Recensioni per
Fūjin e Rajin
di Red Drago

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/08/20, ore 15:47

Molto toccante e profondo questo tuo racconto, basato su fatti purtroppo realmente accaduti. Davvero bello il tuo modo delicato di descrivere una tragedia così dura. Complimenti, con affetto Bea.

Nuovo recensore
06/08/20, ore 09:20

Drago nella vita e drago nella poesia.Una tragedia nella tragedia con gli occhi di piccole vittime.I due ambasciatori giapponesi erano dietro la porta del Presidente americano per la dichiarazione di guerra.Un attimo di tempo ancora e gia' gli aerei del Giappone facevano oltre 3 mila vittime senza la rituale dichiarazione di guerra.Nel congedare con estrema cortesia i due,il Presidente con un largo sorriso disse loro che il Giappone l'avrebbe pagata carissssssimo.Questa e' la storia reale.La poesia ne piange le conseguenze.Ciao Drago,un abbraccio.
Pasta 6/8/2020

Recensore Master
06/08/20, ore 00:35

Poesia notevole, greve, drammatica come quel sudario invisibile che si posa su ogni cosa vivente. I sopravvissuti ad eventi traumatici di questa portata rivivono quegli istanti come in un loop infernale senza fine. Quel giorno l'inferno era vuoto e i demoni erano tutti lì. Complimenti davvero.

Recensore Master
05/08/20, ore 15:56

Ciao Red, in questi giorni dove i tumulti continuano a farsi sentire in varie parti del mondo, tu con questa poesia ci riproponi la fine di un sogno tramite gli occhi incantati dalla bellezza del cielo di Hiroshima mentre due bambini lo osservano attendendo ai loro giochi. In quella giornata di sole e di cielo terso si è perpetrato un disastro di portata epocale con lo sganciamento della bomba atomica da parte degli americani per cercare di porre fine al conflitto mondiale portando distruzione e morte che ancora a distanza di molti anni continuano a dare le loro nefaste conseguenze. Una popolazione annientata da un bombardiere dal nome musicale ed elegante “Enola gay”, il nome della madre del comandante che forse avesse saputo cosa stava per fare avrebbe disobbedito a quella missione di morte. Sei riuscito con le tue parole a farci rivivere quella tragedia attraverso gli occhi smaliziati e stupiti di due ragazzini che di giochi di potere non sapevano nulla, che mai avrebbero potuto capire quale barbarie si stava abbattendo sulla loro città e sull’intera popolazione, parte della quale sarebbe stata cancellata per sempre non subendo così i danni atroci ai quali sono poi stati sottoposti i sopravvissuti. Un vento di fuoco che tutto ha bruciato dissolvendo l’anima degli uomini che sono morti e forse anche di coloro che hanno commesso per ordine il misfatto. Un componimento che colpisce e fa riflettere. Complimenti.

Recensore Master
05/08/20, ore 15:27

Caro Red,
Questa la inserisco immediatamente nella lista delle mie preferite!!!
Breve, completa e, pur nella sua atroce realtà, bellissima!
Ogni arma di guerra è terribile, ma nessuna atroce come quella nucleare e mai... mai... mai... che
all' appuntamento con esse ci siano i mostri che le guerre le dichiarano o le "cavalcano".
All' innocente la pena e all' aguzzino, fin troppo spesso, un letto in età avanzata.
Tristissima vicissitudine di questo nostro mondo.
Un caro saluto

Recensore Master
05/08/20, ore 13:39

Buon pomeriggio anche qui.
L'orrore della guerra, la purezza dell'animo di una bambina.
Tristissimo.
Non ho parole, questa volta sono rimasto così, in silenzio, ad apprezzare questo componimento che ti rende onore e ci mostra ancora una volta la tua infinita sensibilità.

Recensore Master
05/08/20, ore 13:32

...Sono senza parole di fronte alla bellezza e alla tenerezza di questi versi.

Ricordavo che questo anniversario fosse in agosto, ma non la data precisa.
E mi scorrono davanti agli occhi le immagini storiche di quel giorno mortale.
Se non sbaglio, coloro che sganciarono la bomba, poi, mormorarono "Che cosa abbiamo fatto..."

Molti errori hanno commesso gli uomini nella storia, ma questo fu certamente il peccato peggiore di Caino contro Abele.

"La bomba cantò il suo canto di morte..." è davvero struggente e colpisce direttamente al cuore.

Molti morirono, alcuni sopravvissero, per raccontare alle future generazioni quella devastazione infernale, il peccato dell'uomo più losco e terribile mai commesso.

Non si torna indietro, si può solo cercare di non commettere di nuovo gli stessi errori.

La tua poesia è un inno alla pace, amico mio.
Grazie per averla scritta e condivisa con questo umile pubblico.

Recensore Master
05/08/20, ore 13:12

No, cara dolce cucciola. Non furono Fujun e Raijn e spazzare via i tuoi sogni di bimba e la dolcezza del sole su Hiroshima. Fu l' UOMO spregevole , fu l' acciaio di quei cuori malvagi e maledetti a trafiggere la tua amata terra . Il fungo atomico devastante che si portò dietro lutto , devastazione e orrore vive nei ricordi affinché tragedie simili dopo 75 anni non vengano più a ripetersi. Grazie Red e scusa x eventuali errori ho recensito di pancia , non sono a casa . Buon pomeriggio gentile amico!