Buonasera, eccomi qui per questo nuovo progetto! Mi spiace essere arrivata in ritardo ma questi giorni, con due bimbi a casa e nel periodo di Natale, sono deliranti per me. Mi auguro tu abbia passato giorni sereni e che il tuo 2021 sia pieno di sorrisi e ispirazione.
Ed ecco davanti ai miei occhi un nuovo crossover, dove la parola Marvel non è stata l’unica ad attirare la mia attenzione: Shingeki no Kyojin, come potrei mancare? Ho letto le righe pubblicate prima dell’inizio del prologo e niente, non posso non innamorarmene e lo sai benissimo. Hai riportato la scena in modo agghiacciante e particolareggiato, esattamente come sono abituata in questo profilo: tutto preciso e chiaro, disegnato perfettamente nella mia testa cosicché io possa riuscire ad immaginare ogni singola scena senza difficoltà. Sento la disperazione, la vedo, la percepisco, avverto le urla e il dolore, la paura, la follia di Eren e del suo piano per poter rendere libero il popolo a cui sente di appartenere.
Un Eren egoista ammetto, ma che avrebbe fatto chiunque al posto suo, col potere stretto in mano del Fondatore? Qualcosa di persino peggio? No, non c’è niente di peggio che portare all’estinzione il genere umano per far sopravvivere e prosperare l’originaria isola di Paradis. Quanta tristezza in tutto questo, e quello che fa venire più i brividi è il fatto che lui non si scompone nemmeno più: la rabbia, la vendetta, l’amore, l’appartenenza e l’altruismo che avevo riscontrato nel vecchio caro Eren, sono sparite lasciando spazio a cinismo e anticipazione. Dolorosa consapevolezza a cui Annie, con non poche difficoltà, tenta di resistere: lei ci spera, povera, ci spera davvero di riuscire a combinare qualcosa e arrestare l’inarrestabile avanzata di quello che pensa di potersi erigere al di sopra di ogni cosa. Lei è astuta non c’è che dire, non è riuscita a fermare definitivamente l’avanzata dei giganti ma in compenso ha convinto Jaeger ad uscire allo scoperto.
La scena dello scazzottamento me la sono immaginata a rallenti, sangue ovunque, vapore per la cicatrizzazione, ancora sangue, rumore di ossa rotte che si sarebbero rimarginate poco dopo, ma quello che fa più rumore in tutto questo è ciò che si dicono loro: due punti di vista opposti, inconciliabili e che si scontrano egregiamente senza limitazioni ed esclusione di colpi.
Due idee differenti e la stessa voglia di portarle avanti con sicurezza.
Da brivido la sicurezza che la bomba atomica sarebbe stata sganciata di lì a poco nonostante i fuggiaschi – d’altronde il male minore, come si dice, no? Davvero qualcosa difficile da mandare giù, ma così erano d’accordo per questa arma “definitiva” che non lascia scampo. Ora mi chiedo come si siano salvati i due, e non solo loro, e se ciò che è accaduto ha distrutto tutto e tutti come spero non sia.
Caspita, che dolore: riesci sempre a farmi vedere le tue storie, in senso letterale, davanti agli occhi ed è un dono secondo me; i personaggi sono riconoscibili e ben gestiti, direi che vederti su questo fandom è particolarmente sfizioso. La scena d’azione è pulita in ogni dettaglio, sporca nell’animo ma precisa nella descrizione; il testo è pulito e preciso, un paio di refusi ma nulla più, e incalza al momento giusto portando alta la tensione fino a chiedersi chi abbia effettivamente ragione e perché. Spero di procedere presto con la storia e capire come sia nato questo crossover, e soprattutto come incastrerai due mondi così diversi, non vedo l’ora! Alla prossima e buona ispirazione! :3 |