Buonasera cara! Eccomi qui, visto che al momento sono in pari con la tua long ho scelto di leggere qualcosa di questo fandom che tra l’altro amo molto. I Volturi mi hanno sempre affascinata, ma ho visto che molti si concentravano soltanto su Caius, Markus e Aro: tu invece hai dato spazio ai sottoposti, e non solo, anche a dei personaggi originali. Questa cosa la apprezzo molto, e devo dire che Diana è decisamente una di quelle figure che mi colpiscono e mi interessano fin da subito.
Come si fa a non amarla?
Cioè, dai, è diventata immortale da pochi anni, quindi presuimibilmente ancora ricca di energia che non sa esattamente come incanalare, imperfetta – rispetto ai canoni della famiglia di Volterra – e inesperta nella lotta così come nella strategia.
Se poi metto in conto la sua indole a perdersi ovunque… niente, la amo. Che sia questa la sua particolarità? No dai a parte gli scherzi, in un breve capitolo hai introdotto la protagonista e il personaggio canonico con cui ha legato, pure quest’ultimo si ritrova a chiedere come sia possibile che una immortale dai sensi sviluppatissimi e notevolmente migliorati dalla natura vampirica, non sia in grado di seguire tracce e odori.
Beh, coraggio, hai dovuto ingoiare il tuo orgoglio e chiamare colui di cui ti fidi magggioemente per riuscire a venirne fuori; neppure il posto dove è scappato il tizio che devono rintracciare, sembra giocare a suo favore. In Siberia, una bufera di neve, visibilità ridotta, odori annullati, suoni ovattati, e intanto sto qua come minimo ha attraversato tutta la fascia settentrionale del continente asiatico, chissà magari si trova nello stretto di Bering a pensare di farsi una gira in Nord America, e lei è lì.
Posso dire una cosa che i ha fatto ridere? Hai presente John Travolta in Pulp Fiction, la scena dove si guarda attorno perplesso, di cui hanno fatto anche un meme? Ecco, io mi sono immaginata Diana fare così in mezzo alla bufera, avvilimento, rabbia, fastidio, imprecazioni. Vai così, sei una di noi! A parte la dieta alimentare, ovvio.
Ho scoperto già molto di lei grazie atanti piccoli particolari e reazioni, ce la mostri in tutta la sua vulnerabile invulnerabilità fisica, senza perderti in spiegoni impersonali; intuisco qualcosa della relazione che c’è tra lei e il vampiro, ma non mi sbilancio al momento, sicuramente lui tiene a lei altrimenti non si sarebbe mai scomodato di andare dall’Italia alla Siberia così, a caso, solo per recuperarla ed aiutarla in una missione simile. le loro interazioni sono naturali, i dialoghi poi li amo (dalla chiamata al telefono, alle parole che si scambiano intrise di sincera ironia, un pizzico di divertimento e perché no, un certo fare “paterno”) raccontano molto di loro e di come sono.
Le atmosfere sono vivide, chiare, ben gestite nel contestualizzare dando un’ambientazione specifica, così come il tentativo che una ragazza come Diana fa per risultare ancora normale agli occhi degli umani; Demetri invece se ne sbatte altamente, ma ci sono piccoli particolari che fanno capire come i vampiri tentino di mimetizzarsi nella società, e quanto costi in fondo concentrazione. Il testo è curato e pulito, ben steso, come sempre una garanzia quando vengo in questo prrofilo. Non vedo l’ora di continuare la lettura cara, alla prossima e buona ispirazione! :3 |