Recensioni per
Through thick and thin
di Lisbeth Salander

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
19/08/23, ore 00:57

Ciao! ^^
Sono davvero contenta che l'iniziativa un'estate di lettura mi abbia dato modo di imbattermi in questa tua storia, che è stata davvero in grado di emozionarmi tantissimo! 
Mi aveva catturata già dall'intro, già da quel "Ma tu te lo ricordi James?", una domanda così semplice che pure è riuscita da subito a farmi a pezzi il cuore.
Ho adorato come, per tutta la storia, si avverta proprio attraverso i pensieri di Remus come lui resti ancorato al ricordo del suo migliore amico, dei suoi insegnamenti, di ciò che lui ha significato per tutti loro. E così anche Sirius, che pure nella solitudine e nel rimorso e nell'oscuirtà di Azkaban, può solo annegare nel ricordo del suo migliore amico steso immobile per terra, senza più vita, e lui impotente, impossibilitato a cambiare il suo destino.
Questo incontro fra loro che ci racconti è davvero tragico e intenso, è un ricucire una ferita che si credeva infetta, è trovare un nuovo punto di incontro che non può più essere solo James, anche se il suo ricordo c'è e brilla e fa male, ma permette loro di ricordare anche le cose belle, le cose buone che hanno fatto stando insieme.
Ho apprezzato molto che tu ci abbia mostrato anche la vulnerabilità di Sirius che si lascia scappare quella domanda con la voce spezzata, quel dubbio che ancora gli dilania l'anima: "siamo ancora amici?," e che belle sono le parole di Remus, il modo in cui cerca di fargli vedere le cose per come stanno, che la colpa di quello che è accaduto non è sua, che è stata la guerra a cambiarli, ad allontarnarli, a farli dubitare. Ma, nel profondo, sono ancora quei ragazzi che condividevano sogni e speranze a Hogwarts, sono ancora due ragazzi che provano a combattere per il bene.
Questa storia mi ha davvero colpita e commossa, sarà che amo tanto i malandrini, sarà che ho un debole per l'angst, sarà che tu ce li hai saputi raccontare così bene, nei loro dettagli che si perdonono fra zone grigie e ombre, insomma, davvero complimenti, perchè è una storia splendida che sa regalare tante emozioni!
Spero che continuerai a proporre altre storie per l'iniziativa del forum *w*
Intanto, ti ringrazio per questa lettura!
Alla prossima,
BellaLuna 
 

Recensore Master
18/08/23, ore 19:59

Ciao, Fede! Ho trovato la storia suggerita nella challenge di Mari e Bellaluna ed eccomi a dare un'occhiata perché sono debolissima per i Malandrini, per il loro rapporto a scuola, ma ancora di più fuori dalla scuola. Quello che ho adorato di questo racconto è il profondo realismo, che trasporta la vicenda fuori dai confini del fantasy e la rende super attuale e super calata nella nostra normalità. La frase è di DC ma a me ha fatto pensare tantissimo anche al Piccolo Principe, che deve prendersi cura della sua rosa, prendersi cura di un'amicizia, affinchè non muoia. A quanti di noi è capitato di trascurare dei legami e poi perderli? Certo, per fortuna nulla di tragico rispetto a quello che è accaduto a Sirius e Remus, ma comunque non per questo meno doloroso. Mi sono sentita davvero tanto emotivamente coinvolta da queste righe e ho tirato un sospiro di sollievo nel vedere quella punta di speranza nel finale, nel leggere di come loro due timidamente, pur comunque usando sempre James come collante, stessero cercando di ravvivare le braci quasi spente del loro rapporto.
Una storia davvero dolce amara e realistica, mi ha fatto bene leggerla e ti ringrazio di averla proposta ♥
un abbraccio e alla prossima!

Leila

Recensore Junior
16/08/23, ore 20:12

Ciao! Arrivo dall'iniziativa 'un'estate piena di letture'.
L'atmosfera di rimpianto, di troppe cose non dette si respira tutta ed è struggente leggere di come Sirius e Lupin si sentano in colpa di ciò che è successo perché, alla fine, non è colpa di nessuno dei due. Ma è un dolore che si portano indietro da sempre e per sempre, credo sia impossibile superarlo. Hai dipinto molto bene l'angst e, in particolare, la distanza e le differenze tra i due vecchi amici. Fa male vedere il loro rapporto essersi rotto in questo modo, non posso che pensare a cosa direbbe James, però è rassicurante vedere che entrambi ancora ci tengono a quella amicizia e vogliono recuperarla. Oltre all'affetto che hanno l'uno per l'altro, sono gli unici rimasti... Un pezzettino del mio cuore è andato, ultimamente sono molto debole del leggere delle amicizie. Grazie per aver condiviso questa storia sul forum, perché mi ha dato la possibilità di leggerla, visto che non sono un'assidua frequentatrice del fandom di HP. E' stata una lettura piacevolissima.
Alla prossima :3

Recensore Veterano
16/08/23, ore 10:14

Ciao :) Ho letto con molto piacere questa storia e con una stretta al cuore. I Malandrini sono stati il mio primo amore nell'ambito delle fanfiction e tornare a leggere qualcosa di loro è sempre tornare un po' a casa. Inoltre tra le righe di una storia che è fatta di rimpianti, di sogni infranti, di desideri fanciulleschi che si scontrano duramente con la realtà ho colto tutta l'essenza della loro storia. Ho sempre pensato anch'io a James come il collante della loro amicizia, quel collante che tiene insieme sempre molti gruppi di amici, tra un Remus troppo riflessivo e un Sirius l'esatto opposto. E ora non resta nient'altro loro se non il ricordo di quello che è stato e il rimpianto per quello che non hanno capito per tempo. La descrizione dei corpi di James e Lily è stata un vero colpo al cuore, fatta con maestria, me li hai fatti immaginare e sono stata male con Sirius che li ha trovati e ancora di più con Remus che è arrivato troppo tardi anche per quello, troppo tardi per tutto. 
Grazie per questa storia, alla prossima, 
Valeria.

Recensore Master
16/08/23, ore 09:42

Non ho visto Dawson’s Creek, ma che bello è questo prompt! E che storia meravigliosa ne hai tirato fuori!
Vale un po’ per ogni rapporto, c’è bisogno di cura perché non si affievolisca. Mi ha fatto pensare a quante amicizie nate tra i banchi di scuola si perdano negli anni successivi: Remus e Sirius hanno anche la guerra (una cosetta da poco!) ad allontanarli, e le morti e i tradimenti a mettersi tra loro, ma oltre a ciò sono due amici che non hanno investito abbastanza nella loro amicizia. Anche se i libri li presentano come il gruppo dei Malandrini, mi viene naturale immaginare le dinamiche che descrivi con James al centro. James che li mette insieme, che li tiene insieme, che ricorda loro di restare assieme e poi ne decreta inconsapevolmente la fine.
Ho trovato così onesto e credibile questo confronto tra Remus e Sirius, anni di lontananza tra loro e del FireWhiskey per la rispettiva sincerità. E il mantra di James che ritorna nella conclusione come una promessa, loro che stavolta ci credono un po’ di più (e infatti come amici moriranno): mi ha emozionata!
Sono felice di aver recuperato questa storia grazie all’iniziativa di lettura sul forum, mi è piaciuta tantissimo! Spero di tornare presto da questi lidi, perché la tua penna merita!
Un abbraccio!

Recensore Master
16/10/21, ore 16:47

Allora, Fede. ♥

Io ci provo, non lo so cosa sarà questa, se una recensione o riflessioni o boh. Ma ho amato questa storia, e dicendoti che l’ho amata già non dico abbastanza, perché mi ha fatto male in tantissimi momenti e io sono masochista quando leggo. Più male mi fai più mi piaci, ma credo che questo tu l’abbia capito ormai.

Ma tu te lo ricordi James?
Credo che solo con questa frase si potrebbe riassumere tutta la fic. E no, non intendo che il resto non ha importanza, solo che quelle parole sono l’essenza di tutto questo momento e di tutte le riflessioni di Remus sulla loro amicizia, sulla scuola, sulla vita reale. Ma tu te lo ricordi James? Che è un po’ come dire ma come abbiamo fato a finire come siamo finiti se avevamo accanto uno come James? E’ che leggendo quello che scrivi non si può fare a meno di pensare che tutto sia andato esattamente così, che questi malandrini soprattutto dopo la scuola avessero come unica cosa da spartire solo James. E quando quel collante è sparito non potevano fare altro se non raccogliere cocci.
Fa male quel ricordo prepotente di James che bussa da ogni angolo della loro mente. Fa male perché James sarà sempre un gigante in mezzo a loro due anche ora che è morto da quattordici anni e la rassegnazione a quella morte è l’ultima cosa alla quale possono aspirare per motivi diversi.
Fa male, malissimo, Sirius che confessa Non me lo ricordavo vivo, capisci? Perché è una frase di una verità e quindi di una crudeltà incredibile. Mi hai trafitta dritto al cuore come non immagini. E invece immagini, perché l’hai scritto tu. Nel senso di colpa, nello sconcerto, nel dolore. James vivo, nei ricordi, non esiste più e non esisterà più per chissà quanto tempo.  
Fa male il confronto che si percepisce in mezzo a tutte le riflessioni fra quello che erano a scuola, quello che è stata la vita reale e quello che sono adesso. Due adulti che non si illudono più di riuscire a cambiare il mondo, che riconoscono i propri errori e che in nome di James cercano di riparare quel rapporto naufragato in mezzo a fatti più grandi di loro e a situazioni verso le quali erano assolutamente impreparati.
Insomma, è una lista infinita di tutto il dolore che questa shot mi ha procurato. E, in mezzo a quel dolore, c’è il clima soffocante nel quale si svolge questo momento. E in mezzo a quel clima soffocante e nonostante le parole di Sirius, però, c’è la vitalità di James che alla fine sembra essere lì in mezzo a loro due mentre levano i calici citando quel suo mantra.

Fede, quanto ho sofferto e quanto bene mi ha fatto leggere questa shot. Assolutamente fra le mie preferitissime di sempre. Grazie, perché questi personaggi sono ancora più belli quando sono scritti da te, sai rendere meravigliosamente ogni loro imperfezione e quindi farli amare ancora di più! ♥

Un abbraccio grande!
gabry
 

Recensore Master
28/06/21, ore 23:26

Recensione premio per il contest "Magicamente controversi!" 1/3

Cara Fede, innanzitutto perdonami moltissimo per il ritardo con cui passo a lasciare questa recensione. Posso consolarmi pensando dulcis in fundo, visto che le tue recensioni sono le ultime che devo lasciare e forse inconsciamente ho voluto che la mia confort zone arrivasse alla fine.
Questa storia è meravigliosamente dolorosa. Non solo per la presenza-assenza di James che fa da collante e solvente di questa amicizia tra due persone speculari, fatte di silenzi, pregiudizi e diffidenze. Il momento che hai scelto di narrare è molto doloroso perché il tentativo di ricucire quando tutto è distrutto fa male.
Straziante è l'immagine di Sirius che ad Azkaban vede solo il corpo morto di James e non riesce a ricordare l'amico in vita, una tortura così orribile e sconvolgente che può benissimo essere un trucco dei Dissennatori.
Mi è piaciuto da morire anche il riferimento agli alcolici diversi a seconda del momento in cui brindare con il Firewhisky per i momenti disperati e quella bevanda richiama l'Odgen Stravecchio che Sirius beve continuamente durante la sua permanenza a Grimmauld Place. Che silenzio deve esserci stato in quella casa piena dei fantasmi di Sirius, un prolungamento dell'orrore di Azkaban (guarda mi fai quasi empatizzare per lui, ma ti rendi conto?)

«Ho rovinato tutto. È tutta colpa mia».
«Non sei il cattivo della storia, Sirius. Non lo sei mai stato» ribatte Remus appellando dell’altro FireWhiskey.
«Sono stato io a dubitare di te, sono stato io a dire a James e Lily di usare Peter come Custode Segreto».
Remus sospira mentre i loro bicchieri sono di nuovo colmi fino all’orlo.
«Non ti ho mai parlato, Sirius. Non ti ho mai chiesto cosa ti prendesse. Ho soltanto accettato e basta che le cose andassero così. Non è colpa tua».

Questo scambio di battute è bellissimo ed è l'emblema del loro parlare/non parlare, sembra quasi che Remus voglia solo zittire Sirius e mettere a tacere i sensi di colpa, senza affrontare il passato e questo è dannatamente IC, è da Remus fino al midollo e questo dimostra quanto tu abbia chiare le idee sui personaggi.
La fine con il brindisi e l'assenza della citazione di James che invece viene ripetuta per tutta la storia sembra la profezia che presto saranno destinati a perdersi nuovamente e questa volta sarà Sirius a cadere sotto i colpi di bacchetta della mia amata Bellatrix (fammela citare che mi devo riprendere perché ho parlato troppo bene di Sirius per i miei standard).
Complimenti Fede, good job!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
14/12/20, ore 14:03

Ho deciso di lasciare qualche dono di Natale sotto forma di recensioni. Siamo in periodo di feste e ad esse mi ispiro: lo sapevi, che il vischio cresce a tre a tre? Forse è un po' sciocco, ma essendo un fiore cardine per queste feste ho deciso di distribuire tre recensioni. Un attacco su tutti i fronti, però giuro che è in buona fede ❤

Nella mia ricerca delle storie da leggere per questo regalo, non avrei mai potuto lasciare indietro Sirius e Remus. Sono diventanti un po' un ponte tra me e te, un luogo dove scrivere sentimenti irrisolti e li ho ritrovati tutti qui. Aleggiano su questa storia e strappano il cuore. Sei stata doppiamente più assassina di me, perché la loro amicizia mi è tanto cara e tu me la rompi in poche frasi: racconti di quegli sguardi che dubitano, di come un tempo le cose riuscissero ad essere diverse e più limpide. A scuola era tutto diverso, non c'erano ombre a spaventare gli animi, no. A scuola Sirius e Remus erano amici, non serviva mica che James ricordasse continuamente che un'amicizia non deve essere sottovalutata.
È dopo che continua a ripeterlo, impaurito che le cose possano rompersi in pezzi. Mi distrugge che ci abbia visto bene, che alla fine le cose sono esplose in mille frammenti: Sirius e Remus hanno dubitato uno dell'altro, accreditato colpe senza chiedersi per un attimo se fossero vere, quelle stesse colpe. Sirus non le ha: è un punto focale di questa storia e del dolore che sento nel petto. Remus lo sa, che Sirius è innocente e che il suo dubitare ha creato quattordici anni di silenzi.
Dici bene, James è il collante: anche quando è morto è in grado di ripetere quelle parole dalla bocca di entrambi. Non sottovalutatevi, rimanere amici. Siete amici.
Ed ecco che accade un miracolo, si ritrovano seduti stretti ai lati di un tavolo e si chiedono scusa senza dirselo, vomitano quello che hanno pensato, passato: gli anni ad Azkaban erano il continuo ricordo di corpi morti, senza vita. James torna a sorridere quando Remus gli dice che sono amici, che continueranno ad esserlo adesso.
Non so bene cosa abbia scritto, voglio solo dirti che questa storia è stata meravigliosa e sono felice di essere passata.

Buon Natale,
Sia ❤

Recensore Junior
11/10/20, ore 14:59

Mi ero ripromessa di andare in ordine con le tue storie, quindi di leggere e recensire quelle pubblicate prima (sì, parlo della raccolta sui fratelli Weasley, che ancora non sono riuscita a terminare!) ma poi tu hai pubblicato questa e, insomma, mi conosci: è scientificamente impossibile che io riesca a resistere al richiamo dei Malandrini! – seppur io senta la Jily tirarmi le orecchie per non averle dato la precedenza!
Come ti stavo accennando in un innocuo e affatto minaccioso commento (…), questa storia mi ha completamente devastata: il modo in cui sei riuscita a descrivere lo sgretolamento di questa amicizia è quanto di più canonico possa esistere.
Sai bene quanto mi “ferisca” il pensiero che Remus e Sirius siano arrivati a dubitare l’uno dell’altro – quanto io mi rifiuti di concepire questa idea! – e, ritrovarmi dinnanzi a questa verità, riesce ogni volta a sconvolgermi. Ecco, ho trovato perfetta la frase “Un’amicizia non deve essere sottovalutata”, perché, nella sua trasparenza e semplicità, rende esplicito il motivo di quell’allontanamento, riesce a mostrare l’essenza del terribile spettacolo che li ha visti protagonisti.
Il fatto che James ripetesse loro questa frase, non può che commuovermi: probabilmente, lui meglio di tutti, aveva capito quali fossero i loro punti deboli, cosa avrebbe potuto far crollare un’amicizia che si prospettava essere indistruttibile. E mi emoziona pensare ad un James appena ventenne che si impegna a tenere insieme quella che considera la sua famiglia, ad essere ancora quel collante che ha permesso ai Malandrini di esistere (il nostro James-tutto-cuore!).
È straziante il confronto tra i due adulti, sia per le parole che si rivolgono – questo senso di colpa che continua ad emergere crea un’atmosfera soffocante, buia, senza alcuna via d’uscita e che quindi prospetta un avvenire oscuro – sia per questa distanza che sei riuscita a far trasparire: sono due persone che hanno condiviso tanto, ma che adesso fanno fatica a riconoscersi.
Paradossalmente, proprio questa impossibilità di sentirsi vicini come ai tempi della scuola (adesso che non c’è più James tra di loro) mi dà l’impressione contraria, nasconde un sentimento forte, che non è morto in quattordici anni di silenzi. Ovvero, si capisce che il loro più grande errore sia stato quello di aver sottovalutato la loro amicizia, di aver creduto poco in quel legame in realtà autentico. Quindi, se Remus può dire che sì, sono ancora amici, è perché riconosce quello sbaglio, e così fa Sirius: è in questo momento che riescono a vedere il vero significato nascosto nella frase che James ripeteva sempre.
Quando scrivi del rapporto tra i Malandrini riesci a farmi immergere con semplicità in una vicenda tanto complessa e articolata, portandomi nel vivo della storia e trasmettendomi un’emozione unica. Quindi, più che complimentarmi con te per la storia meravigliosa (ma meravigliosa davvero), io devo ringraziarti: grazie per scrivere sempre dei piccoli capolavori che riescono a regalarmi tanto.
Un abbraccio enorme.

Recensore Master
02/10/20, ore 19:00

Avrei voluto recensire ieri, visto il giorno speciale, ma non ci sono riuscita, né ora ho il tempo che vorrei, ma ci tengo a lasciarti un mio piccolissimo pensiero per il tuo traguardo.
Insomma, bando alle ciance e veniamo a questa storia bellissima, che è stata un vero e proprio pugno nello stomaco.
Mi stai viziando con questi tuoi Malandrini, sempre tanto centrati, in linea con le controparti cartacee e veri da far male.
La frase che accompagna la storia, il mantra che la fa da padrone, è terribilmente vera e aderisce come una seconda pelle su questi due personaggi che hanno permesso a tutto di frapporsi tra loro, dando la loro amicizia per scontata (è verissimo), allontanandosi, non mettendo in conto che la guerra ferisce l'animo prima ancora del corpo.
Anch'io con Remus e Sirius non posso fare a meno di credere che James fosse il collante, quello che non dava nessuno per scontato, che mediava tra le intemperanze dell'uno e le ombre dell'altro. Mancando lui, sono crollati, e crollando hanno lasciato scaglie di ciò che sono stati ovunque.
È bellissimo come tu sia riuscita a dar vita alla loro amicizia del passato, a far sentire l'eco della risata di James, a mostrare i malumori e le diffidenze che hanno scavato in loro sino a renderli due estranei... E a mostrare come si siano ritrovati, tra amarezze e rimpianti e desiderio di ricominciare.
Si sono ritrovati nella risata di James, posso dirlo? (E quel chiedersi se lo ricordassero, sappilo, è stato tremendo.)
Meriteresti una recensione migliore, lo so e mi spiace, ma spero che questa piccola incursione sia almeno sufficiente a farti capire quanto abbia apprezzato questa storia, i tuoi personaggi e la tua scrittura sempre capace di descrivere le emozioni e le crepe.
Un grande abbraccio, Ros ❤

Recensore Master
29/09/20, ore 12:03

Fede, Fede, FEDE. Ma come ti permetti di scrivere una cosa così, scusa? Mi hai fatto frignare tantissimo! Quando tu scrivi dei Malandrini, è un po' come se tornassi a casa, si vede che qui ti muovi agevolmente e che ti trovi su un terreno fertile - non che con altri personaggi non accada, penso per esempio ai tuoi Andromeda e Ted, sei altrettanto brava, ma secondo me con i Malandrini tiri fuori qualcosa in più, non so se hai capito cosa intendo. Riesci proprio a scavare dentro di loro e a tirare fuori qualcosa di bello e sorprendente, e non importa se sia già stato scritto, chi se ne frega, a me interessa come ne scrivi tu, e per questo sono qui. Tra queste righe, ci hai donato un Sirius e un Remus stanchissimi, stanchi di lottare, stanchi di fuggire, quasi stanchi di vivere una vita a metà, senza colui che, nel bene e nel male, li ha sempre tenuti insieme, evitando che si disgregassero, e colui che è stato un po' la "causa" del loro allontamento, anche perché si sono venuti a creare degli equivoci e delle incomprensioni che purtroppo li hanno allontanati l'uno dall'altro. Anche secondo me James è sempre stato il collante, quello che ha messo insieme il gruppo, e quello per cui il gruppo restava in piedi, anche perché nè Remus, nè tantomeno Sirius, mi sono mai sembrati tipi da fare amicizia così alla leggera, mentre immagino James che si sforza per farli interagire e quindi, alla fine, per sfinimento, ecco qui che diventiamo amici. Attenzione, con ciò non voglio sminuire il legame tra Remus e Sirius, penso comunque che alla fine abbiano superato le loro incomprensioni e abbiamo chiarito, proprio come tu hai descritto in questa storia. I toni li ho trovati molto maturi, e quasi disillusi, adatti quindi alle persone che sono diventate, entrambe, dopo ben 14 anni di travagli e sofferenze e solitudine. Penso che alla fine siano rimasti insieme un po' per abitudine, un po' in memoria di James, come se il suo ricordo continuasse a fare da collante, tra loro, e ovviamente un po' in nome del vecchio affetto che li univa. Concludo questa recensione che è uscita più come uno sproloquio e ti faccio i complimenti per questa piccola storia, triste ma intensa e molto, molto bella. Bravissima!

Un abbraccio, amica ♥️

Recensore Master
29/09/20, ore 09:38

Sono una persona semplice, tu parli di Malandrini e io mi fiondo subito a leggere... buondì, cara Fede, grazie per avermi fatto iniziare la giornata leggendo questa meraviglia a cui non credo che sarò in grado di rendere giustizia con una recensione decente, ma ci proverò...
Inizierò dicendoti che mi trovo d'accordo con te nel ritenere che James fosse il collante del gruppo, quello che ha riconosciuto negli altri tre la propria famiglia lontano da casa, quello che sicuramente ha fatto del suo meglio per mantenere vivi i rapporti anche dopo - dopo la fine della scuola, dopo l'inizio della guerra, quando tutto sembrava precipitare...
Effettivamente poi, dopo aver letto la tua storia, è più che mai evidente che Sirius e Remus fossero i due che, più di tutti, potevano essere vittime di incomprensioni nei confronti dell'altro; anche io credo che lo scherzo ai danni di Piton abbia scavato un solco tra di loro, nonostante sono anche convinta che Sirius si sia pentito e non avesse tenuto conto delle conseguenze per Remus: troppo preso dall'idea di vendicarsi di una persona che non sopportava come Piton.
Sono davvero convinta che questa conversazione, e tante altre successive, siano avvenute nel periodo che hanno passato a Grimmauld Place: è stato forse l'unico lato positivo del trovarsi chiusi in un simile posto che per Sirius non poteva che riportare a galla i brutti ricordi del passato, esacerbati dagli anni chiuso ad Azkaban e dalla perdita di James e Lily.
Si dice che "in vino veritas" e io sono felice che loro si siano confrontati, nonostante tutto il male che hanno dovuto rivivere, che Sirius abbia chiesto se sono ancora amici e che Remus abbia risposto con un "certo", perchè è molto meglio di un sì e perchè loro erano, prima di tutto, amici di James e lui non poteva non salvarli da loro stessi - anche dopo essersene andato da questo mondo...
Grazie di aver scritto questa storia, leggerla mi ha riempito di emozioni contrastanti, ma il finale mi ha fatto sorridere, perchè alla fine sono riusciti a rimanersi accanto almeno per un po'.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy