Riesco a passare a recensire anche l'epilogo, così questa storia può finire tranquillamente tra le ricordate.
È un epilogo che sa di casa, di calore, di pace, di gioia ritrovata, e che, lo ammetto, mi ha fatto avere di nuovo gli occhi lucidi ora che l'ho riletto. È un Natale passato in due modi diversi, perché diverse sono le persone, eppure non si riesce a non empatizzare con tutti loro, e quando dico tutti intendo proprio tutti.
Abbiamo visto tante volte come si svolge il Natale alla Tana, ma questo Natale appare per un attimo diverso da quelli letti nella saga perché il lascito delle due Guerre sembra in qualche modo sporcarlo, sembra che le persone debbano essere segnate a vita, senza poter più essere felici. In quest'ottica lo scherzo della trombetta (immaginare la scena mi ha fatto piegare dal ridere) serve quasi a risvegliare gli animi, a tornare indietro nel tempo, quando quegli scherzi erano fatti dai due gemelli, quando erano loro l'anima della festa, capaci di far sorridere chiunque. Certo, abbiamo le punizioni, abbiamo Fleur che non tollera la canzone, ma abbiamo anche una Vic che decide di diventare Auror, proprio come Teddy, e nel discutere dei due emerge un qualcosa di importantissimo: quanto sia diverso il concetto di studiare le Arti Oscure, e praticarle. Loro hanno pensato subito ai Lestrange come colpevoli perché studiano le Arti Oscure, ma non le praticano, e qui sta la differenza tra bene e male (anche Silente avrebbe potuto praticare le Arti Oscure, ma non lo faceva), tra chi è un mago oscuro e chi una vittima, proprio come fa notare la stessa Vic.
“Ai legami che ci aiutano ad affrontare il presente e ci preparano per il futuro. Alla memoria che ci insegna a onorare il passato, senza restarne ancorati, e all’amore, di tutti i tipi, che ci aiuta a sopravvivere alle difficoltà e a perdonare gli errori.”
Non potevo non citarla perché qui sono scese le lacrime sia a me che a Lele: i legami, la memoria, l'amore, il perdono, in una frase hai condensato tutti gli insegnamenti della saga e della tua storia. E hai fatto piangere noi, ma questo è un dettaglio.
E qui abbiamo appunto il cambiamento, il ritorno alla gioia passata, senza dimenticare chi non c'è più ma riuscendo ad andare avanti, proprio come fanno Percy e George, ripensando a Fred. <3
Dal calore di un Natale passiamo al calore di un altro Natale, e di un matrimonio.
Al di là degli scambi di battute tra Orion e Roland sulla profezia e sul matrimonio imminente del primo, hai inserito tutta una riflessione di Roland su quanto accaduto e su ciò che hanno scoperto attraverso le memorie di Alex che fa riflettere, e porta a scommettere anche sui mini Lestrange. Roland comprende quanto i suoi genitori abbiano fatto in passato, almeno per buona parte, comprende la questione delle torture ai genitori di Neville, comprende l'orrore, ma sa più che bene che mai, MAI, lui e i suoi fratelli avrebbero potuto lasciarsi andare a torture o comportamenti simili. Anche qui, quasi in parallelo con la prima parte, mostri di nuovo la differenza tra studiare le Arti Oscure e praticarle: per quanto Roland e suoi fratelli le studino, non andrebbero mai in giro a praticarle così alla leggera, e questo fa la differenza.
Ridacchiamo per Roddie che finalmente segue un'altra gonna che non sia quella della mamma, e per Rab che deve rinunciare a vedere il matrimonio consumato in mondovisione (bravo Orion!), e invece applaudiamo proprio Rab, che si rivela essere lo scrittore misterioso amato dal suo nipote omonimo. Sappi che Lele lo invidia per essersi rifatto una vita: da soldato come lui, lo invidia tanto, tanto!
Lasciando perdere Lele, anche qui poni un'altra riflessione che ci ha scaldato il cuore, quella che emerge dallo scambio di battute tra i due Lestrange adulti, ovvero il fatto che i più piccoli siano riusciti ad andare avanti meglio di loro, a lasciarsi alle spalle la guerra meglio di loro che purtroppo l'hanno vissuta, segno che ancora una volta sono le nuove generazioni che possono fare la differenza, da una parte come dall'altra (applauso per Rod che sottolinea che avevano fatto un giuramento e lo hanno portato avanti fino alla fine; per quanto su fazioni diverse, Lele non può non rispettare questo modo di pensare).
“State crescendo e tra poco andrete per il mondo sulle vostre gambe,” continuò la mamma, “se ricordate da dove venite, saprete sempre come tornare a casa e non vi perderete.”
Questa è la frase che mi sento di citare da questa seconda parte dell'epilogo, la frase di una donna, di una madre, che ama i propri figli e che ha fatto di tutto per proteggerli e per crescerli nel miglior modo possibile, sperando di evitare loro gli stessi errori che sono stati commessi su di lei. Onore ad Alex, che non frena alcuna ambizione dei propri figli, alcuna idea sul loro futuro, anche se magari diversa da quella che poteva avere lei per loro, consapevole che tarpare loro le ali sarebbe solo controproducente; per cui meglio insegnar loro a volare e a saper tornare a casa quando ce ne sarà il bisogno, piuttosto che impedir loro di allontanarsi da casa, distruggendo il loro futuro.
Ps: Rabastan, Lele ti fa sapere che se vuoi emulare Merlino lei è sempre disponibile! XD
E il fatto che Rabastan abbia parlato con dei Nati Babbani e che il padre lo rassicuri sul fatto che non tutti avranno paura come quelli con cui ha parlato lui... tanto di cappello!
Credo di aver scritto un altro papiro, e ti chiedo di scusarmi, ma anche l'epilogo meritava attenzione e complimenti, e questo grazie alla tua bravura. Mi hai fatto emozionare, mi hai fatto ridere, piangere, adirare, pure urlare in certi punti, e questo può voler dire solamente che, da lettrice, mi hai fatta entrare appieno nella storia, mel'hai fatta vivere in tutto e per tutto.
Complimenti, e grazie per averla scritta! <3
Lina Lee |