Innanzi tutto, scusami per il ritardo pazzesco >.< e poi... 18, 18, 18, 18, 18, 18, 18, 18, 18, 18...

Per tutto il breve racconto non ho potuto fare a meno di sentire la malinconia per un tempo passato, una cosa che non tornerà. Non sono mai stata dietro alle quinte, ma ho percepito l'emozione di stare lì, la tensione dell'inizio.
E lo ammetto, mi è venuto un groppo in gola pensando che quel protagonista fosse effettivamente Proietti e che non vedremo altre sue opere (mi era piaciuto vederlo recitare anche in alcune puntate di "Ulisse, il piacere della scoperta")

Che dire, non riesco ancora a rivedere I Sette Re di Roma senza farmi assalire da una tristezza devastante. Chiunque lo abbia conosciuto dice la stessa cosa: che come era sul palco, così era fuori. Verace, brillante, umano e sempre pronto a tirar fuori la chitarra e a far stare sereni tutti. Abbiamo perso un grande artista e penso che a lui questo tuo ritratto sarebbe piaciuto. Toccante e genuino, onesto. 

Grazie, è stato bellissimo "rivederlo" sul palco grazie a questo tuo spaccato di vita! :')