Recensioni per
Ai tuoi piedi
di Gaia Bessie

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/01/21, ore 12:42

Ciao Gaia!
Ormai sul tuo profilo ho messo le tende e trovo cose meravigliose. Questa è una delle tante storie che avevo adocchiato e tenuto nella lista di storie da recensire per un secolo.
Il personaggio di Rodolphus Lestrange ha, a mio parere, una tragicità che in questa storia gli hai pienamente restituito, servo fedele tradito dalla sua stessa causa, che gli porta via la moglie, compagna di "crimini" prima ancora che di vita.
Ho un debole per le storie di processi, per questi momenti in cui ci si trova dinanzi ad una verità e il flusso di coscienza che hai usato per Rodolphus, l'alternarsi dei suoi pensieri contrapposti al momento freddo e lucido del processo mi ha colpita tantissimo.
Il suo flusso di pensieri verte su Bellatrix, su una donna che lo ha condotto all'infermità di mente in modo più sottile e che continua a comparirgli dinanzi, a ricordargli costantemente quel supplizio lento cui sembra essere stato condannato per anni.
Tra le frasi che più mi hanno colpita, c'è questa: "perché ti è entrata dentro - credevi di essere tu, quello in grado di penetrarla, ma non è mai stato così - in maniera così profonda da riuscire a corromperti anche l'anima snudata e infreddolita, fino a farti accettare d'aiutare il frutto disprezzato di quell'unione sporca e innaturale".
Sintetizza alla perfezione anche le ragioni per le quali Rodolphus finirà per aiutare Delphini, pur detestandola. Ora, io ti confesso che non ricordo assolutamente nulla di TCC e non ricordo se l'aiuto di Rodolphus sia previsto o meno ma ho apprezzato tantissimo le contraddizioni che animano quest'uomo e questo astio che nutre per Delphini, incarnazione del fallimento del suo matrimonio ma anche delle sue umiliazioni.
L'altro aspetto che ho amato è il contraltare con Alice, che potenzialmente potrebbe diventare la sua compagna di stanza e reclusione, che ha corrotto in profondità, nonostante quel che ha compiuto non sembri mai arrivare a scuoterlo con la stessa forza con cui lo scuote il pensiero di Bellatrix.
I crimini di Rodolphus sono un elenco infinito e che a stento ricorda mentre il pensiero di Bellatrix lo tortura internamente. Il pentimento di Rodolphus è un pentimento anomalo, perché legato alla moglie che ha spezzato ogni cosa.
La figura di Narcissa è luminosa in questa oscurità che avvolge Rodolphus, è l'unica che, per quella sua inclinazione alla pietà, gli dà la possibilità di ricominciare, che intuisce la necessità di liberare quell'uomo dal fardello che porta e gli dà la chiave per salvarlo.
Insomma, questa storia è bellissima nella suo essere amara, nell'assecondare la pazzia di quest'uomo che è stato un criminale di guerra ma nei confronti del quale, alla fine, provi la stessa identica pietà di Narcissa.

Che dirti? Negli ultimi giorni, il tuo profilo mi ha risucchiata. Mi succede sempre quando scopro a dovere un'autrice.
Spero di arrivare prestissimo anche da altre storie,
Un abbraccio
Fede

Recensore Master
17/11/20, ore 13:49

Ciao, tesoro, rieccomi, ma questa volta da pc, giusto perché così non perdo la mia sanità mentale XD

Sono rimasta veramente colpita da questa shot, mi è piaciuta un sacco perché trovo che tu sia riuscita a portare allo scoperto Rod, scoperchiandone l'interiorità, cosa non comunque facile con un personaggio di questo tipo. È bello leggere di lui anche perché è bello leggere come ognuna di noi lo immagina, ed è sempre un Rod diverso quello che tiriamo fuori, e appunto trovo che sia una cosa molto bella, un po' il riflesso di ciò che siamo come autrici e di cosa ci piace leggere e scrivere. Ciò nonostante, per quanto il tuo Rod sia diverso, non ho potuto fare a meno di apprezzarlo. È un Rod che butta alle ortiche ogni dignità e si cosparge il capo di cenere di fronte ad una giuria che non è pronta a perdonarlo, ed è intransigente, ma allo stesso tempo vuole andare avanti, vuole gettarsi alle spalle il passato e la sofferenza, e non ha nemmeno più la forza (e la voglia) necessaria a punirlo, a decidere una punizione e una pena esemplari per un uomo svuotato, e che ha perso tutto - e in tutti i sensi. Rod non sa nemmeno più chi sia e il fantasma di sua moglie lo maledice e lo costringe a rivivere costantemente il passato, e a viverci addirittura all'interno, senza possibilità di requie. Ho trovato particolarmente sintomatica la scelta di rendere Bellatrix uno spettro (un tipo di spettro che vede solo Rod, ma che non saprei come altro definire): incarna così quel passato nel quale l'uomo si ritrova rinchiuso, monito di tutto ciò che ha perso, e di colei che non è stato in grado di tenere al suo fianco. Insomma, dei suoi mille fallimenti, ecco. La figura di Narcissa cura e sana, cerca di vedere oltre il marcio e il dolore per tirare fuori qualcosa di buono dalla cenere, e la amo infinitamente. Mi hai fatto venire voglia di scrivere qualcosa su di lei, mannaggia a te! Leggere che Rabastan è morto invece mi ha fatto molto, ma molto male 💔

Ho amato tantissimo e tu sei stata bravissima, come sempre ♥︎

Un bacione, Marti 🐍

Recensore Master
17/11/20, ore 01:07

È una storia veramente particolare, non trovo un esordio migliore per questa recensione!
Mi è piaciuto avanzare a tentoni, non inquadrare da subito la situazione e soprattutto lo stato in cui versa il tuo protagonista, trovare strana la presenza di Bellatrix per poi capire un istante dopo cosa stesse accadendo, dove lei fosse.
Non so molto di TCC e della figlia di Voldemort, la lettura sommaria del testo risale ad anni fa, ricordo di averla interrotta, quindi non so quanto ci sia di canon nel coinvolgimento di Rodolphus, ma non mi interessa, perché nella dimensione della tua storia ha pienamente senso sia la sua partecipazione al progetto di questa erede sia la sua emotività oramai a pezzi, frantumata in più punti da un amore tradito, mai esistito, da una vita votata a un uomo, Voldemort, che si è preso tutta la sua felicità illudendolo con sogni di gloria mai avveratisi.
Ho trovato particolarmente spietato il riferimento alla morte di Rabastan e il ricordo di quanto fatto subire ad Alice, ma li ho trovati due episodi assai impattanti perché danno vita a un paradosso: da un lato un uomo colpito dalla morte del fratello, dall'altro lo stesso uomo che fa i conti con il sé stesso che ha distrutto una vita e una famiglia. C'è in effetti follia in questo, ma soprattutto la tragedia di chi non ha più nulla e si è completamente smarrito. Non sono certa di credere al suo pentimento, né sono sicura ci creda davvero Narcissa, ma sono certa che il tuo Rodolphus sia ormai fuori da sé e riesca a guardarsi solo con gli occhi spietati di chi si è perso per sempre e può solo tentare di allontanare i demoni per sopravvivere.
Crudele ma coerente che il fantasma a perseguitarlo sia Bellatrix, in cui lui sembra proiettare un altro sé, quello feroce, fiero, Mangiamorte, che non rinnega niente e schernisce l'uomo a pezzi che è diventato.
In conclusione non so dire altro se non che, in effetti, non era sua figlia, altrimenti lo avrebbe salvato (forse).
È un racconto originale, mi è piaciuto tanto leggerlo, complimenti!
Non mi resta che dirti alla prossima, un abbraccio!

Recensore Master
16/11/20, ore 22:56

Eccomi.
Tu mi stai viziando con queste storie meravigliose su Rodolphus. Sul serio. Ho amato tutto: il processo, Hermione giudice e questo Rodolphus ridotto allo stremo dalla vita, dalla guerra e dall'amore tossico che gli ha avvelenato la vita. Quando ho letto Delphini Lestrange mi sono sentita male per lui, giuro. Ero pronta a fiondarmi a Cruciarti per difendere l'onore del mio Rod, con le lacrime agli occhi urlando: "Perché gli stai facendo anche questo?" Poi, però, mi sono convinta a continuare a leggere la storia e ho capito la scelta narrativa e la strategia difensiva di Delphini (molto più comodo spacciarsi per una Lestrange che per la figlia di Voldemort, peccato che a Harry, Albus e Scorpius abbia confessato altro).
Sono stata malissimo e poi è apparsa Narcissa e la volevo abbracciare e non la ringrazierò mai abbastanza (adesso si è guadagnata il posto di Chiara Ferragni del mondo magico nelle mie storie, mi pare il minimo) perché lo ha accolto in casa e gli è stata vicino, rimettendo insieme i cocci e aiutandolo a scacciare via il fantasma di Bellatrix. <3 Veramente bello. Tra l'altro anch'io sono iscritta a quel contest e devo mettermi sotto a scrivere la storia (invece io cazzeggio con i gruppi Whatsapp...).
Torno a dirti che amo il tuo Rodolphus e sono felicissima che tu stia scrivendo di lui. Per forza di cose, anche questa storia finisce tra le preferite.
Sono felice che tu abbia chiuso la storia con una speranza, per quanto flebile.
Grazie per avermi taggata, sono felice di aver letto questa storia.
Un abbraccio,
Sev