Recensioni per
Like when we were kids
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/12/20, ore 13:57

aawwwwwwwww eccomi per la catena, ho scelto bene, ho scelto benissimo.
ma sei sicura che sia il tuo debutto nel fandom?? a me è sembrata una scena tagliata magari proprio di Winter Sodiers su loro due quando erano bambini sai?
son loro in tutto e per tutto, dall'atteggiaento alle descrizioni. Vedere tutto con gli occhi di Mrs Barnes poi è una ciliegina sulla torta. <3
l'inizio poi, potevi partire dai bambini che giocano e invece no , seguaimo la neve dispettosa lasiata dalle scarpe sorche dei due, ottimo espediene.
la fantasia dei bimbi poi, ma certo che quello un incrociatore <3 magari sarebbe stato più prudente usare una torcia
c'è un che di dolceamaro nella promess finale dei superpoteri, mentre l'ultima scena in sè è dolcissima <3 ti fa già capire quanto saranno importanti l'uno per l'altro.
bravissima, sul serio, la metto nelle ricordate solo perché non ho più spazio fra le preferite <3
buon anno ^^
Lu

Recensore Master
17/12/20, ore 19:01

Cara Blackjessamine,

è tenerissima. Hai dipinto una scena estremamente vivida, realistica e commovente e le cose commoventi a Natale hanno quel velo di nostalgia sopra che spezza il cuore e spazza via tutto. Mi piace il punto di vista di Mrs Barnes, questa donna che rientra a casa e si trova davanti a una scena che milioni di altre donne e mamme avranno visto. I bambini che trasformano gli angoli di casa in altro, lasciando l’immagine libera di correre. Che creano incrociatori, navi e castelli da una poltrona e da un divano spostato all’occorrenza, che sfruttano ogni oggetto per dargli una vita nuova. Se si trattasse di due bambini normali che giocano alla guerra, sorrideremmo e basta. Tutti lo abbiamo fatto – io stessa ho appena recuperato, grazie alla tua storia, un ricordo di un pomeriggio molto lungo senza mamma e papà, ma con un fratello che trasformò in nave piratesca due poltrone. Ma questi sono il Soldato d’Inverno e Capitan America. Bucky cadrà da un treno in una gola sulle Alpi, il pulcino bagnato Rogers si sottoporrà a un’iniezione che lo renderà un filo meno debole e coniugherà la tempra morale con la tempra fisica. La signora Barnes, osservandoli giocare, lasciandoli dormire in un campeggio in salotto, li sente distanti e lontani e ignora che si perderanno e si rincorreranno, maledetti entrambi dal destino che li vorrà addormentati per settantacinque anni uno, schiavo di un lavaggio del cervello dagli effetti disastrosi l’altro. E quindi il cuore si scioglie per molti motivi. Per una madre che non ci dice dov’è il padre del bambino, di cui rivede i tratti nel volto del figlio, per un’amicizia speciale di quelle destinate a durare una vita intera, per il futuro che la donna non conosce, ma noi sì – e non possiamo dimenticarlo. Poi c’è qualche dettaglio sul canone: io non credo sia casuale, che i due piccoli leggano proprio dei fumetti.

Certo, è una cosa da bambini e i fumetti erano già molto diffusi negli anni 20 e 30 del Novecento, però loro sono pur sempre personaggi nati con i comics Marvel. E poi, il fatto di aver voluto presentarci, come primissima immagine, la neve, è un riferimento a entrambi che non deve nemmeno essere spiegato e che qui perde quella connotazione di sospensione dalla vita e dal tempo per diventare, semplicemente, l’ennesimo gioco di due ragazzini che, con tutta probabilità, prima dell’incrociatore in salotto hanno giocato a chissà cos’altro. Per quanto concerne l’ic e il carattere, trovo Steve adorabile, perché ne hai sottolineato la solitudine (una madre sola che neanche deve essere avvertita che il figlioletto non torna a casa, un bambino macilento e magrolino che non ha quel proverbiale appetito tipico dei bambini). Steve è più posato e si vede anche nell’occhiata di rimprovero che lancia a Bucky, quel te l’avevo detto implicito che la mamma di James coglie. Ma anche la mamma di James… torno a lei perché mi è piaciuto particolarmente questo occhio esterno, ma coinvolto emotivamente. Lei nemmeno è abbiente. Si vede quando si fa i conti del fatto che lasciar mangiare Steve non è un problema: si tratta di una valutazione economica che una persona benestante non farebbe, nemmeno penserebbe, ma lei lo fa – e questo marito non c’è e in poche righe e qualche pensiero hai raccontato molto, di loro e della loro esistenza in questa New York della Depressione (perché, facendoci i conti, siamo negli Anni Trenta) molto di quello che sono stati e di quello che saranno.

E niente, come al solito ti faccio i miei complimenti più sentiti: rimango coinvolta anche questa volta dai vividissimi quadri che crei con questi personaggi, dalle emozioni che trasmetti, dai dettagli vividi e precisi, dalle descrizioni curatissime, fossero pure degli incrociatori allestiti nel soggiorno. Un abbraccio forte forte (come al solito, giungo in imperdonabile ritardo),
Shilyss

Recensore Veterano
15/12/20, ore 10:45

Non sai quanto avevo bisogno anche io di avere una FF su quella frase di Bucky...perché è una delle fondamenta di questa ship, una di quelle cose imprescindibili da loro due. L'immagine di loro bambini che mettono i famosi cuscini del divano per terra!grazie! Hai scritto una storia breve ma talmente intensa che è davvero un gioiello. Non avrei mai immaginato che fosse la tua prima FF stucky perché loro due, benché bambini, sono assolutamente IC e tutta la situazione lo è. La tenerezza di loro due insieme e degli occhi della madre che guarda suo figlio attaccarsi così a Stevie è qualcosa di poetico, davvero mi è piaciuta tanto!complimenti!

Recensore Master
13/12/20, ore 17:47

Allora sono quasi sicura che nell’MCU i genitori di Bucky siano ancora vivi – almeno nell’adolescenza – perché lui parla di loro quando chiede a Steve del funerale di sua madre nella scena del “I’m with you till the end of the line”. Però ammetto che a me piace anche la versione fumettara con Bucky orfano… still, son dettagli insignificanti quello che conta è la carineria assoluta di questa fic che mi ha fatto venire voglia di spupazzare quei due e rapirli al mondo per sempre per averli tutti per me.
Adoro le kidfic, ne avrò lette a palate e ancora credo che non ce ne siano a sufficienza nel mondo, quindi non puoi capire quanti decibel ha raggiunto il mio urlo quando ho scoperto che tu ne avessi scritta una proprio sugli stucky. GRAZIE. DI. CUORE!
E “Mamma! Hai rotto il nostro incrociatore!” Oddio, com’è possibile che gli sia servita solo una frase e io sono già in brodo di giuggiole a promettere amore alla sua versione più grande e tanto affetto per questo marmocchio che prima si spaventa e poi osa pure offendersi, non contento di aver tentato di dar fuoco alla casa, lui e quell’altro genio di Stevie! L’intera scena che hai descritto, con loro che parlottano alla luce della candela nel loro fortino di cuscini e coperte è un’esplosione di tenerezza e mi piace che tutto si svolga attraverso gli occhi di mamma Barnes, perché fa risaltare ancora di più il lato affettuoso e materno di questa piccola storia. L’ho amata davvero tanto – anche perché di solito è la signora Rogers quella che viene mostrata di più in questo genere di fic, mentre qui invece, in pieno territorio Barnes, spicca il carattere peperino di Bucky e di contro Steve tutto educato che lo fa ragionare col solo colpetto di un piede e uno sguardo di intesa.

[ “Ma sottocoperta è buio, come possiamo comandare un incrociatore se non vediamo a un palmo dal naso?”
James scuote la testa, sconcertato ] PURE! Scusa tanto, neh, marmocchio! Mamma mia, quanto l’ho amato e quanto lo amo XD
Ma anche la madre è un genio con la storia della super pulizia.

Una volta arrivata alla fine della fic, comunque, io ne esco commossa.

Innanzitutto che tu sia appena arrivata nel fandom, che tu sia qui da anni o che tu abbia visto mezzo fotogramma di film e abbia deciso di scriverci sopra quel che ti pare – sei comunque la benvenuta. Poi, qualsiasi sia stato il tuo timore, prendilo e buttalo pure nel cestino, perché questa fic piccina-picciò è semplicemente perfetta. Da una parte abbiamo il tuo stile, che ormai sai bene che io adoro da morire e che qui ha dato tutto un nuovo significato alla parola “familiare” perché è una fic dai contorni caldi, affettuosi, dolcissimi che mi ha davvero scaldato il cuore e fatto sentire tutto l’affetto di mamma Rogers e dei due ragazzini che già così piccoli e vivono l’uno per l’altro.
E proprio per allacciarmi a loro i complimenti per la caratterizzazione sono d’obbligo. Come dicevo, ho letto un sacco di kidfic, ma questa credo sia la prima volta in cui (forse perché sono a casa Barnes) quello che viene messo un po’ di più in luce è proprio Bucky – e io, che ho una predilezione ossessiva per lui, potevo non esserne felice come una Pasqua? Ovvio che no. Ho adorato ogni frase e ogni battuta e ogni cuscino sistemato per completare l’incrociatore-poco-incrociatore e il campeggio al chiuso, quando si sono messi a leggere il fumetto vicini-vicini (oddio, che cosa adorabile! Mi sto sciogliendo!). Ma ancora di più ho adorato l’ultimissima frase, quella in cui mamma Barnes si rende conto che il suo bambino vive in tutt’altro mondo quando è con Steve e quell’ultima battuta, sul fatto che gli sia sempre un po’ più difficile tornare indietro è stata un po’ una stilettata nel cuore, perché è anche la premonizione di un legame che va al di là dell’amicizia e che proprio per “seguire quel piccoletto di Brooklyn troppo testardo per fuggire da una rissa” Bucky non tornerà più indietro dalla guerra e non riabbraccerà più la sua famiglia… e io piango perché pure in un mare di fluff come questo tu sei riuscita a tirarmi un colpo basso!
Dal profondo del cuore: grazie per averla scritta.

p.s. ti indico la svista nell’ultimissima frase
per sui figlio sia un po’ più difficile tornare indietro

Recensore Master
11/12/20, ore 17:46

Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo ed è doveroso per me partire facendoti i complimenti per lo stile. È meraviglioso, descrittivo, lento e ponderato, ha quella calma un po' dai libri ottocenteschi, ma quello che adoro di più sono le descrizioni. Tutto mi hai fatto sentire di questa scena, dal calore della casa, al calore di una famiglia. Delinei le scene piano, con molto dettagli e riesco a vedere tutto benissimo davanti agli occhi, ma non è per nulla pesante o noioso, anzi hai una scorrevolezza è una musicalità e un ritmo così dolce e fluido che sono rimasta incantata. I personaggi sono perfetti. E te lo dice una che ha letto un qualche centinaio di fanfic su steve e bucky. Bucky è proprio lui, stizzito che vuole solo giocare e Steve invece educatissimo come sempre lui. Ma quello che ho adorato di più è come mi hai creato qui la madre di Bucky!!! Bellissima, amorevole, materna. Ho sentito il suo affetto, la sua rabbia per quel lenzuolo appena lavato e già maltrattato, la sua condiscendenza perché sono due bambini e come si fa a sgridarli e poi la sua preoccupazione perché cribbio una candela lì sotto! Ho adorato tutto di questa fanfic, tutto. Che atmosfera! Su due cose vorrei soffermarmi particolarmente: la prima è quando parlano di super vista, ci ho visto un velato riferimento al futuro di loro due che diventeranno super soldati e anche bucky che beh è un cecchino! La seconda è questa descrizione qui che fai di Steve: 'Un pulcino caduto dal nido prima di imparare a volare, ma straordinariamente testardo nel tenersi aggrappato alla vita'. Di una bellezza, di un canonico pauroso, ma soprattutto quanto è bella e delicata e fragile l'immagine del pulcino che ancora non sa volare?! Quanto è Steve al 100%!!!!
Complimenti per aver reso così bene la mente di due bambini, trovo sia difficile, ma qui sono così reali con quella nave da guerra! Bellissimo e realistico tutto il dialogo! Bellissimo anche come ci hai trasmesso dal punto della madre di Bucky quanto loro due siano legati e quanto si capiscono leggendosi quasi nella mente così tanto che riescono a leggere insieme e a voltare le pagine senza bisogno di dirsi nulla: quella scena mi ha stretto il cuore. tutto in realtà mi ha stretto il cuore. ah e un piccolo momento anche per l'incipit: così bello come mi hai descritto quell neve.
voglio concludere rispondendo alle tue note.
1. No, non sei l'ultima persona poter scrivere qui. Non esistono nè prime nè ultime persone, non c'è nessuna classifica, il fandom è un posto aperti a tutti e per tutti, non aver mai paura di entrare in un nuovo fandom <3
2. avevi questa scena che ti tormentava è che chiedeva di essere scritta e ti eri affezionata alla storia di questi due pg: ma sono proprio questi i motivi per cui bisogna entrare in un fandom!! <3 <3
3. Prova ad immaginare ora me, fan accanita da quasi tre anni su Steve e Bucky che ha letto quasi tutto quello che c'è nel fandom: ma se non esistessero persone come te, come farei io ad avere qualcosa da leggere? Quindi grazie perché scrivi benissimo e mi hai dato una marea di feels e sono ancora tutta sottosopra dalla gioia di trovare una fanfic così bella e oggi mi hai reso proprio felice, spero di vederti presto di nuovo qui o quando vuoi io ti aspetto!! complimentissimi!!!

Recensore Master
11/12/20, ore 14:55

Carissima ciao, ci tenevo a trovare due minuti per passare di qui perchè questa storia è davvero dolcissima ed è stata una bellissima sorpresa, pur sapendo che stavi guardando i film, vederti spuntare così presto nel MCU anche come autrice :D
Onestamente credo che tu non abbia nulla da temere, perchè oltre al fatto che la storia come sempre è scritta benissimo, credo tu abbia rispettato pienamente lo spirito dei personaggi **. La cosa più bella è il punto di vista che hai scelto di usare, per farlo: quello di mamma Barnes, una donna paziente, saggia e preoccupata giusto quel filo che basta per un figlio che piano piano sta crescendo e che lei sente scivolare via per ancorarsi sempre di più a Steve. Ho amato vederli bambini giocare come abbiamo fatto tutte noi, con sedie, lenzuola, cuscini a costruirci la nostra capanna rifugio dal mondo, o in questo caso l'incrociatore. Ho amato la loro intesa, che ho sempre immaginato così, e il modo in cui mamma Barnes riesce a farsi ascoltare e obbedire pur senza suonare troppo severa, ma risultando autoritaria nella maniera migliore. Vorrei essere una madre come lei un giorno.
Insomma credo di aver amato davvero tutto di questa storia e spero sia solo la prima di altre tue escursioni in questo mondo ^^: ti leggerei ancora volentieri.

Un abbraccio e buon tutto :D

Bennina