"Fatto sta che mi diverto", dici, e fai divertire anche me, con questa tua raffigurazione tragicomica, più comica che tragica.
Dove i buchi nel muro sono tappati dall'euforia dei caffè, dove la lingua strappata finisce in un barattolo sotto il letto.
Sembra di entrare in uno stato di pre-sbornia, quando tutto intorno diventa buffo, e la normalità finisce, e le parole spariscono.
Mi piacerebbe capire di più sulle due donne… La fine di una tenera relazione ("possiamo sdraiarci assieme, possiamo restare vestite")? Un burrascoso rapporto fra madre e figlia ("mi devi la vita")?
E non capisco quei versi: "mi segui. nessuno / può vederci / e allora bacio i / nostri polsi come / se mi importasse".
Ma tu scrivi solo per te, e sfogandoti ti appaghi, ti ricarichi: "magari riproverò domani" |