Il gioco della sigaretta (Lui e Lei contest) - BessieB
I classificato
GiuniaPalma/LadyPalma
To remember (and let go)
45/46
Lessico e stile: 14.5/15
In questo parametro correrò un po’ il rischio di ripetere cose che, da me, hai probabilmente già sentito. Ma, a volte, le ripetizioni si rivelano necessarie e questo è uno di quei casi: il tuo stile mi piace molto, è semplice ma d’effetto, non si perde in eccessivi artifici retorici ma, comunque, preserva una propria ricercatezza che personalmente mi piace molto.
Non sono presenti refusi o problematiche di tipo sintattico/grammaticale, ho riletto la storia le mie canoniche tre volte e, per quanta attenzione abbia prestato, non ho riscontrato nessun errore, il che denota una cura per il testo assolutamente straordinaria e non scontata.
Le frasi sono di una lunghezza perfetta, né eccessivamente brevi né eccessivamente lunghe e farraginose, il ché conferisce un ritmo estremamente piacevole alla narrazione, che scorre in maniera fluida.
I dialoghi sono, a mio parere, la parte migliore (relativa a questo parametro): sono verosimili, scritti in un lessico che è, non solamente calzante rispetto allo stile adottato e alla situazione narrata, ma anche quasi totalmente concorde con l’IC dei personaggi.
Anche il titolo, che non è oggetto di valutazione ma in questo caso andava quantomeno menzionato, è secondo me estremamente azzeccato: ammetto che, fino a metà storia, ho faticato a coglierne il nesso con la narrazione. Ma, una volta letta la conclusione, è tutto divenuto chiaro e, a posteriori, l’ho amato.
Se proprio volessi andare a cercare il pelo nell’uovo (e, per colpa della mia innata cattiveria, mi sento in dovere di farlo) all’interno del testo vi è una frase che non mi ha convinta al 100%, quindi provvedo a segnalartela: «Severus si limitò a fissarla senza dire nulla: era un dolore che conosceva – altri capelli rossi gli apparvero davanti agli occhi – misto a un altro che gli era del tutto oscuro – cosa ne sapeva lui dei futuri rubati?».
Come è semplice notare, la frase è parecchio lunga, ma non è questo ciò che mi disturba: secondo me, questa doppia presenza dei trattini “–” rende faticosa la lettura. Nel mio caso, mentre leggevo ed ero molto presa dalla trama e quindi non ero ancora in modalità analisi testuale, ho fatto fatica a comprenderne immediatamente il significato. Secondo me, è l’unica frase che avrebbe potuto essere migliorata, perché è una brevissima interruzione in una lettura quasi totalmente perfetta.
Infine – dato che mi sono dilungata parecchio, come al solito – il lessico che hai usato si è rivelato davvero perfetto: non è mai eccessivamente ricercato, così che non sei incorsa nel celebre rischio “supercazzola”, ma comunque il testo non risulta nemmeno essere scritto in maniera eccessivamente semplicistica. Un’ottima via di mezzo che ho apprezzato tantissimo.
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Faccio una doverosa premessa: quando ci si trova davanti una coppia crack (a proposito, penso che tu lo sappia, ma sono una paraculo e lo ripeto: non ho nessun problema con le coppie crack, semmai le adoro smisuratamente), non è affatto semplice giudicarne l’IC/caratterizzazione. Questo perché snaturare leggermente un personaggio, in un caso come questo, è qualcosa di quasi scontato, quindi tendenzialmente tendo a non penalizzare lievi alterazioni di IC.
Questo discorso è valido, ovviamente, anche per la tua storia: leggendo più volte la storia, ho avuto la sensazione che la caratterizzazione di Piton fosse leggermente piegata per rendere possibile la ship. Ma, dal momento che hai fatto un azzardo così ambizioso, non me la sono sentita di penalizzarti per una sfumatura che probabilmente coglierò solo io, che sto qua con la lente d’ingrandimento a vedere se la ceretta delle uova è stata fatta bene.
Bene, premessa fatta, ora cercherò di andare con ordine.
Lavanda è, secondo me, il personaggio migliore di questa storia. E, fidati, se lo dico io è un grandissimo complimento, dato che la detesto come pochi altri personaggi.
In questa storia, Lavanda preserva quelli che sono i suoi attributi fondamentali: è svampita, con un pessimo gusto in fatto di soprannomi, morbosamente affettuosa. Insomma, l’ho trovata estremamente simile al Canon, fatto che ho apprezzato veramente tantissimo.
Della tua Lavanda mi è piaciuto lo straniamento, quel suo continuo guardare letteralmente dalle finestre del treno, per vedere ora Teddy, ora Ron, senza riuscire a lasciarsi alle spalle il fatto di essere morta così giovane.
A modo suo, Lavanda di questa storia è orgogliosamente e pienamente Grifondoro: non si arrende di fronte all’evidenza, nemmeno quella più netta e incontrovertibile, non riesce fisicamente a rassegnarsi a dover scendere dal treno e andare oltre. Lei mi è veramente piaciuta tantissimo, mi ha lasciata senza parole e non è poco.
Passiamo invece a Piton. Piton è, secondo me, il personaggio “problematico” di questa storia: non è semplice, cercare di sconvolgere completamente la sua storia, rimanendo IC. Ma, devo dire, secondo me ci sei riuscita al 90%.
La sua caratterizzazione l’ho trovata ben pensata, si sviluppa bene nel corso della storia e mantiene grossomodo gli elementi principali del Piton canonico. L’unico famoso pelo che ho trovato, è il fatto che – secondo la mia modestissima opinione – questo cambiamento in Piton sia descritto in maniera un po’ troppo immediata, quasi come ci fosse un interruttore che passa da spento ad acceso, forse mi sarebbe piaciuto leggere di più del suo punto di vista. In un certo senso, sebbene la narrazione sia in terza persona, è come se la narrazione si focalizzasse maggiormente su Lavanda, fatto che un po’ ha inibito lo sviluppo della caratterizzazione di Severus.
Ma, come dicevo, è solamente una minuzia che non ha affatto turbato la lettura di questa bellissima storia.
Gradimento personale: 10/10
Questa è una di quelle storie che sono grata di aver scoperto: se l’avessi vista sulla home del Fandom, l’avrei aperta immediatamente e, allora, la mia sorpresa sarebbe stata identica a quella che ho provato nel momento in cui hai consegnato.
Non è una storia “da contest”, se è chiaro (ma immagino di no), cosa intendo: io per prima, quando scrivo per un contest, tendo parecchio a rimanere nella mia comfort-zone, non rischio quasi mai. E, presentando questa storia, reputo che tu mi abbia insegnato una lezione importante – che rischiare, a prescindere da classifiche e punteggi, ripaga sempre. Perché a me questa storia è piaciuta da matti.
E adesso potrei elencare fantomatici difetti, cercare altri peletti sull’uovo, ma a cosa servirebbe in un parametro del genere?
Perché a me questa storia è piaciuta. In un momento in cui questa è la seconda storia che valuto, non posso dire che mi è piaciuta più di tutti, ma penso che tu abbia posto l’asticella in un punto parecchio alto, che non sarà facile raggiungere o addirittura superare.
Ci sono trilioni di cose che ho apprezzato di questa storia e, per questo, cercherò di non ripetere quanto ho già espresso nei parametri precedenti. In primo luogo, l’idea del treno (che strizza l’occhio al Canon) è davvero geniale, insieme all’inserire Teddy nella vicenda.
Anche la coppia è un colpo di genio che, lo dico ovviamente senza invidia o cattiveria in senso negativo, avrei voluto avere io, perché è qualcosa che non ho mai letto e che ho trovato veramente geniale.
Bellissima anche la conclusione: un po’ mi aspettavo una fine simile, sinceramente, ma l’ho amata nella sua semplicità. In un certo senso, riflettendoci su posso dirti che non riesco a pensare un finale migliore.
Davvero, hai scritto una di quelle storie che sicuramente ricorderò (e rileggerò) volentieri, complimenti.
Utilizzo dei prompt: 6/6
I prompt sono stati utilizzati tutti e sono ben inseriti e valorizzati nella narrazione.
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