Recensioni per
Poesie di un'astronauta.
di raven rachel roth
Rime e assonanze incrociate, stavolta, per perseguire uno scopo che avrei ritenuto irraggiungibile: far affacciare il lettore all'interno di una mente che con troppa faciloneria viene definita malata. |
Eh, dovresti cambiare l'intro perché il "Filo d'erba" ormai ha quasi un anno. |
Avendo avuto un periodo recente in cui mi sentivo molto giù di morale, la poesia mi colpisce a pieno. Sento un senso di determinatezza, una voglia di vivere la vita a testa alta. Complimenti davvero e grazie per questo componimento, a presto |
C'è qui tanto dolore che vuole prendersi la rivincita. Vibrante. Pensante. |
È una poesia di una potenza prorompente. |
C'è sempre un che di velato nelle tue poesie. Non sono appariscenti, pretendono di essere lette con attenzione, senza pregiudizi di nessun tipo. In questo modo riescono a immergere il lettore in mondi sempre nuovi e inattesi e a imporsi col loro messaggio nascosto. |
È bellissima questa poesia, stavolta mi ha entusiasmato. |
Confesso che quando l'ho cominciata a leggere, all'inizio pensavo che fosse il poeta quello eccentrico. Poi guardandola meglio, non ha fatto niente di male. Al contrario direi che è quella persona ad avercela con te. Mi piace tutto il tono severo che usi, per difenderti da lei e difendere òa tua persona. E' una persona molto forte che vuole esplorare e non lasciarsi schiacciare dal nemico. Complimenti, è veramente bellissima e significativa. |
Ti sei assunta il difficile compito di trasformare in arte una tragedia. E sei riuscita a tirare fuori una poesia pregevole, scritta con cura, dai versi stranamente musicali, pur non rispettando nessuno schema predefinito. C'è solo qualche rima che si affaccia qua e là, impreziosendo tutto l'insieme, e la suddivisione classica in quattro quartine. |
Una poesia a dir poco originale, sempre se poesia si può chiamare. |
Una poesia dal forte impatto, questo non c'è che dire. Versi importanti, quasi imponenti, la rendono speciale. Il segnale che trasmette è chiaro, almeno per me. Si sente una disperazione di fondo, ma ricorda che dietro ogni disperazione si nasconde una speranza. |
Adoro il fatto che sia necessario ragionare a fondo nel rileggere i passaggi, scavare oltre le righe per cogliere tutti i significati profondi che hai voluto esprimere attraverso le parole, le figure retoriche e i riferimenti mitologici, che sono davvero efficaci. La figura del cosmonauta è affascinante, vorrei conoscere di più lui e la sua storia. Ho assolutamente adorato la penultima strofa: seppur l'immagine dei ricci di Ettore possa apparire qualcosa di lontano e rarefatto, sembra quasi che il cosmonauta abbia davvero viaggiato attraverso lo spazio e il tempo per accarezzare il capo dell'uomo senza vita. Come se non gli bastasse vedere vagamente quelle cose da lontano, ma volesse raggiungerle e toccarne davvero l'anima. E poi c'è la fine, che sfuma nell'oblio delle orbite nere; finale più giusto non poteva esserci. |
I miei più sinceri complimenti! Eccellente scelta del lessico che si sposa meravigliosamente con similitudini ricercate. La decisione di inserire anafore mi ha dato l'impressione di leggere un'invocazione a questo misterioso "lui" come in una preghiera laica. Hai una straordinaria sensibilità e un vocabolario molto vario e sono convinto tu possa creare ancora testi immaginifici come questo. Continua così. |
Bellissima e misteriosa questa poesia. |
Mia cara ,le ossessioni si curano con gli specialisti delle menti.Le poesie possono divenire una fuga in avanti non un rituale per una personale commiserazione.Nel tuo lavoro si colgono momenti didattici niente male,ma allora perche' non lavorarci dentro.Bene. |