III POSTO / “La nota mancante”, NaoYoshikawa – 42,45/50
Grammatica e stile: 11,95/15 (8,95 + 3)
Non ho trovato particolari errori grammaticali gravi, ma soltanto qualcuno di distrazione/battitura.
“Io l’ho visto, però. Non ti sto prendendo in giro, è strano vero?” -> manca una virgola prima di “vero” (-0,25)
“Aspettò un po’ prima di rispondere, consapevole che di parole e scelte giuste non n'esistevano.” -> “ne esistevano” (-0,10) ; sarò sincera, qui sono dovuta andare a cercare su internet perché non avevo mai visto la particella “ne” elisa in questo modo (non credo nemmeno possa considerarsi un’elisione, è più una sorta di contrazione), ma non ho trovato una risposta soddisfacente. Il mio computer lo segnala comunque come un errore e, in generale, credo suoni meglio lasciando un “ne” senza addobbi.
“Un vocina interiore gli diceva di tornare indietro […]” -> “una” (-0,10)
“[…] lo rassicurò e poi con eleganza, in piedi e pallida come una statua di cera, iniziò suonare.” -> “a suonare” (-0,25)
“«Perché noi?» domandò, non seppe nemmeno se a loro o a se stesso, però allungo una mano, accarezzò il viso di Eurus mentre quest’ultima chiudeva gli occhi.” -> “allungò” (-0,10)
C’è inoltre un’imprecisione nella frase: “Il cellulare schiacciato tra l’orecchio e il cuscino e gli occhi puntati sul tatuaggio con cui era venuta al mondo: una chiave di violino.” Questa infatti da sola non regge, o la unisci a quella precedente con una virgola oppure devi inserire un verbo reggente (-0,25).
Ci sono anche un paio di casi in cui hai messo due spazi invece di uno e, pur non contando come errori, te li segnalo ugualmente in caso volessi correggerli:
- “«No, non Bach», lo interruppe subito.”
- “Dovevano essere proprio delle persone interessanti e a Jim ciò piaceva non poco.”
- “Qualcosa in lui gli dava i brividi, eppure ne era attratto, così com’era attratto da Eurus e sicuramente per lei era lo stesso.”
- “L’amore era assai strano.”
- “Sherlock chiuse gli occhi e – proprio come aveva temuto – non sentì disagio, ma solo il desiderio di approfondire. Nemmeno Eurus era paziente e per tal motivo posò il violino, avvicinandosi a loro.”
Sullo stile, invece, ho da fare qualche considerazione in più; per quando sia scorrevole e privo di errori che fanno storcere il naso, l’ho trovato un po’ troppo spezzettato, pieno di frasi cortissime che hanno a tratti rallentano il ritmo del racconto (nella parte iniziale) oppure colmo di ripetizioni per esprimere un singolo concetto (tutte le considerazioni di Sherlock sull’impossibilità di stare con Eurus). Di per sé questo non costituisce un fattore necessariamente negativo, ma con una storia abbastanza lunga come questa a un certo punto mi è sembrato che appesantisse la narrazione, girando in torno a punti già discussi e appurati.
A circa metà storia c’è anche un cambio repentino di punto di vista che non mi aspettavo e che mi ha lasciata un po’ disorientata, ovvero il paragrafo che inizia con “E così finalmente poteva conoscere anche Sherlock”, che dura pochissimo prima di tornare a seguire il flusso di pensieri di Sherlock. Questa intrusione da parte di Jim ritorna un altro paio di volte nel corso della seconda metà della fic e per quanto io possa capire la tua intenzione e volontà di evidenziare anche i suoi sentimenti, la cosa non si incastra benissimo all’interno di quella che è a tutti gli effetti un’introspezione del personaggio di Sherlock.
Trama, originalità e utilizzo dell’AU: 8/10
Partiamo dai due punti forte di questo parametro: l’originalità e l’utilizzo dell’AU. In entrambi i casi hai fatto un lavoro praticamente perfetto; non solo sei stata agevolata dalla coppia poco popolare, ma hai saputo prendere un AU molto comune e usato fino all’esasperazione e l’hai reso unico nel suo genere. Non ti sei dilungata troppo sul come esattamente questo mondo delle anime gemelle funzioni, ma su ciò che provoca nei personaggi, sul modo in cui li faccia sentire sapendo che non solo è l’universo a scegliere per loro, ma che la scelta compiuta paia essere sbagliata.
Ho adorato anche il fatto che il tatuaggio incriminante fosse una chiave di violino, molto azzeccata per tutti e tre i personaggi e che si ricollega al tema gnetale della storia, ovvero al fatto che Sherlock ed Eurus paiano stonare, come se mancasse una nota… nota che vedremo rappresentata da Jim. Un espediente veramente geniale!
Tuttavia, come detto anche nel punto precedente, ho trovato il ritmo di questa storia un po’ “sballato”, ovvero a tratti svelto e vivace, a tratti rallentato e rasentante il ripetitivo. Mi sarebbe piaciuto magari avere un’introduzione all’incontro leggermente più corta e poi vedere esplorate le dinamiche in un futuro prossimo, a qualche mese o anno di distanza, per vedere effettivamente e sul piano pratico le dinamiche formatosi tra i tre.
Oppure, dato che menzioni come Sherlock ed Eurus abbiano saputo di essere legati fin dalla nascita di quest’ultima, sarebbe stato interessante vedere anche in minima parte un ricordo della reazione di uno dei genitori o di Mycroft stesso. Non è improbabile pensare che i due fratelli siano stati presi in disparte e gli sia stato detto senza mezzi termini di non assecondare i propri sentimenti, e ciò avrebbe ovviamente contribuito al modo di agire di Sherlock.
Nel complesso, comunque, la storia è ben organizzata e non c’è niente che lascia l’amaro in bocca, per cui il punteggio finale è relativamente elevato.
Caratterizzazione dei personaggi e IC: 10/10
I personaggi sono stati tutti ben caratterizzati, ma andiamo con ordine e partiamo da quello che mi ha colpita di più e che per me è stato il vero fulcro della storia: Eurus.
La vediamo fin da subito caratterizzata come la più intraprendente, colei che non si fa poi troppe domande sulla faccenda e che è disposta ad andare a fondo nella questione perché la moralità non fa certo parte dei suoi interessi.
Ho trovato molto azzeccata la sua disinvoltura nel risolvere quello che Sherlock definisce un problema; non ha esitazioni, ha uno scopo – ovvero stare con il fratello – e quindi di conseguenza è il resto del mondo a doversi adeguare. Il botta-risposta iniziale ha dato un tono più leggero a quella che si stava prefigurando quasi come una tragedia senza risoluzione – e quando poi ha detto “Prenderemo un cane” mi è scappato un sorriso che mi ha riportato alla mente il lato più scherzoso, per quanto ugualmente oscuro, di Eurus. Anche il fatto che abbia tenuto nascosta l’esistenza di Jim a Sherlock rispecchia il suo carattere, quell’inclinazione a lasciare andare avanti le cose senza che gli altri interessati sappiano il contesto completo.
Mi è piaciuto inoltre che sia stata lei a organizzare l’incontro e spingere Sherlock a reagire, a fargli capire – grazie anche all’aiuto di Jim – che può avere ciò che gli spetta – un’anima gemella – e ciò che vuole – Eurus stessa – senza dover rendere conto a nessuno.
Poi abbiamo Sherlock che, come da manuale, è combattuto sul da farsi e ha mille pensieri che sono rimarcati molto bene, essendo il racconto dal suo punto di vista. Da un lato non comprende l’amore in generale, pensa sia qualcosa a lui estraneo e che il suo tatuaggio ne sia la prova definitiva. Dall’altro, però, ha il desiderio – come tutti – di trovare un’anima affine e, almeno per il momento, sembra essere proprio Eurus questa persona. Parte del suo dilemma è anche il fatto che è inevitabilmente geloso quando la sorella annuncia di aver incontrato un altro uomo; sa che ciò dovrebbe essere un bene, ma è pur sempre il nostro caro Sherlock Holmes e una parte di lui è fermamente convinta di dover essere per forza il centro dell’universo.
Infine c’è Moriarty che prima ancora di entrare in scena a tutti gli effetti si distingue per i suoi grandi gesti; la suite dell’hotel, la bottiglia di champagne, le parole che seguono sono tutti elementi che vanno a costruire il suo carattere e che è stato un piacere leggere, perché la sua sfrontataggine e sicurezza sono i capisaldi del personaggio canonico – e non possono certo mancare in ogni fanfiction che si rispetti.
Utilizzo dell’elemento bonus: 5/5
Un’OT3 trattata benissimo, in cui tutti e tre i protagonisti hanno avuto un ruolo nella storia e nella coppia (throuple?) senza che nessuno venisse escluso a favore degli altri due. Sherlock, Eurus e Jim sono senza dubbio anime affini, accomunate da un’intelligenza spiccata e da un senso di superiorità rispetto a tutti gli altri, e sono certa che insieme non possano che fare scintille.
Questo è un parametro piuttosto secco, quindi non ho molto da dire se non complimenti!
Gradimento personale: 7,5/10
Forse non dovrei fare paragoni, ma visto che ho letto e valutato la tua altra storia su questo fandom non troppo tempo fa, mi è risultato inevitabile. E, tra le due, ammetto che la Johnlock mi abbia appassionata di più, sia per lo stile che per i contenuti.
Ma ciò non significa che non abbia apprezzato questa oneshot, anzi! Come credo sia risultato anche dalle parole scritte in precedenza, ho amato i personaggi e le loro dinamiche, e sicuramente avrei letto anche la scena successiva *if you know what I mean*
Credo dunque che tu possa andarne fiera, e io sono stata senz’altro felice che sia stata proposta – nonché ispirata – a questo contest!
Totale: 42,45/50 |