono mai posta il dubbio XD
Insomma, in una storia così breve sei riuscita a inserire uno sconvolgimento totale della situazione che secondo me ha del geniale, avvalendoti anche dei disturbi mentali del tuo protagonista.
Inoltre trovo che tu abbia calcato la mano sulle giuste scene e i giusti dettagli, prendendoti il tuo tempo per sviluppare la trama ma senza andare mai troppo lentamente, mantenendo un ritmo incalzante e quindi tenendo alta l’attenzione del lettore. Ottimo ritmo, insomma!
Per quanto riguarda i personaggi, una cosa che ho davvero adorato è la descrizione delle sensazioni di David, che mi ha permesso di immedesimarmi perfettamente in lui e in ciò che stava vivendo: la sensazione di soffocamento, la prigionia, l’impulso di uccidere e di far smettere chi gli stava intorno di parlare/urlare… sei riuscita perfettamente a entrare nella sua psicologia, proprio perché sei riuscito a delinearlo e, così com’è impazzito lui, hai cominciato a far impazzire anche me XD
Ho apprezzato moltissimo anche il modo in cui hai descritto e delineato il personaggio di Gabriela: oltre alla sua facciata da psichiatra imperturbabile, ho visto una donna forte, che non ha vacillato davanti a questa situazione estrema e al pericolo che stava correndo. Non voleva nemmeno prendersi i giorni di permesso, segno che prende il suo lavoro con grande serietà. Sembra una fesseria, ma sono riuscita a inquadrarla perfettamente tramite le tue parole!
Il motivo per cui non ti ho assegnato il punteggio pieno è che, nonostante io sia riuscita a empatizzare col protagonista, avrei voluto sapere qualcosa di più di lui, del suo passato e soprattutto dei suoi omicidi. Il testo di per sé è molto breve e non ti ha permesso di entrare nei dettagli, ma questo mi ha impedito di conoscere appieno il tuo personaggio e capirlo fino in fondo.
Ma a parte questo piccolo dettaglio, hai fatto davvero un ottimo lavoro!


Utilizzo Pacchetto: 10/10

Innanzitutto il sogno c’è ed è inserito in maniera molto originale: la prima parte l’hai raccontata come se il protagonista la stesse vivendo, mentre la seconda l’hai fatta raccontare a lui “nella realtà” e questo ha reso il tutto ancora più particolare. Gli hai dato anche la giusta importanza, dal momento che è proprio tramite il sogno che il protagonista rivive i suoi omicidi, riversa i suoi rimorsi. I suoi incubi sono potenzialmente la chiave per realizzare ciò che ha fatto, rendersene conto e tornare a una parvenza di normalità (almeno riconoscersi), ma ogni volta che si avvicina alla verità, prontamente la rifiuta e la nega a se stesso.
Per quanto riguarda invece il pacchetto da te scelto… che dire? Richiedeva che tu parlassi di una malattia mentale e, seppure tu non l’abbia mai nominata (come hai precisato anche nelle NdA), è palese che sia il punto focale della storia. Si parla di un omicida, che già di suo ha dei problemi mentali, che tra le altre cose è convinto di essere la sua vittima e non riesce a controllare le sue reazioni. Pacchetto inserito in maniera perfetta, insomma ^^
Anche il verbo che dà il titolo al pacchetto, ‘soffocare’, è stato utilizzato perfettamente anche se non era obbligatorio: in maniera simbolica, l’omicida si sente soffocare proprio come si sono sentite soffocare le sue vittime quando le ha strangolate. Adoro il dualismo che hai fatto assumere alla parola, è un soffocamento generale di vittime e carnefice XD


Gradimento Personale: 5/5

Vabbè, ma io quanto ti posso amare per averci consegnato questa storia? Sono una grandissima amante delle situazioni del genere, dei disturbi mentali portati all’estremo e che possono essere tenuti sotto controllo solo in una clinica psichiatrica, della gente che non risponde delle sue azioni e comincia a confondere realtà e invenzione… il fatto che questo poi avvenga tramite i sogni non può che farmi uscire di testa! Insomma, stravedo per le storie allucinanti ed è esattamente ciò che tu hai scritto, quindi grazie, grazie davvero *-*
Ad avermela fatta apprezzare ancora di più è stato lo stile che hai utilizzato, che è riuscito a coinvolgermi fin dalla prima riga. Storia fantastica narrata in maniera fantastica, non avrei potuto chiedere di più!
Complimenti davvero, ho letto e valutato la tua storia con molto molto piacere *-*


Totale: 44/45
(Recensione modificata il 28/08/2020 - 01:22 pm)

Recensore Master
26/08/20, ore 22:39

TERZA CLASSIFICATA al contest "Non ci resta che sognare"



Grammatica&Stile: 9,5/10


Non ho riscontrato alcun errore grammaticale, per cui ti faccio i complimenti!
Anche lo stile è molto curato e scorrevole, aspetti che ho davvero apprezzato, soprattutto se associati a una tematica complessa come quella che hai deciso di raccontare; hai adottato uno stile asciutto e immediato, in grado di raccontare una tale storia col dovuto distacco, eppure il giusto coinvolgimento.
Ti segnalo solamente qualche imprecisione che ho riscontrato sporadicamente nel testo:

  • - David si abbandonò sullo schienale della sedia, la testa gettata indietro. → Avrei scritto piuttosto: “[...] la testa gettata all'indietro”.
 
  • - «Chiuda gli occhi e si concentri. Cosa vede davanti a sé?» → Nelle domande è sempre necessario scrivere “che cosa...?” e non solamente “cosa...?”, esattamente come hai scritto più avanti, in una battuta di Gabriela («Che cosa vede?»). Lo stesso vale per la battuta: “«E questo cos’è? Black humor da psichiatri?»”.


Ti segnalo, inoltre, un passaggio che mi è risultato particolarmente ostico, ovvero: “«Già.» Si rivolse agli inservienti. «Riportatelo nella sua stanza.» Quando uscirono si concentrò di nuovo sulla collega. «Cosa è successo?»”.
Ho ugualmente compreso le dinamiche del dialogo, ma ti consiglio di andare a capo tra una battuta e l'altra, appunto perché scrivere tutto sulla stessa riga può causare, a primo impatto, confusione.
Così facendo, forse le battute risultano più immediate, acquistando maggiore ritmo, ma a mio parere in questo passaggio non è necessario e rischi di causare l'effetto contrario.
Inoltre, ho notato che tendi ad inserire sporadicamente la virgola dopo i dialoghi, come nella prima battuta della storia («Morrison», sbraitò sputacchiando dalla cima dei baffi […]). Non la considero una regola generale né un errore, però mi capita di rado di notare una virgola dopo una battuta.
Chiaramente si tratta di una scelta personale ed è mia intenzione solamente portarla alla tua attenzione, dal momento che in altre battute, al contrario, non l'ho trovata («Va meglio?» soffiò la domanda a pochi centimetri dalla sua guancia.).
Infine, ho riscontrato un solo errore di battitura, che provvederò a segnalarti in privato, se lo vorrai.


Trama&Personaggi: 18/20


Considerato anche il tempo limitatissimo che hai avuto a disposizione, hai fatto davvero un gran lavoro sia per quanto riguarda la trama, sia i personaggi.
Hai raccontato con arguzia una tematica delicatissima, che hai saputo gestire egregiamente: trattare tematiche delicate come l'omicidio e tutta la complessa psicologia che ne ruota attorno, infatti, poteva rivelarsi un'arma a doppio taglio, che tu hai provveduto invece a rendere un piccolo capolavoro; hai sviluppato la trama presentando gli eventi al lettore a piccole dosi, celando particolari che hai saputo sfruttare per un maggiore effetto sorpresa nel colpo di scena finale.
È chiaro che, nonostante le tempistiche, il lavoro a livello di trama è stato impegnativo e dettagliato, motivo per cui ti meriti tutti i miei complimenti.
Tuttavia, non nascondo di aver riscontrato dei veri e propri buchi, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi: mi riferisco in particolare al personaggio di David/Signor Rogers, di cui avrei apprezzato una maggiore introspezione, una spiegazione degli antefatti e anche qualche descrizione in più, soprattutto per quanto riguarda i luoghi in cui si svolge l'azione (al di là del sogno).
Questo è il motivo per cui ho abbassato il punteggio, ma ho voluto comunque premiarti per la celerità con cui hai concepito tale storia: il talento è assolutamente innegabile, al di là di quelle che possono essere le mie personalissime impressioni a riguardo.


Utilizzo Pacchetto: 10/10


Era necessario inserire un sogno e lo hai fatto con astuzia, rendendolo un incubo vero e proprio e catapultando il lettore nella dimensione stessa dell'onirico; la storia, infatti, è totalmente coinvolgente e più si legge e più si ha l'impressione di star perdendo il contatto con ciò che è reale, proprio come il protagonista.
Inoltre, la declinazione di “malattia mentale” che prevedeva il contenuto del pacchetto da te scelto è perfettamente percepibile nella storia. Risulta chiaro, a conti fatti, che il protagonista sia un malato psichiatrico: è in terapia da una psichiatra e (personalissima interpretazione di una lettrice ignorante in materia di scienze psichiatriche) la sua stessa natura omicida prevede un disturbo psicopatico/sociopatico, ragione per cui non ho potuto che assegnarti il punteggio massimo.


Gradimento Personale: 5/5


Che dire? Mi è piaciuta molto questa storia e, se dovessi valutare anche il parametro “originalità”, non esiterei ad assegnarti il massimo del punteggio.
Apprezzo molto leggere di tematiche delicate e contenuti forti come questi, e mi piace ancora di più quando l'autore ha il coraggio di osare; tali temi in particolare, infatti, possono risultare originali, ma peccare di reali contenuti: la storia è coinvolgente, ma manca un reale contesto in cui i personaggi agiscono, le motivazioni che li spingono ad agire in tale modo e la loro introspezione.
Tutto ciò è sicuramente anche (se non solo) dovuto al fatto che la storia sia compresa in una serie, per cui, a conti fatti, le lacune (se così si possono chiamare) qui presenti probabilmente sono colmate in altre storie.
Ho apprezzato molto anche la “dualità” che hai attribuito al protagonista, rendendolo un vero e proprio pazzo mosso da un istinto selvaggio, quasi ancestrale, come testimoniano le sue stesse parole nel dialogo con la psichiatra.
In ogni caso, mi hai regalato una storia davvero particolare e coinvolgente che ho amato alla follia.
A questo punto sono curiosa di leggere le altre storie della serie!





Totale: 42,5/45


Grazie ancora per aver partecipato! <3

Recensore Master
06/08/20, ore 18:14

Ryooooo, eccomi qua dal tuo Mad David *-*
Intanto: hai fatto tu il banner in alto? È molto bello, io sono una schiappa in queste cose ^^"
Per quanto riguarda la storia, mi è piaciuta tantissimo, è quel tipo di thriller psicologico che adoro - non a caso uno dei miei scrittori preferiti è Wulf Dorn, non so se lo conosci, ma io lo adoro troppo, mi fa proprio impazzire :3
Ho trovato ben gestita la confusione di Rogers che crede di essere la sua vittima, David, anche se poi anche Roberta, poveretta, è stata una sua vittima. Solo perché voleva togliere di mezzo David e lei si è intromessa... mai l'avesse fatto!
Mi sono piaciuti i dettagli come le calze in nylon e la cravatta, elementi usati come armi per uccidere David e Roberta.
Rogers mi è apparso fin da subito come un essere disgustoso, ripugnante e viscido, e inizialmente ho creduto che sarebbe stato lui a morire; questo perché all'inizio la storia pareva davvero raccontata da David, ma la seduta con Gabriela mi ha fatto ricredere e mi ha fatto capire che invece la mente malata era quella di Rogers.
A volte è proprio difficile gestire i disturbi mentali, possono portare a terribili conseguenze, come in questo caso.
Sei stata brava a parlarne, credo che ogni dettaglio sia stato inserito nel modo corretto e che il concetto di soffocamento sia stato un punto focale del racconto.
David - o meglio, Rogers - soffoca dall'inizio alla fine, sia in senso letterale che in senso lato (basti pensare al suo completo distacco dalla realtà, mi ha fatto rabbrividire quando ha detto a Gabriela che Roberta portava le calze come le sue e poi la dottoressa gli ha detto che lei non indossava le calze, oh mamma che ansia!).
Durante la lettura ho notato qualche errore di battitura, ma niente che non si possa sistemare con calma con una rilettura!
Il testo scorre bene e lo stile mi piace. Sai, in molte occasioni sono stata "bacchettata" dai giudici perché tendo a utilizzare periodi spesso brevi e concisi come fai tu, ma io penso che invece sia qualcosa capace di dare al tutto un effetto molto più forte, un impatto maggiore. Rende il testo più diretto e schietto, il lettore non si perde affatto durante la lettura e l'attenzione rimane alta.
Sono rimasta piacevolmente coinvolta e sono contenta di essere passata di qui :)
Ora ti lascio e corro a leggere la tua ultima poesia, ti mando un abbraccio e ti faccio un in bocca al lupo per il contest!
A presto ♥

Nuovo recensore
06/08/20, ore 16:29

Ogni volta che leggo qualcosa di tuo è sempre una bella scoperta. C'è un'evoluzione nello stile, una fame di apprendimento, una voglia di scrivere generi diversi, anche distanti da quelli per i quali ti senti - suppongo - più vicina e, anche stavolta, te la sei cavata benissimo. La storia è un noir dalle tinte psicologiche che, seppur breve, è capace di lasciarti spiazzato, di imbrogliarti nei fili che muovono la mente di questo uomo intrappolato nel suo rimorso, mentre rifletti su come i sensi di colpa possono a volte essere talmente forti da confondere la realtà, trasformandola in un vero proprio incubo nel quale, però, tutto è reale. Mi è piaciuto davvero molto. Complimenti!! ❤️

Recensore Master
04/08/20, ore 12:57

Buon pomeriggio.
Molto bene, scrivi sempre meglio!
Hai scelto un argomento difficile, ma sei stata brava a lavorarci sopra.
In bocca al lupo per il Contest!