Si sente che sei innamorata di storia antica e antiche storie, e ti lasci prendere la mano, scrivi scrivi scrivi. Il povero lettore, rozzo e incolto come me, viene sommerso da una moltitudine di nomi impronunciabili, tavole di atlanti storici, satrapi e sottosatrapi. Arriva alla fine dei tuoi lunghi periodi col fiato in gola. Il povero lettore, o meglio io - perchè non voglio generalizzare - dopo essere stato rapito da una intro accattivante, vengo spinto con qualche affaticamento fino in fondo al tuo capitolo senza neanche avere ben capito quale fosse l'aspetto della bellissima Rossane. Solo un fugace accenno ai "lunghi capelli castani", a un ricciolo, agli occhi dorati. Ma ho dovuto leggere due volte per non lasciarmelo sfuggire.

È vero, la storia non ci tramanda l'aspetto fisico della principessa, nè tanto meno come parla e come si muove, ma è forse qui che dovresti dare sfogo alla fantasia, dismettere i panni della studiosa e indossare quelli della curiosa.

Ovviamente scherzo, rispettosamente. È la prima volta che mi accosto alla tua arte, e prima ancora di essere sommerso dai nomi e dalle parole, mi son dovuto sorbire una lunghissima introduzione di cui forse potevo fare a meno. Spero, davvero, di avere il tempo di continuare a leggere i tuoi capitoli, ormai distratto come sono, come molti di noi siamo, da una miriade di pinterest deviantart, twitter computer.

Ti consiglio solo - ma non dare retta a un vecchio gucciniano - di provare a fare periodi più corti, più incisivi, più… trasgressivi. Sì, la ricerca di sempre nuove forme di espressione mi ha sempre curato da quell'essere "demotivata e bloccata".

Trovo il tuo stile quasi ottocentesco, il che non è poi un male, ma anche le attività e i pensieri delle tre sorelle mi hanno richiamato alla mente qualche quadretto di pochi secoli fa.

Mi è piaciuta invece molto, e ti faccio sinceri complimenti, la scena della preparazione di lei, nascosta da uno stuolo di ancelle guardarobiere truccatori inservienti parrucchieri gioiellieri.
Molto ben descritta, anche, e azzeccata, è la figura della vecchia balia e istruttrice Mizda.

Non preoccuparti delle incoerenze "sotto il punto di vista storico-antropologico, ma anche archeologico", nessuno se ne accorge, e lavora ancora di più di fantasia, se puoi.
Non aver paura di essere romantica. "Dire la parola romanticismo è dire arte moderna – cioè, intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l’infinito, espressa con ogni mezzo artistico a disposizione." (Baudelaire)

Perchè poi descrivi tutte e tre le principesse così gelose del proprio nubilato, che pure - così com'è - non presenta loro nessuna attrattiva o esperienza d'amore?

Un abbraccio.