Prima classificata al contest "Darkest fantasy II edizione"
Grammatica e stile: 9,6/10 (4,8 grammatica + 4,8 stile)
Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati nel testo, con i relativi punteggi detratti.
”Chiamò quello che era diventata la beta dopo la morte di Juliana” ---> ”quella che era diventata”, refuso.
”Il basso ringhio della lupa gli trasmisero tutta la preoccupazione” ---> ”gli trasmise”, refuso.
”quasi che Juliana e chi l’aveva presa fosse scomparso nel nulla” ---> ”fossero scomparsi”. (-0,2)
”Ilia cadde sbattendo le ginocchia in terra” ---> ”a terra”, refuso.
”era stato diramata nell’intero regno” ---> ”era stata diramata”, refuso.
Per quanto riguarda lo stile, hai un modo di scrivere diretto ed evocativo, che arriva subito alla mente e al cuore del lettore, dipingendo con forza immagini vivide e chiare. Prediligi frasi ricche di subordinate, che tuttavia non risultano mai confuse o poco fluide e che, di volta in volta, si adattano al ritmo della narrazione, grazie al sapiente uso della punteggiatura, varia e sempre utilizzata in maniera pertinente. Ottimo anche l’utilizzo fatto del lessico, anch’esso variegato e sempre adatto al contesto e alla tipologia di storia: hai scelto con cura i termini e il loro accostamento, andando a creare immagini potenti, d’impatto, che creano nel lettore un’idea chiara di ciò che sta accadendo e dei personaggi. Nessuna parola è mai fuori posto o di troppo e tutto è volto a donare una lettura godibilissima e ricca di sfumature. L’unico appunto che ho da fare, riguarda la punteggiatura: alcune frasi, prive di virgola dove invece avrebbe dovuto essere, risultano troppo lunghe, facendo rimanere “senza fiato” durante la lettura. Tolto questo, hai presentato un testo molto curato e impeccabile dal punto di vista formale.
La storia è ricca di descrizioni che s’intrecciano sapientemente con la narrazione e con gli accadimenti, divenendone parte integrante e completamento, fornendo dettagli preziosi per comprendere il contesto e i personaggi, ma senza che nulla sembri forzato. Le descrizioni fanno riferimento prettamente al mondo naturale e alla foresta, poiché la storia è narrata quasi esclusivamente dal punto di vista di Ilia, che è più vicino al mondo naturale che a quello degli uomini: ciò ha contribuito a donare alla tua storia ancora più realismo, poiché è credibile che Ilia utilizzi paragoni presi dal mondo naturale per descrivere ciò che vede. Questo ha permesso al lettore di calarsi nella sua mente e di osservare attraverso i suoi occhi gli eventi e i ricordi. Ogni avvenimento è descritto in maniera diretta, senza fronzoli e senza giri di parole, quasi con crudezza, com’è proprio di un animale che vive d’istinti e che non ritiene snaturato seguire determinati impulsi o prenderne parte. A tal proposito, particolare menzione va fatta per gli amplessi che Ilia e Juliana consumano: essi sono selvaggi, animaleschi, ma non risultano mai volgari o fuori luogo, in quanto sono in armonia con il resto del testo e con il punto di vista del protagonista.
I dialoghi sono inseriti naturalmente nel testo e risultano curati e realistici; la parte narrata è prevalente rispetto a questi ultimi, ma ciò non crea un’asimmetria fastidiosa, perché Ilia è un mannaro, un mezzo lupo, e quindi tende a esprimersi e a comprendere ciò che ha intorno attraverso i sensi e i gesti, piuttosto che con le parole. E Juliana, che si assimila ai lupi, fa lo stesso.
In generale, hai presentato un testo dalla grande potenza narrativa, che trasmette con forza gli stati d’animo dei personaggi, il loro sentire e tutti i loro tormenti, donando al contempo delle immagini paesaggistiche molto pittoresche. Complimenti!
Caratterizzazione personaggi: 10/10
I protagonisti della tua storia sono Ilia e Juliana, entrambi sapientemente caratterizzati e ben resi.
Juliana è una ragazza molto particolare: fin da piccola, preferisce correre nella foresta, piuttosto che stare in mezzo agli uomini, e ha un’affinità particolare con i lupi, che la portano a sentirsi parte di un loro branco, allontanandosi sempre di più da quegli esseri umani che non sente come simili a lei. Non è discriminante, infatti, e diventa amica di Ilia, di quel ragazzino appartenente a una sedicente famiglia di mannari, e per questo costretto a vivere ai margini della società. E, anche quando Juliana vede che davvero Ilia è un lupo mannaro, non lo abbandona, ma anzi, il suo legame con lui si rafforza ancora di più, perché finalmente lei ha trovato qualcuno che le è affine: un mezzo uomo e un mezzo lupo, esattamente come si sente lei stessa. Juliana è un’umana che ha scelto di vivere tra i lupi e che, quindi, tanto ha avuto da dimostrate: più di Ilia, ha dovuto dar prova di essere degna di stare alla guida di un branco, di meritarsi la lealtà dei lupi che ne fanno parte e di essere la degna compagna del loro capobranco. Il fatto che lei ci sia effettivamente riuscita dice molto del suo temperamento, del suo carattere e di quanto si senta effettivamente più affine a questi fieri animali, di quanto sia nata davvero più simile a loro, quando corre al loro fianco nella caccia e li guida come se fosse una lupa e non una donna. Juliana è fiera e indomita, e mostra un lato oscuro che affascina e turba Ilia: la luna sembra esercitare su Juliana un forte ascendente, com’è per un lupo mannaro, e pare guidare le sue azioni più efferate e terribili, ordinandole e sussurrandole cosa fare e quali atrocità compiere. In questo suo essere istintiva, Juliana non riesce a comprendere in tempo quale sia il suo limite, quando fermarsi per proteggere il branco, infatti commette un errore che le costerà la vita: uccide il principe. Per proteggere Ilia non gli dice mai la verità, sostiene che sia la luna ad averle ordinato di farlo, quando in realtà, al termine del racconto, apprendiamo invece che sia stata la sua moralità a farla agire e che quella stessa moralità, quella pietà e gentilezza mostrate a quella ragazzina siano state ciò che l’hanno portata alla morte. Ho trovato molto realistico e interessante il fatto che Juliana, nonostante sia una donna dal carattere indubbiamente forte, si sia piegata alle torture, com’è normale che sia, anche per salvare la vita di sua figlia: si fa madre, sia in questo frangente che quando poi partorisce e vorrebbe stringere la sua bambina tra le braccia. È umana in questo ed è umana quando spera nella clemenza del re per poter sfuggire alla sua sentenza di morte e poter allevare sua figlia. Inoltre, si pente delle scelte fatte, si pente dei suoi errori, riconoscendo quanto la sua sete di potere l’abbia portata alla rovina. Juliana mostra nuove sfaccettature del suo carattere così complesso e caleidoscopico, delineandosi come un personaggio a tutto tondo, che tu hai saputo costruire e rendere alla perfezione.
Ilia è il personaggio attraverso il quale vediamo la maggior parte degli eventi. È il lupo mannaro costretto a vivere ai margini della società e che tuttavia, al pari di Juliana, non si mostra discriminante, poiché decide di stringere amicizia con lei dapprima e poi di sceglierla come compagna di vita. la sua fedeltà nei confronti di Juliana è profondissima ed è in linea con quella che è la fedeltà dei lupi al branco. Ilia è un capobranco profondamente fedele al suo compito e ai suoi doveri: a tal proposito, infatti, è interessante notare come, quando Juliana è stata catturata, lui abbia deciso di portare in salvo il branco, avendo capito di non poter fare nulla per lei, piuttosto che rimanere a combattere una battaglia persa, mettendo in pericolo la vita degli altri lupi. Anche qui, com’è stato per Juliana, hai tratteggiato un personaggio molto realistico, che soffre per la sua perdita, che ama profondamente la sua compagna, ma non mette l’individualismo dinanzi al branco, comportamento che è verosimile ritrovare in un Alpha. Ilia pensa al branco, pensa alla sua sopravvivenza: anche quando copre l’omicidio di Juliana, lo fa con il branco e la sua incolumità in mente, e non perché appoggi l’operato della compagna che, anzi, reputa irrazionale e pericoloso. È fedele a Juliana, ma non è accecato dall’amore che prova per lei e dal legame che li unisce: sa essere razionale, sa quando mettere avanti lei e quando mettere avanti il branco, sa quali sono i suoi doveri e li rispetta, non li mette in discussione. In tutto questo, non smette però di essere leale a Juliana, neanche dopo che lei è morta ed è stata sostituita da una lupa che ha i suoi colori - occhi verdi come i suoi e pelliccia color della terra umida come i suoi capelli -, non smette di difendere la sua tomba e la sua memoria e di portare avanti quelle che sarebbero state le sue volontà, come mantenere il branco indipendente. Eppure, lo fa da solo: non coinvolge il branco nell’andare a proteggere la tomba di Juliana. È una sua scelta e se ne prende tutte le responsabilità. E anche Ilia, come Juliana, mostra una nuova sfaccettatura della sua personalità, alla fine: questo protagonista, che si è sempre dimostrato posato, lucido e, infine, rassegnato al proprio destino, tira fuori il suo lato più animalesco e irrazionale, la sua parte più ferina, quando viene a conoscenza della sorte toccata alla sua compagna e a quella che scopre essere sua figlia. Uccide chiunque possa rappresentare un pericolo per quella bambina a cui vuole donare la libertà e una vita migliore di quella che hanno vissuto lui e Juliana. Si dimostra spietato, quando il dolore e l’istinto di protezione prendono il sopravvento. Anche qui, hai saputo creare un personaggio dalla personalità sfaccettata e molto intrigante, capace di colpire il lettore e di trascinarlo nella sua mente, grazie alla sapiente introspezione, permettendogli di comprendere il suo dolore, di parteciparvi e di gioire della sua vittoria finale.
Anche il rapporto tra Juliana e Ilia è reso meravigliosamente: questo loro legame molto particolare viene mostrato tra le righe, nei dettagli, nei gesti, nelle parole. Tutto, in loro, parla di un’unione fortissima e viscerale, esclusiva, che va al di là del tempo e della morte. Non sorprende che Ilia sia rimasto fedele a Juliana per tutti quegli anni, leggendo dell’intensità del loro rapporto, un rapporto che trascende qualsiasi cosa, che è unico e che è per tutta la vita, dove nessuno dei due prevale sull’altro, ma regnano l’equilibrio e il rispetto reciproco.
Trama e originalità: 9,8/10
Per quanto riguarda la trama, hai costruito una storia ben fatta, ben strutturata, che non presenta buchi e che riesce a mantenere sempre alta e viva l’attenzione del lettore. Ho molto apprezzato la struttura che hai deciso di dare alla storia, con quest’alternanza tra presente e passato, attraverso il quale veniamo a conoscere come è nato e si è rafforzato il rapporto tra Juliana e Ilia e di come si sia arrivati al momento presente. I flashback sono sapientemente inseriti all’interno della storia, spesso dove la narrazione al presente crea un cliffhanger: questo desta senza dubbio la curiosità del lettore e lo spinge a voler continuare la lettura, per sapere come si svilupperanno gli eventi narrati; al contempo, il ritorno al presente spinge a proseguire nella storia per trovare un altro flashback che aggiunga un tassello in più al passato di Ilia e Juliana. Quello che hai creato è, dunque, un intreccio molto ben riuscito, che disvela man a mano dettagli importanti e necessari per comprendere l’impianto generale della storia. Molte sono le domande e le curiosità che sorgono durante la lettura e tutte vengono ampiamente soddisfatte alla conclusione della stessa: nessun punto viene lasciato oscuro o viene trattato superficialmente. Tutto è dovutamente analizzato ed esplicato in maniera naturale e a poco a poco. Hai saputo porre la giusta attenzione agli eventi principali, senza tralasciare nulla o svolgere troppo velocemente delle scene. Ogni cosa si prende il giusto tempo in base alla sua importanza.
Per quanto riguarda l’originalità, il punteggio non è pieno per via del tema trattato, quello di una storia d’amore dove uno dei due muore e l’altro gli rimane tuttavia fedele, che è ampiamente utilizzato, tuttavia è molto originale il modo in cui l’hai trattato e svolto, quindi il punteggio detratto è minimo. Innanzitutto, la fedeltà a Juliana da parte di Ilia è giustificata con la sua natura di lupo, è quasi un obbligo, un dovere morale, e questo la rende credibile e realistica nonostante siano passati molti anni dalla morte di Juliana. Il legame con la propria compagna, per un lupo mannaro, è qualcosa di viscerale e insostituibile. Anche il modo in cui hai costruito il legame tra Ilia e Juliana ti ha fatto guadagnare punti nella voce: i sentimenti che provano l’uno per l’altra sono autentici e forti, ma questo non ottenebra il loro giudizio; i due rimangono consapevoli dei propri spazi e delle proprie libertà, che mantengono, e soprattutto sanno quando mettere da parte i sentimenti per il branco. Credibile anche la motivazione per cui Juliana è stata catturata e in seguito condannata a morte e il fatto che Ilia non abbia potuto far altro che subire in silenzio ciò che è accaduto alla sua compagna: non si è esposto, mettendo a rischio tutto il branco, per tentare un qualche rocambolesco tentativo di salvataggio, né ha fatto nulla durante la sua esecuzione. Allo stesso modo, Juliana ha progettato moltissimi tentativi di fuga, ma non ne ha attuato neppure uno, consapevole che sarebbe stato assolutamente inutile. Interessante anche il fatto che i protagonisti siano un lupo mannaro e un’umana che si sente tuttavia più una lupa che una donna, così come interessante è il meccanismo del branco che hai creato, dove gli altri membri sono lupi e non lupi mannari a loro volta. Ottima la parte in cui la luna svela a Ilia cosa sia accaduto a Juliana: da lei apprendiamo che in realtà Juliana è morta di parto, e non impiccata come crede di aver visto Ilia; questo riporta inevitabilmente la mente del lettore alla presunta esecuzione di Juliana, facendogli domandare se la figura trascinata al patibolo fosse veramente Juliana - e, in quel caso, quindi, il suo cadavere - oppure un’innocente spacciata per lei. Entrambe le prospettive sono angoscianti. Hai creato una storia molto realistica, che sicuramente l’ha resa godibile e l’ha allontanata da quelli che sono i cliché del genere, rendendola molto godibile e piuttosto innovativa.
La tua storia si può considerare pienamente dark fantasy. Quelli che hai presentato sono personaggi sfaccettati, dall’animo gentile, mite e pacifico, ma che sanno anche essere spietati quando è necessario, come nel caso di Ilia; oppure, all’opposto, hai presentato personaggi ambiziosi, arrivisti, che vogliono essere in cima alla catena alimentare e vogliono essere rispettati, che non vogliono vivere ai margini, ma che s’indignano dinanzi ai soprusi e che sanno tirare fuori la loro umanità con chi amano, come il compagno o la figlia non ancora nata, com’è il caso di Juliana. La tua storia è cupa, cruda e presenta elementi dell’horror ben inseriti e sviluppati. La tua vicenda si consuma nel dramma e, nonostante abbia un finale positivo, il senso d’angoscia permea ogni riga del racconto, rendendolo fosco e dark.
Utilizzo del pacchetto: 5/5
Il personaggio è stato ampiamente utilizzato: Ilia è un licantropo ed è il protagonista della vicenda, attraverso il quale vediamo ciò che accade per la maggior parte della storia. Hai analizzato molto bene la sua duplice natura di uomo e di lupo e ciò che questo significa per lui, così come il dolore per la trasformazione, le differenze tra la forma umana e animale e come queste convivano sempre, a volte fondendosi e sfumando i confini. (+1)
Anche il prompt è stato ottimamente sviluppato. La fedeltà un concetto molto presente nella tua storia e con una duplice accezione: da una parte, c’è la fedeltà di Ilia e di Juliana al branco, che è loro assoluta responsabilità, e del branco stesso ai loro capi; dall’altra c’è la fedeltà di Ilia alla sua compagna, alla persona che si è scelto di avere accanto e alla quale resta leale anche dopo la morte, anche quando sono passati anni e alla quale resterà fedele sempre, finché avrà respiro. (+2)
La tomba non è presente in maniera preponderante nella tua storia, ma risulta essere comunque un elemento molto importante, poiché rappresenta ciò che resta di Juliana, ciò che la commemora e che Ilia ha preparato con tanta cura e devozione, con l’aiuto del branco. Si trova nel luogo in cui ha conosciuto Juliana e nel quale è cresciuto con lei. È ciò che torna a proteggere, a rischio della propria stessa vita. La tomba è Juliana stessa, dopo la sua dipartita. (+1)
La frase è inserita in modo naturale all’interno della storia ed è ben sviluppata. Il legame di Ilia con Juliana è un legame di dolore, sia quando lei è ancora in vita, poiché con i suoi comportamenti sconsiderati mette in pericolo il branco, sia con la sua morte, che per Ilia è devastante, sia dopo la sua dipartita, quando il suo ricordo resta vivo in Ilia, legato a una fedeltà che va al di là del tempo e della morte. (+1)
Gradimento personale: 5/5
La tua storia mi è piaciuta davvero molto. Il lupo è il mio animale preferito e trovo che tu abbia saputo rendergli giustizia con questo racconto, rimarcando quelle che sono le sue caratteristiche preponderanti e quelle che sono le meccaniche del branco. Hai presentato una storia d’amore che non è melensa, né scade nei soliti cliché, ma è adulta, matura, realistica, e per questo hai saputo farmela grandemente apprezzare. I personaggi che hai creato sono altrettanto realistici e pieni di sfumature e sfaccettature che li rendono vividi, reali e molto interessanti. Hai saputo catturare la mia attenzione e mantenerla viva fino all’ultima riga, tanto che, se ci fosse stato altro da leggere, non mi sarebbe dispiaciuto affatto. Hai creato una meravigliosa storia sotto ogni punto di vista: non potevo che darti punteggio pieno per questa piccola perla. Complimenti!
Punteggio totale: 39,4/40 |