Recensioni per
Cicatrici nell'anima
di inzaghina

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/09/21, ore 16:10

E, dopo circa dieci anni, undici mesi e dodici giorni, ritorno finalmente sulla long che mi avevi fatto scoprire al contest dei prologhi (benedetto sia quel momento) e ne sono immensamente grata.
Per me è sempre un piacere tornare sul tuo profilo, ormai è come tornare a casa dopo una giornata d'ufficio - mi rincuora, sapere che ci sono autori su cui posso sempre contare per delle letture piacevoli: e, in questo senso, centri sempre il punto.
Ho ripreso con piacere questa storia, che mi era rimasta incastrata in un angolo del cervello e, oggi, sono contenta di aver potuto impiegare la mia pausa in maniera proficua.
Leggerti è sempre un viaggio, un viaggio stupendo e sono sempre contenta di poterti "prendere le misure" per quanto riguarda le originali, spese con questi personaggi che so starti molto cari. E, anche questa volta, ne sono uscita cambiata e tutt'altro che delusa.
Il primo paragrafo mi ha devastata e si ricollega benissimo con dove mi avevi lasciata, mesi fa per un grosso mea culpa, al prologo: iniziano ad aumentare i personaggi, si aggiungono pezzi - immagino che sarebbe una lettura ancora migliore, se conoscessi i tuoi personaggi, cosa cui mi riprometto di provvedere da un po' di tempo.
Meraviglioso, comunque, il dolore e l'inquietudine che traspaiono fin da subito, costringendo il lettore a essere lì e a guardare quella macchina accartocciata, pensando ci sono delle persone, lì dentro.
Forse sarò ipersensibile ma, secondo me, è una consapevolezza che strazia - pensare  a come si sentiranno i vari personaggi, il dolore che un simile incidente causa... hai reso molto bene questo struggimento.
Il secondo paragrafo uccide. Non so se ho parole per commentarlo meglio, semplicemente ti lascia a boccheggiare in un lago di dolore: lo senti vivo, pulsante, quello di Mike che prega di non dover sentire la notizia che teme, che pensa ai genitori di Oliver e Maddy, la cui vita è stata inevitabilmente distrutta.
E, in questo contesto affilato e che fa piangere, il flashback da il colpo di grazia - sono sempre insicura, quando devo leggere le kidfic, perché generalmente non le amo. Tuttavia, non riesco a non pensare che tu abbia fatto un lavoro eccezionale: sei riuscita nella teribbile impresa di caratterizzare dei bambini e trovo che tu lo abbia fatto divinamente.
E, sul finire, quell'insieme spezza il cuore nonostante la speranza che ne deriva.
Un capitolo bellissimo, Francy, grazie per avermi dato l'occasione di leggerlo.
Un bacio,
Gaia

Recensore Master
03/08/21, ore 17:07

Ciao cara.
Ne ho approfitto per andare avanti con la lettura della tua storia e aaah, soffro tantissimo. Mi dispiace tanto che Mike e Riley stiano affrontando tutto ciò. Certo, gli altri stanno rischiando la vita, ma queste cose sono brutte anche per chi è dall'altra parte. Hai espresso molto bene il dolore di Mike, alla fine in pericolo c'è sua sorella, per non parlare poi del rapporto con Riley. Io direi che hai utilizzato molto bene l'elemento kid!fic, raccontando come si sono conosciuti... e pensare che Mike avrebbe preferito che lei fosse un maschio, e intanto guarda come sono uniti adesso. Si vede che tra di loro c'è qualcosa di molto forte, anche se platonico e adoro il fatto che siano così uniti.. dopo tutto in questi momento c'è bisogno delle persone che più amiamo. È davvero un momento straziante per tutti loro e spero sinceramente che non finisca troppo male... complimenti, a presto :*

Nao

Recensore Master
30/07/21, ore 21:26

Ciao Inzaghina,
eccomi qui a continuare questa bellissima storia, grazie al "Ti dedico una recensione" del Giardino di EFP.
Che dire, tutte le belle sensazioni che avevo avuto nel primo capitolo, sul tuo essere un'autrice di talento, che sa trattare tematiche molto complesse in un modo delicato, ma allo stesso tempo incisivo, in questo secondo capitolo sono state ampiamente confermate e ampliate.
Se il primo capitolo era concentrava su chi in prima persona, in modo attivo, avesse subito l'incidente e il conseguente trauma di capire di essere fragile, di come la morte sia sempre dietro l'angolo, con il suo carico di dolore e disperazione, questo secondo capitolo mette l'accento su chi quel trauma lo subisce in modo passivo, o come piace chiamarlo a me: per chi rimane.
Ti sei concentrata sulle figure di Mike e Riley. Sopratutto sul primo personaggio, nonché fratello di Sophie. Qui lo strazio è reso ancora più lacerante dai ricordi del ragazzo, dal suo rapporto con gli ormai scomparsi Oliver e Maddy. Quello che prima era normalità ora è passato, queste due persone non ci sono più. È al limite, sta per crollare sotto il peso di tutto quel dolore, quando ecco compare lei, la sua forza, il suo sostegno: Riley.
Grazie al breve flashback sei riuscita a tratteggiare un rapporto vero, genuino, intenso! Quella fra i due ragazzi non è un'amicizia qualunque, è qualcosa che va ben oltre. Hanno affrontato diverse esperienze insieme e affronteranno anche quest'ultima terribile prova insieme a modo loro: ovvero dandosi vicendevolmente sostegno, esserci costantemente l'uno per l'altra.
Un capitolo davvero molto intenso, scritto meravigliosamente (la norma considerata l'autrice)!
Complimenti!
A presto.
Mask.

Recensore Master
28/07/21, ore 17:51

Avevo sperato di iniziare questa lettura molti mesi fa, ma come spesso accade è difficile rispettare i buoni propositi, ad ogni modo eccomi finalmente qui, da questi personaggi cui tieni tanto e cui attraverso i racconti che ho letto su di loro sento di essermi affezionata anch'io.
Ricordo quella prima oneshot e questo prologo mi ha inevitabilmente riportata lì, dandomi però modo di osservare quanto accaduto da una prospettiva molto più vicina, di toccare con mano l'incubo vissuto da Lucas e Sophie. E sei stata così brava nello scrivere questa scena di apertura che io, nonostante sappia che almeno loro due riusciranno a salvarsi, ho sentito su di me la loro angoscia – la confusione e la paura di non avere un futuro. 
Ho amato molto la struttura stilistica che hai scelto, con queste piramidi che aprono e chiudono il prologo, che raccontano lo spaccato più emotivo, come poesie a incorniciare la prosa e a ingigantirne la portata emotiva. L'incidente e l'umana speranza di Lucas (bellissima immagine, tra l'altro) sono racchiusi in quelle frasi più frammentate, in momenti che la memoria sembra recuperare a brandelli e a fatica, in quello che mi è parso essere un cielo nascosto dalla nebbia.  
La parte centrale, la prosa vera e propria, è stata poi un pugno nello stomaco tanto sono risultate vivide le immagini descritte. Mi è parso di avere davanti Lucas che si risveglia a fatica, che tenta di ricostruire quanto accaduto, di capire dove siano. E quanto è stato tenero e doloroso insieme che cercasse subito lei – che lei fosse il suo pensiero felice, il motivo per non cedere ed essere più forte di qualsiasi ferita riportata. 
Di pari passo, il risveglio di Sophie è stato egualmente vivido, ma ancora più doloroso, perché lei a differenza del ragazzo non brancola nei dubbi, non si concede speranze, e comprende al primo sguardo quanto accaduto.
E il prologo si conclude così, col fiato sospeso, con vite in bilico, e l'introduzione che annuncia una lenta ricostruzione echeggia tutta, perché è evidente che questi due ragazzi dovranno percorrere strade complicate e trovare il modo di rimettersi in piedi – e amo molto che sin dalla sinossi l'accento sia posto sulla famiglia, sull'unione, sul bene disinteressato che resta accanto e aiuta ad andare avanti.
Insomma, io mi scuso per essere arrivata così tardi qui e per avere ancora tanti arretrati, ma sappi che prima o poi arrivo, anche se con i miei passi da lumaca.
Un grande abbraccio e a prestissimo!

Recensore Master
27/07/21, ore 17:45

Ciao cara
Ero curiosa di leggere questa tua storia con personaggi originale. È un capitolo strong, è vero, ma ho molto apprezzato. Che amarezza pensare che questi ragazzi avessero appena finito di vivere una serata così bella, Lucas con Sophie, era riuscito a baciarla e poi... tutto è cambiato in una frazione di secondo e quando Lucas apre gli occhi si rende conto di aver avuto un incidente mi si è stretto il cuore. Mi sono sentita un po' meglio quando ho visto che Sophie era viva, ma è durata poco perché entrambi sono feriti. Non hanno nemmeno il tempo di soccorrere la loro amica che entrambi cadono di nuovo nell'oblio. Eppure Lucas disperatamente si aggrappa al desiderio di voler vivere ancora, lotta in qualche modo anche se non ci riesce e alla fine cala il buio. Sinceramente sono curiosa, perché mi piace come hai sviscerato qui questi temi... A presto :*

Nao

Recensore Master
16/07/21, ore 16:00

Ciao Inzaghina,
approfitto del "Ti dedico una recensione" per leggere qualcosa di tuo.
Per essere "soltanto" il prologo posso affermare che è qualcosa di meraviglioso.
Quello che descrivi, in questo primo capitolo, è qualcosa di molto difficile. Un attimo prima credi di essere la persona più felice del mondo, credi che sia tutto alla tua portato, che tutto può riuscire, un secondo dopo tutto quello in cui credevi, la tue intera esistenza viene rovesciata. Capisci che siamo esseri umani, fatti di carne e sangue, che il dolore e la sofferenza fanno parte della nostra esistenza, che la morte è più vicina di quanto si pensi.
Almeno questo sembra percepire Lucas, che qualche ora prima era felice di essere all'Homecoming con Ollie, il suo migliore amico. E proprio in quel posto aveva conosciuto Sophie Sanders, una delle ragazze più belle delle festa. Tutto era perfetto, tutto era andato alla perfezione, considerato come si era messa la serata e poi il buio.
E poi il nulla. Quando ci si risveglia solo un lancinante dolore e tanta confusione e poi una lenta presa di coscienza.
Il mondo è andato sottosopra e con lui tante certezze della vita. Ollie l'inseparabile amico non c'è più, così come Maddy l'amica di Sophie. E poi ecco che il destino, implacabile, cala il suo colpo peggiore, anche Sophie sembra seguire le altre due persone.
Eppure, in quel momento, qualcosa di più forte si fa largo in Lucas, non il dolore per la perdita, non la compassione per i suoi amico, non lo shock, ma qualcosa di più primordiale, istintivo: la voglia di vivere, di continuare a vivere nonostante la situazione disperata e non lo si può minimamente biasimare. Chi non ha voglia di vivere?
Un primo capitolo breve ma intenso. Dove la tante e variegate emozioni sono espresse al massimo della loro potenzialità in riferimento alla situazione che hai presentato.
Un primo capitolo che invoglia alla lettura.
Complimenti!
A presto.
Mask.

Recensore Master
10/07/21, ore 16:39

Cara inzaghina!

Vedendoti non potevo proprio rinunciare al piacere di passare e di leggere questa carrellata di angst. Lucas si risveglia con accanto il fratello Danny, cui tocca l’ingrato e terribile compito di vedere il fratello più grande inchiodato in un letto e intubato. Hai raccontato questo momento così terribile con grandissima delicatezza, accompagnandoci per mano attraverso le riflessioni di Danny che non può permettersi di perdere Lucas dandoci sia uno sprazzo della loro quotidianità, per esempio parlando dei silenzi di Lukas pari solo a quelli del padre, sia il senso di estraniamento che ci tocca quando la vita ci tira dei colpi di una durezza estrema e noi speriamo che sia un brutto sogno pur essendo assolutamente consapevoli che no, non è così.
Io adoro i rapporti fraterni perché sono viscerali, complicati e venati da una cosa che ti è riuscito benissimo di inserire: quel pizzico di divertita insolenza per cui entrambi si rendono assolutamente conto dei difetti e della stupidità manifesta dell’altro, ma pure non lo cambierebbe con niente e con nessuno, perché un fratello è quello con cui sospirare mentre i genitori litigano o se ne escono con qualche stranezza, con cui ci si scanna un momento e quello dopo si gioca insieme.

Anche la scena del risveglio è davvero bella e intensa, con quelle dita strette piano piano e l’emozione di Danny che, ovviamente, come prima cosa va a chiamare i genitori e il medico. La felicità non può essere totale, ovviamente, dato che Lucas e Sophie si trovano nella posizione dei sopravvissuti rispetto a due amici che, invece, sono morti. Ci sarà da parlare, da ricostruire, da sopportare e da pensare – insomma, una storia del genere offre la possibilità di esplorare condizioni estreme dell’esistenza umana e hai avuto un’idea bellissima nel volerla condividere e una sensibilità rara nel descrivere la sofferenza di un fratello così giovane che si trova a non sapere se e quando l’altro si risveglierà e a parlare non avendo idea se l’altro sentirà o meno. Un abbraccio fortissimo e tanti complimenti, mia cara, sai che leggerti mi rende sempre felicissima e oggi non è stata un’eccezione <3
Shilyss

Recensore Master
09/05/21, ore 12:56

Chi non muore si rivede, insomma XD
Inzaghina, eccomi qui con un ritardo immenso, mi scuso tantissimo T.T ma ci tengo a rilasciare delle recensioni accurate e voglio trovare il tempo per mettermi comoda, leggere e commentare per bene! Ora finalmente eccomi qui *-*
Ooooh Danny T_______T questo ragazzo ne ha passate tante, davvero tante, e vederlo in questa situazione mi ha fatto davvero soffrire. Ho riconosciuto il suo modo di fare schivo e riservato, una caratteristica che l'ha sempre accompagnato fin da quando era un ragazzino e che gli impedisce di manifestare liberamente le sue emozioni. È sempre così inibito, così chiuso e orgoglioso. e certe volte mi viene voglia di entrare nelle tue storie e gridargli: "sfogati, piangi, spacca tutto, qualsiasi cosa ma ti prego, reagisci!"
Solo che non vuole mostrarsi fragile, e in parte lo capisco. Come in questa situazione: i genitori erano già distrutti per l'incidente del figlio maggiore e lui ci teneva a essere il loro punto di riferimento, la loro roccia. Ma in fondo è solo un ragazzino di tredici anni e, anche se prova a ostentare una maturità superiore alla media, è comunque spaventato e non può reggere tutto da solo. Infatti alla fine si è lasciato andare alle lacrime... e tutto il monologo mentre osservava il fratello privo di sensi su quel letto d'ospedale è stato davvero commovente. Ha ammesso ad alta voce delle cose che non avrebbe mai avuto il coraggio di ammettere se non si fosse ritrovato in una simile situazione; delle cose che forse erano ovvie e risapute (come che Luke è il suo punto di riferimento), ma che pronunciate ad alta voce hanno tutto un altro valore e un altro impatto.
È stato molto coraggioso a esternare le sue emozioni ed è stato molto coraggioso anche a rimanere accanto a Luke nonostante tutto, che non è una cosa così scontata - come forse dicevo già nella scorsa recensione. Perché comunque restare accanto a una persona a cui si vuole così tanto bene, le cui condizioni di salute sono critiche e incerte, con la pauraa che la situazione possa precipitare da un momento all'altro, non è da tutti e non è così scontato riuscire a sopportare una simile pressione.
Nonostante sapessi già che Luke si sarebbe risvegliato, la scena in cui lo racconti non ha perso il suo impatto e mi ha emozionato tantissimo, come se quasi non me l'aspettassi. Ho vissuto quest'ansia proprio come se mi trovassi nella stanza con loro, e in quell'istante ho sentito la gioia e il sollievo invadermi. È stato così bello vedere Luke che riapriva gli occhi, che pian piano riacquistava i sensi e interagiva a piccoli passi con il mondo esterno... e, come ha detto anche Danny, non oso immaginare come dev'essersi sentito quando ha riaperto gli occhi e ha realizzato cosa fosse successo e dove si trovasse. Da una parte c'è il sollievo di avercela fatta, dall'altra c'è il dolore atroce di aver perso due amici e la consapevolezza che, com'è successo a loro, poteva capitare anche a lui e che praticamente è vivo solo per miracolo. Mamma mia, mi vengono i brividi solo a pensare di vivere sulla mia pelle una situazione del genere...
Ma Lucas è molto più forte di quanto si possa pensare e, complice la vicinanza e l'amore del fratello (e della famiglia in generale), è subito tornato a scherzare come suo solito. Sicuramente non con quella spensieratezza che lo caratterizzava prima, ma almeno prova a tirarsi su e a rassicurare anche chi gli sta accanto. Certo, un po' ammaccato e dolorante, ma ovviamente ce la farà - e non lo dico perché lo so già, ma perché anche se non lo sapessi ne sarei certa.
Insomma Inzaghina, hai scritto un altro capitolo denso e ricco di emozioni, sei riuscita anche stavolta a coinvolgermi e a farmi entrare nella psiche dei tuoi personaggi! Davvero, con questa long stai facendo un lavoro incredibile, secondo me ti stai davvero superando e stai facendo un sacco di progressi: i tuoi personaggi prendono vita in maniera più vivida a ogni capitolo e stai affinando la tecnica nel trasmettere emozioni e coinvolgere il lettore! Non posso che sssere orgogliosa e seguirti in questo viaggio *-*
Alla prossima (spero di non far passare altri tremila anni prima di recensire il prossimo capitolo XD) ♥

Recensore Master
01/05/21, ore 09:51

Mia cara inzaghina!

Finalmente riesco a ritagliarmi qualche minuto per riuscire a recensire questo capitolo pieno di elementi interessanti. Su tutte c’è lo stupore, la lenta presa di coscienza che qualcosa di terribile è capitato a noi, che non siamo più spettatori, come nella maggior parte delle situazioni, delle disgrazie altrui che ci vengono propinati dalla tv o dai racconti, ma siamo gli attori, coloro che partecipano alla sventura. È in questa circostanza che emergono pensieri oscuri: Oliver e Maddy sono morti sul colpo e se da un lato Mike non può che essere sollevato che per sua sorella ci sia ancora speranza – ma c’è il terrore che possa non farcela, che sia attaccata a un respiratore o arrivi in ospedale già morta - dall’altro ci sono gli inevitabili pensieri su quello che Oliver e Maddy non realizzeranno mai. Non diventeranno mai adulti e ogni loro sogno si è infranto prima di potersi concretizzare.

La fatalità di questo tremendo incidente porterà con sé anche un’altra questione, ovvero come reagiranno i sopravvissuti alla fortuna che è toccata loro e come vivranno col senso di colpa dovuto al caso – sono situazioni sempre molto difficili sul piano psicologico, da affrontare. Tuttavia il capitolo non tratta di Sophie e del suo fidanzato soccorsi fortuitamente, ma si sposta su Mike e su Riley, introducendo i due personaggi in un momento di massima tensione. Mi piace che siano amici e non fidanzati, soprattutto perché è una di quelle amicizie antichissime, nate nell’infanzia. Riley conosce Mike e la sua famiglia dal primo giorno in cui si trasferisce dalla Florida e nel modo più comune di tutti, quello in cui tutti ci rispecchiamo: si trasferisce vicino a noi e diventa parte integrante della nostra vita. Tramite il ricordo del primo incontro e qualche altro momento sapientemente inserito qua e là, riusciamo a comprendere questi due personaggi e la forza che si fanno l’un l’altro. Come dicevo poco fa, sono contenta che nel loro caso non vi sia una svolta romantica e che la sola che c’è stata si è risolta in un nulla di fatto, perché quando si conosce così bene qualcuno da così tanto tempo è difficile che non intervenga un qualche elemento esterno, pieno di novità e di mistero, che ci mette in discussione come un amico d’infanzia forse non riesce o non può fare.

Nel momento del bisogno, però, mentre Sophie è in ospedale e Mike non l’ha ancora vista, Riley c’è e gli dà quella forza necessaria per sperare insieme ai medici, per credere che lei si riprenderà. Ho tante domande riguardo questa storia: la ricchezza e la complessità delle tematiche trattate – la tragedia che si abbatte proprio su di noi, il peso della sopravvivenza che avviene per un caso, il senso di colpa sulle azioni compiute – sarebbe bastato partire cinque minuti prima, far guidare un altro, cambiare strada e nessuno sarebbe morto – pongono un’infinità di domande e generano migliaia di analisi psicologiche possibili e il fatto che tu abbia scelto un’originale per cimentarti in questa impresa è una cosa che ammiro moltissimo, soprattutto perché i personaggi, come ti ho accennato già nella scorsa recensione, appaiono ben definiti e strutturati, come quelli che troverei in un romanzo ben scritto – sottolineo ben scritto perché ogni tanto incappo in delle cialtronate, pure lì, che lasciamo stare. Un abbraccio forte, mia cara, perdonami per il ritardo e tanti, tanti complimenti per tutte le storie e per questa piccola perla che trasuda angst e già mi piace tantissimo.
Un caro saluto,
Shilyss – incasinata, ma presente

Recensore Master
26/04/21, ore 18:22

Ciaooo carissima, rieccomi qui, pronta a riprendere la tua avvincente storia.
Ammetto che stavolta l’occhio mi è caduto a inizio note, prima ancora di leggere: horror? ci sarà un parte horror?

Poi inizio a leggere e si parte con del sangue.. e capisco cosa intendevi.
La morte di Maddie è descritta in modo vivido, mi piace il contrasto fra il rosso del sangue e il bianco dei suoi occhi, privi di vita.
In effetti è piuttosto creepy il sogno incubo che fa Sophie riguardo la Maddie morta, soprattutto perché sembra molto reale, probabilmente è l’inconscio della protagonista a creare tutto, ma sembra proprio che sia la sua amica a parlarle, ormai dall’al di là, soprattutto quando si accerta che Sophie vada avanti con la propria vita e la smetta di incolparsi, è un passaggio che mi è piaciuto molto.

Se volvi inquietare

Forse questo smetterla di sentirsi colpevole e cercare di perdonarsi fa parte degli ostacoli insormontabili di cui parlerà il capitolo?
Fa male che lei continui a vedere quegli occhi anche da sveglia fa male che si torturi su tutte le infinite possibilità su come quella tragedia si sarebbe potuta evitare.
Povera Sophie, non riesce proprio a darsi pace.
La madre Abigail sembra molto dolce, paziente, comprensiva ed empatica, mi piace.
Brava Sophie che si sforza di mangiare, ma poi come si fa a dire no ai pancake fatti in casa? gnaammm!!

Riley è un tesoro, sia per il gelato solleva umore che le porta, sia per come sa ascoltarla, anche se ovviamente non ha le risposte alle sue più che lecite domande, chi le avrebbe, del resto?

Mi piace come Sophie si fidi di Riley al punto di raccontarle i suoi incubi nei dettagli e di in che stato le appaia Maddie.
Povera Sophie, terrorizzata all’idea che quei sogni la perseguitino per sempre e che così non sarà più in grado di dormire e ha ragione lei, non si può vivere senza dormire.

Ho adorato Riley sopra ogni cosa quando le racconta del perché sia così ‘perfettina’ e soprattutto perché sia figlia unica, è davvero sconvolgente quello che è accaduto alla madre di Riley durante la prima e unica gravidanza, quello che ha rischiato pur di portarla a termine e le conseguenze drastiche. Ed è ammirevole l’impegno di Riley che vuole essere la figlia migliore che i suoi genitori possano desiderare perché non potranno mai averne altri, ha un che di commovente questa cosa, davvero.
In qualche modo credo che abbia aiutato molto Sophie sentire questa rivelazione dell’amica e a Riley deve anche essere costato un po’ di fatica parlarne.
Nonostante sia così giovane dimostra una spaccata maturità Riley, soprattutto quando fuga i dubbi di Sophie che ha paura che uscendo dal suo ‘isolamento’ dimentichi l’amica Maddie, ovvio che non succederà.
L’abbraccio fra le due è molto bello, a discapito del gelato che rischia di sciogliersi.

Oddio… l’ultima parte l’ho letta con le lacrime, ti guro.
Il solo fatto che ora Maddie le appaia non più morente ma viva e piena di vita, contenta che Sophie abbia seguito il suo consiglio è incredibilmente emozionante.
E quando Maddie le promette che veglierà sempre su di lei oddio, lacrime, lacrime a profusione.
un capitolo davvero stupendo.
Sophie finalmente può dormire sonni sereni col cuore allietato.

Alla fine no, non era l’inconscio, nei sogni era proprio Maddie, è un espediente che ho usato anche io una volta, quello che attraverso i sogni le anime delle persone care che abbiamo perso possano comunicare con noi e tu lo hai reso proprio bene ^^

Rifacendomi alle tue note, sta’ tranquilla, ti sono riuscite a meraviglia entrambe le parti, l’angst a tratti horror e l’hurt comfort.
Complimenti, come sempre, continua così, la storia e i suoi personaggi continua a incuriosire e appassionare ^^
Lo stile è sempre pulito e scorrevole, ma questo con te ormai l’ho appurato da tempo
alla prossima <3

Lu

Recensore Master
20/04/21, ore 08:38

Tesoro, buongiorno, rieccomi qui **!

Tra l'altro sai che un paio di giorni fa ho sentito alla radio una canzone, non ricordo minimamente di chi ^^", nella quale a un certo punto veniva detta la frase "cicatrici dell'anima"? XD E niente, ho pensato tantissimo alla tua storia. 
Questo capitolo è veramente molto molto bello, mi spiace che non sia durato di più, anche se in realtà il fatto che non sia tanto lungo è un punto di forza, perché rende il messaggio che vuoi trasmettere più incisivo.
La parte horror fa davvero bene la sua parte: pensa che a un certo punto mi ero davvero convinta che Maddy fosse diventata una sorta di zombie, prima di capire che in realtà doveva trattarsi di un incubo provocato dalla mente sconvolta della povera Sophie. Le descrizioni dei colli spezzati mi fanno tantissima imrpessione quindi se volevi spaventarmi ci sei riuscita çç, per non parlare di questa atmosfera claustrofobica, dell'idea di essere intrappolate in una macchina che potrebbe magari pure incendiarsi da un momento all'altro, avendo di fianco un cadavere putrescente che fino a poco prima era stato il corpo pieno di gioia e di vita di una delle tue migliori amiche. Posso solo immaginare quanto orribile debba essere rivedere in sogno immagini del genere ogni notte, e temo sia piuttosto normale dopo un'esperienza del genere. Il subconscio di Sophie però la sta anche già spingendo sulla strada giusta, in quanto fa pronunciare a Maddy frasi di incoraggiamento, la sprona ad andare avanti perché non è finita finché non è finita.
Ho amato tantissimo anche il momento madre e figlia: la prima è stata strepitosa e dolcissima, non indora la pillola, non racconta bugie e non nasconde il dramma, ci tiene a dire alla figlia che le cose non andranno mai a posto del tutto, e credo sia giustissimo ribadirlo e difatti Sophie ha apprezzato molto, eppure allo stesso tempo Abigail è riuscita a essere di conforto con la sua presenza, facendo capire a Sophie che durante il percorso che la attende da ora in avanti lei non sarà sola ♥ e gliene da una prova tangibile con un gesto semplicissimo ma potente come del cibo da "contrabbando" xD.
La parte con Riley è stato il cuore pulsante del capitolo e l'ho trovata meravigliosa: in situazioni del genere credo che non contino tanto le paroline di incoraggiamento, quanto più il confrontarsi con altri. Riley le ha rivelato qualcosa di preziosissimo e delicato, che ha fatto capire a Sophie quanto sia importante vivere sempre al meglio se la vita ci offre una possibilità. E' un tema che ricorre spesso in questa storia e che adoro: non sono le parole ma i fatti ad aiutarci, e il condividere con gli altri il nostro dolore e le nostre esperienze.
Sono sicura che Sophie ce la farà e soprattutto che non dimenticherà mai Maddy: come ci insegna la Rowling le persone che abbiamo amato non ci lasciano mai veramente, e ora Sophie vivrà anche per la sua amica.

Complimenti tesoro!
ti abbraccio e grazie per la lettura bellissima, as usual ♥

Bennina

Recensore Master
18/04/21, ore 21:56

Ciao, mia cara!
Sono contentissima di vedere questa storia aggiornata, e soprattutto di riuscire a passare di qui con dei tempi quasi brevi, perché come sai sto apprezzando immensamente il lavoro che stai facendo in generale con questi personaggi originali, e in particolare con questo racconto.
Forse te l'ho già detto, ma ci tengo a ripeterlo perché non è affatto una cosa da poco, ma ti ammiro davvero tanto per essere riuscita a dare un senso organico e strutturato a prompt tanto diversi e spesso complessi, perché insomma, riuscire a dare un senso a un racconto horror in questo contesto non è affatto semplice, eppure tu ci sei riuscita perfettamente, ed è una cosa assolutamente meravigliosa.
Tra l'altro, mi piace tanto il modo in cui hai deciso di approcciarti al tema dell'horror: l'immagine iniziale è di grande impatto, perché stavolta hai deciso di presentarci Maddy senza filtri, in un momento che, davvero, anche senza pensare al dolore emotivo del legame affettivo, credo terrorizzerebbe chiunque. In più, ovviamente qui la questione si fa molto più profonda, perché, al di là di tutto, Sophie è stata costretta non solo ad affrontare una perdita assolutamente terribile e devastante, soprattutto così da giovane, ma anche ad assistere in prima persona a tutto ciò, e a sopravvivere, portandosi dietro inevitabilmente domande prive di risposte e sensi di colpa terribili. Tra l'altro, se l'immagine "fisica" che ci presenti di Maddy è una perfetta rappresentazione dell'immaginario horror, mi piace moltissimo come poi ci sia un capovolgimento della situazione: Maddy dovrebbe far paura, e sì, indubbiamente è lei a "infestare" i sogni di Sophie, ma in realtà ben presto si rivela in un certo senso una presenza positiva (per quanto di positivo si possa trovare in una ragazzina costretta a rivivere ogni notte l'incidente d'auto in cui ha visto morire la propria migliore amica): Maddy non ha alcun risentimento, né è intenzionata a perseguitare Sophie, ma anzi, i suoi sono sempre messaggi positivi, di speranza, che cercano di spingere l'amica a vivere e a non chiudersi in sé stessa, a cercare aiuto, a non colpevolizzarsi. È una cosa davvero tenera, ecco.

Mi piace tanto la figura della mamma di Sophie: credo che, da genitore, riuscire a stare accanto al proprio figlio che vive qualcosa di così orribile sia difficilissimo . È difficile trovare le parole giuste, è difficile trovare uno spiraglio di vicinanza, è difficile accettare di essere impotenti, e di non poter fare niente per far scomparire la sofferenza. Ecco, lei la sofferenza di Sophie non può farla sparire, ma prova comunque a restarle accanto, a farle capire di essere presente, e soprattutto a fare un passo indietro, quando sa di non poter intervenire in maniera più concreta.

È davvero bellissimo poi il modo in cui introduci anche Riley, e il ruolo che gioca in questa situazione, riuscendo a far breccia nella corazza di dolore di Sophie e convincendola ad aprirsi, per dare voce a tutti i suoi timori e il suo dolore. In effetti, temere di dimenticare chi ci ha lasciato è una paura del tutto comprensibile, e in un certo senso anche fondata, ma credo che, di nuovo, Riley abbia trovato tutte le parole giuste per stare accanto all'amica (e ha fatto sentire un po' in colpa anche me, che sono figlia unica ma non ho mai cercato di essere la figlia migliore che i miei genitori potessero avere XD).

Insomma, come sempre stai facendo un lavoro bellissimo analizzando da tutte queste diverse prospettive questo evento dolorosissimo, scrivendo una storia che sa mantenersi delicatissima anche trattando temi complessi e decisamente dolorosi e impegnativi.

Davvero, ti faccio i miei complimenti, e spero di tornare presto a leggerti!
Un abbraccio!

Recensore Master
16/04/21, ore 22:35

Eccomi qui darling, scusa per il ritardo!
Ehm… io lo so che inizio a suonare come un disco rotto, ma posso di nuovo romperti le scatole nella supplica di ingrandire un pochino il font. Visto che non usi quello dell’editor di EFP, il tastino per ingrandirli non funziona e provando a copiarli su word mi sballa tutto il paragrafo – quindi come la si mette i miei poveri occhi hanno sofferto.

A parte questo e la fattura del mio oculista v_v, era da un sacco che non tornavo su questi lidi ed in effetti ancora mancava la parte dedicata a Sophie che, fino al capitolo scorso – se non ricordo male –, era ancora in coma, per poi risvegliarsi alla fine in concomitanza con il risveglio di Lucas.
Il racconto dell’incubo di Sophie, il modo in cui rivede Maddy durante il sonno – che immagino sia esattamente il modo in cui l’ha vista per l’ultima volta, in auto, in quell’immagine che terribile com’era le è rimasta impressa nella mente – e le dice di voler rimanere insieme a lei, di non potersene andare senza di lei, è una scena molto struggente. Mi piace come tu sia riuscita ad intervallare la disperazione della ragazza e l’orrore dello stato dell’amica ormai morta, c’è qualcosa di innaturale ma allo stesso tempo il dialogo la tiene ancorata nella rete del sogno, perché non è nemmeno così strano che Maddy possa dirle quelle cose e la preghi di non chiudersi in se stessa ora che lei non ci sarà più. Mi piace davvero come sei riuscita a mescolare realtà e mondo onirico e tingere il tutto del rosso dei sensi di colpa della povera Sophie, che crede di essere la causa dell’incidente, anche se è ovvio che nessuno avrebbe potuto farci niente. È successo, purtroppo, è la vita.
Così come ha modo di spiegarle poi Riley – che con tanto di gelato ha sicuramente più presa della madre, perché il gelato è un must e dovrebbe diventare un must in ospedale, altro che le pappette orrende che ti rifilano.
Del discorso tra le due mi fa tanta tenerezza Sophie che si preoccupa del pericolo di poter dimenticare Maddy. È stata la sua migliore amica da sempre, è morta giovane ed erano legatissime, dimenticare una persona così non potrebbe essere più difficile.
Ma almeno il dialogo che ha avuto con Riley e l’accettazione del fatto di essere sopravvissuta a differenza degli altri due amici, la portano ad affrontare anche i propri sogni in maniera diversa, così che in fondo gli incubi si trasformino effettivamente in sogni e la lascino riposare.
Ammetto che io inizialmente non avevo capito che l’apparizione di Maddy fosse effettivamente “lei da spirito” (mettiamola così XD), credevo semplicemente che facesse parte del subconscio di Sophie occupato a tormentarla, come c’è da aspettarsi in un evento traumatico come quello da lei vissuto. Ma anche questa versione “supernaturale”, se così possiamo chiamarla, trova un po’ il suo senso – alla fine che quella sia la vera Maddy o un ricordo nato dal subconscio di Sophie, il significato non cambia e il fatto che la ragazza possa riuscire ad abbracciare la vita che le è stata risparmiata vuol dire tanto.

Come al solito, ti faccio i miei complimenti per la profondità degli argomenti che sei riuscita a trattare e il modo in cui li hai messi in campo e narrati. Non sono questioni facili, ma sei comunque riuscita a immergerti nell’animo di questi tuoi personaggi originali per analizzare ancora una volta i loro sentimenti e le loro sensazioni. Tra l’altro, a parte il filone angst dato dall’incidente e dalle sue conseguenze, è sempre molto bello ritrovare anche quello dell’amicizia, il modo in cui tutti questi ragazzi protagonisti siano legati tra di loro e si aiutino gli uni con gli altri a superare un momento orribile. Davvero complimenti per come riesci a gestire la storia e i loro legami, trovando sempre il modo di dare spazio ai sentimenti che li uniscono e all’amicizia che si è formata tra di loro e che probabilmente è anche ciò che permette da una parte Lucas e dall’altra (in questo caso) Sophie ad affrontare la tragedia che li ha colpiti.

A questo punto ti segnalo un refuso:
Il silenzio che in cui precipita al risveglio è più inquietante

Recensore Master
16/04/21, ore 09:53

Cara inzaghina, ma buongiorno!

È difficile recensire un prologo tanto intenso e che racchiude una ridda di emozioni tanto vaste, lo confesso. Parto col dire che mi è piaciuta immensamente, ecco. Devo dire che questo incipit è tremendamente intenso, perché parte da un assunto, scritto anche nell’intro, che ci riguarda un po’ tutti e che ci costringe a riflettere sulla nostra condizione di creature caduche, che occupano questo mondo per un tempo brevissimo. Il programma di Lucas e Sophie era quello di partecipare al ballo scolastico e in questa occasione hanno trovato il coraggio e la forza di iniziare un qualcosa che sarebbe potuto diventare qualcos’altro. Del resto, andare al ballo insieme è stato il principio di quante relazioni? E la serata è stata perfetta. Lo capiamo dalla sapiente costruzione del prologo, che non si sofferma su quanto è palese, ma racconta il necessario, quanto basta. E già solo in questo io trovo che vi sia una grandissima abilità, così come nella costruzione del capitolo, che si apre e si chiude con la perdita della conoscenza di Lucas e tratta del breve risveglio che il ragazzo ha quando è ancora incastrato tra le lamiere assieme alla sua ragazza. Si risveglia e il lettore è proiettato in questo caos, nella puzza di benzina, nelle urla e nello smarrimento che solo chi ha subito un incidente prova.

La memoria che viene recuperata pezzo per pezzo, la percezione di essere con altre persone, l’angoscia per il loro stato e la disperazione per non potersi liberare (e prestare gli opportuni soccorsi) si mischiano al doloroso ricordo della bella serata precedente, in cui nessuna ombra, presentimento o preoccupazione tranne quella di vivere lo turbava. E siccome adoro quando un autore strizza l’occhio alle altre sue opere e riesce a creare un mondo, ho adorato sia le frasi che Lucas scambia con Sophie sia l’idea, il concetto alla base della storia. Il fatto è che le due situazioni – Lucas che vive e che balla, bacia e conquista Sophie e Lucas che si rende conto che Oliver è con tutta probabilità morto, che Sophie è ferita e che Maddie, dietro di loro, probabilmente non ce l’ha fatta è qualcosa di estremamente crudele e ben scritto. Si forma una dicotomia tra i due momenti che ferisce, anche perché l’orrore che prova Lucas è infinito. Ferito e intrappolato, non sa se si salverà e non conosce nemmeno le reali condizioni della sua ragazza – interessante è la domanda volta a capire come sta lei, quel “stai bene” che suona alle sue orecchie come una domanda decisamente stupida, ma che in realtà è quello che chiunque di noi direbbe.

Ammesso e non concesso che Maddie e Oliver siano davvero morti (ma credo proprio che almeno uno sia defunto, visto il prompt) e sperando che le condizioni dei protagonisti non siano eccessivamente gravi, c’è da dire che, giovani come sono, dovranno sopportare il peso della sopravvivenza, il senso di colpa per non aver seguito i propri amici e bisognerà anche assicurarsi del perché, cosa, ha scaturito questo incidente e se si poteva evitare in qualche modo. Insomma, un mucchio di domande per una storia che si chiude come una sorta di preghiera a un destino infausto – è straziante sentirlo implorare di non morire la sera stessa in cui ha baciato la ragazza che gli piace. Eppure, questi pensieri egoistici, di cui Lucas capisce benissimo la natura che fa riferimento al nostro più puro istinto di conservazione, sono reali e chiunque li legga non può non rimanerne profondamente colpito. Ti faccio i miei complimenti per quest’ennesima perla scritta in maniera incantevole, mia cara <3
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
15/04/21, ore 10:51

Ciaoo carissima,
eccomi per lo scambio dell’ABC.
Riprendo a leggere questa storia molto volentieri.

Il titolo del capitolo sembra promettere qualcosa di positivo, dopo tanta sofferenza, chissà, chissà.

No okay, ho letto il primo quarto di capitolo è già sono scossa dalle emozioni
Rendi il dolore e il timore di Danny in modo perfetto.
L’ho sento io il suo quasi-odio verso quelle persone che sì, seppur animate dalle migliori intenzioni, sono lì per confortarlo, per cercare di trovare le parole giuste ma no, le parole giuste in una situazione del genere non esistono.
E lo capisco quando dice che no, il suo dolore non lo possono comprendere ed è qualcosa che in qualche modo lui vuole conservare privatamente.
Fanno male i ricordi che ha del fratello maggiore, fa male il suo pessimismo che fa a botte con la speranza, ma io mi aggrappo più che posso alla promessa del titolo del capitolo.
Le parole della songfic (che non conosco, ma io sono una gran ignorantona ^^’) si incastrano a meraviglia con quei momenti.

Oddio quando arriva il dottore, i genitori si allontanano con lui per parlare e Danny fa credere loro di essere forte a sufficienza per restare da solo con Luke, almeno con il suo corpo, perché lo spirito ne è assopito e l’unico movimento quasi impercettibile e quel respiro forzato da un macchinario… e il discorso che gli fa, le promesse, di come sia lui quello perfetto, mentre Danny può combinare solo disastri awww, tu vuoi farmi piangere, vero?
Quel ‘credo che tu abbia dormito anche troppo…’ spezza davvero il cuore, sigh.
è tutto così vivido, descritto in modo nitido, le emozioni dei protagonisti si percepiscono come se fossero le proprie e il rapporto fraterno è uno dei più belli in cui mi sia mai imbattuta.

Adoro come, seppur in u momento così carico di tensione e preoccupazione, Danny sia addirittura in grado di fare una battuta, quando ammette di frignare peggio di una ragazzina che guarda Titanic, lo trovo azzeccato, significativo e un tratto distintivo della sua personalità.

e quando il fratellino si addormenta, abbandonandosi al quella speranza seppur così fievole.. e comincia poi a sentire quel lamento … waaaaaaaaaaaaaaaaahh è stato un momento meraviglioso, talmente descritto così bene in ogni dettaglio che non l’ho letto, l’ho proprio visto, te lo assicuro.
La gioia e l’impazienza con cui corre dai genitori ad annunciare quella meravigliosa notizia è impagabile, molto ben descritto anche il momento in cui il medico interviene per estubarlo, con tutti i necessari passaggi, la gola arsa, il bere avidamente … la gioia della famiglia intera di riaverlo con sé, esausto, stremato ma vivo.

E nonostante il suo evidente stato di debolezza, Lucas riesce pure a fare una battuta quando Danny lo invita a riposarsi e lui gli risponde che lo ha fatto pure troppo.
In questo li trovo molto simili.

E niente, l’ultimo meraviglioso paragrafo l’ho letto con la vista annebbbiata, perché sono cominciate a scendere copiose le lacrime, quando Luke e Danny parlano e Luke cita quell frase sull’essere il suo punto di riferimento e Danny capisce che lui l’ha sentito awwwww, è troppo bello questo.
Poi ho pianto quando apprende di Oliver e Maddy, anche se in cuor suo lo sapeva già, ma se non altro Sophie è ancora viva.
La promessa che fa al fratello minore, il concetto del silenzio così diverso per entrambi … eh niente, piango di nuovo.

Lo capisco bene se dici che finora è il capitolo a cui tieni di più, ti è uscito a meraviglia.

Continuo a pensarla allo stesso modo, mia cara: questa storia va pubblicata per essere un libro, è sempre più coinvolgente <3

alla prossima

Lu

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