Settima classificata al contest "Darkest fantasy II edizione"
Grammatica e stile: 10/10 (5 grammatica + 5 stile)
Dal punto di vista grammaticale, non ho riscontrato alcun errore, complimenti!
Per quanto riguarda lo stile, hai un modo di scrivere fluido e diretto, con frasi incisive e non troppo lunghe. Questo ha contribuito a rendere la lettura molto scorrevole e piacevole, anche grazie alla padronanza del lessico e all’utilizzo di termini vari e sempre adatti al concetto che stai esprimendo. La brevità delle frasi, povere di subordinate, ha permesso di donare al testo immediatezza e, di conseguenza, ha permesso al lettore di entrare subito nella mente del personaggio e di poterne cogliere immediatamente i pensieri e i tormenti. Il lessico non si avvale di termini ricercati, ma non per questo risulta semplicistico o poco curato, anzi: esso ben si adatta al personaggio da te presentato e al flusso di pensieri che costituisce l’intero racconto. Un linguaggio più aulico avrebbe reso il testo meno realistico e più artificioso. La punteggiatura è vari e utilizzata sempre in maniera appropriata; la predilezione per le virgole dona alla storia un ritmo disteso, che contribuisce a sottolineare l’atmosfera cupa e la disperazione della protagonista.
La storia non presenta particolari descrizioni, ma piuttosto pennellate brevi, volte a delineare dettagli, soprattutto atmosferici, dell’ambiente che circonda Rachel. Questo, tuttavia, non ha penalizzato il tuo testo, ma ha anzi contribuito a focalizzare l’attenzione sull’interiorità del personaggio, senza distrarre il lettore con informazioni superflue. Ogni descrizione dell’ambiente è funzionale allo stato d’animo della protagonista: il mare che è un abisso gelido, la pioggia sempre più battente sotto la quale siede, tutto è funzionale alla sua disperazione e al suo senso di perdita. L’attenzione è tutta concentrata sulle sensazioni, le emozioni e i pensieri di Rachel, resi efficacemente e con vividezza.
I dialoghi sono del tutto assenti, trattandosi di un testo introspettivo, e questa scelta ti ha permesso, ancora una volta, di focalizzare l’attenzione del lettore sull’interiorità della protagonista. Non si sente la mancanza di discorsi diretti o di dialoghi, in quanto il testo ha un carattere totalmente introspettivo: è un viaggio nella mente di Rachel, e non c’è spazio per elementi esterni a lei e al suo dolore. Hai fatto davvero un ottimo lavoro, complimenti!
Caratterizzazione personaggi: 10/10
La protagonista indiscussa di questa vicenda è Rachel, l’angelo che si è macchiato di peccati indicibili e che è stato, per questo, disconosciuto dalla sua stessa specie.
Data la mia severità in questo parametro, non avrei mai pensato di assegnare il punteggio pieno in una storia breve come quella che hai portato tu, ma nel tuo racconto non ho trovato assolutamente niente che mi facesse risultare questo personaggio incompleto, oscuro o poco esplorato. In poche righe hai saputo creare un quadro approfondito ed esaustivo di Rachel, hai saputo presentarla ponendo attenzione su quei dettagli che ne delineassero inconfondibilmente il carattere, hai scavato a fondo nella sua interiorità e nella sua mente, presentando agli occhi del lettore un personaggio tridimensionale, a tutto tondo, capace di colpire, di rimanere impresso. Un personaggio che non resta piatto, che non è superficiale e con il quale si entra facilmente in empatia, grazie all’ottima introspezione. Hai saputo cogliere i punti salienti della personalità di Rachel e hai saputo portarli alla luce e all’attenzione del lettore, facendogliela comprendere come se la conoscesse da sempre e vi avesse familiarità.
Rachel è un angelo che ha commesso un unico, imperdonabile errore: si è innamorata dell’essere umano che ha scoperto la sua natura. D’istinto e mossa dal senso del dovere, ha posto fine alla sua vita, com’è richiesto in questi casi, ma quest’esperienza ha aperto un profondo solco in lei e l’ha segnata per sempre. L’ha allontanata dalla sua vera natura e l’ha trasformata nell’esatto opposto: gli angeli sono, nell’immaginario comune, esseri purissimi, innocenti e liberi dal peccato. Rachel, invece, si pone in contrapposizione con quest’ideologia, sia per come vengono dipinti gli angeli in quest’universo da te immaginato, sia per la strada che decide d’intraprendere. Nella tua storia, gli angeli non sono creature totalmente positive, poiché ricorrono a uno strumento immorale come l’omicidio - anche di persone innocenti - per proteggere la propria specie: questo li allontana dal modo in cui si è soliti immaginarli. Inoltre, Rachel macchia la sua anima di ulteriori omicidi, tutti ingiustificati, questa volta anche dalla sua stessa specie, solo per sentirsi ancora viva, solo per tentare di ritrovare nelle persone che uccide qualcosa di Everett. La sua anima, oramai, ha perso tutto della purezza che la caratterizzava, per divenire nera e per trasformarla, come lei stessa ammette, in un demone. Non c’è più nulla di angelico nei suoi comportamenti e in quegli omicidi che decide di continuare a perpetrare, senza che il senso di colpa la divori. L’unico dolore che sente è quello per la perdita di Everett, per averlo dovuto uccidere quando invece lo amava e avrebbe voluto vivere accanto a lui. L’unico senso di colpa che l’attanaglia è quello. Tutto il resto è vuoto e grigio, tutto il resto ha perso di significato. Rachel si ritrova sola con se stessa: non può e non vuole integrarsi con gli umani ed è rifiutata dagli angeli. Non ha più un posto nel mondo, qualcuno a cui sente di appartenere. Rachel è morta quando è morto Everett e questo ha causato in lei una trasformazione irreversibile. Il dolore che ha provato l’ha divorata dall’interno, fino a renderla un mostro che cerca una pace dai suoi tormenti nell’assassinio.
L’analisi introspettiva di Rachel è svolta magistralmente: il suo dolore, il senso di colpa, il tormento che la perseguita sono ben resi e mostrati, così come è ben articolata la trasformazione che ha portato Rachel ad arrivare al punto in cui si trova. Gli eventi che l’hanno traumatizzata sono esplicati chiaramente, così come ciò che lei ha provato durante e dopo aver ucciso Everett e come questo l’abbia profondamente turbata. Nulla rimane confuso o non chiarificato e questo porta il lettore a immedesimarsi in Rachel, a comprendere il suo dolore e a capire perché sia diventata una spietata assassina senza cuore. Si intuisce quanto la sua anima fosse candida e pura, prima di quell’avvenimento che l’ha cambiata per sempre, e questo rende la sua disperata condizione ancora più dolorosa e drammatica. Hai saputo rendere con grande forza narrativa uno stato d’animo davvero complesso, dipingendo un personaggio convincente e sfaccettato. Complimenti!
Trama e originalità: 8,5/10
Per quanto riguarda la trama, la tua storia non ne presenta una nel vero e proprio senso del termine. Il tuo racconto è piuttosto un viaggio introspettivo nella mente della protagonista, un’analisi dei suoi pensieri e del suo stato d’animo, ai quali fa da contorno un ambiente esterno che ben si accorda con le sensazioni negative provate da Rachel. In tale senso, non vi sono intrecci particolari e la storia si sviluppa in maniera lineare. Nonostante ciò, la lettura non risulta noiosa o monotona, proprio per il modo in cui sei riuscita a coinvolgere il lettore nel descrivere il tormento di Rachel e le motivazioni che l’hanno spinta a divenire un’assassina. La sua ossessione per Everett, il dolore mai superato per la sua morte la fanno da padroni lungo tutta la narrazione, trascinando il lettore nella spirale di follia e disperazione di questo angelo che di angelico ormai non ha più nulla. Hai scavato a fondo nella mente di Rachel, hai mostrato ogni suo pensiero, ogni sua emozione, la sua solitudine e il suo sentirsi divisa tra ciò che era prima e quello che è diventata. Il suo è un flusso di pensieri che scorre tra ricordi e presente, tra ciò che è stata e ciò che è, tra il riconoscimento della terribilità delle sue azioni e l’assenza di sensi di colpa, la necessità di continuare, l’averne bisogno per sentire qualcosa, per sentirsi viva.
Per quanto riguarda l’originalità, la tua storia non è molto innovativa, per via del tematica tratta, ovvero quella di un amore perduto e del sopravvissuto che non riesce a rassegnarsi alla morte della persona amata, evento dal quale viene profondamente segnato e che lo cambia per sempre. Inoltre, è un cliché molto usato anche quello dell’amore impossibile tra due creature diverse, in questo caso tra un angelo e un umano. La storia, tuttavia, non risulta scontata o noiosa, e questo è il motivo per cui il punteggio nella voce è comunque alto: innanzitutto, la protagonista da te presenta è un angelo, ma, come già detto in precedenza, non si tratta di un angelo canonico; queste creature, nell’universo da te creato, non sono poi così pure e innocenti, ma sono disposte ad adottare anche mezzi crudeli e immorali, pur di proteggersi, e questo è un elemento senz’altro originale. Il dolore di Rachel per la perdita di Everett, inoltre, la segna e la cambia profondamente, ma in un modo crudele e perverso, che sovverte la sua stessa natura. Rachel diventa un’assassina, per lei uccidere diviene una necessità. Si rifugia nel piacere di togliere la vita a persone innocenti, ricerca lì un motivo per andare avanti, per sentirsi viva, per riempire quel vuoto lasciatole dalla persona amata. Questo è senz’altro un risvolto interessante, qualcosa che non ci si aspetterebbe da un angelo, soprattutto da uno che è sempre stato abituato a obbedire e la cui indole è tutt’altro che ribelle. In tal senso, dunque, la tua storia presenta un carattere di originalità, che l’ha resa interessante da leggere e non l’ha fatta scadere nel banale.
Il racconto che hai presentato si può collocare, in linea di massima, nel genere dark fantasy. L’atmosfera della tua storia è senz’altro dark e cupa, impregnata della sofferenza della protagonista, a cui fa da cornice un ambiente esterno tutt’altro che accogliente, che tratteggia uno scenario fosco. La protagonista della tua storia è un personaggio negativo, disturbante, soprattutto per il fatto che si tratta di un angelo votato a compiere crimini atroci, dai quale trae piacere e trofei che conserva con fierezza. Hai creato un racconto angosciante e dark e, sebbene non vi siano elementi horror e spaventosi, e sebbene l’ambiente circostante sia ostile solo nella percezione della protagonista, in generale le altre caratteristiche del genere sono presenti.
Utilizzo del pacchetto: 3,3/5
Il personaggio del pacchetto è stato utilizzato molto bene. Rachel riflette su quanto abbia avuto sempre un indole tutt’altro che ribelle, su quanto sia sempre stata ubbidiente e sottomessa ai precetti che le sono stati imposti dall’alto e su come questo sia cambiato dopo la morte di Everett. Rachel è divenuta una ribelle ed è andata contro tutte le regole della sua specie, è andata persino contro se stessa e non ne prova alcun rimorso. (+1)
Anche il prompt è stato ben sviluppato ed è ambivalente: l’assassinio di Everett rappresenta per Rachel un grave peccato di cui si è macchiata. Ha ucciso un ragazzo innocente solamente perché l’ha seguita, curioso. Allo stesso modo, l’uccidere innocenti e continuare a farlo rappresentano a loro volta dei peccati agli occhi di quelli della sua stessa specie, che per questo l’hanno allontanata e rinnegata. Lei stessa riconosce i suoi atti come peccati, pur non potendo fare a meno di compierli. Il peccato, dunque, è decisamente presente e centrale nella storia. (+2)
La prigione non è presente nel tuo racconto. Benché si possa dire che Rachel sia prigioniera delle sue scelte e dei suoi tormenti, il concetto non è comunque molto evidente o rilevante all’interno della narrazione, quindi il relativo punto non è stato assegnato.
La frase non è esplicitamente presente nella storia, tuttavia il suo concetto è ben sviluppato e centrale lungo tutto il racconto. La vita di Rachel è stata influenzata da una scelta presa d’istinto e compiuta in pochi istanti, ma che poi ha condizionato e continua a condizionare il resto della sua vita. Benché la frase avrebbe dovuto essere esplicitata, ho ritenuto comunque di assegnarti qualche punto, dal momento che il concetto generale che essa esprime è molto presente e ben sviluppato. (+0,3)
Gradimento personale: 4/5
La tua storia mi è piaciuta. Ho un debole per i racconti introspettivi, quindi questo non ha potuto che farmi trovare molto piacevole la lettura di un racconto in cui l’interiorità del personaggio è analizzata a fondo e con la dovuta cura e attenzione. Hai saputo trattare uno stato d’animo non facile come quello della perdita e lo hai fatto evolvere in una disperazione che ha portato Rachel a rinnegare la sua stessa creatura e a macchiare le sue candide ali di sangue innocente. Mi è piaciuto il modo lucido e crudele con cui Rachel analizza la sua condizione e come riconosca lei stessa l’atrocità degli atti che commette, ma come, allo stesso tempo, non ne provi rimorso e ne abbia anzi bisogno per continuare a provare qualcosa, per sentirsi viva, per ritrovare Everett, quello spettro che la tormenta, quel fantasma che aleggia nei suoi ricordi e la ossessiona. Hai saputo rendere con una grande forza il dolore provato dalla protagonista della tua storia, non ci si può non sentire coinvolti dalla sua disperazione, provare pena per lei nonostante ciò che fa. Quella che hai mostrato è un’anima distrutta, derelitta, e lo hai saputo fare con grande maestria. Complimenti!
Punteggio totale: 35,8/40 |