Recensioni per
To remember (and let go)
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/12/20, ore 09:39

Recensione premio per aver vinto il contest "Prompts letterari per un contest lampo"

Cara LadyPalma, cara Martina, io non ho più parole per esprimere quanto mi piaccia ciò che scrivi. Forse le recensioni premio devono essere più oggettive, in questo caso perdonami, perchè con questa storia mi è proprio impossibile. E te lo dico perchè leggevo ciò che avevo davanti e non capivo, te lo giuro, non capivo dove volevi arrivare. Quella Lavanda che si faceva bella per Sev Sev, mi metteva una tristezza e un inquietudine che non sapevo spiegarmi, finchè non sono arrivata alla fine, finchè non ho capito che quella Lavanda e quel Severus non si erano miracolosamente salvati, quei due erano morti e dovevano solo imparare ad accettarlo. Severus ci è arrivato prima, perchè più adulto, più muturo invece Lavanda è stata strappata alla vita prima di poter imparare l'amore, la realtà, l'età adulta. Si è ritrovata morta a 17 anni attaccata da un lupo mannaro spregevole, e quel treno è il continuo ricordo che ha di ciò che avrebbe potuto essere. 
Ciò che è trovato molto d'effetto è stata l'aggiunta di Teddy, mi ha impattato molto forse perchè gli occhi di un bambino sono limpidi e veicolo dell'anima. Secondo me ha funzionato alla grande. 
Non pensavo di poterlo dire ma, anche qui, hai reso credibile una coppia difficile da rendere tale. Hai reso semplice un rapporto che di semplice non ha niente. Questo grazie alla tua scrittura che, lo sai, elogio sempre. A costo di essere ripetitiva non smetterò di ricordartelo e fartelo notare.
So che hai per la mente un'altra Severus/Lavanda quindi attenderò con ansia di leggerla, perchè sono curiosa di come sarai in grado di rendere veritiero questo rapporto. 
Un bacio grande, e ancora complimenti
VigilanzaCostante

Recensore Master
05/10/20, ore 09:16

Il gioco della sigaretta (Lui e Lei contest) - BessieB
I classificato


GiuniaPalma/LadyPalma

To remember (and let go)
 
45/46
 
 
Lessico e stile: 14.5/15
 
In questo parametro correrò un po’ il rischio di ripetere cose che, da me, hai probabilmente già sentito. Ma, a volte, le ripetizioni si rivelano necessarie e questo è uno di quei casi: il tuo stile mi piace molto, è semplice ma d’effetto, non si perde in eccessivi artifici retorici ma, comunque, preserva una propria ricercatezza che personalmente mi piace molto.
Non sono presenti refusi o problematiche di tipo sintattico/grammaticale, ho riletto la storia le mie canoniche tre volte e, per quanta attenzione abbia prestato, non ho riscontrato nessun errore, il che denota una cura per il testo assolutamente straordinaria e non scontata.
Le frasi sono di una lunghezza perfetta, né eccessivamente brevi né eccessivamente lunghe e farraginose, il ché conferisce un ritmo estremamente piacevole alla narrazione, che scorre in maniera fluida.
I dialoghi sono, a mio parere, la parte migliore (relativa a questo parametro): sono verosimili, scritti in un lessico che è, non solamente calzante rispetto allo stile adottato e alla situazione narrata, ma anche quasi totalmente concorde con l’IC dei personaggi.
Anche il titolo, che non è oggetto di valutazione ma in questo caso andava quantomeno menzionato, è secondo me estremamente azzeccato: ammetto che, fino a metà storia, ho faticato a coglierne il nesso con la narrazione. Ma, una volta letta la conclusione, è tutto divenuto chiaro e, a posteriori, l’ho amato.
Se proprio volessi andare a cercare il pelo nell’uovo (e, per colpa della mia innata cattiveria, mi sento in dovere di farlo) all’interno del testo vi è una frase che non mi ha convinta al 100%, quindi provvedo a segnalartela: «Severus si limitò a fissarla senza dire nulla: era un dolore che conosceva – altri capelli rossi gli apparvero davanti agli occhi – misto a un altro che gli era del tutto oscuro – cosa ne sapeva lui dei futuri rubati?».
Come è semplice notare, la frase è parecchio lunga, ma non è questo ciò che mi disturba: secondo me, questa doppia presenza dei trattini “–” rende faticosa la lettura. Nel mio caso, mentre leggevo ed ero molto presa dalla trama e quindi non ero ancora in modalità analisi testuale, ho fatto fatica a comprenderne immediatamente il significato. Secondo me, è l’unica frase che avrebbe potuto essere migliorata, perché è una brevissima interruzione in una lettura quasi totalmente perfetta.
Infine – dato che mi sono dilungata parecchio, come al solito – il lessico che hai usato si è rivelato davvero perfetto: non è mai eccessivamente ricercato, così che non sei incorsa nel celebre rischio “supercazzola”, ma comunque il testo non risulta nemmeno essere scritto in maniera eccessivamente semplicistica. Un’ottima via di mezzo che ho apprezzato tantissimo.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
 
Faccio una doverosa premessa: quando ci si trova davanti una coppia crack (a proposito, penso che tu lo sappia, ma sono una paraculo e lo ripeto: non ho nessun problema con le coppie crack, semmai le adoro smisuratamente), non è affatto semplice giudicarne l’IC/caratterizzazione. Questo perché snaturare leggermente un personaggio, in un caso come questo, è qualcosa di quasi scontato, quindi tendenzialmente tendo a non penalizzare lievi alterazioni di IC.
Questo discorso è valido, ovviamente, anche per la tua storia: leggendo più volte la storia, ho avuto la sensazione che la caratterizzazione di Piton fosse leggermente piegata per rendere possibile la ship. Ma, dal momento che hai fatto un azzardo così ambizioso, non me la sono sentita di penalizzarti per una sfumatura che probabilmente coglierò solo io, che sto qua con la lente d’ingrandimento a vedere se la ceretta delle uova è stata fatta bene.
Bene, premessa fatta, ora cercherò di andare con ordine.
Lavanda è, secondo me, il personaggio migliore di questa storia. E, fidati, se lo dico io è un grandissimo complimento, dato che la detesto come pochi altri personaggi.
In questa storia, Lavanda preserva quelli che sono i suoi attributi fondamentali: è svampita, con un pessimo gusto in fatto di soprannomi, morbosamente affettuosa. Insomma, l’ho trovata estremamente simile al Canon, fatto che ho apprezzato veramente tantissimo.
Della tua Lavanda mi è piaciuto lo straniamento, quel suo continuo guardare letteralmente dalle finestre del treno, per vedere ora Teddy, ora Ron, senza riuscire a lasciarsi alle spalle il fatto di essere morta così giovane.
A modo suo, Lavanda di questa storia è orgogliosamente e pienamente Grifondoro: non si arrende di fronte all’evidenza, nemmeno quella più netta e incontrovertibile, non riesce fisicamente a rassegnarsi a dover scendere dal treno e andare oltre. Lei mi è veramente piaciuta tantissimo, mi ha lasciata senza parole e non è poco.
Passiamo invece a Piton. Piton è, secondo me, il personaggio “problematico” di questa storia: non è semplice, cercare di sconvolgere completamente la sua storia, rimanendo IC. Ma, devo dire, secondo me ci sei riuscita al 90%.
La sua caratterizzazione l’ho trovata ben pensata, si sviluppa bene nel corso della storia e mantiene grossomodo gli elementi principali del Piton canonico. L’unico famoso pelo che ho trovato, è il fatto che – secondo la mia modestissima opinione – questo cambiamento in Piton sia descritto in maniera un po’ troppo immediata, quasi come ci fosse un interruttore che passa da spento ad acceso, forse mi sarebbe piaciuto leggere di più del suo punto di vista. In un certo senso, sebbene la narrazione sia in terza persona, è come se la narrazione si focalizzasse maggiormente su Lavanda, fatto che un po’ ha inibito lo sviluppo della caratterizzazione di Severus.
Ma, come dicevo, è solamente una minuzia che non ha affatto turbato la lettura di questa bellissima storia.
 
Gradimento personale: 10/10
 
Questa è una di quelle storie che sono grata di aver scoperto: se l’avessi vista sulla home del Fandom, l’avrei aperta immediatamente e, allora, la mia sorpresa sarebbe stata identica a quella che ho provato nel momento in cui hai consegnato.
Non è una storia “da contest”, se è chiaro (ma immagino di no), cosa intendo: io per prima, quando scrivo per un contest, tendo parecchio a rimanere nella mia comfort-zone, non rischio quasi mai. E, presentando questa storia, reputo che tu mi abbia insegnato una lezione importante – che rischiare, a prescindere da classifiche e punteggi, ripaga sempre. Perché a me questa storia è piaciuta da matti.
E adesso potrei elencare fantomatici difetti, cercare altri peletti sull’uovo, ma a cosa servirebbe in un parametro del genere?
Perché a me questa storia è piaciuta. In un momento in cui questa è la seconda storia che valuto, non posso dire che mi è piaciuta più di tutti, ma penso che tu abbia posto l’asticella in un punto parecchio alto, che non sarà facile raggiungere o addirittura superare.
Ci sono trilioni di cose che ho apprezzato di questa storia e, per questo, cercherò di non ripetere quanto ho già espresso nei parametri precedenti. In primo luogo, l’idea del treno (che strizza l’occhio al Canon) è davvero geniale, insieme all’inserire Teddy nella vicenda.
Anche la coppia è un colpo di genio che, lo dico ovviamente senza invidia o cattiveria in senso negativo, avrei voluto avere io, perché è qualcosa che non ho mai letto e che ho trovato veramente geniale.
Bellissima anche la conclusione: un po’ mi aspettavo una fine simile, sinceramente, ma l’ho amata nella sua semplicità. In un certo senso, riflettendoci su posso dirti che non riesco a pensare un finale migliore.
Davvero, hai scritto una di quelle storie che sicuramente ricorderò (e rileggerò) volentieri, complimenti.
 
Utilizzo dei prompt: 6/6
 
I prompt sono stati utilizzati tutti e sono ben inseriti e valorizzati nella narrazione.

Recensore Veterano
28/09/20, ore 19:03

Ciao mia carissima!
Eccomi qui finalmente a leggere questa storia che ha come protagonisti Severus Piton e Lavanda Brown, oltre che Teddy Lupin.
Trovo un’idea davvero originale quello di inserire una parte della storia prima del titolo della storia. Non lo avevo mai visto prima, ma piace molto perché, anche per il fatto che lo hai scritto in corsivo, rende proprio l’idea di una vera e propria prefazione al racconto. Qui troviamo Andromeda che sta viaggiando con suo nipote Teddy su di un treno per andare a trovare sua sorella Narcissa. A quanto pare, al bambino piace molto girovagare per il vagone e, ogni volta che ritorna dalla nonna, gli racconta sempre di aver visto una strana ragazza bionda che si muoveva di continuo davanti a uno scompartimento socchiuso. Ovviamente Andromeda non sembra dare troppo peso alla cosa, visto che pensa che si tratti solamente del frutto dell’immaginazione di suo nipote.
È proprio nelle prime righe del testo vero e proprio che ci rendiamo conto che la “strana ragazza” è proprio Lavanda, che continuava a camminare di fronte allo scompartimento dove si trova Severus Piton, cercando di trovare il coraggio per chiedergli se può sedersi accanto a lui per il viaggio.
Ovviamente la cosa non era passata inosservata agli occhi dell’uomo, che comunque la invita ad accomodarsi accanto a lui.
Per quel viaggio rimasero per tutto il tempo in silenzio, ma, da come possiamo vedere dalla scena successiva, non passa molto prima che i due iniziano ad avere un po’ più di familiarità.
Povero Teddy, chissà se se ne sarà reso conto che mancavano due cioccorane dal suo sacchetto.
In realtà non so chi mi fa più tenerezza in questo caso: sì, il bambino ne aveva tante e due in più o due in meno gli sarà cambiato poco, mentre per Lavanda sarebbe impossibile procurarsene in altro modo visto che non può di certo andare in un negozio ad acquistarne visto che è morta, ma c’è anche da dire che il piccolo è orfano e sicuramente non ricorderà i suoi genitori, quindi “viaziarlo” con un sacco di dolci sarà sicuramente il modo per sua nonna di fargli sentire dell’affetto in più e mi sembra quasi brutto che gliene vengano sottratte due.
Ho trovato molto azzeccata la scelta dei maghi per le loro figurine: a Severus è capitato Godric Grifondoro e sappiamo tutti che non è di certo tra i suoi preferiti visto che faceva parte della casa dei Serpeverde, mentre a Lavanda è uscita fuori proprio quella di Piton. Certo è proprio bello pensare che, una volta che anche il resto del mondo magico fosse venuto a conoscenza della verità su di lui, avessero deciso di creare una figurina anche per lui: sarebbe stato un bel modo per mantenere viva la sua memoria e farlo conoscere alle nuove generazioni magiche. Ovviamente lui non sembra molto entusiasta di questa “onorificenza”, ma sarebbe stato certamente più strano il contrario.
Penso di aver sputato un polmone quando ho letto la parte riguardati il nome con il quale i due si dovrebbero chiamare. Sì, Piton ormai si è reso ben conto che tra di loro ormai c’è una certa familiarità che può sfociare nel chiamarsi con i proprie nomi di battesimo,, anche se lui non sembra molto entusiasta del proprio ( cosa comprensibile perché non è proprio il migliore che ci sia al mondo). Proprio per questo, Lavanda gli chiede se può chiamarlo Sev o SevSev. Partendo dal presupposto che effettivamente SevSev non si può sentire (si potrebbe accettare solamente se è un vezzeggiativo con il quale lo chiama la persona amata, ma non è assolutamente questo il caso), Severus non vuole nemmeno che lo chiami Sev, perché era quello il diminutivo con il quale lo chiamava Lily. Mi piace proprio l’idea che, nonostante sia morto e si trovi in questo limbo, è ancora innamorato di lei. Il suo amore per lei è stato così profondo in vita, così duraturo, così segnante da portarlo a donare la sua vita, che non si esaurisce nemmeno dopo la sua morte. È un tipo di amore che Lavanda non ha potuto sperimentare quando era in vita.
Infatti, quando un giorno incontra sul treno Ron insieme a Hermione e ai loro due bambini, la cosa che le fa più male non è tanto vedere la vita che il suo ex ragazzo si è fatto insieme a qualcuno che non sia lei, ma proprio il fatto che lei non potrà mai farsi una vita, non potrà mai avere un futuro. La sua vita si è fermata quella notte a Hogwarts, quando era ancora una ragazzina. Non avrebbe mai potuto avere un marito e dei figli. La cosa che la fa sentire ancora peggio è che, nonostante sia devastata, lei ormai non può più urlare, non può più piangere o sfogarsi, non può più fare nulla, perché lei è morta.
Mi piace tantissimo l’idea di questa specie di abbraccio che lei e Piton si scambiano. L’ex professore, infatti, non può capire a pieno come possa sentirsi lei, visto che lui era adulto quando è morto e si aspettava che la sua vita finisse a stretto giro, ma comunque vuole essere lì per lei in quel momento, vuole essere la metaforica spalla alla quale può piangere.
Questo evento porta a un grande sviluppo nei rapporti tra i due. Certo, Lavanda è carinissima a scrivere S + L sul vetro appannato, come anni prima aveva fatto con un R + L, ma è Piton quello che più mi ha stupito. Mentre all’inizio era restio quasi a farsi chiamare per nome, ora, dopo un attimo d’insistenza, è capace di raccontarle episodi della sua vita, anche quelli che non aveva mai detto prima. È proprio mentre ne parla che si rende conto che è pronto a lasciare andare qualsiasi cosa sia successa mentre era in vita, qualsiasi momento, qualsiasi dolore.
Si sente quindi pronto ad andare avanti, a scendere da quel treno che, in realtà, non gli sta conducendo da nessuna parte.
L’unica cosa che lo tiene legato a quel luogo è proprio Lavanda. Lei, infatti, non si sente proprio pronta ad andarsene da quel luogo, di andare oltre. Pensa che sia ancora troppo presto, anche se in realtà sono trascorsi ormai diversi anni dalla sua morte.
Penso che sia così per tutti: chi vorrebbe andarsene? Chi vorrebbe dire addio alla propria vita? Credo proprio che non lo voglia fare proprio nessuno, soprattutto quando si è così giovani e si ha tanti rimpianti per la vita che non si è potuta vivere. Alla fine, sì, è proprio il coraggio di cui si ha bisogno: il coraggio di andare avanti, il coraggio di staccarsi dalla vita che conoscevamo e abbracciare l’ignoto che ci aspetta.
La cosa che dovrebbe aiutare Lavanda ancor di più a trovarlo è la certezza che Severus le è accanto e che non la lascerà mai. Infatti, stringendo la mano dell’uomo, trova finalmente il coraggio di compiere quel passo e insieme scendono dal treno.
Mi piace molto che, mentre lo fa, Teddy la vede attraverso il finestrino del suo scompartimento. Ormai è cresciuto, ma l’ha subito riconosciuta come la ragazza che incontrava ogni volta che da bambino viaggiava con sua nonna. Soprattutto, mi piace il dialogo finale che ha con Victorie: “Ma non c’è nessuno, dov’è andata? È tornata indietro?” “No, credo sia andata avanti”
Devo ammettere che il tema del “andare oltre”, del “andare avanti” è un tema che mi è molto caro, soprattutto perché è stato qualcosa con il quale ho dovuto fare i conti qualche anno fa. Proprio per questo motivo, questa storia mi ha particolarmente toccata e commossa, soprattutto in questa parte finale.
Devo farti i complimenti perché sei stata davvero bravissima a trattare questo tema. Mi piace tantissimo l’idea di questa sorta di limbo a forma di treno che, anche se sempre in viaggio, non porta da nessuna parte.
Avrei davvero mille cose da dirti su questa storia, di emozioni e sensazioni che mi ha suscitato, ma te ne parlerò in privato perché se no questa recensione non finisce più.
Quindi, non posso che darti appuntamento alla prossima!
Un mega abbraccio tesoro,
Jodie

Recensore Master
13/09/20, ore 00:18

Ciao!
Finalmente, finalmente riesco a passare da questa storia. Era in lista di prima ancora che la pubblicassi (ebbene sì, non mi sono affatto dimenticata di quando ho passato in rassegna ogni singolo Tassorosso senza pensare al mio amato Teddy XD), e insomma, ci ho messo molto più tempo di quanto avrei voluto, ma ora sono contentissima di averlo fatto. Perché non ho letto di corsa, ma sono riuscita a godermi ogni momento di questa storia, che davvero, merita tutta l'attenzione possibile.
È una storia stupenda, che finisce non solo tra le preferite, non solo tra le tue storie che preferisco, ma proprio fra le cose più belle che io abbia letto su EFP.
Se già trovo geniale il modo in cui sai muovere questi personaggi difficili, e farli interagire tra di loro in maniera tanto coerente (cioè, se con Doll e Alastor già hai fatto una specie di miracolo, con Piton e Lavanda ti sei proprio superata, perché sono gli ultimi personaggi che io mi sarei mai sognata di vedere nella stessa scena, e invece tu lu hai fatti funzionare alla perfezione in più di un'occasione), ho trovato stupendo tutto il tema di fondo di questa storia, e come l'hai strutturata, e il modo in cui hai svelato al lettore un concetto meraviglioso (che io proprio non avevo visto arrivare).
È una storia che commuove moltissimo, e lo fa senza mai cercare di farlo: non so se riesco a spiegarmi, ma hai saputo trattare dei temi delicatissimi con grande naturalezza, senza mai usarli come leva per strappare volutamente una lacrima al lettore, ma presentandoli piuttosto in una luce limpidissima, con una malinconia di fondo che non è mai invasiva. E proprio per questo la storia arriva a fare così tanto male, a mio parere. Un male che è comunque un dolore splendido, perché tutto sembra volgere verso una sorta si catarsi, un'accettazione paziente del dolore, ecco.
Ho trovato bellissimi i dialoghi tra SevSev e Lavanda: sanno essere spassosi, ma contengono in realtà una profondità e una sensibilità unici, perché il modo in cui si sono avvicinati è davvero meraviglioso.
Ho amato, poi, come tu abbia disseminato pian piano vari indizi sulla vera condizione di Lavanda e Severus, pur senza mai porci troppo l'accento: non riuscivo a dare delle coordinate temporali e un significato a questo continuo viaggiare in treno, all'inizio, ma ero così presa dall'ammirare l'evolversi del rapporto tra Piton e Lavanda che ho inizialmente accantonato il pensiero. Poi, quando tutto è stato svelato, ogni cosa ha finalmente trovato il suo posto, ed è stato davvero meraviglioso.
Ho amato tantissimo la presa di coscienza di Piton, il modo in cui grazie a Lavanda è riuscito davvero a lasciar andare tutti i suoi ricordi e trovare la giusta dimensione per andare avanti. E il fatto che sia stato proprio lui a spiegarlo a Lavanda mi ha spezzato il cuore. Bellissimo, davvero.
Ho apprezzato tantissimo anche la presenza di Teddy: non so, magari sono fuori strada, ma mi piace pensare che una persona che ha conosciuto la morte così da vicino e da così piccolo abbia poi sviluppato una sorta di sensibilità che gli permette di cogliere sprazzi di quel che c'è appena prima del viaggio. E mi piace che lui viva tutto questo comunque con serenità e con scarsa consapevolezza, ecco.
Bellissimo, infine, il modo in cui hai ripreso la metafora del treno e del viaggio: in un certo senso, è qualcosa che troviamo anche nella saga, ma tu l'hai resa completamente tua, e l'hai piegata a un concetto meraviglioso.
Insomma, bravissima davvero!

Recensore Junior
10/09/20, ore 11:19

ciao tesoro, eccomi qui! prima di tutto ti chiedo scusa per il leggero ritardo (sono sempre la solita, perdo la cognizione del tempo ogni volta che mi butto in uno scambio).
però questa storia è talmente particolare e profonda che devo ammettere che mi sono voluta prendere del tempo per comprenderla a fondo e meditarci su. che dire, mi hai stupito, completamente!
nonostante le mille storie che mi capita leggere qui su efp, a volte trovo molti temi abbastanza ripetitivi, i personaggi sempre uguali e insomma ... è difficile trovare qualcosa di veramente originale, ultimamente.
però, devo dire che questa storia lo è ... eccome se lo è!
ho amato l'idea di inserire severus e lavanda - due personaggi che non mi sarei mai sognata di veder interagire e parlare, assolutamente - in una sorta di limbo. confinati a vedere gli anni che passano senza poter far nulla perché la vita, a loro, qualcuno l'ha strappata via.
ho trovato le parole di piton sempre e assolutamente centrate, con quella sua ironia fredda mista a sprezzante cattiveria che lo rende assolutamente perfetto. lavanda poi - personaggio che io non ho amato particolarmente né nei libri né nei film, ma che sicuramente è una figura molto interessante - è perfettamente caratterizzata.
si comprende la fatica dei due personaggi di andare avanti, il bisogno che avrebbero di progredire ma l'impossibilità di farlo, perché ancora ancorati alla vita terrena.
da una parte piton e la sua lily, dall'altra lavanda e il suo ron (o meglio, "ron ron"), ci hai mostrato due vinti, due persone il cui amore non è stato corrisposto e che l'unica cosa che possono fare è sognare ad occhi aperti, fino al momento in cui riusciranno a prendere il coraggio per andare avanti.

davvero super complimenti
ti mando un bacio
alla prossima
nique

Recensore Master
05/09/20, ore 22:58

In tutta sincerità ho pianto come una bambina.
Adoro queste storie, cioè non so che dirti davvero sono molto scossa; lasciamo stare la solita storia della coppia fuori dal canon e via dicendo. Parliamo della tematica, del treno, della vita dopo la morte, dell'insistenza e del vivere o per lo memo giacere in un limbo; oh io adoro le storie così. Sto ancora piangendo, non è giusto.
Bravissima davvero, questo eterno divenire, questo tuo andare al di là dell'ordine pre-costituito mi apaga ed esalta come lettrice; e comunque davvero hai fatto centro.
Severus Piton, beh lo sai tratteggiare molto bene. Anzi tutti questi personaggi, persi, messi da parte in una dimensione grigia, oscura tu li maneggi in modo ineccepibile sei maestra in questo.
Spettacolare:

"Severus fissò le bustine ancora sigillate di cioccorane con un sopracciglio pericolosamente alzato.
“Dove le ha trovate?”
Lavanda si morse un labbro e abbassò per un attimo lo sguardo. “Un bambino ne aveva una sacca piena. Sa, il bambino con i capelli dai colori diversi, quello che prende spesso il treno con la nonna… Credo sia il figlio di Remus Lupin e Ninfadora Tonks”.
I sopraccigli alzati divennero due, ma il tono che gli uscì sembrava divertito. “Signorina Brown, ha rubato delle cioccorane a un bambino?”
“Sì, in fondo per lui sarà più facile procurarsele che per noi”.
L’argomento doveva essere piuttosto convincente se ben presto lo scompartimento fu invaso da due ranocchie di cioccolato. Le seguirono con gli occhi mentre saltellavano via nel corridoio, senza provare ad acciuffarle – che ci pensasse Teddy Lupin. A catturare la loro attenzione furono invece le due figurine.
“Cosa le è capitato?”
“Godric Grifondoro, proprio la mia figurina preferita” commentò lui con una smorfia vagamente ironica.
Ma il caso sapeva essere ben più ironico di così. Lavanda sollevò la sua figurina per mostrarla e Severus si ritrovò davanti il proprio volto.
Severus Piton, Ordine di Merlino di Prima classe. Wow, professore, è addirittura nelle cioccorane! Rimarrà famoso in eterno!”
“Sono proprio entusiasta, non vede? Quasi mi dispiace non poter firmare autografi”.
Lavanda inclinò la testa in modo pensieroso e poi sorrise. “Se trovo una piuma può sempre firmare un autografo a me”.
Severus la fissò perplesso – scherzava o parlava seriamente? La conosceva troppo poco, come donna e non come studentessa, per esserne certo. In ogni caso, scosse leggermente la testa e tornò a guardare fuori dal finestrino.
Pareva che il treno attraversasse quasi tutta l’Inghilterra, ma ai loro sguardi si offriva sempre e solo lo stesso scorcio della Londra Magica"

Se posso essere sincera questo pezzo l'ho adorato con tutta me stessa, dal profondo. Sono proprio loro due, sei stata meravigliosa davvero; poi quel riferimento alle cioccorane. Strabiliante, mi inchino! Per non parlare poi del lable contatto con il mondo dei vivi, adoro queste cose:
"E quell’orgoglio in effetti emerse, in pugni chiusi agitati nell’aria e dichiarazioni urlate per le orecchie di nessuno. “Io non ho paura, io–”
“Tu sei stata molto coraggiosa” concesse lui con sincerità, “per quanto credo sia stato solo per stupidità, devo riconoscerlo: hai combattuto nella battaglia e hai tenuto testa ai mangiamorte, ma Greyback… Greyback ti ha uccisa, Lavanda” concluse con un soffio, sforzandosi in una gentilezza vana – quella verità tanto a lungo evitata e rimandata sarebbe suonata meschina detta da qualsiasi voce.
Lavanda restò immobile per un tempo indefinito, come per permettere a quella consapevolezza che aveva già toccato tanti anni prima il suo corpo di entrarle finalmente anche nella testa. Era morta, e così anche lui, e continuare a viaggiare non sarebbe servito a nulla – la destinazione non sarebbe mai stata un ritorno indietro, in ogni caso.
Severus attese per un po’, poi allungò semplicemente la mano in un unico deciso gesto. Lei capì subito e finì per afferrarla come fosse l’ultima ancora di salvezza rimastale. Del resto era proprio così, su quel treno loro non erano reali tanto quanto per lei l’unica cosa reale era lui – differenza ontologica.
“Non mi lascerai, Severus, non è vero?”
“Non avrei nessun altro posto dove andare, comunque”.
Lavanda gli strinse la mano più forte – era ancora niente, sempre niente, ma quel niente era tutto ciò che restava – e insieme scesero finalmente dal treno.
L’ineffabile li inghiottì subito: fuori, per loro, adesso non c’era la Londra Magica e forse non c’era mai stata veramente."

Complimenti, sono davvero felice di aver recensito; le mie parole non sono abbastanza per la tua bravura.

Cate

Recensore Master
01/09/20, ore 14:47

Recensione premio per la partecipazione a "Il contest delle prime volte" 2/2

Ciao Marti, ammetto che trovare una storia da recensire nel tuo profilo è sempre difficile, perché hai una vena creativa assolutamente invidiabile ed è faticoso riuscire a starti dietro, però questa mi incuriosiva particolarmente sia per i personaggi scelti che per il fatto che anche io sono iscritta allo stesso contest.
Mi piace come hai scelto di mostrarci i dettagli del loro rapporto poco a poco, quasi come se stessimo scartando una scatola di cioccolatini e togliessimo uno strato alla volta, inizialmente infatti ero convinta che si trattasse di una what-if in cui entrambi erano sopravvissuti. Man mano invece mi sono resa conto del fatto che fossero morti, anche se intrappolati in un luogo da cui avrebbero potuto andarsene solo una volta raggiunta la consapevolezza di esserlo.
Ho apprezzato particolarmente la tua scelta di sfruttare Teddy per mostrarci il passaggio del tempo, sia perché amo il suo personaggio, che perché anche io lo immagino come un ragazzino con una vividissima immaginazione — il fatto che poi al suo fianco, almeno alla fine, ci fosse Victoire mi riempie davvero di gioia, perché loro due sono una delle mie coppie della nuova generazione preferite in assoluto. Trovo inoltre che tu abbia fatto benissimo a dare a Victoire i capelli rossi in questa storia, perché il collegamento tra lei, Lily e Ron rende questa storia ancora più malinconica e pregna di rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere — e non è stato. Severus non è tra i miei personaggi preferiti, ma tu lo sai rendere in maniera magistrale e poi ho amato questo suo lato leggermente OOC e meno brusco rispetto alla saga, sono sicura che è anche grazie a questo suo atteggiamento più morbido che Lavanda ha trovato il coraggio di aprirsi con lui — che mai si sarebbe aspettato di ascoltare e provare un, seppur minimo, interesse per le paturnie amorose di una sua studentessa, soprattutto se legate a quell’impiastro di Ron (che io amo, ma che so bene che tu e lui non sopportate).
Lo stile è meraviglioso come sempre, mi è sembrato di viaggiare con loro, di vedere il resto del mondo andare avanti mentre loro erano bloccati in quello scompartimento e credo che la metafora del treno sia perfetta per la situazione che i due si sono trovati a vivere. Ammetto che mi sarebbe piaciuto che Teddy avesse l’occasione di assistere a una fugace apparizione dei suoi genitori, ma sono anche io convinta che nessuno dei due sia rimasto in sospeso e quindi non avrebbe avuto molto senso.
In bocca al lupo per il contest, a mio parere hai rispettato alla grande i parametri.
Un abbraccio,
Francy

Recensore Master
30/08/20, ore 10:13

Ciao cara!
Non pensavo che sarei passata così presto, ma quando la curiosità è troppo forte è difficile resistere. Il tuo profilo mi sta facendo scoprire così tanto: sei una avanguardista, ogni tuo lavoro è un'opera d'arte. Proponi coppie e momenti che nemmeno sarei in grado di poter sognare e lo fai con una facilità incredibile che non sembra neanche essere vero. Tutto così soppesato, è come se nel leggerlo, il tempo scorresse tra le parole che hai scritto, ti accompagnasse come un fiume e nel leggerle mi sono sentita come se il fiume fosse davvero al mio fianco, come se fossi su un prato di una montagna. La tua scrittura, la tua dolcezza mi fa andare via, voglio che tu te ne renda conto.
E l'hai fatto con Lavanda e Severus! Non ci avrei mai creduto, perché questi due personaggi (come molti personaggi) non sono i miei personaggi, ma me li hai fatti amare comunque. Sai, con la piccola Lavanda ho sempre avuto un po' di problemi e probabilmente quasi nessuno le regala una possibilità di riscatto: tu ci riesci, la descrivi alla perfezione con tutti i suoi possibili difetti, ma che agli occhi di Severus diventano solo normalità, diventano solo punti di forza. E la descrivi anche con fragilità, quando vede il suo RonRon e capisce che il mondo e la vita è davvero andata in pezzi e non la può recuperare: ho adorato il confronto struggente che si è formato nella mia mente, quello dell'addio al suo fidanzatino della scuola e quello a Severus. Non ci sono lacrime la seconda volta, perché non le può versare, ma rimane ferma e sincera, "Ti prego, Severus, non te ne andare non lasciarmi sola… ". È una fragilità che ha scardinato il mip cuore, perché in quella richiesta ho sentito alla perfezione il peso di tutti quegli anni: sono davvero passati dodici anni e quello, quel rapporto che è nato come sprezzante, distante, perfino non voluto, adesso è come la carezza di una madre prima di andare a dormire. Adesso Lavanda e Severus non sono semplicemente legati a quel treno, ma sono legati tra di loro: va più al di là di due cioccorane rubate, va più in là persino del semplice chiamarsi per nome. Quello è stato il primo step, il secondo è quello di scendere insieme, andare avanti.
Una piccola nota anche su Severus: lo so che è burbero, che mantiene una certa severità per tutta la vita, ma mi è piaciuto vedere come riuscisse a fidarsi con il tempo e con gli anni. Non ho trovato strana questa sua nuova sfumatura, ma naturale come tutto il resto: è Lavanda alla fine, quella sciocca ragazzina che splende di luce, come si può non essere illuminati a propria volta? Credo che gli sia servito, rimanere su quel treno e aspettare, rimanere e aspettarla. E chiamarla per nome, anche quando non dice qualcosa di intelligente e viaggiare. Andando da nessuna parte, stando fermi con lo spirito.
Eppure, ho imparato quest'anno, crescere è anche un po' viaggiare: non siamo mai nello stesso punto in cui eravamo prima, perché abbiamo acquisito qualcosa. Lo rendi alla perfezione, lo so che l'ho già detto, ma ho paura di non essere riuscita a farti capire quanto questa storia mi sia piaciuta. Ho trovato tanti bei passaggi, belle frasi e sono colpita e oltremodo felice di essermi fermata qui questa mattina.
Ti faccio i miei complimenti, buona fortuna per il contest!
Sia ❤

Recensore Master
28/08/20, ore 19:33

Carissima Ladypalma,
vorrei farti prima di tutto una premessa. Io non sono solita piangere leggendo storie (no, non lo faccio. Piango dentro, questo sì... e piango anche di brutto, dentro di me), ma stavolta mi si sono caricati gli occhi di lacrime non appena Severus ha detto: [..] hai tenuto testa ai mangiamorte, ma Greyback… Greyback ti ha uccisa, Lavanda” concluse con un soffio, sforzandosi in una gentilezza vana
E' stato un colpo al cuore scoprire che quello non era un treno normale, ma un treno che è il limbo, come se appunto non imboccassero l'uscita perché non riescono a staccarsi dalla vita e dunque ignorano cosa stia succedendo tanto quanto lo stiamo ignorando noi finché non ce lo riveli. Sembra un whatif? dove il treno è solo un treno e due persone intraprendono una sorta di conoscenza pendolare, che evolve. Evolve e si trasforma, cattura la confidenza, ci regala momenti di felicità ma anche crolli psicologici (come Lavanda che vede Ron e dove il problema non è Ron stesso, ma la sua condizione familiare. Qualcosa che lei, intrappolata in quel treno, non potrà mai vivere... perché rimasta per sempre alla giovane età che l'ha portata via da quel mondo.
Severus è più consapevole, più "abituato", più "preparato"... ed è il suo supporto. Già il fatto che l'abbia fatta immediatamente sedere accanto a lui vuol dire moltissimo: le confidenze, il chiamarla per noi, erano tutti modi per portarla a decidere che il tempo lassù era finito e che, come dice Teddy infine, ora c'è bisogno di andare avanti, di accettare che quello che è al di fuori del treno non appartiene più loro.
Due anime portate via al mondo, una più oscura l'altra brillante, che si ritrovano in uno scompartimento a condividere cosa sono stati, a conoscersi come non hanno potuto da vivi, a spezzare silenzi, a raccontarsi e a evolvere insieme per essere pronti. Nelle note dici che hai paura che Piton sia OOC ma no, non lo è. Non lo era nemmeno mentre lo leggevo senza sapere che fosse morte... l'ho visto più accomodante, meno distaccato, ma ho pensato anche che Lavanda in fondo non gli è indifferente, e quando nomini Lily ho pensato che un po' gliela ricordasse e dunque Lavanda ha un po' scaldato quel suo lato che si era congelato del tutto.
Non so che dire, l'idea di Teddy che spezza i momenti, che rende quei pochi giorni insieme in realtà anni, è geniale e anche la sua percezione di aver visto la ragazza che conosceva scendere dal treno... è geniale, e toccante e molto dolce.
Mi hai stravolta, non so cosa dire. Sono ancora sotto shock perché davvero non me lo aspettavo per niente, dunque complimenti vivissimi! Spero di tornare molto presto da te **
Miry