Rieccomi^^
Siamo in Cornovaglia, paese meraviglioso e caratteristico. All'inizio del cap fai un paragone col mare che ho adorato. Mi piace il mare nordico, quello più freddo e tempestoso, anche nelle giornate di sole. Ho adorato questa parte. In seguito il capitolo prende una piega stuzzicante, in qualsiasi momento ci si aspetta he accada qualcosa. La tensione sta man mano aumentando e sappiamo che qualcosa effettivamente accadrà.
Complimenti tesoro, hai riacceso in me l'interesse.
Béa

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Buongiorno ^^
Eccomi qui dopo più di un anno dalla mia ultima pubblicazione su efp, dopo più di un anno dall'ultima ff letta e dall'ultima recensione fatta. Eccomi qui a leggere e recensira la tua storia. Non so come sia accaduto, ma come una fatina mi ha convinta ad aprire efp e mi ha condotta alla tua ff. Una Victorian, wow! Ne ho lette poche, è un'ambiantazione ostica, ma qui tutto fila senza incappare nelle difficoltà tipiche della collocazione temporale. Questo è un capitolo introoduttivo, parli prevalentemente del rapporto e dei dilemmi dei due protagonisti secondo il pov più classico di questo fandom, e ammetto che mi ritrovo nella parole del dottore, nel pensare a quei rapporti fantastici e indefinibili che ci cambiano la vita in maniera così enigmatica.
Volo al prossimo cap; un abbraccio.
Béa

Lo so, chiedo venia sono in ritardo! Ma alla fine eccomi qui, mi perdoni?
Ma la bellezza di come stai scrivendo questa storia? Come se fosse uno dei tanti racconti di Conan Doyle su i nostri due amati Imbecilli?

Possiamo dire senza remore che sono due Imbecilli no? Amati, ovviamente, ma non cambia l'idea che se usassero le loro celluline grigie un po' di più, qui noi saremmo più felici.
Menomale che stai scrivendo tu la storia e non il Sir. o rimarremo a bocca asciutta ancora.
Attendo il prossimo capitolo, e amo profondamente il fatto di ritrovare le tue storie ❤️

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Ciao, devo confessarti che ho fatto un po' di fatica a riallacciare il filo del discorso di questa storia (tradotto in soldoni, non mi ricordavo più nulla del primo capitolo), ma sono stata comunque felice che tu abbia aggiornato, anzi ne sono stata davvero molto contenta!

Il secondo capitolo prosegue direttamente sulla linea del secondo, la continuità narrativa è pressoché intatta, siamo ancora dal punto di vista di questo John Watson che scrive pagine che, per ovvie ragioni, non renderà mai pubblice. Ma che comunque sente di dover scrivere ugualmente. Il capitolo porta con sé anche alcune novità, non avevo davvero capito, per esempio, che fosse ispirato a "The Devil's Foot", immagino che ciò significhi che il periodo di narrazione è più o meno quello. Naturalmente lo conosco, anche se è passata una vita da che ho letto i romanzi. Ma per venire alla tua storia, siamo in campagna. Holmes deve prendersi questo meritatissimo periodo di riposo che sembra, per Watson che è sempre un po' apprensivo ed esagerato riguardo lo stato di salute di Holmes, necessario per la sua salute. Io sono quasi convinta che stia esagerato, Holmes ha la tempra molto più dura di quanto il povero dottore non voglia ammettere. Ma almeno, si sono presi un po' di riposo. Lo scenario che ci descrivi è quanto meno suggestivo. Con questo cottage in campagna, le passeggiate (a un'andatura anche parecchio sostenuta)... ciò che colpisce non è tanto l'andamento del capitolo, che si spezza e metà quando i due vengono contattati per un nuovo caso, quanto le rivelazioni che Watson ha. Arrivano sempre all'improvviso e spesso partono da Holmes. Che forse sa quello che John prova, o magari non ne ha la minima idea. Ma comunque qualcosa succede, niente di plateale. Un avvicinamento e poche parole, ma che bastano a fare in modo che in John si accenda qualcosa. Conspevolezze, tanto per cominciare e l'idea che Holmes non gli è poi così indifferente. Ecco, io credo che John abbia inconsciamente portato Holmes in Cornovaglia proprio per capire cosa prova per lui. Sottolineo "Inconsciamente" proprio perché Watson fa spesso cose senza rendersi propriamente conto di quanto sta facendo, e questo perché fatica sempre un po' ad ammettere quanto Holmes gli piaccia e quanto ami passare il tempo con lui. In questo caso le rivelazioni arrivano non in maniera indolore, però arrivano e tanto che John neppure dorme la notte.

Sono davvero curiosa di capire cosa succederà tra loro e se ci sarà un passo ulteriore in avanti. Se le mie deduzioni a riguardo sono corrette e Sherlock ha già capito tutto, oppure se mi sono sbagliata di grosso. Intanto ti faccio i miei complimenti, capitolo bellissimo e storia davvero stupenda, oltre che interessante (io poi amo in maniera particolare le Johnlock Vitorian!AU, quindi con questa storia ci vado proprio a nozze!).
Alla prossima!
Koa

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Te brava ragazza che mi hai avvisata ❤️

Come sono felice di ritrovarti qui 😍 (come se non ti stalkerassi superbamente in ogni luogo, in ogni lago...) non ti dico da quanto non entro su questo sito, è davvero bello farlo con una tua storia, con il tuo (Sherlock a cuccia è un modo di dire, lo sappiamo che è tuo) John. Un dottore confuso, combattuto, fuori equilibrio. Che vorrebbe materialmente sbrogliare i pensieri (è così tanto da lui questa cosa) e che ci perde le notti e il sonno nel tentativo.
Però John...secondo me se parti con Sherlock ne vieni a capo 😁

Sono tanto tanto felice che hai ripreso a scrivere ❤️❤️❤️❤️❤️

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Ciao, mi fa molto piacere ritrovarti dopo, a memoria, un bel po' di tempo che mancavi dal sito. E mi fa doppiamente piacere il fatto che tu sia tornata con una storia di questo tipo. Io amo le Johnlock vittoriane, richiamano tantissimo i libri di Doyle, ma come in questo caso, hanno anche un qualcosa in più che le dà la serie della BBC e che noi vediamo in The Abominable Bride. Immaginarmi Sherlock Holmes con quella vestaglia e quei capelli tirati all'indietro è sempre un piacere. Oltretutto come inizio sembra molto promettente e interessante. In realtà sul capitolo non ho granché da dire, si tratta né più né meno di un prologo in cui vediamo questo John consigliare a Sherlock un periodo di vacanza. Supponiamo che i due vivano insieme a Baker Street e che non ci siano né Mary né altre fidanzate nella vita di Watson, al contrario lui sembra molto preso dal suo amico Holmes. Il prologo poi funge un po' da presentazione a quella che è la situazione di Watson. Sì, ci fai capire più o meno come si svolgerà la storia, ma è l'infarinata introspettiva legata alla contraddizione che si porta dentro, a ciò che in fondo prova per Holmes, la parte più succosa del capitolo. Non so in quanti capitoli svilupperai la storia, ma per intanto ti dico che questo è un ottimo punto di partenza.

La stuttura è molto solida anche da un punto di vista tecnico. La forma a diario in prima persona in cui Watson racconta ciò che gli sta succedendo è può sembrare una delle più semplici, in realtà nasconde molte insidie. La prima persona è molto difficile da rendere nel modo più corretto e fluidio possibile. Tu inizi già bene presentandoci un John che scrive al presente le prime battute, salvo poi tuffarsi in un passato-imperfetto che scorre via molto bene. Il lessico l'ho trovato adeguato all'epoca (una delle difficoltà a mio avviso sta proprio nel redere bene il linguaggio ottocentesco di Watson anzitutto, ma anche degli altri personaggi). Per quello che ho letto adesso mi sembra ben fatto.

Che altro dire? Conosco il libro che ti ha ispirata, ma non l'ho mai letto. Anche se so più o meno di cosa tratta. Non so quanto questo si fonderà con la tua storia, ma indipendentemente da tutto, il tuo racconto sembra già molto interessante.
Alla prossima!
Koa

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Ciao, sono contenta di rivederti di nuovo su questo sito.
A parte ciò, mi piace l’incipit della storia

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