Eccoci qui, riprendo fiato e spero di avere il tempo per dirti tutto. Non so perché, ma ogni volta che leggo una Fremione ❤ – bella, pungente – ho la sensazione di avere troppi pensieri e troppe poche parole, che poi diventano troppe parole e troppi pochi pensieri. Si trasformano e volano via, lasciandomi qui a fare la figura della scema.
Forse scema sono davvero, perché Fred ed Hermione mi piacciono sempre, in tutte le salse, in tutti i piatti, ovunque, sono ossigeno e con la tua storia sto respirando così tanto, così tanto, Gaia. Respiro e ho un nodo intorno al cuore stretto stresso, ma sono anche felice, e sono triste, ma sono contenta, e sono in un mare di dolore. Te le immagini, le cicatrici che questa storia mi ha procurato? E mi procurerà?
Ho amato profondamente ogni cosa, ogni attimo, ogni cosa brutta. Ho amato che Hermione osserva le anime grige che entrano nella sua stanza, ho amato che Hermione si sia accorta invece dell'unica anima che non si muove, perché come dici benissimo sta aspettando di essere trovata, mica può fare lui tutto il lavoro. Ma aspetta invano, perché non sarà mai la sua Astoria a venirlo a prendere, non sarà truccata, non sarà niente. Astoria è un breve ricordo che vacilla, Astoria è una storia passata che Fred continuerà ad amare, ma è passata. Perché non diventerà mai dorata per lei, ma per Hermione. Un'Hermione che stringe le labbra, quando scopre che è morto a causa del loro incidente, quando scopre che i fiori che Fred ha tra le mani sono diventati per lei. Fa male quindi quando le spine delle rose così grige, così impossibili, la pungono e le fanno più male della ferita che ha alla gamba: è la sua vita nell'aldilà che diventa sempre un po' più vera, è Fred che fa sparire il passato, il risentimento che prova per Ron, che fa sparire tutto. E farebbe sparire tutto in ogni caso, ne sono sicura, Fred ha una capacità di mangiare il mondo in un boccone e di creare un universo con gli occhi, come quando le racconta di Astoria e gliela mostra.
E Hermione vede, si sente un po' gelosa di quello che il giovane ha provato prima di lei, lei che sente la vita più fragile e si sta innamorando a poco a poco: perché la promessa di un insieme a Parigi – il dolore della citazione di Anastasia, io sottona e tu mi distruggi – è una promessa tanto bella, tanto dolce. Si legano in quella promessa, che sa di risate, cicatrici, calore, Senna, sa di un immergersi che è così devastante, ma allo stesso modo anche così dolce. E intano il tempo scorre, la promessa di un insieme a Parigi è sempre più scolpita, tanto da permettere a Fred di smetterla di pensare ad Astoria e di essere l'anima gemella di Hermione: se ne prende cura, le sta accanto e la bacia prima sulla fronte e poi, nel tentativo di darle ancora un po' di coraggio, sulle labbra. Un bacio che rompe le regole della fisica, che manda via tutto il resto, che le permette di lottare ancora un po', per vedere Parigi insieme, per guardare dagli occhi di Fred un paradiso immaginato: c'è una vita, ci sono risate, c'è George, una madre, un padre che possono essere nonni, una casa, Parigi insieme. Ci sono tante cose, che sono così belle, che fa male.
"Forse, le anime gemelle sono semplicemente troppo per il mondo, e deve mandarle in un altro posto": è proprio quello che penso, proprio quello che ho sperato fino alla fine, perché Fred ed Hermione sono anime gemelle che si sono scelte, a mio parere, anime gemelle che forse si sarebbero amate anche nella vita vera. Se avessero potuto, se si fossero incontrati al di fuori dell'incidente.
Ho amato tantissimo anche che Hermione riesca a dare fede a Fred, che gli venga a dire che un paradiso insieme c'è: penso davvero che ci sia, Fred non l'ha ancora visto perché non sono insieme, non possono prendersi per mano, non indossano gonne e camice bianche, non hanno fiori colorati. Però i capelli di Fred diventano sempre un po' più rossi, sempre un po' più veri ed Hermione lo capisce che chiudendo gli occhi lo può vedere, può soffrire la morte come ha fatto lui, può andare finalmente a Parigi.
Ho amato questo continuo richiamo delle cicatrici, che rimangono a dire cosa è stato, ho amato anche quel breve momento in cui di cicatrici non si è più voluto pensare, in cui una gamba in meno non era una risata, ma disperazione. Ed è invece solo un sogno, un breve momento di pazzia in quel delirio provocato dalla febbre e dall'infezione. Piuttosto che una gamba in meno, è meglio una vita dall'altra parte con Fred, è meglio sentire una mano calda, invece che una mano fredda.
Non so più che dire, se non chiederti scusa per questa recensione che continua imperterrita: sono rimasta pietrificata da questa bellezza e sono davvero felice che tu l'abbia voluta scrivere alla fine, perché è venuta davvero davvero bene (ed è tutto OOC, prometto). Ho amato la canzone che hai usato, ho amato l'idea, ho amato ogni cosa e non posso fare altro che mettere la storia tra le preferite e dirti che anche tu sei la mia preferita, che tornare da te è sempre una delle cose che mi piace più fare: uniamo passato e presente nelle tue storie, torno bambina, torno ad essere innamorata e non vedo di vedere – così come Hermione non vede l'ora con Fred – di vedere il nostro futuro. Mi aspetto altre Fred ed Hermione, io sono qui e non mi muovo. Scusa per il delirio, grazie davvero per averla scritta mi sono innamorata e scusa se non ho compreso qualcosa al massimo.
Sia ❤ |