Recensioni per
Destino infausto
di inzaghina

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/01/24, ore 13:33

Ciao! Sono qui per Watch your socks!.
Questa storia mi ha colpita fin da subito perché le vicende legate al destino, soprattutto nel corso degli anni, mi sono sempre piaciute.
Ho trovato il tuo stile molto scorrevole e chiaro, soprattutto nel delineare i sentimenti del protagonista.
Bellissima la scelta della tematica; ho apprezzato molto che Steven sia riuscito a "spezzare" la maledizione sulla sua famiglia prendendo una scelta altruista, al contrario del primo Jasper Huges che ha messo in primo piano l'amore rispetto al dovere, pagandone le conseguenze.
Insomma, complimenti davvero per questa bella storia!
Alla prossima,
Tsuki

Recensore Master
05/11/22, ore 23:13

Be', che dire? A questo punto mi tocca proprio leggere il resto della serie, stavo cercando qualcosa di diverso del solito in effetti.
Secondo me la storia ha un unico difetto: tutta questa ricchezza di spunti avrebbe meritato una mini-long. Ma è un difetto relativo perché tutto sommato direi che le cose funzionano; magari si ha la sensazione di correre un po', questo sì, tuttavia non di perdere pezzi per strada... e i personaggi, soprattutto il protagonista, restano molto ben delineati.

Recensore Master
01/03/21, ore 20:51

Recensione premio per aver vinto il premio speciale per il "Miglior titolo" al contest Hold my Angst - II edizione: 1/1

Ciao Francy! 

Dopo mezzo secolo, riesco a terminare di lasciare le recensioni premio per l'Hold my Angst - II edizione (a proposito, scusami se ci ho messo così tanto): e che maniera migliore per concludere, se non con una tua originale?
Mi incuriosisce molto, questa tua serie, e vorrei un giorno trovare il tempo per recuperarla, perché ha tutti i presupposti per essere un prodotto che - visti i miei gusti personali - può piacermi e pure tanto. Ma andiamo con ordine.
Quando mi hai consigliato questa storia, la prima cosa che mi ha attratta - oltremisura - è stata il titolo: trovo che tu abbia un vero e proprio talento nel sceglierli sempre adeguati al contesto, ma anche con una loro spiccata poeticità. In questo senso, "Destino infausto" mi è piaciuto parecchio e mi ha fatti nutrire parecchie speranze riguardo al contenuto che anticipa. Che, se posso spoilerare tutto quello che dirò in questa recensione, mi ha pienamente soddisfatta.
Ho trovato le prime righe della storia molto belle, capace di catapultarti fin da subito nell'ambientazione (molto retrò) da te prescelta, che mi ha subito incuriosita.
Aggiungo una piccola parentesi: mi è piaciuta un sacco dei nomi, io adoro Cecile come nome e con me hai chiaramente sfondato una porta apertissima. Fine parentesi.
Molto bella l'idea della maledizione - peraltro mi è piaciuto molto il legame tra Georgette e Cecile, che ho trovato sicuramente adeguato al periodo storico - e il salto temporale (i salti temporali), finalizzato a spiegare quel che è la vera trama della storia.
Io - che sono una stalker provetta - sapevo che era per arrivare a Steve, ma devo dirti che i due retroscena sui suoi antenati mi sono piaciuti alquanto: e, come mi avevi preannunciato, sì, la storia è proprio tanto angst.
Peraltro, dannazione, mi sono fatta spoiler sulla long per il mio contest leggendola ahahah Meno male che il prologo l'avevo già valutato, sennò sai che rosicata!
Nel complesso, la storia mi è piaciuta tanto - specialmente la conclusione così amara, amarissima - e penso che tornerò a rileggerla con calma quando avrò recuperato il resto della serie, possibilmente con ordine e criterio e non a caso ahah
Comunque mi intrigano un sacco i tuoi personaggi, hai creato un universo interessantissimo ma - cosa ben più importante - credibile.
Complimenti per davvero e alla prossima!
Gaia 

Recensore Master
21/12/20, ore 21:35

Ciao cara **
Io sono senza parole, davvero. Questa storia mi è piaciuta tantissimo e sono stata completamente trascinata dalla narrazione, è stato un po’ come se stessi leggendo una fiaba, ma in parte anche come se stessi guardando un film (e sono sicura che una pellicola del genere mi piacerebbe tantissimo T_T).
Ho voluto leggere una tua storia originale perché l’ultima che avevo letto mi era piaciuta tantissimo e giuro, meno male che l’ho fatto perché questa lettura è stata, oltre che soddisfacente, molto emozionante. A partire dai personaggi, legati da questo destino tragico che continua a ripetersi, varie generazione che si ritrovano ad affrontare il medesimo dolore. E pensare che comincia tutto con una storia d’amore. Mi ha subito affascinato la situazione di Jasper e Amélie, così come l’ambientazione. Con il rifiuto di Jasper nello sposare Cecile, ha inizio quella che è la maledizione di questa famiglia (che poi dico io, ma sta domestica non poteva farsi i fatti suoi? Cecile alla fine non l’aveva nemmeno presa troppo male).
Poi c’è un salto nel futuro, negli anni 90, addirittura di Jasper ce n’è un “terzo” ovvero il nipote del Jasper di inizio storia e di Amélie, che attende la nascita del proprio figlio.
Devo dire che è piuttosto triste la situazione di questa famiglia, e questa storia del rito vudù mi affascina tantissimo (anche se ovviamente Jasper non ci crede, ma in fondo razionalmente chi lo farebbe?).
Insomma., a quanto pare le donne che entrano a far parte/nascono in questa famiglia non sono destinate a durare a lungo, e Jasper non può che chiedersi se un nuovo nome per il figlio non possa essere di buon auspicio.
Posso dire che avrei tanto voluto abbracciarlo? No, davvero, ma quante gliene succedono? A parte che ci sono rimasta malissimo per la morte di suo padre, soprattutto per il modo in cui avviene… una malattia terribile che non gli ha lasciato via di scampo, e nonostante ciò ha comunque cercato di esserci (e pure Steven ha cercato di fare il possibile, nonostante alla fine fosse solo un ragazzo con neanche chissà quale potere). E sempre a proposito di Steven, l’ho trovato il più umano di tutti, con questo suo cedere, soffrire, arrabbiarsi, amare. E ti giuro, alla fine mi dispiace, mi dispiace tantissimo che con Sophie non sia potuta andare. E’ vero che a volte le cose semplicemente non sono destino, però uno ci spera comunque… sicuramente Sophie non avrebbe fatto una bella fine, conoscendo quello che è successo prima, ma mi dispiace comunque e mi è preso un grande senso di malinconia quando Steven, più in là con gli anni, viene a sapere che lei sposerà un altro. Piuttosto che legarla a sé e dargli un destino e una fine crudele, ha preferito lasciarla andare, amando e rimanendo in solitudine, la sola idea mi fa così male da essere insopportabile T_T
Guarda, non ti so dire cosa mi sia piaciuta di più, se i personaggi o la narrazione (probabilmente entrambi), ma c’è stato qualcosa che mi ha incantata e trascinata fino alla fine. Le sorti di questa famiglia, che continuano a ripetersi, mi fanno provare dispiacere, eppure c’è qualcosa di tristemente affascinante in questo loro destino infausto (ma davvero tanto infausto, sigh). Ti faccio i più sinceri complimenti perché è una storia bellissima (tra l’alto quando ho letto l’introduzione NON AVREI MAI pensato che dietro ci fosse tutto ciò). Mi è piaciuta veramente tanto.

Nao

Recensore Master
18/12/20, ore 16:22

Potrei sbagliarmi, ma non ricordo di aver mai letto tue original e, in generale, al di fuori di alcuni fandom e alcune ship che proprio mi interessano, di solito non leggo het (nulla in contrario, tutt’altro, è che preferisco altro), quindi quando mi capita è sempre un interessante cambio di marcia.
Qui poi, la tua fic inizia già benissimo per due motivi: il primo è New Orleans – per cui ho un debole – e l’altro è il 1945, sì, amo gli anni intorno alla seconda guerra mondiale e del dopoguerra, c’è un che di decadente e romantico e speranzoso insieme che mi affascina. Anche se questa storia si è sviluppata su più piani temporali, ho comunque molto apprezzato l’introduzione della famiglia Hughes (o del capostipite da cui tutto è nato e per “colpa” di cui è nata la maledizione). Le storie sono molteplici, sono fatte di destini infausti (tanto per riprendere il titolo della os) che si intrecciano e da cui, a quanto pare, proprio non c’è scampo – anche se ammetto che io fino alla fine ho sperato che qualcuno della famiglia Hughes trovasse il modo per spezzare la maledizione.
E invece si rivela essere una storia drammatica – più di una storia, perché se pare che Jasper e la sua amata riescano a coronare il sogno di stare insieme, a discapito del matrimonio combinato di lui, dall’altra parte sono gli eredi a pagarla in un modo o nell’altro.
La narrazione è molto pulita, mi piace questo passaggio di epoca in epoca, che parte dal dopoguerra per saltare mano a mano più vicino ai giorni nostri, da una generazione all’altra fino ad arrivare all’ultima che è quella di Steven (e lol, mi è un po’ venuto da ridere quando il nonno ha consigliato di non chiamarlo Jasper IV, manco fosse quello il vero motivo per cui era maledetto XD).
Come già ti hanno detto, anche io ho trovato la presenza della maledizione quasi più che altro simbolica, che non come una cosa vera e propria. Il rito viene infatti lasciato all’immaginazione di noi lettori, così come le prove effettive che sì, sia tutto causato da quello, quando invece alle volte, come spesso accade, e per quanto orrenda e nefasta sia è solo la vita. Tutto quello che accade alla famiglia Hughes, infatti, è qualcosa che potrebbe accadere a chiunque e forse loro sono solo perseguitati dalla sfortuna – anche in questo, nel non dare vere conferme alla maledizione o nel tenere il personaggio di Georgette come una sorta di ombra del passato, alimentano la sfumatura di mistero di cui è intinta tutta la storia. E poi, insomma, tutto parte da New Orleans, i riferimenti alla magia vudù, che ci creda o meno, io li sento quasi un obbligo! *_*

Tra tutti i personaggi, comunque è su Steven che il focus si concentra maggiormente, è lui infatti quello che cede per disperazione all’alcol, che perde tutto quello per cui aveva duramente lottato, che cambia drasticamente dal ragazzo affidabile e sportivo di un tempo al fantasma di se stesso, che bigia la scuola e non vuole più vedere la ragazza di cui è sinceramente innamorato. Di lui ho molto apprezzato le debolezze, il fatto soprattutto che auguri a Sophie e agli amici di soffrire quanto sta soffrendo lui – cosa che poi, in un certo senso, accade per davvero, portandolo a farsi divorare dai sensi di colpa, come se già tutto il resto non bastasse.
Il finale l’ho trovato molto appropriato. Come ti dicevo, speravo in un lieto fine, ma in mancanza di questo ho trovato la scelta di Steven di allontanarsi da Sophie per evitare di coinvolgerla nella propria maledizione, una scelta coraggiosa e che gli ha fatto onore, perché ha messo la salvezza della ragazza sopra ogni cosa, proteggendola da quello che sarebbe stato.
È una storia drammatica, ma che sa di vita e che, probabilmente proprio per questo, riesce ad avere un tocco in più di realtà. Complimenti davvero.

p.s. potrei sbagliarmi, ma si dice reparto ostetrico, l’ostetricia non è un aggettivo è un sostantivo.

Recensore Master
16/12/20, ore 22:26

Cara, finalmente riesco a passare da questa storia, che mi ha attirata moltissimo sin dal momento in cui ho visto la sua presentazione nel gruppo.
Come sai, i tuoi personaggi originali mi piacciono molto, e credo tu abbia saputo creare un mondo estremamente coerente e coeso, andando a mettere in luce soprattutto i legami che uniscono (e a volte allontanano) i personaggi, il cui punto forte, a mio parere, è proprio la marcata introspezione. Insomma, tu sei riuscita a rendere questi personaggi profondi e concreti, andando a indagare nel loro intimo e raccontando i loro dolori con la consueta dolcezza e la delicatezza che contraddistingue la maggior parte dei tuoi scritti.
Anche in questo caso, non ti sei affatto smentita, ma quello che ho adorato di questa storia è il fatto che tu sia sì riuscita a porti perfettamente all’interno dell’orizzonte che hai saputo costruire con tutta la tua serie, ma al tempo stesso hai scritto qualcosa di molto originale, inserendo quel flashback ambientato nel passato e inserendo un elemento sovrannaturale che hai gestito divinamente. Perché, se da un lato il contesto in cui è nata la maledizione è a mio parere estremamente affascinante (davvero, ho adorato la tua descrizione di New Orleans, e del rapporto tra le famiglie, e questa straordinaria storia d’amore che finisce inevitabilmente per spezzare dei cuori e poi per trasformare il rancore in qualcosa che scorre nelle vene di una famiglia e avvelena ogni futura felicità), trovo anche che fosse un elemento piuttosto rischioso, dal momento che il resto della serie è estremamente realistico e ancorato nel nostro mondo. Eppure, credo che tu abbia saputo davvero gestire tutto al meglio: in fondo, la storia di Jesper Huges è ammantata da quell’aura che mantiene un po’ a distanza, tipica dei racconti che stanno all’origine di una famiglia e che un po’ assumono tratti mitici. E in questo contesto la maledizione ha quasi un valore puramente narrativo, perché, in fondo, nella storia resta sempre implicito che potrebbe trattarsi di uno di quei casi in cui in realtà non esiste alcuna maledizione, ma solo quell’eterno insieme di gioie e di dolori, di bellezza e tragedia che è la vita. E la vita assume un senso quando la si racconta, e allora sì, si potrebbe anche pensare che dietro le disgrazie della famiglia Huges ci sia una maledizione lanciata da una serva affezionata che voleva vendicare il cuore spezzato della propria padroncina, ma in fondo le loro disgrazie sono quelle che toccano purtroppo chiunque.
Insomma, hai saputo trovare l’equilibrio perfetto per raccontare anche questo elemento in particolare.
Sei stata davvero brava, a mio parere, a dare voce ai tormenti di Steven, ed è stato molto bello poter guardare oltre l’immagine di lui che avevamo avuto dalle altre storie: hai saputo renderlo un personaggio concreto, pieno di sfumature e soprattutto di ombre, ma sono ombre che hanno una concretezza e una profondità incredibile. Le sue azioni non sono sempre limpide e del tutto corrette, ma qui si rivela un personaggio estremamente fragile, che ha cercato comunque di reagire a una situazione difficilissima, che avrebbe fatto crollare chiunque. I suoi errori, se così si possono chiamare, hanno radici nel dolore, nella difficoltà di affrontare un mondo difficile e delle perdite che segnerebbero chiunque, soprattutto in età così giovane. Eppure c’è una crescita e una maturazione, in lui, e alla fine ci troviamo davanti a un uomo che ha imparato a trarre degli insegnamenti dal proprio passato.
Come sempre, hai uno stile limpidissimo, che permette davvero di avvicinarsi ai personaggi e di abbracciare tutte le loro fragilità con una dolcezza che raramente trovo da queste parti.
Ti faccio davvero i miei complimenti, e spero di avere presto occasione di leggere ancora di questi personaggi!
A presto!

Recensore Master
13/12/20, ore 18:39

Buonasera cara ^^
E finalmente eccomi qui, a commentare anche la tua storia, che tra l'altro ero molto curiosa di leggere.
Che dire, l'autunno tira fuori davvero il meglio dagli scrittore, non c'è che dire. Forse la sua aria malinconica e al contempo frizzante, lo rende un mese adatto ad ambientare storie meravigliose. Come questa.
Non conosco Sophie e Lucas, e nemmeno Steven, ma li ho trovati dei personaggi molto interessanti. Così tanto da poter essere reali. C'è di base un rapporto - qualcosa - che li unisce fin dalla più giovane età, che li conduce ad essere presente in tutte le scelte che dovranno affrontare (giuste o sbagliate che siano).
Ho adorato davvero la storia della maledizione. New Orleans mi ha sempre affascinata, con la sua aura magica e un po' misteriosa, patria di una musica che arriva sfocia direttamente dai sentimenti die musicisti che le danno vita... insomma, uno scenario affascinante per l'inizio di tutto questo. Sembra quasi di affrontare quelle tradizioni vecchie di secoli che si accaniscono su determinate famiglia, senza che possano farci davvero qualcosa - mi vengono in mente i Kennedy e tutto quello che li circonda, ad esempio.
Molto intrigante e davvero molto interessante, spero di trovare il tempo per leggere qualche altra storia su di loro. Soprattutto di come sia nato l'amore tra Sophie e Lucas.
Onore al coraggio si Steven, che per amore - quello vero, che ti fa prendere decisioni solo per il bene dell'altro - ha scelto di rinunciare a Sophie per risparmiarle il destino infausto che sicuramente avrebbe dovuto affrontare. Non so se sia stata una decisione dettata dal dolore provato per la perdita del padre, che rende così reale la maledizione da convincerlo, oppure già maturata in precedenza. Ma ci vuole davvero fegato a lasciar andare chi si ama. Nonostante si vada incontro ad una vita fatta esclusivamente di solitudine.
Ed infine, lei. L'ho lasciata per ultima, ma solo perché il mio cuore ha perso un battito quando l'ho letta:
- Quando Sophie lo baciava il resto del mondo perdeva importanza ed era come se lui stesso diventasse diverso -
Chi non vorrebbe qualcosa di così... così... intenso? Credo che tutti più o meno cerchiamo un amore altrettanto travolgente, ed è l'augurio migliore che si possa rivolgere a chiunque. Stupenda <3 <3 <3
Bravissima, davvero. Ti rinnovo un immenso in boca al lupo per il contest e a presto!
Morgana

Recensore Master
11/12/20, ore 06:46

Buongiorno,
carino, un testo molto dolce. E a modo suo anche verosimile; purtroppo alla fine quasi sempre vince la solitudine.
Ci sono scelte che ci cambiano per sempre la vita, sono come quei treni che passano una volta sola. Se li perdiamo, dobbiamo fare diversamente, ma il risultato alla fine cambia.