Ecco, adesso, mi hai involontariamente costretta a recensire questa storia.
Innanzitutto, posso dire una cosa? Complimenti. Hai avuto coraggio, molto coraggio. Mi piacerebbe scrivere una storia allo stesso modo in cui lo hai fatto tu. Ma penso che mi farei male da sola.
Da quando ho finito El Oasis mi sono trovata a passare giornate intere a pensare e sistemare i pareri raccolti per cercare di mettere in ordine, semplicemente, tutto. A partire dalle scene, fino ad arrivare a tutti i miei ragionamenti morali, logici, che riguardano il lato emotivo di tutte le vicende. Perché secondo il mio parere, non so se volutamente, gli autori hanno disposto gli episodi, le singole scene, in modo tale da lasciarti senza fiato. - per farmi capire, l'alternanza tra i flashback e il presente, che in qualche modo ti isolano a modo loro e ti lasciano spiazzato. O le scene di breve durata in cui, gradualmente nel corso degli episodi, si aggiungono pezzi al puzzle che corrisponde all'indefibibile rapporto tra Zulema e Macarena. O forse l'immensa catena che lega ogni singolo evento sulla linea del tempo collegandolo con altri, ma in modo spaventoso perché sembra quasi tutto surreale. O appunto l'ordine in cui le singole scene vengono mostrate. Non lo so, ci sono tante cose da dire al riguardo. Sembra come se custodiscano un segreto, e arrivi alla fine rendendoti conto che non è successo niente da poter essere definito come la soluzione o la verità o la rivelazione che tutti aspettavamo. - sempre se c'era dietro veramente qualcosa -. Ma poi ti rendi conto di aver forse colto qualcosa, che pero' non riesci a decifrare.
Quindi, davvero, il modo in cui tu hai deciso di interpretare un possibile futuro mi ha lasciata senza parole. Io ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di unico nel loro rapporto. Erano complici, della loro insormontabile verità. Quella cosa del "volersi bene ma non poterlo dimostrare", "ne' troppo vicine ne' troppo lontane", insomma, come una specie di dipendenza, perché entrambe a modo loro sapevano di volersi bene, ma se solo l'avessero dimostrato, anche di poco, la bilancia da cui la storia in se' dipendeva avrebbe perso in modo irreversibile il suo equilibrio. E già questo, è abbastanza scoraggiante. E c'è da aggiungere che, sempre secondo il mio punto di vista, nessuna di loro era pronta ad affrontare le conseguenze nel caso si fossero rivelate (come dici tu, qualsiasi cosa da rivelare ci fosse.). Ma a differenza di Zulema, che a certe situazioni è già preparata, per egoismo, casualita' o esperienza; Macarena non poteva definirsi in egual modo. Come una bambina, forse lei faceva piu fatica a non dimostrare e ricevere affetto, e per questo - a me è parsa - piu fredda di Zulema stessa: sempre arrabbiata, facilmente irritabile. E ha iniziato a commettere qualche piccolo errore egoista. E, sempre, forse, in qualche modo ha influenzato la storia, e i bracci della bilancia si sono sbilanciati. Questo lo si vede in entrambi gli archi temporali che si intersecano perfettamente nell'episodio 7. La distruzione e il riavvicinamento.
Ma tutto cio' è davvero troppo pesante, insostenibile, scombussolante, disorientante.
Quindi apprezzo moltissimo questa tua scelta di trascrivere quello che ti sei immaginata, perché penso sia un'interpretazione che tutti noi condividiamo. Anche il fatto di aver introdotto un personaggio, la figlia di Macarena. Senza forma e senza voce, ma come tramite per diventare consapevoli di alcuni fatti che solo grazie alla sua opinione pargono così teneramente reali. E le scene legate alla polaroid.. Mamma mia, complimenti. L'hai fatta sembrare la rappresentazione piu mostruosa, 𝘶𝘮𝘢𝘯𝘢, del loro legame che io abbia mai avuto modo di vivere. E senza neanche essere troppo diretta, tra l'altro. Quasi con scioltezza. (L'ho sentita sulla gola!)
Ti auguro di continuare a scrivere se questo è quello che ti piace, perché ti è uscito un capolavoro.
Mai letto niente di piu' emotivo. ;)
Buona continuazione!!!
- ho scritto un poema. scusami :)
(Recensione modificata il 08/11/2020 - 04:21 pm) |
