Recensioni per
L’umanità del demone Crowley
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/06/22, ore 13:49

Ciao Koa :*
Io ero convinta di aver letto e addirittura recensito questa storia. Poi, mentre ieri cercavo qualcosa sul tuo profilo da leggere, mi sono accorta che invece non l’avevo fatto e ne ho approfittato per recuperarla. E ne sono contenta, perché è una storia davvero adorabile e dolce, e poi è natalizia, storie del genere mi piace leggerle anche in giorni estivi come questi.
Già nella tua storia “Il demone del Natale” avevo avuto occasione di leggere come Crowley e Aziraphale si approcciano in maniera del tutto diversa a questa festività. A Crowley non fa proprio impazzire (anzi, lo odia direttamente, così come non apprezzAziraphale invece lo adora (e io sono team Aziraphale tra l’altro) e adora tutto ciò che il Natale rappresenta. Ovviamente una delle parti belle del Natale è senza dubbio la questione regali e mi diverte sempre pensare a cosa i due potrebbero regalarsi a vicenda. Aziraphale fa un regalo a Crowley, lui all’inizio non sa che fare perché non è pratico di certe cose, ma magari sa che sarebbe carino ricambiare (ah, prima che me lo dimentichi: adoro troppo quando Crowley dice che non ama avere Aziraphale in giro per casa perché influenza troppo i suoi fiori e piante. In effetti non ha torto). La mia parte preferita ovviamente è quella in cui Aziraphale e Crowley si ritrovano sopra la cupola della Cattedrale (tra l’altro mi hai ricordato di quando ci sono stata io, anche se non era Natale e non c’erano angeli lassà, o almeno non ho controllato). Trovo dolce e significativo il fatto che Azirpahale ogni Natale vada lì ad ascoltare il coro dei bambini che cantano, che poi lui lo spiega anche a Crowley, gli piace pensare che ci sia davvero almeno un angelo sopra di loro, proprio come dice la canzone. Questo mi da proprio vibes da calore natalizio al 100%. Poi te lo giuro, il regalo di Crowley non me lo aspettavo proprio. Cioè, gli ha regalato gli anelli e il suo approccio è molto tenero perché è impacciato. Che poi è vero, loro hanno un corpo umano e vivono tra gli umani, loro stessi sono molto umani, quindi non c’è da sorprendersi che avvertano bisogni che magari altri angelo o demoni non avvertirebbero, come potrebbe essere in questo caso diventare ufficialmente una coppia (e fare le cose che in genere le coppie fanno). Poi c’è un momento che Crowley quasi sembra volerci ripensare, come se si rendesse conto che non può funzionare perché tanto lui è un demone, Aziraphale è un angelo, un essere fatto d’amor e totalmente diverso da lui. E infatti poi Aziraphale gli fa presente quello che ho appena detto: cioè che il fatto che siano un demone o un angelo alla fine sono dettagli. Alla fine Crowlety stesso si rende conto della grande umanità che ha, e va bene così, è pure normale. Poi insomma, il bacio doveva esserci, era l’atmosfera giusta e infatti c’è stato. E chissà magari Crowley, pensando al Natale, la prossima volta apprezzerà di più visto quello che è successo. Come ti ho detto, la storia è davvero adorabile e Crowley e Aziraphale sono sempre caratterizzati in modo perfetto. Sono felice di averla recuperata, alla prossima :*

Nao

Recensore Master
02/12/21, ore 22:33

Ciao!
Si parlava di Natale, e mi duole essermi fermata un anno fa da lettura e scrittura ed aver ripreso solo di recente, infatti non avevo notato questo aggiornamento, ma diciamo che calza a pennello. Mi dispiace non avere più fandom in comune con te, e che tu abbia scritto poco -almeno qui- riguardo queste due entità che mi hanno posseduto anima e cuore, perché trovo che tu sia un'autrice validissima, piena di qualità, e leggerei volentieri tutto. -Infatti, stavo per passare ad un nuovo capitolo della tua altra storia, quelli che mi mancano-.
Il paragrafo introduttivo è veramente carino. Mi e sembrato molto l'inizio della Famiglia Addams, in cui calano il calderone di acido sulle persone che cantano alla porta, naturalmente da parte di Crowley. L'acido in questo caso è palesemente il suo umore, e le maledizioni che sta gettando su di loro e su tutto il contesto. Me lo sono immaginato sempre così, poco dedito al Natale (ma và, da demone..) ed estremamente scorbutico nella fase acuta del mese. Amo le sue riflessioni, sono semplici e allo stesso tempo profonde: l'ipocrisia delle feste sulla gente e nei loro atti e comportamenti, cosa che ahimè sto riscontrando molto proprio adesso, in questo periodo, nella vita. Non c'è più lavoro, insomma, per il nostro demone, per quanto lui ci provi. Azi è rimasto fedele alla sua natura e non alla sua fazione, così come anche il suo compare. Mi piace molto in effetti questa protezione nei suoi confronti, rispetto a quello che potrebbero mai dire di lui, essendosi allontanato. E' bellissimo il modo in cui fai affiorare la stima di Crowley verso di lui, pur essendo così distante caratterialmente e nell'indole, lo ammira e lo venera per le sue caratteristiche, nonostante le trovi.. sbagliate? Ovviamente in senso buono.
E adoro vedere Aziraphale mosso da te! Credo sia il personaggio dei due che meglio riesci a rispecchiare, tralasciando il fatto che io creda tu abbia un talento pazzesco nel replicare dinamica e lessico del libro originale, e che tutto ti viene bene, Aziraphale è decisamente la cosa migliore. La sua 'risata non trattenuta', la sua leggerezza, ogni dettaglio è pazzesco. E' avvilente come Crowley non riesca a manifestare dei sentimenti del genere pur provandoli.
Trovo affascinante infatti il modo in cui hai descritto il suo amore verso quella creatura, verso praticamente TUTTO ciò che la compone, mettendo in risalto quanto quelle differenze lo facciano sentire completo. E' molto triste e CANON al 100% la reazione del povero ali bianche, nel suo congedo, e ancora più struggente da spezzare il cuore il fatto che Crowley si senta anch'egli spezzato, insomma, si avverte che non avrebbe voluto lasciarlo così. Quello che mi ha molto divertita, è il suo EGO rimasto decisamente immutato, lo trovo geniale.
Il loro punzecchiarsi continuamente, ed in quel modo superbo, non fa che farm ridere di gusto. Mi sono divertita molto, allo stesso modo in cui subito dopo mi sono sciolta in un lago di lacrime di commozione, nel leggere la reazione di Aziraphale ai cori, le sue movenze, i suoi pensieri, e tutto l'amore che io percepisco, sia Crowley a 'sentire'. E' un'immagine tenerissima.
ANELLI. A N E L L I. LE FEDINE, CAVOLO! LE FEDINE DI FIDANZAMENTO!
Io non ho idea del perché questa FF non sia bombardata da cinquanta recensioni. A tempo debito, fallo arrivare il Natale, con permesso al spammerò ovunque, parola mia.
Ad ogni modo, non faccio altro che sciogliere le pupille degli occhi in una forma di cuore che è molto inusuale per me, ma, come si fa a resistere! Più che altro io immagino intanto la contentezza di Azi, (Crowley che arrossisce è qualcosa di tremendamente caloroso a livello viscerale, giuro), ma il tempo trascorso DIETRO la scelta, mentale e materiale del gesto! Cioè, un autore è bravo si quando ti emoziona, ma anche quando ti fa fantasticare su cose che non ci sono nella trama stessa. Crowley che si scervella, tutto il suo dramma interiore, la vagonata di sentimenti che prova, la sua lotta contro di questi, l'acquisto delle fedine, tutto. Tutto. Sublime, così come i loro dialoghi e l'introspezione.
Sono in lacrime, lacrime vere, e te lo posso giurare. Finalmente, il tanto atteso bacio dalle tue mani. Sai cosa amo di te nel descrivere loro? Che vai a piccoli passi, non salti a conclusioni, se non sono ponderate. Perché hanno una natura e l'altro da rispettare e da onorare, e gettarsi a capofitto forse è molto più da Crowley e meno da Azi, nonostante quest'ultimo sia così bravo a pizzicare certe corde. Amo che sia tutto così lento, così leggero, così importante, così romantico. Amo i loro dialoghi, amo come si guardano -si, li vedo- amo cosa sentono, amo come si toccano, amo come si amano. Li amo.
Grazie.

Hai un talento, coltivalo.

Recensore Master
01/09/21, ore 16:09

Ciao, cara!

Lo so, ho tardato tantissimo, so che hai pensato non passassi più da te e so anche che un pizzico sei delusa da me, ma ti ho detto che sarei passata perché era nelle mie intenzioni sincere farlo ♡
Purtroppo non conosco a fondo i fandom che ho trovato sul tuo profilo, ma di questo ho avuto un'infarinatura leggendo storie su Efp, quindi provo ad avventurarmi in questa lettura con la speranza di interpretare bene comunque (nel caso non esitare a farmelo sapere).

Mi soffermo un momento sul titolo, perché credo sia stato molto indicativo e accattivante nella sua semplicità. Simboleggia il messaggio conclusivo e soprattutto la trama attraverso la quale si giunge a scoprirlo; si evince anche altro però, con poche parole hai messo in chiaro la prospettiva attraverso cui si sarebbe letta la storia e il fatto che la narrazione sarebbe stata filtrata da una profondissima introspezione di Crowley. Ho adorato!
Inoltre (questa forse è più una considerazione da parte di una lettrice che non conosce il fandom) ho apprezzato tanto che tu abbia racchiuso molto di loro in questa storia, ciò mi ha permesso di approcciarmi ai personaggi come se li avessi conosciuti davvero, riuscendo a dare una ragione a pensieri, parole e azioni. È un'attenzione importante che hai riservato tu come autrice, ho letto la storia come se fosse un'originale e ho empatizzato molto con i due protagonisti.
Ho trovato originale l'idea della song fic, sicuramente mi è piaciuta molto; è una canzone squisitamente religiosa che hai accostato benissimo alla trama. È stata funzionale inoltre per ricreare un'atmosfera bellissima, mi hai proiettata davvero nella notte di Natale, è stata una sensazione gradevole. Il clima di festa, enfatizzato dal disappunto del demone, ti ha consentito di introdurre lo scorcio che hai narrato in questo specifico Natale, un racconto sempre più personale e intimo che lascia sullo sfondo lo spirito natalizio.
Il rapporto tra Crowley e Aziraphale è complesso, una complessità suggerita dalle caratteristiche stesse dei personaggi, a partire dal demone. Non a caso l'attrazione con l'angelo è titubante, lo attrae e allo stesso tempo lo respinge tutto ciò che Aziraphale incarna. Come capita in ogni anima, la porzione di male che la caratterizza è sintomo di una debolezza che Crowley tenta di nascondere; forse il Natale stesso rappresenta una debolezza per lui, cedervi equivale ad una compromissione.
Serviranno molte riflessioni e consapevolezze prima che Crowley riesca ad accostarsi a tutti gli umani che induce spesso al peccato e da cui prende le distanze in bene e in male, determinanti saranno le parole di Aziraphale, quando il demone troverà il coraggio di confrontarsi con lui. Crowley vive nella convinzione che Aziraphale sia molto più in sintonia con gli umani, ma senza l'aiuto di una mente razionale come quella dell'angelo non riuscirà a prendere coscienza completamente di ciò che è.
Tra i due c'è una conoscenza profonda, benché i loro ruoli creino una sorta di confine, confine che hai lentamente dissolto nell'arco della narrazione. Il demone riconosce nobili qualità nell'angelo benché non sia nella sua natura condividerle, d'altro canto lo stesso angelo dimostra concretamente di conoscere Crowley attraverso ciò che gli dona. Crowley adora di Aziraphale tutto ciò che lui sente di non essere e credo che il senso di colpa nei confronti dell'angelo sia suggerito proprio da questa sensazione; viene da sé che il suolo consacrato della cupola sia solo una scusa, la certezza di non sentirsi alla sua altezza.
Mi è piaciuto molto il modo in cui hai affrontato la tradizione dei regali di Natale. Penso che i primi accenni alla loro umanità siano situati proprio in questo frangente della storia: il demone frena il suo istinto a ricambiare il dono ma non rimane insensibile alla delusione ben celata dell'angelo e quest'ultimo, benché abbia donato con tutte le buone intenzioni, rimane deluso dall'aspettativa di ricevere a sua volta. È bastato il dono di Aziraphale per Crowley e il pensiero del regalo che il demone avrebbe voluto consegnare all'angelo per rivoluzionare il mese di dicembre per l'angelo decaduto, dimostrando quanto Aziraphale e ciò che rappresenta per lui possa incidere sulla sua vita.
Tra le righe inoltre è ben evidente la differenza caratteriale tra i due, sono opposti e penso lo sarebbero stati in ogni contesto: sono passato e presente, contemplazione e suono.
Poi accade, Crowley ammette a se stesso di provare amore verso l'angelo e ci racconta anche la misura di questo amore che va oltre spazio e tempo. Si sente strano per ciò che prova, diverso dai suoi simili, salvo poi rendersi conto di compiere ancora bene il suo dovere, quantomeno nei limiti accettati dal ruolo che ricopre; è significativo lo ami più di quanto compia quotidianamente, cioè prova un amore che va oltre l'ordinarietà della sua esistenza, in una dimensione in cui si incontrano e forse, con il senno di poi, questo spazio di incontro coincide proprio con la loro condizione più umana. Non è facile però ammetterlo, perché i sentimenti in un demone girano lenti, sono ponderati, deve solo ammettere che ciò che provano l'un l'altro è un sentimento che esula dall'esclusività celeste.
Il fatto che Crowley ritenga Aziraphale un angelo speciale ha un grande significato, lo ritiene diverso dai suoi simili, proprio per quel grado di umanità che li accomuna. Tra loro c'è un passato di complicità, i sentimenti hanno subìto una maturazione nel corso di un tempo immenso, soprattutto grazie a eventi che hanno rivelato la loro migliore essenza. Non penso sia un caso che Crowley ami di lui tutto ciò che lo rende propriamente umano, a partire dalle emozioni che prova. Crowley è disposto a scendere a compromessi nel rapporto con Aziraphale, teme di dover cambiare per vedere il suo amore ricambiato; Crowley si fa piccolo davanti a Aziraphale, come dicevo non si sente alla sua altezza, ma ammette che per lui può fare uno sforzo per migliorare; l'angelo gli dimostra quanto non sia necessario, il demone entra già facilmente in sintonia con la forma mentis del compagno.
La conclusione che hai scelto è davvero bellissima. L'idillio che ruota intorno al bacio è stato certamente gradevole, ma ho trovato particolarmente illuminante il loro ultimo dialogo, è come se dai mondi sovrumani in questa notte di Natale ti sia concentrata su risorse e fragilità del genere umano attraverso queste figure. Posso solo darti ragione, la scelta è la chiave di tutto sia nei momenti bui sia in quelli più luminosi. Crowley sta sicuramente vivendo un momento oscuro per scelta, ma sempre per scelta ha deciso di non cedervi del tutto ed è questo che Aziraphale apprezza di lui.

Mi hanno sempre emozionata questi personaggi attraverso le storie che ho letto e la tua storia non è affatto da meno, anzi mi è entrata nel cuore.
Grazie per avermi lasciato vivere la magia del Natale attraverso la tua storia, è l'unico periodo invernale che adoro. Quello che hai descritto tu è esattamente il natale che vivo io, mi sono sentita molto coinvolta. Grazie perché credo che una parte di te sia in queste righe e non è mai scontato regalarla con tanta generosità. ♡♡

A presto!
Un abbraccio grande
-Vale (una tua affascinata lettrice)

Recensore Master
15/01/21, ore 14:25

Cara, ciao! Perdona il gigantesco ritardo con cui passo da questa bellissima storia, purtroppo prima non mi è stato possibile <3
L'atmosfera di natale ormai ci sta lasciando, anzi ci ha già lasciati, ma rileggendo la tua storia ne ho potuta ritrovare un po', seppur per pochi minuti. L'immagine di Crowley e Aziraphale in cima a Saint Paul ad ascoltare i cori è dolcissima, mi ha fatto venire in mente le atmosfere di Mary Poppins. Ho trovato giustissimo il titolo che hai dato alla storia, perchè effettivamente l'umanità di Crowley è proprio ciò che traspare dal testo: a dispetto della sua natura, Crowley è umano in ogni reazione: il senso di colpa per non essere riuscito a ricambiare il regalo di Azi, al momento giusto, i dubbi, le paure, l'esitazione, e il desiderio fortissimo di formare con il suo angelo lo stesso tipo di legame che hanno gli umani. Desiderio che diventa tangibile nei due anelli, un regalo meraviglioso che mi ha sorpresa e commossa.
E il finale è struggente ed eccitante insieme, adoro questo bacio che cancella il mondo e ci restituisce la nascita di una coppia meravigliosa.
Complimenti davvero e grazie per avermene fatto leggere una parte in anteprima.
A presto,

Benni

Recensore Master
11/01/21, ore 20:03

Ciao!
Questa storia volevo leggerla da tempo - come ti dissi -, ma ultimamente ho davvero pochissimo tempo e poca lucidità, serenità e via dicendo.
Come sai, non credo di aver letto di loro, se non una volta o due. Di sicuro, questo non è un fandom che frequento, anche se Crowley e Aziraphale sono dolcissimi e mi piacciono.
E tu me li hai mostrati come, forse, non li avevo mai veramente percepiti. Mi spiego meglio: conosco i loro personaggi, mi piacciono, ma non mi hanno mai "preso" tantissimo. Tu... mi hai un po' aperto gli occhi su qualcosa che conoscevo già.
E passo subito a spiegarti il perché.

Intanto, un po' me ne pento di non aver letto questa storia prima. Sembra una lettura perfetta per il 24 dicembre, quando tutti in città sono indaffarati a cucinare, a bere, sgranocchiare qualcosa... e magari c'è qualcuno che si rilassa in un angolo, da solo, con un libro in mano.
E... come Crowley, magari, a qualcuno il Natale non piace affatto. Non riescono a sentirne "la magia", ma un po' vorrebbero. Vorrebbero crederci, vorrebbero sentire quel calore e non solo per qualche istante, non solo per poco, udendo un coro di Natale - proprio come fa il nostro demone verso la fine della shot.

I personaggi sono perfettamente IC e, se posso, ci tengo a farti i complimenti soprattutto per Aziraphale. Io rientro in quella schiera di persone che si rivedono e preferiscono Crowley - spesso non cogliendo in pieno il personaggio di Aziraphale, spesso dandolo un po' per scontato e non valutando tutte le sfumature che il suo personaggio può offrire.

Qui Aziraphale è un po'... sai che non riesco a spiegarmi in modo esplicativo? L'ho visto sotto una luce diversa. Sembra deluso, forse per un attimo addirittura disilluso (questo perché avrebbe voluto altro, con Crowley, quella sera. Forse perché aveva sognato qualcos'altro, forse perché gli sarebbe piaciuto scambiarsi i regali, passare una serata di Natale "umana"). Poi si rifugia in quei canti, quasi rimbeccando Crowley per svolazzargli attorno (perché lo vorrebbe accanto a sé, almeno quello!) e i suoi occhi brillano. Quell'Angelo si perde. Zira è puro, nel senso più vero del termine, anche se sa cedere ai peccati di gola e di cuore.
Anche se sa esattamente come mettere il demone in difficoltà - per stuzzicarlo.

Poi c'è Crowley... Che si sente fuori luogo, sbagliato nell'essere se stesso, nell'essere incapace di donargli un regalo. E no, non è affatto semplice trovare il regalo giusto per la persona che reputi la più importante... Si ha sempre paura della reazione. Si ha sempre paura di non aver colto nel segno, si ha sempre paura che all'altro possa non "prendere" come ha preso noi.
E credo sia proprio questo che pensa Crowley.
Credo siano queste le sue paure. Dovrebbe essere demone, giusto? Quindi è davvero capace di amare o è solo appetito egoistico?

Noi sappiamo che non è così, e anche l'angelo lo sa.
Non so come esprimermi in maniera più diretta, comprensibile possibile, ma questa storia odora di Vigilia, punto.
La leggi... e pensi a quella data. Pensi a qualcuno, a una sensazione. Credo che ogni Crowley pensi al suo Aziraphale, ecco.

Gli anelli.
Sembra quasi un regalo stucchevole. Un po' forse lo è, un po' no: dipende da chi li dona a chi. E Crowley proprio non sa essere dolce, anche se lo è.
Perché, proprio come dice Aziraphele, è diverso dagli altri. Proprio come Crowley riesce a vedere differenze tra Aziraphale e gli altri angeli. Conoscono i limiti e i difetti reciproci, ci sono cose che non sopportano... ma sanno solo focalizzarsi sulla parte migliore dell'altro.

Crowley arrossisce, Aziraphale che lo segue e lo "mette con le spalle al muro", cacciando un po' dentro tutto il suo pudore celestiale.
Insomma... Sono umani. Sono loro. Due esseri che si amano e basta. Senza troppi ragionamenti o troppe riflessioni: si amano, punto.

(Ah! Mi ha fatto sorridere ripensare al meme dei "due libri". Ancora non sono riuscita a fare quello scherzetto, tra l'altro. Ma devo farlo!).

E fa un po' sorridere che Aziraphale si proponga spudoratamente per cose carnali... ma poi arrossisca al pensiero di un bacio.

In più, non conosco il canto in questione, quindi non ho saputo nemmeno intonarlo nella testa o accompagnare il tutto con "la musica", però... l'ho immaginato. Visivamente.
Ripeto quanto già detto: è una storia che ti riporta alla Vigilia. Perché è un giorno in cui è facile sentirsi soli, sbagliati, malinconici.
E un po' Az e Crowley lo sono, all'inizio, chi per un motivo chi per un altro... finché non si baciano e tutto torna al proprio posto. Finché non è veramente Natale e, quella magia, la si avverte davvero.


Mi è piaciuta anche l'atmosfera che hai ricreato - un po' sullo sfondo.
Londra, Natale, i canti...

Il testo, inoltre, è scorrevole. Fila liscio come l'olio e ti ritrovi alla fine della shot in un baleno. Me la son goduta, questa storia, anche se non mi piace tanto ripensare al Natale.
Me la son goduta perché la reputo una bella storia. Perché mostra, in relativamente poche parole, la vera essenza di Crowley e Aziraphale. Di solito, è più semplice farlo con una long.

Sono contenta di averla recuperata. Sono contenta di aver visto questi due sotto una luce diversa.

Recensore Master
26/12/20, ore 09:26

Ciao Koa, passo qui un po' di volata e infatti non so se in questa recensione dirò tutto quello che vorrei dire (anzi è probabile che lascerò per strada la metà delle considerazioni che mi sono venute in mente leggendo), ma comunque ci tenevo a lasciarti la mia opinione perché il tuo racconto mi è piaciuto molto. Ero entrata sulla pagina per dare un'occhiata, ma ben presto mi sono ritrovata a leggere ogni riga e la sensazione che mi è rimasta è proprio quella di un autentico racconto di Natale!
Hai calato perfettamente il Natale nella dinamica di Aziraphale e Crowley, e questo non solo in senso per così dire "superficiale" mostrando l'opposizione tra l'amare e l'odiare la festività, ma arrivando alla radice di questa differenza e sfruttandone al pieno tutte le potenzialità. Questo si vede soprattutto con Crowley, di cui hai adottato la prospettiva, e di cui a partire dal Natale tracci un'introspezione bellissima e molto azzeccata: così, ad esempio, è diverso dagli altri demoni perché i suoi peccati sono in effetti "peccatucci", si diverte a ferire gli altri ma fare del male (in maniera, tra l'altro, accidentale) al suo angelo lo lascia pieno di senso di colpa e bisognoso di rimediare. A proposito di questa scena della consegna del regalo da parte di Azi, ho trovato perfetta la reazione del demone nel restare di sasso e non consegnare il suo, pur avendolo già pronto; così come, del resto, quella dell'angelo di mostrarsi offeso ma in una maniera consona al suo essere angelico, senza quindi neanche sbattere la porta. Questa considerazione la prendo come esempio della capacità di caratterizzazione dei personaggi che hai mostrato, un'attenzione che si nota ovunque nel corso della storia.
La loro successiva conversazione con lo sfondo del coro dei bambini rende tantissimo l'aria natalizia e, intanto, porta avanti quello che è rimasto in sospeso tra loro. Il regalo di Crowley rivela quanto ormai i suoi sentimenti si siano modificati e mi è piaciuto tantissimo il suo discorso (con tanto di fuga successiva): mi è piaciuto lo svelare l'amore in questo modo, buttando quell'amore quasi in maniera negativa e incidentale – Intendo quando si vogliono bene e non che io ti ami, anche se in effetti potrebbe essere quasi vero. – e il porlo quasi come una proposta casuale, come un gettare la palla all'altro. E se Crowley si fa timido e codardo, ho apprezzato che nell'inseguirlo fosse Aziraphale per un attimo a provocare.
Insomma, questa storia mi è piaciuta molto e sono contenta tu l'abbia pubblicata! Hai scavato benissimo nella profondità introspettiva dei personaggi e lo sviluppo della trama è stato molto coerente.
Ti faccio ancora auguri per le feste, un bacio!

Recensore Veterano
25/12/20, ore 22:17

È una storia bellissima e una delle più profonde che abbia letto! Ottimo lavoro! Buon Natale anche a te, bella!