Recensioni per
Prometeo Incatenato
di Spoocky

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/09/21, ore 10:22

Seconda recensione per il contest "L'amicizia"
Scorrendo le tue storie devo dire che sono veramente particolari ed affrontano tematiche di cui solitamente non ho mai letto.
Purtroppo non conosco il libro da te citato, ma ciò non mi ha impedito di apprezzare tantissimo questo tuo racconto.
Molto bella la caratterizzazione del personaggio che, insieme al titolo e al mito di Prometeo, rendono la storia veramente intrigante.

Recensore Junior
19/04/21, ore 19:07

Questa storia è un capolavoro.

Ho adorato il parallelismo fra le mani sporche di sangue e il tè. Ho adorato le analogie con il mito di Prometeo. Ho adorato assolutamente tutto di questa storia. Davvero, sei stata bravissima!

Una cosa: forse invece di Talebani sarebbe stato meglio scrivere Muhjadeen? Almeno credo, confesso che è un argomento che mi è in gran parte sconosciuto.

In ogni caso complimenti!

Recensore Junior
17/04/21, ore 18:52

Ciao, piacere ^^ Mi sono imbattuta in questa storia qualche giorno fa e vedendo che come ispirazione aveva il libro della Aleksievich me l'ero segnata, perché è un libro che mi colpii molto quando lo lessi, quello e il terribile e struggente "Preghiera per Chernobyl'". E a proposito di Chernobyl: leggendo "Prometeo" (sovietico) non ho potuto fare a meno di pensare alla statua posta davanti alla vecchia centrale. È un riferimento voluto, immagino.
Ecco, ci tengo a dire che ho apprezzato i riferimenti che hai messo. Era un argomento difficile, per cui era facile cadere nella banalità, cosa che non è accaduta. Tutta la os è imbevuta di un senso di rassegnazione e impotenza che suscita davvero un profondo malessere, per tutte quelle vite tranciate e il vuoto che sempre la guerra porta, io credo anche ai suoi più fedele adepti. Poi per un medico militare immagino che la contraddizione sia forte e qui infatti è resa bene, con l'immagine del Prometeo incatenato, con le mani sempre sporche di sangue. È un'immagine poetica ma anche concreta, che ti fa afferrare tutta la situazione senza grandi parole -- ho apprezzato molto come non ci siano state tante spiegazioni o grandi introspezioni; anche l'immagine iniziale della tazza è efficace e potente nella sua semplicità.
Insomma, complimenti, son contenta di aver trovato questa lettura! Un saluto e buona serata :)

Recensore Master
15/04/21, ore 16:16

Ciao, carissima^^
Questo frammento è di un'intensità unica.
Presente, passato e suggestione si confondono l'uno nell'altro, come nel maelstrom di cui parli, e da ogni riga trapela un'amara disillusione.
Il mito di Prometeo è caduto: tutti gli altarini, gli errori, l'arroganza dell'uomo lo hanno sfasciato, trasformando il futuro tanto idealizzato in un'ineluttabile tragedia.
Ed effettivamente sono tantissime le riflessioni che questo tuo frammento suscita, sia su un piano più globale (le politiche dell'Unione Sovietica, ma anche l'evoluzione dell'arte bellica, dove sembra che la potenza delle macchine, pur progettate e costruite dagli uomini, ha finito per sopraffare la loro potenza, rendendoli incapaci di rimediare ai danni da loro causati), sia per quanto riguarda la personale storia del tuo protagonista, che non è solo un uomo, ma l'emblema di una generazione tradita dalle sue stesse aspettative.
Che dire, se non complimenti per questo piccolo capolavoro?
Alla prossima!^^

Recensore Junior
25/12/20, ore 19:53

Seconda classificata al contest "Voglia di tè (II edizione)" con un punteggio totale di 56,3/60

VALUTAZIONE DI ELISA

Scrittura (8,8/10):

Grammatica (errori di battitura, di punteggiatura e grammaticali): 2,8/3
Non ci sono particolari errori grammaticali, ho notato alcuni spazi sbagliati che segno come errori di battitura e qualche maiuscola mancante dopo i punti di sospensione, ma per il resto hai fatto un buon lavoro.

Lessico (adeguatezza e varietà): 2/2
Mi è piaciuta la scelta di inserire termini più tecnici come “maelstrom”, il lessico risulta in linea con il personaggio e con la situazione che sta vivendo, dopotutto parliamo di un uomo a pezzi che si ritrova a riflettere su ideali spezzati e su un presente, un passato ed un probabile futuro di sangue, mantiene perciò un linguaggio tipico di una figura che arriva a confrontarsi con sé stesso allo specchio.

Stile (chiarezza, creatività e struttura delle frasi): 4/5
Le frasi risultano brevi e coincise, alcune forse un poco troppo, ma è veramente un piccolo appunto, per il resto ho trovato lo stile decisamente chiaro, rigido in alcuni punti. Ho apprezzato la frase/pensiero del pacchetto che viene ripetuto come fosse appunto un mantra.

Trama (8/10):

Struttura narrativa: 1/2
La struttura narrativa non segue un filo vero e proprio, si concentra più che altro sulle riflessioni di quest'uomo che in un attimo di tempo, mentre beve un infuso si lascia andare a pensieri vari per poi alla fine ripartire all'azione. Mette assieme varie scene e considerazioni che lo portano ad una realizzazione importante quando sconfortante, mi è piaciuto il processo che lui attua nel corso dei suoi pensieri, ma appunto la storia non ha una struttura almeno fino alla fine in cui capisce tutto ciò.

Gradimento personale: 1,5/2
La storia di certo mi è piaciuta molto, conoscevo tra l'altro la Aleksievich per “Preghiera per Cernobyl'” e grazie alla tua storia e alla nota prima del testo mi hai donato un interessante suggerimento di lettura, ho assegnato questo punteggio per una mia preferenza personale, ovvero avrei desiderato più scene inerenti agli orrori della guerra e a varie turbe subite dal protagonista, che sono di certo presenti, ma non avrei disdegnato qualche riferimento in più.
Per il resto è una storia decisamente amara anche per la fine e tragica soprattutto quando si pensa che tutto ciò è accaduto veramente.

Descrizione della bevanda 1,5/2
La bevanda è presente, soprattutto nella prima parte del testo, avrei desiderato qualche altro dettaglio sulla bevanda di per sé perché nella storia il protagonista guardando questa si lascia andare a varie considerazioni, ma dal punto di vista grafico avrei gradito qualche altro dettaglio.

Utilizzo del pensiero: 4/4
Mi è piaciuto da impazzire il lavoro che hai fatto per l'utilizzo del pensiero, che come dicevo in qualche criterio fa diventa un vero e proprio mantra. È come una vocina che non smette di risuonare nella testa del protagonista e per qualche attimo mi è sembrato di poterla udire, soprattutto dopo essere entrata nel pieno mood della storia. Mi è sembrato di vedere nella mia testa la scena come in uno stacco cinematografico, in cui ogni volta ci si rendeva conto che le mani del protagonista erano davvero sporche di sangue.

Personaggi (7/10):

Descrizione fisica: 2/2
La descrizione fisica è presente e soprattutto si bilancia in modo perfetto con il ritmo della storia, quindi non risulta un inserimento forzato, non è una descrizione dettagliata, ma la ritengo più che sufficiente per individuare al meglio la figura del protagonista.

Descrizione caratteriale (sia che si tratti di una esplicita che di una implicita): 1/3
Non sono riuscita a farmi un’idea a tutto tondo del carattere del protagonista, risulta un uomo decisamente appesantito dal presente che vive e da varie realizzazioni dolorose, un uomo piegato dagli orrori della guerra, un uomo direi sconfitto che non può far altro che rimettersi in piedi e andare avanti più per inerzia che per altro. Ma a parte questo grande sconforto che trapela in modo più che chiaro, non sono riuscita a guardarlo sotto un'ottica più ampia e diversa.

Sviluppo del personaggio: 4/5
Ottimo sviluppo per quanto riguarda il processo mentale, come dicevo lui all'inizio si siede a riflettere e da questa riflessione si sviluppano la sua mentalità e le sue considerazioni aspre. Adoro il picco che raggiunge quando realizza che l'ideale del Prometeo a cui lui credeva lo ha portato alla situazione in cui si trova e da lì non può far altro che andare avanti a testa china. Il punteggio ne risente per il discorso precedente.

Punti extra (1/4):
Titolo molto bello: (+1)

Ho voluto assegnare un punto bonus per la bellezza del titolo, molto evocativo, sa racchiudere l'intero significato della storia e risulta potente e forte.

TOTALE: 24,8 su 30

Grazie mille per la partecipazione! Alla prossima!

Recensore Junior
24/12/20, ore 19:33

Seconda classificata al contest "Voglia di tè (II edizione)" con un punteggio totale di 56,3/60

Ecco la mia valutazione:

Scrittura (9/10):

Grammatica (errori di battitura, di punteggiatura e grammaticali): 2,9/3
Il testo è molto buono. Non ci sono errori di battitura, punteggiatura o gravi errori grammaticali. Non ho dato punteggio pieno solo perché è stata utilizzata in maniera eccessiva la D eufonica.

Lessico (adeguatezza e varietà): 1,6/2
Il lessico, nel complesso, è molto buono… ma non ho capito il perché sia stato utilizzato il termine “maelstrom”. Ho dovuto cercare su internet il suo significato e così ho scoperto che si tratta di un vortice, uno particolare che si abbatte sulle coste della Norvegia. Sinceramente non ho idea del perché sia stato utilizzato questo termine… se è un vocabolo tipico dei personaggi o del periodo storico descritto avrei veramente gradito una nota che me lo segnalasse e me lo spiegasse. Se invece si è trattata di una semplice scelta dell’autore allora non ne comprendo le motivazioni.
In ogni caso, si tratta solo di un termine… per il resto il lessico era perfetto.

Stile (chiarezza, creatività e struttura delle frasi): 4,5/5
Questo racconto mi è piaciuto molto, soprattutto le descrizioni legate al sangue, alle mani sporche di sangue. Il testo è chiaro, cristallino e molto suggestivo.

Trama (10/10):

Struttura narrativa: 2/2
Il finale di questo racconto è veramente affascinante… l’ho apprezzato moltissimo. E ho amato anche il modo in cui ci è stato svelato, sempre verso il finale, il senso del titolo. Questo racconto è un viaggio centripeto, dall’esterno all’interno… sempre più vicini all’animo del protagonista e alla sua condanna.

Gradimento personale: 2/2
Questo racconto mi è piaciuto veramente molto. Lo stile, l’ambientazione, i temi trattati, le descrizioni… per non parlare del pensiero che si fa sempre più ossessivo e soffocante, e del finale che mi ha lasciata incantata.

Descrizione della bevanda 2/2
Mi è piaciuto davvero tanto anche il modo in cui hai descritto la bevanda, oltre al modo in cui l’hai fusa col racconto. Il colore rosso richiama il sangue e il pensiero “ho le mani sporche di sangue”, mentre la dimensione della tazza e del cucchiaino ci permettono di comprendere che il nostro protagonista è di statura mostruosamente imponente.

Utilizzo del pensiero: 4/4
Nel primo paragrafo questo pensiero non è troppo presente, è un paragrafo introduttivo… ma più si prosegue con la lettura più queste mani sporche di sangue diventano una presenza scomoda, invadente, ossessiva… Un crescendo che ho adorato.

Personaggi (9,5/10):

Descrizione fisica (per i dettagli vedere il punto N.2 de "le vostre domande"): 2/2
Come ho accennato anche prima, mi è piaciuto moltissimo che l’aspetto dell’uomo ci venisse descritto tramite la tazza che tiene fra le mani. E ho amato anche di più il fatto che un uomo così imponente, come il nostro protagonista, alla fine si scopra essere impotente dinnanzi a una situazione atroce che è più grande di lui.

Descrizione caratteriale (sia che si tratti di una esplicita che di una implicita): 2,7/3
Come già si sarà intuito, ho apprezzato moltissimo il modo in hai resto questo protagonista. Un protagonista che, parola dopo parola, scopriamo sempre più disilluso e avvilito. Una lenta discesa verso la disperazione e la perdita di fiducia.

Sviluppo del personaggio: 4,8/5
Questo punto è strettamente legato a criteri che ho già commentato, quindi farò una piccola sintesi. Il personaggio viene presentato e sviluppato molto bene durante questa lettura, lentamente ci avviciniamo a lui, al suo stato d’animo e a quel pensiero che via via si fa sempre più invadente nella sua mente.

Punti extra (3/4):
Storia molto originale (+2): Punti OTTENUTI.
Titolo molto bello (+1): Punto OTTENUTO.
Intro molto accattivante (+1): Punto NON ottenuto.

TOTALE: 31,5/30

Recensore Veterano
26/11/20, ore 11:03

Recensione premio "Un minuscolo assaggio del mio mondo" 1/4

Ciao Spoocky!

Ah, quel Prometeo maledetto... al sol vedere il nome, mi viene in mente, per ovvi motivi, la statua che prima era a Pripyat e ora alla centrale di Chernobyl.

Ho gradito molto la suddivisione della one shot in due momenti, quello di "sogno" e quello di realtà. Un momento privato per bersi qualcosa, in una zona di guerra, è oro colato. Un momento, che ognuno vorrebbe durasse il più a lungo possibile, prima di tornare a scontrarsi con la vita di tutti i giorni. E questo medico, per pochi attimi, ri-assapora una qualche parvenza di normalità, in un momento che sembra quasi onirico, fermato bruscamente dal ritorno alla realtà. Il lavoro del medico è snervante, specie se si ha la vita degli altri nelle proprie mani. Farlo in un contesto di guerra deve essere un'esperienza infernale.

Vedo che sei sul sito dal 2012. Io sono arrivato nel 2015. Peccato averti scoperto solo ora.

Frenz

Recensore Master
20/11/20, ore 12:17

Ciao carissima^^
Davvero molto drammatica e intensa questa storia.
Le riflessioni del medico, in un precario e raro momento di pace, sono veramente strazianti. Assistere impotente ad una simile tragedia di sofferenza umana è un'esperienza tragica per colui che dovrebbe essere destinato a salvare i propri compagni. Nonostante tutti gli sforzi, l'esperienza e le conoscenze mediche egli rimane soltanto un uomo di fronte a qualcosa di più grande di lui, inerme e incapace di affrontare tanto dolore senza la possibilità di poter reagire.
Il paragone con il mito greco è molto d'impatto e mostra un'immagine ancora più devastante.
Alla fine, al di là degli ideali e delle decorazioni, restano soltanto quelle mani insanguinate a ricordare che cosa significhi davvero quella guerra.
Complimenti, è stata una lettura veramente intensa e coinvolgente, in tutta la sua amarezza e tragicità.
Alla prossima! :)

Recensore Master
20/11/20, ore 08:00

Ciao carissima^^
una storia amara, dura, che non concede nulla ai sentimentalismi. Non so se ti è mai capitato di vedere "la storia infinita": lì compaiono a un certo punto delle creature, di cui onestamente non ricordo il nome, che sono enormi giganti di roccia e si nutrono di rocce.
A un certo punto, il Nulla inghiotte alcuni personaggi amici di questo gigante, e lui, guardandosi tristemente le mani, fa: "Si direbbero delle mani grandi e forti, eppure non sono riuscite a trattenerli..."
È una breve sequenza di un film per ragazzini, eppure riesce ad essere molto intensa.
Soprattutto comunica lo stesso senso di impotenza rabbiosa della tua storia: un titano incatenato, la cui immensa forza non serve a nulla, costretto a rivivere giorno dopo giorno, in eterno, lo stesso terribile destino.
I piccoli episodi di cui hai arricchito la storia ci aprono altrettanti mondi, ci fanno speculare sulla sorte dei feriti che arrivano sul tavolo del chirurgo, ci fanno immaginare mille storie di vita dolorose.
Complimenti, una storia molto bella, struggente e intensa.
(Recensione modificata il 20/11/2020 - 12:22 pm)