Ciao, tesoro, rieccomi, ma questa volta da pc, giusto perché così non perdo la mia sanità mentale XD
Sono rimasta veramente colpita da questa shot, mi è piaciuta un sacco perché trovo che tu sia riuscita a portare allo scoperto Rod, scoperchiandone l'interiorità, cosa non comunque facile con un personaggio di questo tipo. È bello leggere di lui anche perché è bello leggere come ognuna di noi lo immagina, ed è sempre un Rod diverso quello che tiriamo fuori, e appunto trovo che sia una cosa molto bella, un po' il riflesso di ciò che siamo come autrici e di cosa ci piace leggere e scrivere. Ciò nonostante, per quanto il tuo Rod sia diverso, non ho potuto fare a meno di apprezzarlo. È un Rod che butta alle ortiche ogni dignità e si cosparge il capo di cenere di fronte ad una giuria che non è pronta a perdonarlo, ed è intransigente, ma allo stesso tempo vuole andare avanti, vuole gettarsi alle spalle il passato e la sofferenza, e non ha nemmeno più la forza (e la voglia) necessaria a punirlo, a decidere una punizione e una pena esemplari per un uomo svuotato, e che ha perso tutto - e in tutti i sensi. Rod non sa nemmeno più chi sia e il fantasma di sua moglie lo maledice e lo costringe a rivivere costantemente il passato, e a viverci addirittura all'interno, senza possibilità di requie. Ho trovato particolarmente sintomatica la scelta di rendere Bellatrix uno spettro (un tipo di spettro che vede solo Rod, ma che non saprei come altro definire): incarna così quel passato nel quale l'uomo si ritrova rinchiuso, monito di tutto ciò che ha perso, e di colei che non è stato in grado di tenere al suo fianco. Insomma, dei suoi mille fallimenti, ecco. La figura di Narcissa cura e sana, cerca di vedere oltre il marcio e il dolore per tirare fuori qualcosa di buono dalla cenere, e la amo infinitamente. Mi hai fatto venire voglia di scrivere qualcosa su di lei, mannaggia a te! Leggere che Rabastan è morto invece mi ha fatto molto, ma molto male 💔
Ho amato tantissimo e tu sei stata bravissima, come sempre ♥︎
Un bacione, Marti 🐍 |