Recensioni per
Vampier's Diaries - Libro primo: la mia morte
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/04/21, ore 18:12

Ciao!
Non ho potuto resistere, ovviamente sono passata di qui, perché ero curiosissima di leggere la conclusione di questa storia. Conclusione che in realtà apre moltissime porte, cosa che ho apprezzato tanto, pur dando un senso alla narrazione avvenuta sino ad ora. Insomma, arrivata in fondo a questo capitolo resto con il bisogno di proseguire, di scoprire come sarà la vita della protagonista dopo la sua morte (insomma, non ricordo se te ne avevo già parlato nelle scorse recensioni, ma da questo punto di vista ho apprezzato moltissimo il titolo della storia: questa è la storia della morte di Erika, della fine della sua vita da mortale, ma resta ancora tutto da dire su quanto accadrà in seguito – e che ci sia ancora qualcosa da dire è chiaro non solo perché ho sbirciato sul tuo profilo e ho visto che esiste anche un secondo libro, ma soprattutto perché tutta la narrazione è impostata in modo che si avverta la grande distanza temporale tra gli eventi narrati e la voce narrante, che dunque in qualche modo deve aver continuato a vivere anche dopo la morte).
Ho trovato dolorosissimo il distacco con cui Erika racconta delle violenze subite: ci sono una lucidità e una presa di coscienza pazzesche in questo racconto, che sì, sicuramente sono date dal tempo trascorso, che forse non ha lenito del tutto il dolore, ma ha almeno posto della distanza. Ma ho anche avuto l’impressione che questo distacco fosse quasi un’armatura, un modo della protagonista di proteggersi da eventi che, ad un certo punto, devono essere in qualche modo “accolti” nella propria storia personale, se non si vuole rischiare di impazzire dal dolore.
È interessante tutta la riflessione che la protagonista fa sulla verginità, e sul fatto che un vampiro, in fondo, altro non sia che un uomo molto vecchio, e dunque ancor più incatenato alle proprie perversioni: in fondo, considerando quello che è il punto di partenza di tutta la storia e il nodo centrale che ha dato il via alla narrazione, ossia gli esperimenti alchemici per riuscire a distillare una sostanza in grado di consolidare l’umanità di creature considerate non umane, è particolarmente interessante che questa riflessione arrivi proprio in un momento così cruciale per la storia di Erika.
La scena finale ha un impatto emotivo davvero straziante: vedere la protagonista così piegata, sull’orlo della morte, che rinuncia a qualsiasi dignità per aggrapparsi al dolore e soprattutto alla rabbia che ha in corpo per riuscire a strisciare fino a quell’unica fiala che rappresenta forse una speranza, o forse una condanna, è stato davvero doloroso.
Ora, naturalmente, sono curiosissima di scoprire in che modo il siero andrà ad agire su di lei, e quale sarà la natura della creatura in cui si trasformerà.
Si è trattato davvero di una lettura interessante, che ha aperto una finestra interessantissima su un personaggio solido, molto ben costruito e calibrato.
Spero di riuscire a cominciare presto anche il secondo volume delle avventure di Erika.
A presto!

Recensore Master
30/03/21, ore 13:03

Ciao!
Sono molto contenta di avere l’occasione di tornare qui, perché come ti ho accennato negli scorsi capitoli, questa storia mi sta incuriosendo moltissimo.
La cosa che mi sta colpendo di più è la tua capacità di scrivere sì capitoli molto brevi, ma di farlo individuando esattamente quegli episodi specifici abbastanza significativi da dettare il tono di tutta la storia, da mettere in rilievo esattamente l’aspetto fondamentale. Insomma, anche se ti limiti a descrivere un dettaglio specifico, si tratta sempre di un dettaglio essenziale non solo per la trama, ma proprio per dare la misura del cambiamento dei personaggi e del loro carattere.
In questo caso, mi è piaciuto molto come tu abbia riallacciato gli elementi che nel primo capitolo erano leggermente rimasti in sospeso, andando a dare continuità alla storia e alle tematiche, oltre che ritornando anche geograficamente al punto di partenza.
Qui ritroviamo la tua protagonista esattamente dove l’avevamo lasciata, ossia sulla soglia del suo ritorno a casa, ma in un certo senso mi sembra che il tono della narrazione torni un po’ a quella sorta di “distacco” del primo capitolo: questa narrazione è infatti un ricordo, ed è filtrata da una voce narrante che conosce già l’esito delle vicende, e quindi può mettere in luce i nessi e gli elementi fondamentali con più lucidità di quanto potrebbe fare un narratore interno con una visione parziale.
Torna ad avere importanza la figura del vampiro, che riassume il suo ruolo di creatura infida e viscida: ancora non lo vediamo agire direttamente, ma cominciamo a sentire le sue ombre allungarsi sulla storia dapprima in maniera indiretta, quando la protagonista sottolinea la costante spossatezza del padre, e poi con una promessa di laide nefandezze alla fine, quando tutta la spacconaggine di Erika si scontra con una riflessione ahimé estremamente coerente e realistica: per quanto sveglia e matura possa essere, in fondo altro non è che una ragazzina che del mondo sa meno di quanto potrebbe dire, e che quindi è facile preda di inganni e raggiri. Insomma, la nota finale, quella promessa di argomenti oscuri che rimane in sospeso alla fine del capitolo mi ha assolutamente terrorizzata, perché, davvero, non ci si può aspettare assolutamente niente di buono. Il che è coerente con quanto promesso già all’inizio della storia, ma vederlo ribadito così chiaramente è terribile.
Al di là di questo, poi, ho molto apprezzato il modo in cui hai mostrato un altro aspetto del carattere di Erika e della sua crescita: l’abbiamo conosciuta ragazzina insofferente, che fa di tutto per architettare un piano per sfuggire all’educazione imposta da suo zio, ma è bello ritrovarla qui, giovane donna alle prese con quello che secondo me è un importante insegnamento della vita adulta: si avvicina all’alchimia un po’ per caso, attratta più che altro dall’idea di poter legare con il padre, ma solo quando comincia a studiarla per davvero scopre un interesse autentico. Non lo so, è qualcosa che, con le ovvie differenze del caso, ho provato anche io (dapprima in negativo, quando mi sono resa conto di aver intrapreso un percorso di studi che mi affascinava solo sulla carta, ma che all’atto pratico non era forse adatto a me, e poi in positivo quando ho cominciato a lavorare e ho scoperto una passione autentica per la mia professione, una volta scoperto cosa volesse dire davvero fare questo lavoro).
Insomma, credo che sia una presa di coscienza importante nella crescita di un individuo, e mi piace molto come lo hai dimostrato.
Spero di passare presto a concludere questa storia!

Recensore Master
23/03/21, ore 13:45

Ciao!
Sono molto contenta di cogliere l’occasione per tornare su questa storia, che come sai mi sta incuriosendo molto. Il personaggio di Erika mi aveva colpita già nel primo capitolo, ma ho apprezzato moltissimo il modo in cui qui, in maniera molto naturale, dischiudi tutta una nuova visione e prospettiva su di lei. Se già nel primo capitolo avevamo cominciato a farci una certa idea su di lei e sul suo modo di affrontare il mondo, sul suo carattere deciso e sulle idee chiare, qui confesso di essermi divertita moltissimo. È un capitolo breve, questo, ma ha una struttura secondo me molto sapiente, che trasforma quello che apparentemente potrebbe sembrare solo uno slice of life (non che ci sia niente di male a scrivere “solo” slice of life: io li apprezzo sempre molto, e credo ci voglia molto talento per riuscire a renderli al meglio) una storia interessante e con un twist finale molto simpatico, ma non fine a sé stesso: infatti, per quanto mi abbia fatto sorridere il trucco adottato da Erika per prendersi gioco dello zio, esasperarlo e farla rispedire a casa, credo che questo sia un modo molto intelligente per rappresentare in maniera concreta e immediata i tratti più importanti del suo carattere. Non ci hai detto che Erika è brillante, insofferente e astuta, ma ce lo hai mostrato, e lo hai fatto con una storia dal piglio deciso, con una narrazione vivace e molto coinvolgente. Oltretutto, questo ti ha permesso di caratterizzare al meglio anche il personaggio dello zio, che pure compare per poco, ma qui riesce a emergere in maniera estremamente significativa. Non solo è un uomo meschino e contraddittorio, con il suo modo di trattare la nipote e di decidere per lei una vita che non si addice alle sue inclinazioni naturali (giuro, ho adorato il passaggio in cui lei passa in rassegna la sua collezione di bandoliere per coltelli e cappellini da brava signorina, indignata perché non si possano indossare nello stesso momento entrambi e preda della confusione XD), ma è anche ottuso e rinchiuso nei propri pregiudizi. Perché non solo si rifiuta di mostrarsi non abbastanza ricco da soddisfare il capriccio della nipote che fa richiesta di un dono quantomeno inappropriato per il proprio compleanno, ma si dimostra anche incapace di ammettere la propria ignoranza, e pur di segnare un punto, di non retrocedere, va a finire con tutte le scarpe in una figuraccia assicurata.
Ecco, in tutto questo ho amato davvero lo spirito di Erika: probabilmente, umiliare lo zio e prendersi gioco di lui era l’unico modo in cui avrebbe potuto raggiungere il proprio obiettivo di tornare a casa, ed è stata esilarante nella sua faccia tosta.
Insomma, è stato uno spaccato davvero interessante, ora sono molto curiosa di vedere come si riallaccerà tutto questo con le tragedie che restano ad aleggiare dal primo capitolo.
A presto!

Recensore Master
06/03/21, ore 23:33

Ciao!

Eccomi qui: ormai ho letto diverse tue storie, ma mi sono resa conto di non essermi mai avventurata oltre le one shot, così ho deciso di provare a dare uno sguardo anche a qualcosa di più lungo, perché ormai so di apprezzare la tua scrittura e il modo interssantissimo con cui riesci a mettere a fuoco tematiche spesso particolari e apparentemente lontane dal genere.

Insomma, sbirciando sul tuo profilo sono stata attirata da questa storia in particolare proprio per via dell'introduzione: solitamente la figura del vampiro non mi affascina particolarmente (nel senso che, in modo "astratto", mi è piuttosto indifferente), ma in questo caso c'è uno slittamento che promette di essere molto interessante. C'è la promessa di una creatura particolare, frutto di progettazione e manipolazione, e già questo apre a molte domande (la manipolazione arriva dal padre della protagonista, e dunque non posso fare a meno di chiedermi quale sia il rapporto tra i due, e se e come questi esperimenti sulla sua natura abbiano influito su tale rapporto). Per di più, tutto il discorso sulla nascita e sulla morte mi ha incuriosita moltissimo, e insomma, mi sono buttata.

E, ecco, questo primo capitolo non risponde a molte di queste domande, ma getta le basi di un quadro molto interessante: la storia infatti si apre proprio con un'affermazione forte, quasi una rivendicazione: il padre della protagonista era un uomo gentile, nonostante la gentilezza non sia un tratto caratteristico degli uomini che compiono il suo mestiere. E subito nel primo paragrafo ci dici qualcosa che già è molto interessante di per sé, ma che alla luce di quanto sottolineato nell'introduzione prende un significato ancor più interessante: quegli esperimenti per dare maggior coscienza agli orchi presuppongono non solo tutta una serie di riflessioni su che cosa effettivamente sia la natura umana, ma sapendo quale sarà il destino della protagonista sembra davvero di poter sbirciare un po' nell'embrione di ciò che accadrà (e invece ora mi dici che sono completamente fuori strada XD).

In questo contesto, ho trovato molto interessante il modo in cui hai predisposto l'entrata in scena di Lord Yao: trattandosi di una storia che in questo momento sta tornando indietro a ripercorrere un passato che ha avuto conseguenze importanti, c'è tutto un senso di ineluttabilità, e la protagonista è capace di leggere i segni in maniera molto più acuta e precisa di come potrebbe fare se la storia non avesse già una prospettiva precisa.

È sorprendente come, pur con poche parole, questo personaggio riesca ad emergere in maniera tanto sgradevole: c'è tutto il suo atteggiamento opportunista e manipolatore, la sua capacità di ammaliare il prossimo e usare i punti deboli della gente per entrare nelle loro grazie e perseguire il proprio scopo. Il modo in cui poi presenti la tragica morte del fratello è terribile: dev'essere un avvenimento che, in qualsiasi circostanza, risulta completamente sconvolgente, ma che soprattutto in un contesto del genere, sapendo che si tratta di un omicidio deliberato e ben mascherato avvenuto nell'inganno della fiducia così apertamente accordata, diventa ancor più straziante. 

Insomma, come sempre ho trovato una prosa piacevolissima, capace di costruire in maniera molto efficace l'ambientazione e le "coordinate emotive" che muovono i personaggi. 

Mi hai incuriosita moltissimo, spero di riuscire a proseguire presto nella lettura! 

Recensore Junior
17/02/21, ore 16:25

Bhe è riuscita a tornare a casa, anche se non credo proprio che la casa fosse nelle condizioni in cui sperava.
Ok mi dispiace sempre di più per il padre da solo in quella casa con solo il vampiro (un amicizia di sicuro sana....) anche perchè dalla premessa e dai pensieri della protagonista posso immaginare che non farà una bella fine (poi ovviamente spero il contrario, però non promette bene).
La bellezza dell'alchimia è qualcosa che io condivido profondamente con la protagonista e sono felice che abbia potuto apprenderne le basi (soprattutto per come viene posta su D&D e nell'immaginario fantasy).
Non vedo l'ora di leggere come continua questa storia per poi passare alla successiva.
Alla prossima recensione =)

Recensore Junior
11/02/21, ore 17:15

Questo capitolo è davvero bello e devo dire che come personaggio Erika mi piace davvero davvero tanto al pari di DeeDee o di Daren. ( mi ha fatto la stessa loro ottima impressione )
Sembra un personaggio con un caratterino niente male che affronterà non poche difficoltà nei capitoli a seguire e sono sicuro che si sconterà almeno una o due volto con il suo "dolce" zio il Barone.
Comunque la sue richieste allo zio mi hanno fatto ridere fin troppo soprattutto quando si è scoperto che nemmeno esisteva XD quel tipo di cavallo.

Alla prossima recensione

Recensore Junior
20/01/21, ore 12:21

Questo è davvero un bell'inizio, c'è da dire che anche in poche righe sei riuscita ad inquadrare i vari personaggi ed i loro rapporti con la protagonista.
Il personaggio di Lord Yao invece mi appare come un lupo travestito da agnello , la morte di suo fratello invece è stata tragica, comunque le basi sono ottime e ora però non vedo l'ora di vedere come la storia si evolverà.

Grazie per questo primo capitolo e alla prossima recensione

Recensore Master
12/12/20, ore 10:15

LAIDO BASTARDO.
Ma ormai è fatta, mi sono affezionata alla forse-vampira-forse-altra-roba che è questa protagonista. <3
Conosco cosa diventa poi, e cosa diventa Yao ma onestamente sono d'accordo con lei: avrebbe dovuto soffrire molto di più.

Recensore Master
12/12/20, ore 10:12

la vedo male. LA VEDO MOLTO MALE.
Il che mi dispiace, perché chiaramente Erika non è una cattiva persona, è solo una persona sostanzialmente buona - o che potrebbe comunque diventare tale - ma anche ambiziosa, calcolatrice, ma attaccata alla sua famiglia.
Il padre, invece, è un coglione.

Recensore Master
12/12/20, ore 10:10

Ah, l'adolescenza. <3
Questa ragazzetta mi piace. Si capisce che ha un'indole testarda, ma anche calcolatrice, e che obiettivamente non ha paura di niente. Neanche di far arrabbiare un pomposissimo zio maschilista.

Recensore Master
12/12/20, ore 10:08

Inizia molto molto bene!
Come sempre, con poche pennellate, riesci a dipingere i caratteri dei tuoi personaggi, anche quelli più collaterali.
Usi molto bene anche il corsivo secondo me; dà enfasi alle frasi, ma lo fai nel modo giusto, come se si capisse il modo in cui il personaggio del POV parla. Very good.