Recensioni per
Il Sorriso di Suri
di Genziana_91

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/11/21, ore 17:31

Ciao, eccomi per lo scambio del Giardino. Ho trovato il tuo profilo molto interessante, mi affascinano moltissimo le storie storiche soprattutto quelle ambientate nell'antichità e dense di mistero, perciò appena ho letto l'introduzione di questa non ho potuto fare altro che leggere. Inoltre questa estate sono stata in vacanza proprio a Tarquinia dove ho visitato la necropoli ed è stata un'esperienza davvero interessante. Nella tua storia vediamo dipanarsi un mistero lungo millenni dove un uomo assetato di conoscenza proibita si spinge fino al più impenetrabile segreto, quello della Grande Madre che dà la vita e la toglie in un ciclo continuo di vita, amore e morte e dove Suri ha avuto il suo sacrificio per la follia di un uomo che ha sacrificato tutto anche sè stesso nella sua improvvida sete di conoscenza.

Recensore Master
20/02/21, ore 14:06

ciiiaao cara, eccomi alle prese con un'altra tua storia, questa mette davvero i brividi, se era questo il tuo intento, ma immagino di sì, complimenti...
non solo per il tem affrontato, di sicuro non banale, ma anche il fatto che in qualche modo si legato a un fatto realmente accaduto e che tu ci abbia fatto fare un viaggio nella storia della storia, con tutto questo immaginario che hai creato per quest'uomo, la sua passione per il suo lavoro, mista a una curiosità troppo esagerata che lo ha portato a incontrare un destino orribile.
Complimenti anche per le descrizioni sempre così arricchite (sentivo l'odore del mare, il rumore delle onde del molo, per dire) e la ricercatezza nel linguaggio (io me la sogno XD)
alla prossima, se vorrai :)

Recensore Master
27/11/20, ore 20:54

Eccomi per lo scambio del giardino di EFP.
Ho deciso di buttarmi su questa tua storia e, devo dire, che non me ne sono pentito anzi.
Il fatto che sia l uomo a descrivere tutto l'ambiente e che ne dimostri familiarita mi intriga i suoi occhi saettano qua e la facendo capire al lettore che è un uomo di mare e ha vbisto tante cose tanto da disinteressarsi subito alle chiacchiere dei mercanti greci di cui fai notare la parlata.
Si capisce anche che è li per colmare qualcosa che il commercio non può dargli ed ecco che viola un tempio XD.
Vedendo come va a finire la cosa direi che non è andata come sperava? Chissà.
Devo dire che è stata un'ottima risivitazione di questa storia di cui parlavi nella prefazione brava davvero.
Ciaoo e alla prossima.

Recensore Master
06/11/20, ore 16:41

Ciao e piacere di conoscerti! L'Antichità e i suoi misteri sono sempre stati una delle mie passioni, ed ecco che andando in caccia di storie con questa particolare ambientazione ho trovato questa tua. Interessante come spunto (non conoscevo questa vicenda), suggestiva per quanto concerne la descrizione di un ambiente portuale fervido e aperto a tante culture, e inquietante quando si arriva al dunque, il mistero che circonda queste antiche divinità etrusche. Ancora prima si iniziare a leggere sono andato a documentarmi riguardo a Suri, l'oscuro ovvero colui che viene dall'oscurità, dalle tenebre, dagli Inferi. Non mi è risultato chiarissimo se la statuina custodita nel vano del sacello (nel punto più segreto e quindi sacro di un luogo già sacro) debba attribuirsi a Turan o a un'altra divinità femminile ancora più antica. Le caratteristiche dell'immagine richiamano quelle delle Veneri preistoriche (alcune datate a più di 30.000 anni, roba da far girare la testa!), sicché verrebbe da pensare a una misteriosa entità che si cela dietro alle più rassicuranti immagini della dea... tra l'altro, essendo la statuetta nera e lucida, ben potrebbe trattarsi di un'entità o divinità minore al servizio del dio Suri, ovvero di un oggetto in grado di spalancare le porte del regno infero. Sappiamo così poco sulla civiltà degli Etruschi che ogni pista pare possibile e ugualmente affascinante. Grazie per le suggestioni trasmesse da questa storia!

Recensore Veterano
26/10/20, ore 11:16

Che bella scoperta che sei! Fai un genere raro tra gli amatoriali ma che a me piace molto, lo storico. Sono divoratrice di romanzi così e tu sei bravissima!
La scena si apre bene, adoro l'ambientazione che hai creato fin nei minimi dettagli, coinvolgi tutti i sensi, dipingi un'immagine precisa della città, mi ci sono sentita immersa completamente! L'atmosfera arriva in pieno, attraverso gli occhi del protagonista, che rimane sapientemente e piacevolmente misterioso ma ugualmente vicino al lettore. E che bello quando si scopre che non è un semplice marinaio ma un viaggiatore con una missione segreta, è avvincente! E diventa improvvisamente fighissimo quando si trasforma in un abile scassinatore. Peccato che abbia portato il suo segreto con se nella tomba, ho la sensazione di aver assistito a qualcosa di arcano all'opera, di aver sfiorato uno dei segreti dell'universo, che meraviglia, avrei tanto voluto saperne di più, ma probabilmente il fascino di tutto questo sta proprio nel fatto che questa rivelazione ci è preclusa per sempre. Forse qualche parola in più riguardo alla statuetta che trova mi sarebbe piaciuta, giusto per sapere meglio di con che cosa abbiamo a che fare. Quando dici "lei non era lì" mi rendo conto che è importantissima, ma poi voglio anche saperne di più!
Passiamo al testo. Il linguaggio che utilizzi è molto ricercato e, passami il termine, difficile, ma in senso positivo. Se leggo un'opera storica un po' mi aspetto di incontrare i termini specifici del caso e mi fa capire inoltre che non sei l'appassionata della domenica, ma un'autrice che padroneggia l'argomento, così finisco per fidarmi ciecamente anche delle nozioni storiche che mi passi, il che è importante.
Visto che sei molto brava mi permetto ora di andare a cercare il pelo nell'uovo!
Nella parte iniziale quando descrivi il tripudio di blu, bianchi e rossi, mi suonerebbe meglio al singolare, quindi diventerebbe tripudio di blu, bianco e rosso, non sono ferratissima in grammatica ma semplicemente al mio orecchio piace di più.
Sul finale descrivi due volte il petto squarciato e gli occhi cavati, credo che non serva dirlo due volte così ravvicinatamente (esiste?), se proprio vuoi ribadirlo userei sinonimi ancora più diversi.
In ultimo ma non meno importante, la nota riguardo Suri io la metterei come nota ai pié pagina, non nell'intro, non solo perché non è lo spazio giusto ma anche perché già mi parli troppo presto di una figura che ancora non ho incontrato, anche se è menzionato nel titolo è lostesso, lo leggo dopo e quando collegherò dirò "ah ecco!"
Ma come ti dicevo per me questi sono solo aggiustamenti per un testo che, per quanto mi riguarda, rasenta la perfezione e non ti avrei detto nulla se veramente pensassi che devi lavorare su altro, perché in genere preferisco non dire nulla se c'è troppo su cui mettere mano. Ho visto che le tue pubblicazioni sono tutte molto recenti, e sono realmente curiosa di sapere da quanto scrivi per aver raggiunto questo livello. Spero a presto! ;)

Recensore Master
18/10/20, ore 08:39

Ho letto proprio volentieri la tua storia!
Intrigante il soggetto di cui parla, hai fatto una scelta felice. Anzitutto perché riporti in luce una scoperta di grande interesse che però è rimasta praticamente sconosciuta; sul web si trova pochissimo sull'argomento. Poi per quell'atmosfera di mistero, tipica degli Etruschi in generale e di questo scheletro in particolare, mistero di cui riesci a impregnare l'intero scritto, in un crescendo sempre più intenso fino al finale.
Oltre al soggetto, poi, la storia si fa apprezzare per la magistrale abilità con cui vengono rese le descrizioni spaziali: paesaggi, ambienti, suoni e colori circostanti, varia umanità.
Un po' meno risalto, forse, ė dato all'introspezione del personaggio. Questo fa sì che il lettore rimanga un po' distaccato dal protagonista, non si senta suo complice a pieno. Non sapremo mai insomma fino a che punto quell'uomo fosse davvero un appassionato ricercatore dei misteri della vita, come lo vorremmo, per farci contagiare un po' da lui  Non sapremo mai purtroppo neanche il suo nome, sembra quasi una dimenticanza, ma rimarrà impressa la bella frase con cui lo descrivi, "avido di conoscenza, quella ricchezza nascosta e pericolosa a cui ogni animo anela, ma alla quale pochi osano accostarsi". E come lui ci lasceremo "incantare e ipnotizzare" dalla voglia di sapere.