Ciao, mia cara!
Sono contentissima di vedere questa storia aggiornata, e soprattutto di riuscire a passare di qui con dei tempi quasi brevi, perché come sai sto apprezzando immensamente il lavoro che stai facendo in generale con questi personaggi originali, e in particolare con questo racconto.
Forse te l'ho già detto, ma ci tengo a ripeterlo perché non è affatto una cosa da poco, ma ti ammiro davvero tanto per essere riuscita a dare un senso organico e strutturato a prompt tanto diversi e spesso complessi, perché insomma, riuscire a dare un senso a un racconto horror in questo contesto non è affatto semplice, eppure tu ci sei riuscita perfettamente, ed è una cosa assolutamente meravigliosa.
Tra l'altro, mi piace tanto il modo in cui hai deciso di approcciarti al tema dell'horror: l'immagine iniziale è di grande impatto, perché stavolta hai deciso di presentarci Maddy senza filtri, in un momento che, davvero, anche senza pensare al dolore emotivo del legame affettivo, credo terrorizzerebbe chiunque. In più, ovviamente qui la questione si fa molto più profonda, perché, al di là di tutto, Sophie è stata costretta non solo ad affrontare una perdita assolutamente terribile e devastante, soprattutto così da giovane, ma anche ad assistere in prima persona a tutto ciò, e a sopravvivere, portandosi dietro inevitabilmente domande prive di risposte e sensi di colpa terribili. Tra l'altro, se l'immagine "fisica" che ci presenti di Maddy è una perfetta rappresentazione dell'immaginario horror, mi piace moltissimo come poi ci sia un capovolgimento della situazione: Maddy dovrebbe far paura, e sì, indubbiamente è lei a "infestare" i sogni di Sophie, ma in realtà ben presto si rivela in un certo senso una presenza positiva (per quanto di positivo si possa trovare in una ragazzina costretta a rivivere ogni notte l'incidente d'auto in cui ha visto morire la propria migliore amica): Maddy non ha alcun risentimento, né è intenzionata a perseguitare Sophie, ma anzi, i suoi sono sempre messaggi positivi, di speranza, che cercano di spingere l'amica a vivere e a non chiudersi in sé stessa, a cercare aiuto, a non colpevolizzarsi. È una cosa davvero tenera, ecco.
Mi piace tanto la figura della mamma di Sophie: credo che, da genitore, riuscire a stare accanto al proprio figlio che vive qualcosa di così orribile sia difficilissimo . È difficile trovare le parole giuste, è difficile trovare uno spiraglio di vicinanza, è difficile accettare di essere impotenti, e di non poter fare niente per far scomparire la sofferenza. Ecco, lei la sofferenza di Sophie non può farla sparire, ma prova comunque a restarle accanto, a farle capire di essere presente, e soprattutto a fare un passo indietro, quando sa di non poter intervenire in maniera più concreta.
È davvero bellissimo poi il modo in cui introduci anche Riley, e il ruolo che gioca in questa situazione, riuscendo a far breccia nella corazza di dolore di Sophie e convincendola ad aprirsi, per dare voce a tutti i suoi timori e il suo dolore. In effetti, temere di dimenticare chi ci ha lasciato è una paura del tutto comprensibile, e in un certo senso anche fondata, ma credo che, di nuovo, Riley abbia trovato tutte le parole giuste per stare accanto all'amica (e ha fatto sentire un po' in colpa anche me, che sono figlia unica ma non ho mai cercato di essere la figlia migliore che i miei genitori potessero avere XD).
Insomma, come sempre stai facendo un lavoro bellissimo analizzando da tutte queste diverse prospettive questo evento dolorosissimo, scrivendo una storia che sa mantenersi delicatissima anche trattando temi complessi e decisamente dolorosi e impegnativi.
Davvero, ti faccio i miei complimenti, e spero di tornare presto a leggerti!
Un abbraccio! |