Recensioni per
Gone
di Soul Mancini

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/12/20, ore 19:24
Cap. 1:

SECONDA CLASSIFICATA

GONE di Soul_Shine





Lessico&Stile: 10/10


Ho adorato lo stile con cui hai raccontato questa storia – che è poi il tuo stile caratteristico: nonostante le tematiche, il tono in cui Ethan si esprime sembra quasi rassegnato, tranquillo, come se vedesse gli eventi scorrere attraverso la stoffa di una tenda, o con la nebbia che gli occupa la visuale: è frastornato e questo si riflette perfettamente nel lessico da te utilizzato e nel modo in cui presenti la narrazione al lettore.
Nonostante questo, lo stile è chiaramente scorrevole, fluido e immediato, complice anche la mancanza di termini troppo elaborati – e superflui, aggiungerei, soprattutto in un contesto del genere.
Adoro la chiarezza e la sfrontatezza con cui racconti gli eventi e i protagonisti, che sembrano continuamente gridare la propria ribellione e la frustrazione che provano in un mondo che non li ha accolti come avrebbe dovuto.
Per quanto riguarda la grammatica, ho notato anche usi spesso la d eufonica, che in realtà è un errore: la regola è che andrebbe aggiunta solo con le parole che iniziano con la stessa lettera, quindi espressioni come “eecco”, “eera” sono corrette, mentre “ad Ives” o “ed ora”, ad esempio, sono sbagliate.
Siccome sai che sono pignola, aggiungo anche che, nelle domande, bisogna sempre scrivere “che cosa...?” e non solo “cosa...?”.
Infine, ti segnalo alcuni refusi che ho ritrovato, in caso volessi correggerli:

- Ogni volta che venivo assalite da emozioni troppo grandi per essere espresse, […] → Credo volessi scrivere “assalito”.

- […] Avrei bisogno di una doccia, ma il mio stato psicologico è doppiamente devastato di quello fisico e non ho nessuna intenzione di rientrare nella casa che ho condiviso con Ives, […] → Non è un refuso, né credo si tratti propriamente di un errore, ma personalmente avrei scritto: “Avrei bisogno di una doccia, ma il mio stato psicologico è doppiamente devastato rispetto a quello fisico e non ho nessuna intenzione di rientrare nella casa che ho condiviso con Ives, [...]”. Probabilmente è solo questione di gusti, ma mi sembra sia più scorrevole.

- […] tutto questo grazie a te che gli hai ficcato nel cervello certe stronzato fin da quando era ancora un bambino! → Immagino volessi scrivere “stronzate” (sì, ti segnalo anche questo XD).

- “Ma era necessaria fare proprio oggi questa foto? Sono distrutto!” → Personalmente avrei scritto “necessario”, anche se questa frase mi ha fatto venire parecchi dubbi; mi informerò a dovere ^^


Trama&Personaggi: 20/20


Ho dovuto leggere questa storia più volte a distanza di giorni per convincermi di essere riuscita a carpire ogni particolare. È così che funzionano le storie scritte bene, no? La sostanza si trova anche nei minimi dettagli, ed è proprio quello che succede qui, anche se ho ugualmente la sensazione di essermi persa qualcosa per strada – e non certo perché tu non l'abbia espressa.
Mi ci è voluto del tempo soprattutto per capire come strutturare una valutazione adatta, che riuscisse a toccare ogni punto dandogli la giusta importanza.
I tuoi personaggi sono maestosi e, come è successo per la storia di Kim, ho avuto l'impressione che avrei compreso tutto anche senza conoscere la serie: questo perché i protagonisti sono vivi e io sono davvero convinta che in qualche universo loro respirino e vivano la loro vita come tu la racconti.
Ethan e Ives hanno uno spessore notevole e riesci sempre a tirare fuori il meglio di loro: ogni caratteristica appare come un tesoro, unica e inimitabile. In qualche modo, riesci a tirare fuori la loro personalità, le persone che realmente sono, e a trasporlo sulla carta in un modo in cui anche i loro difetti appaiono stranamente belli, particolari; quasi ci si dimentica del degrado che li circonda, degli aspetti negativi delle loro vite e delle loro stesse personalità, perché riesci comunque a raccontarli sotto una luce positiva, tanto che si ha l'impressione che siano unici nel loro genere – come effettivamente sono.
È difficile condensare l'immensità di ciò che Ives ed Ethan sono in questa storia – e in tutta la serie, come già sai –, perché inevitabilmente finirei per lasciare fuori qualcosa e sminuire la profondità delle loro vicende.
La trama, poi, pare cucita loro addosso, perché segue una logica e una coerenza e non è un contesto creato in cui dei personaggi agiscono, ma dei personaggi che agiscono in un contesto creato da loro stessi: questo è un principio che ho capito dopo tanta pratica e ritrovarlo in altre storie mi fa esplodere il cuore di gioia, perché non è per niente scontato e tu lo saprai sicuramente quanto me.
Ma che cos'altro posso dire, Soul? Non ho davvero parole per descrivere questa storia e la sua maestosità, e in un certo senso mi sembra di essere troppo riduttiva a commentarla in questo modo.
Ho l'impressione tu abbia fatto lo stesso lavoro di un architetto, gettando pezzo per pezzo le basi di un edificio fino ad arrivare alla cima: hai costruito un'opera grandiosa con la meticolosità di un ragno che costruisce la sua tela, senza perdere di vista un solo dettaglio di tutto ciò che sono Ives&Ethan.
Se dovessi trovare una – miserissima, superflua – pecca, direi che avrei apprezzato una maggiore caratterizzazione di Maura, che in questa storia mi è sembrata più fiacca e stanca rispetto a come sono abituata a vederla (e non mi riferisco al suo ruolo in questa storia, ma proprio a lei come personaggio); mi sarebbe piaciuto sentirla di più, ma non ho voluto penalizzarti in quanto questo potrebbe essere un effetto voluto, tenendo conto del contesto: colui che considerava un figlio – o almeno così pare – ora è morto e non solo è distrutta dalla notizia – non dimentichiamo che ha perso anche la sorella, e questo l'ha inevitabilmente segnata –, ma ha anche scoperto un lato della figlia che in tutta probabilità non conosceva: alla luce di ciò, tutto torna ed è assolutamente coerente che sia “meno presente”.
Probabilmente sono solo io che avrei apprezzato una maggiore introspezione di questo personaggio, perché questo avrebbe significato prolungare la storia e credimi, non mi stancherei mai di leggere di qualsiasi personaggio di questa storia e di questa serie.
Inoltre, il fatto che abbia volutamente rimanere cieca e sorda davanti alla realtà – mi riferisco alle azioni della figlia svelate da Ethan – mi ha fatto molto riflettere e ha contribuito ad attribuirle un certo spessore, in questa storia.
L'elemento del sogno di Ethan, poi, per quanto mi riguarda è stato pura poesia: lo hai inserito nella trama senza creare confusione e il flusso di pensieri e sensazioni di Ethan, le azioni stesse di Ives, il bacio, il tutto amalgamato alla narrazione struggente e delicata... è stato incredibilmente commovente e terribile al tempo stesso.
Hai fatto un lavoro eccellente sotto tutti i punti di vista e ti sono grata per aver aggiunto un tassello così importante a questa serie, per quanto doloroso.


Drammaticità: 10/10


Ma io che cosa dovrei dire riguardo a questo parametro? Hai centrato in pieno il tema del contest e la mia personalissima visione di dramma: come mi sono permessa di spiegare in altre valutazioni – e come tu già sai, perché ormai ne ho sproloquiato in tutte le salse –, per quanto mi riguarda, il dramma non è tanto identificabile in un'agente esterno – che, in questo caso, potrebbe anche essere la morte di Ives –, quanto nell'evoluzione personale che questo ha in uno o più personaggi della storia.
Il dramma vero, autentico, è quello che logora una persona con lentezza studiata, una sensazione di cui forse nemmeno ci si accorge, ma che è sempre lì, dietro l'angolo, a controllare a vista la sua vittima.
Questo è esattamente ciò che accade in questa storia: il dramma non è tanto la morte di Ives di per sé – che è senz'altro un dramma in ogni caso –, quanto il fatto che Ethan non ci fosse quando Ives è morto, i suoi dubbi, i sensi di colpa che lo divorano dall'interno, come un demone che lentamente si impossessa di lui.
E, a questo proposito, ammetto che quasi non ho sentito la mancanza di Ives in questa storia, perché mi sembrava continuamente riflesso nelle parole di Ethan, nei suoi pensieri e nella sua introspezione – curatissima, come un'ombra.
Inoltre, come detto sopra, la cura dei dettagli è impressionante: da quando Ives è morto il cielo non è stato più blu, senza nuvole, ma costantemente uggioso e coperto. È come se anche il tempo atmosferico riflettesse in qualche modo lo stato d'animo di Ethan, il suo dolore, od omaggiasse la sua perdita: che fosse voluto oppure no, è stato un dettaglio che non ho potuto fare a meno di notare e che ho apprezzato profondamente.
L'alternanza, verso la fine della storia, della dura realtà con i ricordi dei momenti felici, è la prova che sai gestire il genere drammatico con maestria esemplare: per riprendere la citazione tematica del contest, questa è la magia che intendo quando mi sento “felice di essere triste”, e questa storia mi ha suscitato questa sensazione forse meglio di qualsiasi altra in gara.
Se si legge attentamente, poi, si riesce a scorgere quell'alone di degrado che permea tutta la trama: l'onnipresente droga, che è uno degli agenti esterni del dramma; lo stesso fatto che Ives sia stato maltrattato dalla cugina – che lui invece considera una sorella, e adoro l'enfasi che hai messo su questo particolare – e cacciato da colei che avrebbe dovuto prendersene cura come una madre e, soprattutto, il fatto che il litigio tra Ethan e Maura accada in una chiesa, che è, o almeno dovrebbe essere, simbolo di pace e fratellanza per eccellenza. Quest'ultimo particolare l'ho trovato devastante, terribilmente meraviglioso, anche se è solo uno degli indicatori drammatici di questa storia: realizzare questo simbolismo, forse nemmeno pienamente consapevole, non è affatto facile e tu hai saputo gestirlo alla perfezione.
Chiaramente, questa è solo l'ennesima prova che tutto in questa storia è stato curato fin nei minimi dettagli, e in modo eccellente.


Gradimento Personale: 5/5


Credo non ci sia assolutamente bisogno che io specifichi quanto ho adorato questa storia, ma questo è senz'altro uno dei casi in cui è doveroso farlo.
Mi hai regalato un capolavoro e io non ti sarò mai grata abbastanza per questo. Ho letto tutte le storie di questa serie e l'ho seguita con passione fin dai suoi albori: è stato difficile ricollegare alcuni eventi all'inizio – mi riferisco a quando leggevo le prime raccolte –, ma ora mi rendo conto che non ho nemmeno bisogno di pensarci, perché Ives&Ethan, come anche gli altri coprotagonisti, mi sono entrati dentro.
Questo è un po' un off-topic che non riguarda questa storia nel particolare, ed è anche qualcosa che ti ripeto praticamente in ogni recensione – anche perché è un po' impossibile non farlo, dal momento che è la prima cosa che mi viene in mente quando finisco di leggere.
Ives&Ethan, loro malgrado, hanno creato un piccolo e personalissimo impero e con questa storia mi sono accorta che, anche se uno dei membri è venuto a mancare, questo continuerà a splendere per come è, perché Ives è mancato solo fisicamente.
Non so se sia qualcosa che hai intenzionalmente attribuito alla storia, ma mi è sembrato proprio che Ives respirasse dalle parole di Ethan e che, per questo motivo, non sia mai realmente morto.
Ho adorato, poi, che i paragrafi venissero spezzati da citazioni di canzoni che sembra siano state scritte apposta per questa coppia di fratelli-non-di-sangue; potrei leggere un'infinità di storie su di loro senza mai averne abbastanza.
Ormai sono diventati parte di me e questo è soltanto merito del tuo stile e del tuo talento.





Totale: 45/45



Kidfic: + 0


Anche se, in un paragrafo, compaiono Ives&Ethan bambini, nella maggior parte della storia sono entrambi adulti, o quasi. Inoltre, al di là di questo, fatico molto a percepire la loro reale età, e questo vale in realtà per la serie in generale: il loro passato, le vicende potenzialmente traumatiche che entrambi hanno vissuto impediscono loro di vivere la loro infanzia e soprattutto l'adolescenza con serenità, il che è certamente coerente con la trama di fondo.


Contenuti forti: + 0


Secondo l'accezione che attribuisco io a questo parametro, non ho riscontrato contenuti forti – inteso come violenza, fisica e psicologica – in questa storia; anche se le dinamiche e il contesto sono tutt'altro che pacifici, non ho trovato elementi riconducibili a contenuti forti veri e propri, complice anche forse lo stile che hai utilizzato, pacato, rassegnato e, per quanto brutale, quasi dolce, come se, mentre scrivevi, volessi anche consolare Ethan per la sua perdita.


Tematiche delicate: + 2


Questo parametro mi ha dato moltissimo da pensare, tanto che ho deciso di prendermi, anche per questo, una “pausa di riflessione” per capire quale punteggio fosse più adatto assegnare.
Il regolamento di EFP dà pochissime indicazioni a riguardo, menzionando solamente razzismo e abusi e lasciando un “eccetera” interpretabile a proprio piacimento, per cui ho dovuto ragionare secondo i miei personalissimi standard di “tematiche delicate”.
Ho deciso, quindi, di procedere per passaggi individuando i temi principali di questa storia – che sono la morte, la droga e lo spaccio, e il passato di abusi di Ives, almeno da parte della cugina – e successivamente di ragionare su ognuno di essi.
La morte può essere considerata una tematica delicata? Probabilmente sì, e non solo per la perdità in sé, ma anche per il modo in cui questa viene vissuta da chi la deve affrontare. Detto ciò, personalmente la considero una tematica delicata? Ni.
Lo potrebbe essere per i motivi scritti sopra, ma lo considero anche un processo normale e naturale, nonché una delle fasi della vita che inevitabilmente tutti ci ritroviamo ad affrontare: per questo motivo, la considero una tematica delicata “a metà”, perché ognuno di noi deve necessariamente imparare ad affrontarla e superarla, prima o poi. (+ 0,5)
La droga e lo spaccio sono considerate tematiche delicate? Direi di sì, e lo stesso sostengo io. In questa storia, hai ampiamente sviluppato non solo le dinamiche della droga e le sue conseguenze su chi ne abusa – si veda anche la causa della morte di Ives, per fare un esempio “banale” –, ma anche le conseguenze su chi ci costruisce sopra i propri affari e la sua intera esistenza. Ho apprezzato molto il modo in cui hai raccontato questo “fenomeno”, in modo approfondito ma delicato e, a mio parere, mandando in qualche modo anche un messaggio positivo, ossia che la droga fa male, e questo è un dato di fatto che non si può cambiare.
Ho sempre pensato che fossi estremamente informata a riguardo e ne sono felice, perché si riflette nelle tue storie, rendendole di conseguenza credibili e realistiche più di quanto già non siano. (+ 1)
Il passato di abusi di Ives può essere considerato una tematica delicata? Citando nuovamente il regolamento di EFP, assolutamente sì. Tuttavia, in questa storia compaiono solamente nella seconda parte – in cui sono ampiamente sviluppati, anche grazie alla comparsa di Maggie –, per cui mi sembra giusto dividere il punteggio in due. (+ 0,5)
In totale, dunque, ho aggiunto due punti a questo parametro. Ovviamente si tratta della mia personalissima analisi, per cui sono aperta a qualsiasi ciritica/opinione a riguardo e ti chiedo scusa per non aver preso in considerazione prima il problema.
Probabilmente avrei dovuto informarmi di più riguardo al significato effettivo di questi parametri. In ogni caso, i miei ragionamenti (e i punteggi) non rimangono altro che pareri personali e numeri davanti alla bellezza di questa storia.





Totale + bonus: 47



Grazie ancora per aver partecipato! <3

Recensore Master
30/09/20, ore 10:48
Cap. 1:

Buongiorno tesoro!
Mannaggia me che ho sempre poco tempo a disposizione, e ho dovuto leggere questa tua ultima, straziante storia in più riprese, e senza prendere appunti per la recensione. Comunque, la storia mi è rimasta dentro in maniera abbastanza vivida, quindi spero di poterti lasciare il mio parere in maniera non confusionaria.
Innanzi tutto complimenti per l'attenzione con cui hai scritto il testo: è davvero molto lungo e ho trovato solo un paio di refusi nel testo, ma proprio un'inezia di cui di sicuro Sabriel non terrà nemmeno conto.
Venendo alla trama, natualmente non potevo tirarmi indietro: quando si parla di Ives e Ethan, che ormai mi pare di conoscere da una vita, dovevo assolutamente leggere, soprattutto il punto di vista di Ethan perché, perdonami se te lo dico, in questa serie è il personaggio di punta. Anche se il protagonista, forse, all'inizio doveva essere Ives, Ethan ha preso il suo posto di prepotenza, con il suo carattere da "duro dal cuore tenero".
Ovviamente il ragazzo è devastato dalla scomparsa dell'amico prima, che davvero non si capisce come abbia fatto ad andarsene dato le condizioni in cui versava (mi ha fatto un po' pensare agli animali che quando sentono di star per morire si allontanano da casa, perdonami il paragone), che per la scoperta della sua morte poi. La sua reazione, distruggere l'auto, è adeguata e coerente con il suo carattere. Le persone come lui fanno sfociare le emozioni negative nella rabbia più cieca, e l'auto è stata vittima di questo sfogo. Mi è piaciuto il modo in cui hai inserito Josh, amico spacciatore del gruppo, che è quello che forse si è dato più da fare per trovare Ives, mentre invece Alick mi è sembrato spaesato, fuori luogo, come se avesse voluto essere da tutt'altra parte. Ma in fondo è comprensibile e "umano". Purtroppo, fa parte della natura umana il rifiuto della malattia, specie quelle devastanti come l'AIDS o anche il tumore, e si pensa: "se non ti vedo e non so come stai, e come se la malattia non ci fosse". Per Alick trovarsi lì, a casa di Ethan e poi andare a cercare Ives, significa ammettere e riconoscere la malattia di dell'amico quando invece non vorrebbe farlo.
E forse è un po' la stessa cosa che succede anche a Ethan, anche se in maniera un po' più velata. È perfettamente consapevole che Ives è sul suo divano, ormai a un passo dalla morte, e preferisce restare il più a lungo possibile fuori casa pur biasimando se stesso per questo, proprio perché non vuole ammettere che Ives è malato terminale.
Per quanto riguarda Davi, credo tu abbia illustrato alla perfezione la sua situazione: l'essere spacciatore in molti casi comporta, a certi livelli, l'impossibilità di tirarsi fuori dal giro. Quando ci sei dentro, sei nella m...a fino al collo e nessuno può più darti una mano. L'unico modo che aveva per salvare i suoi fratelli era tenerli fuori dal giro, quindi diciamo che è stato un fratello "responsabile" da questo punto di vista :-)
Mi è piaciuto moltissimo anche l'inserimento dei flashback, i ricordi di Ethan che tornano vividi mentre lui è affogato nell'alcol. Ho riconosciuto molti dei momenti raccontati, e alcuni mi hanno fatto venire il sorriso sulle labbra.
La scena del funerale è stata straziante, e Ethan ha parafrasato molti dei miei pensieri al riguardo. L'ipocrisia delle persone che piangono su una bara quando fino al giorno prima si diceva peste e corna del defunto (e io ne conosco parecchie, purtoppo); i preti che sproloquiano riguardo alla bontà di persone che nemmeno conoscevano, e di quanto stiano bene adesso che sono tra le braccia di dio... ma quale dio poi? Davvero un pensiero molto forte, ma pienamente comprensibile.
E vogliamo parlare dell'incontro tra Maura, Meggie e Ethan?
Se devo esprimere un parere, sinceramente non mi sento di dare la colpa della fine di Ives a qualcuno in particolare. Forse quella che ci ha messo più mano è stata proprio la cugina, con i suoi motteggi e il suo comportamento quando Ives era ancora piccolo: in quell'età si è molto sensibili (e il tuo Ives lo era tantissimo) ed è facile rimanere segnati dalle frasi che ci si sente rivolgere (e io ho provato col mio bimbo, poi se vuoi ti racconterò in privato, se Kim non ti ha già accennato qualcosa), e di sicuro la cugina non ha aiutato l'autostima di Ives. Per quanto riguarda la zia, il suo errore più grande (secondo me, ovviamente) è stato non il cacciarlo di casa, perché in un momento di grande rabbia ci sta, ma il non averlo ricercato dopo, non avere cercato di aiutarlo a uscire fuori dal giro, anche magari denunciandolo (lo so, è terribile da fare ma spesso è l'unica cosa che può aiutare). E invece lo ha abbandonato a se stesso, dando a Ives la conferma che nessuno lo amava davvero. Se invece lei si fosse messa a cercarlo, a parlargli, magari le cose avrebbero potuto prendere una piega diversa. Per quanto riguarda Ethan, forse la sua colpa più grande è stata quella di non prenderlo a schiaffi quando ha deciso di farsi di eroina. Anche se dobbiamo anche dire che ognuno deve essere libero di scegliere e di sbagliare, anche se in questo caso lo sbaglio è stato fatale, per Ives.
E vedi che torniamo a quella frase che ti dissi? Sono sempre quelli più buoni che poi ci rimettono.
Questa storia è stata davvero un pugno in pieno viso, ma un pugno di quelli che ti svegliano, che ti fanno mettere a sedere e a pensare seriamente. Quindi davvero complimenti, sono certa che a Sabriel piacerà tantissimo!
Complimenti, complimenti davvero!
Bacioni e a presto!

Recensore Master
29/09/20, ore 19:02
Cap. 1:

Ciao Soul, non so bene come commentare questa storia.
Cioè, di cose da dire ne ho, è OVVIO, ma non so bene dove cominciare a mettere le mani... ci sono troppe cose da dire, però la cosa che più traspare in tutto questo racconto è: dolore.
Dolore in ogni sua forma, in ogni sua sfaccettatura, in ogni anfratto... e di conseguenza, dramma a palate.
Sappi già che con questo testo sei insuperabile, al contest di Sabriel io di certo non potrò batterti, qualunque cosa scriverò! Insomma, ma dai, non c'è proprio partita...
Sono veramente veramente felice (si fa per dire XD) di aver letto questa storia: non perché io goda delle sofferenze di Ethan, Ives e tutti gli altri, ma perché finalmente hai affrontato un argomento molto molto doloroso per questa serie. Hai parlato tante volte della fine che Ives ha fatto, certo, ma lo hai sempre fatto in maniera un po' marginale; effettivamente non sapevamo cosa gli sarebbe capitato nel concreto, come e dove sarebbe venuto a mancare, se Ethan sarebbe stato accanto a lui oppure no...
Insomma, ecco che invece qui hai fatto un lavoro magistrale, hai creato una storia mostro (e non una storia bosco XDD) in cui hai parlato di qualcosa di dannatamente difficile e quasi insopportabile. Sono certa che per te sia stato difficilissimo scriverne, specialmente attraverso gli occhi e i sentimenti di Ethan, lui che è sempre così riservato e che trasforma ogni emozione in rabbia XD
Sai, ci sono stati tantissimi momenti che mi hanno straziato il cuore: quando Ives è sparito e Ethan se n'è reso conto, quando ha scoperto che è morto da solo in uno sgabuzzino, quando ha pregato (quasi) Davi di raggiungerlo e lui gli ha mandato un "sostituto", come niente fosse (sì, perché per quanto Josh sia amico di Ethan, lui avrebbe avuto bisogno di suo fratello, non di un'altra persona). Ma tanti, tanti istanti sono stati terribili per Ethan, come anche la consapevolezza di non riuscire più a vivere come prima e dove abitava prima, perché il ricordo del suo fratellino lo avrebbe perseguitato per sempre tra quelle quattro mura.
E quando è uscito fuori a distruggere la sua stessa auto... oddio, mi sono venuti i brividi e giuro che non mi sarei mai sognato di trovarmi tra le mani di quel ragazzo in quel momento; secondo me Alick e Josh non sono intervenuti prima per fermarlo perché avevano paura loro stessi di essere gonfiati di botte e pugni! Oddio, che ansia...
Questo dimostra come Ethan riesca a trasformare ogni singola emozione in una furia cieca (o ceca? AHAHAHAHAHAHAH), spaventando perfino se stesso secondo me...
Poi vogliamo parlare dei flashback? Oh, quanto sono stati intensi quei diamine di flashback! La storia parte proprio con uno di essi, riprendendo uno di quei momenti di cui hai parlato anche in altri contesti della serie, ovvero Ethan che è terrorizzato all'idea di tornare a casa e trovare Ives morto sul suo divano, avvolto nella coperta logora e sudicia... secondo me era molto spaventato all'idea che il suo fratellino morisse da solo, ma allo stesso tempo non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di stargli accanto fino all'ultimo, di lasciar morire Ives tra le sue braccia (si fa per dire 2 XD)...
E a proposito: AAAAAAAAAWWWWWWWW quando Ethan ha abbracciato Ives!!!!!!!!!!!! Questo è un evento storico, un evento che va ricordato e inserito negli annali, che va segnato sul calendario e poi trasferito sui libri di storia!!!!! Ma stiamo scherzando???? Lo ha fatto davverooo?????
Io boh, ancora non ci credo... sono senza parole, ci credi? Non mi aspettavo che alla fine avrebbe ceduto alla richiesta di Ives, è stata proprio un'enorme sorpresa per me!
DIO QUANTO SONO STATI CUCCIOLIIIIIIII, SOUL IO TI FARO' CAUSA PER IL TROPPO FLUFF DI QUELLA SCENA SPECIFICA, ECCO U____U
Mi ha fatto veramente sognare, stringere il cuore, me l'ha scaldato e riempito di una gioia e di un calore capaci di stemperare tutto il gelo di questo racconto... ti giuro, non so neanche descriverti come mi sono sentita quando ho letto di quel momento: ho provato una scarica di mille emozioni tutte insieme, specialmente poi quando Ethan si è reso conto di essere non troppo a disagio, in fondo, nel tenere tra le braccia la sua anima gemella, quel fratello non biologico che però è e sarà per sempre per lui un fratello di anima, di spirito, di essenza.
C'è un legame speciale tra loro due, un legame che io non potrò mai smettere di amare; un legame che va oltre la vita e la morte, che li terrà per sempre uniti anche se l'anima di Ives si è spenta troppo presto.
L'accenno slash nella scena dedicata al sogno è stato divino... una perla, ti giuro, una perla che ha impreziosito ancora di più questo loro rapporto; insomma, non che io shippi loro due insieme, assolutamente no, però quel bacio che si sono scambiati in sogno non aveva niente di malizioso, era soltanto l'ennesimo gesto d'amore fraterno che si sono scambiati, dimostrazione del fatto che loro due sono uniti oltre ogni dimensione.
Un'altra cosa che ha alleggerito questa narrazione è stato il flashback dedicato al post concerto degli Storm It Down: l'ho ADORATO!!!! May che fa la foto e i ragazzi, belli e spensierati, che si divertono e sono uniti più che mai! Sentono il futuro nelle loro mani, ogni singola fibra del loro corpo si apre a nuove opportunità... insomma, è tutto molto bello, molto easy, molto spensierato, appunto, il che ha aiutato molto ad alleggerire la tensione e a farci comprendere che, nonostante tutto il dolore per la perdita e la malattia di Ives, lui e Ethan si sono tanto divertiti, e il nostro adorabile brasiliano ha un sacco di bei ricordi a cui aggrapparsi per ricordare la sua anima gemella *___*
Adoro May e Alick insieme, questi due sono meravigliosi insieme, e mi piace un casino anche Oliver... insomma, gli Storm It Down mi piacciono TUTTI!!!!
Poi poi... CRISTO!!!! Quando Ethan è andato da Davi, oddio... va bene che il fratello è uno spacciatore e deve cercare di tenerlo al sicuro, ma cazzarola, HA PERSO IL SUO MIGLIORE AMICO!!!! Non può trattarlo così!
Sono contenta che alla fine lo abbia accolto e che abbia parlato con lui, veramente, perché sentivo che Ethan ne aveva bisogno: necessitava di quel confronto, di qualcuno che - un po' come Ives - lo capisse senza neanche porgli domande o fargli pressioni... Olivia non c'è più, l'unico suo famigliare vicino è proprio Davi!
E poi, mamma mia la scena del confronto in chiesa ha suscitato in me emozioni contrastanti: se da un lato sono d'accordo con Ethan su ciò che ha rinfacciato a zia Maura e Maggie, dall'altro penso che lui abbia ragione solo in parte e solo su Maggie. Quest'ultima è proprio una stronza senza cervello, figuriamoci se poi può avere un cuore!
IO LA ODIO, deve morire!!!! Perché non è finita lei come Ives??? Che essere immondo, falso, insopportabile, senza neuroni, testa di quiz (????)... insomma, io è meglio se non continuo a scrivere insulti su quell'insulsa ragazzina, veramente, perché sennò esagero e finisco per violare il regolamento di EFP -____-
Comunque STANDING OVATION DI 90 MINUTI per Ethan che le ha dato della troia, AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH, grande amore mio!!!!
Da notarsi che tutto quanto è successo in chiesa, eh... ^^""""
Zia Maura, beh, come biasimarla del tutto? Io non me la sento di dire che la odio come Ethan, penso piuttosto che loro due non si siano mai veramente conosciuti, si sono sempre odiati a caso, giudicandosi tramite i racconti filtrati attraverso gli occhi di Ives.
Poi zia Maura ha fatto una scelta dolorosa quando lo ha cacciato di casa: okay che non è una cosa che condivido, ma anche lei è stata portata all'esasperazione! Avere a che fare con Ives non era certo facile, io non mi sono certo dimenticata di come lui la trattava, di come diventata insolente e insopportabile nei confronti della zia, così come non ho scordato il fatto che lei abbia cacciato quel dinosauro schifoso di Stan perché ha scoperto che maltrattava quel nipote che per lei era davvero come un figlio.
Ma anche i figli possono deludere e diventare insopportabili: così come un genitore potrebbe esserlo, anche un figlio non è da meno. Quindi io non la condanno assolutamente, Ethan certe cose non può capirle!
Lui è un amico di Ives e l'ha avuto con sé, è vero, ma diciamo che entrambi facevano parte dello stesso giro, dello stesso mondo (eroina a parte), per cui per Ethan era più semplice stare con lui e accettare anche i suoi più grandi errori.
Insomma, la ragione sta sempre nel mezzo, mio carissimo Ethan. Certamente non l'ha fatto stare bene sfogarsi in quel modo e far sentire di cacca zia Maura, ma anche lui aveva bisogno di sfogarsi e certamente la donna non si è comportata bene quando l'ha additato come un delinquente che ha deviato suo nipote. Lui avrà sbagliato in quel momento a reagire in quel modo, ma lei certamente non è stata da meno.
Soul, guarda... i momenti che hai raccontato in questa storia sono stati tutti importantissimi: Ethan che suona per Ives - altro momento che già avevi descritto in altre storie -, poi l'angoscia del brasiliano durante l'attesa, lui che se ne va al mare e che cerca pace in quelle onde e in quegli odori... ogni cosa è al suo posto, ti giuro, comprese le citazioni tratte dalle canzoni e tutto ciò che hai inserito.
Grazie davvero perché hai scritto qualcosa di tremendamente difficile ed estremamente emozionante. Non so cos'altro dire anche perché questa recensione sta rischiando di essere una riscrittura della storia! XD
Sei stata stupenda, io non so assolutamente come altro complimentarmi con te!
Ti farei l'in bocca al lupo per il contest, ma con un mostro capolavoro (un mostrolavoro? XD) come questo non ne hai per niente bisogno!
Alla prossima e ancora grazie per aver scritto questo straziante e bellissimo racconto ♥