Recensioni per
Prizrak Volgograda
di Fuuma

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/02/24, ore 15:22
Cap. 4:

Ed eccoci qui, alla fine di questo viaggio in Russia che, concordo con Waverly, ha avuto risvolti *davvero* interessanti.

Che dire, di questo epilogo che tira tutti gli ultimi fili rimasti in sospeso, annodandoli in modo perfetto; e annodando pure quelli della Napollya?
Potrei srotolare un papiro in merito, che sarebbe probabilmente solo un delirio fangirleggiante, ma mi limito a dire che è stata una conclusione più che meritata per tutti, anche per Angelìka che, pur nel suo ruolo che hai detto di aver ridimensionato, ho apprezzato davvero tantissimo.

Lascio i nostri piccioncini nella loro vasca termale e mando una valanga di complimenti enormi a te per questa storia splendida, che ho riletto davvero con tanto piacere. So che ti sei scostata dal fandom, e magari non te ne frega più niente, né trovarti recensioni su una storia così vecchia... ma ci tenevo a farti sapere, finalmente, quanto mi fosse piaciuta, perché lo rimandavo da davvero troppo tempo.
I tuoi Napoleon e Illya mi rimarranno sempre nel cuore, così come vi sono entrati durante quel lontano group watch... e, sì, la fanart è davvero splendida e ricordo quando Miryel me la fece vedere in anteprima, ah! :P
Ti mando un abbraccio e conto di comparire di nuovo presto dalle tue parti, magari su lidi un po' più recenti.
Come ben sai, arrivo. Tardi, ma arrivo sempre **


-Light-

Recensore Master
24/02/24, ore 15:22

Terzo capitolo, terza rilettura, terza esplosione di faville! (e ora la smetto, forse, con le introduzioni sceme *non ci crede nessuno*)

Se c'è una cosa che mi fa morire sono le petty revenge di Napoleon, tipo far ricadere la tenda in faccia a Ivanov. Una cosa stupidissima, ok, però rende davvero tanto l'atteggiamento del personaggio. E io mi immagino il sorrisetto di Henry Cavill che fa da corredo a tutto ciò, nel più magnifico dei modi, perdendo neuroni che vanno in autocombustione *inserire gif del muppet con le fiamme*

Posso dire che ho amato con tutta me stessa la piccola scena di contatto tra Napoleon e Gaby? A parte la sensualità di un gesto così semplice come un bacio, mi piace il fatto che mostri anche il suo lato fragile e che anche lei, a volte, può avere dei punti di cedimento. Per fortuna che Napoleon coglie tutte le "scuse per baciarla", eheh
Questo capitolo, in realtà, è tutto un susseguirsi di "oddio" e "aww" (perdonami il verso cretino, ma non mi viene nulla di più calzante), perché passi dall'angoscia di vedere i nostri eroi morti stecchiti al sollievo di scoprirli invece vivi... e la scena in cui Ilya riabbraccia (o meglio, smanaccia) Napoleon e Gaby è ORO PURO ç^ç
Poi, vabbè, sai che questa threesome mi piace tantissimo, quindi non posso che attaccarmi a ogni dettaglio :')

Così come è straziante, sotto ogni punto di vista la scena del confronto con il "fantasma", la sorella di Dmitrij. Illya che non riesce a pensare a nient'altro, se non al fatto che ha portato a compimento la propria missione, che si fa quasi trucidare, annientato da quella sola consapevolezza liberatoria... hai detto che hai avuto dei dubbi nella sua caratterizzazione dal suo POV, ma io l'ho trovato semplicemente perfetto. Perfetto nella sua totale abnegazione, nel suo continuare a riconoscersi più nel proprio ruolo di "agente fedele" che di persona vera e propria con un cuore e dei sentimenti. Sono punti dolorosi, tossici, ma che fanno parte di lui; tanto quanto l'affetto per Napoleon e Gaby, che riesce a stemperarli un poco.

Devo commentare quanto quell'abbraccio e quel primo bacio tra Napoleon e Ilya mi abbia fulminato i neuroni? NON CREDO. So solo che potrei aver letto quella scena un paio di volte. Più di un paio *coffcoff*
Poi Ilya reagisce come reagisce, ricordandosi dell'omofobia interiorizzata, e niente, patatrac, ma è stato bello finché è durato!


Passando ad Angelìka: è un personaggio formidabile. Per la psicologia, per le motivazioni, per il modo di fare, e tu l'hai condensata però meglio di quanto potrei mai fare io in una singola espressione: "Il fascino militare di Dmitriy, in lei, era quasi una presa in giro: una parodia dell’agente che era stato e che penzolava come un impiccato tra i tratti troppo spigolosi del volto scavato di Angelìka". Questa frase è solo l'ennesima prova della tua bravura nel cesellare ogni più piccola sfaccettatura dei personaggi, che siano invenzioni della tua penna o presi in prestito da altri; ma che, in qualche modo, fai sempre tuoi in modo viscerale.

In tutto ciò, non ci fai mancare i siparietti comici e stavo sputando l'acqua (sì, sono triste, niente whisky, tè&co) al "Illya, metti via la pistola" XD
E l'espediente narrativo di intervallare il presente con ciò che è accaduto prima, unicamente tramite i dialoghi è geniale, di un cinematografico sublime. Avevo in testa i cambi scena serrati a ogni parte in corsivo, mi ha messo su un'adrenalina pazzesca **

E, va bene, sarò una romanticona, ma a me il trope di personaggio X che si frappone tra personaggio Y e la sua morte certa manda in brodo di giuggiole... quindi, non potevo che apprezzarlo scritto dalle tue manine sante ** E godere un bel po' per la finaccia ben meritata di Ivanov. Alla fine fa lui il fantasma che risorge dalle ceneri, ma Napoleon e Illya non si toccano!

L'abbraccio finale... beh, che dire? Semplicemente la ciliegina su una torta di rocambolesco romanticismo, ironia, azione e introspezione da manuale. Ogni volta che ti leggo, mi ricordo perché adoro le tue storie, e poi mi fustigo perché sono una procrastinatrice seriale e non te lo dico abbastanza spesso.
E detto ciò, Corro all'epilogo :D

-Light-


P.S. Mi permetto un unico appunto sul russo, così per conoscenza se mai dovrai scrivere ancora di questi polli: "uno" si dice "odin" (один) pronunciato "adìn". Al massimo si può trovare "raz", ma solo in contesto musicale ;)

Recensore Master
24/02/24, ore 15:21

E rieccomi già qui.
Sì, come avrai ormai capito, questa sarà una smitragliata serrata di recensioni a freddo, ma comunque a caldo, perché per forza di cose dopo tanto tempo molti dettagli e passaggi di trama si erano annebbiati nella mia testa; e riscoprirli, ricordandoli, è stato bello come leggerli la prima volta ♥

Ecco, però non avevo dimenticato quanto odiassi Ivanov e la sua schifosa omofobia; in linea con l'epoca e con la società russa, realistica, per carità, ma comunque schifosa. Che soddisfazione sapere che la pagherà cara, ah!
Per ora, ho goduto quando Napoleon è intervenuto a fermare Illya e a sfottere Ivanov... anche se capisco la stizza di Illya e la preoccupazione sul fatto di apparire un traditore ai suoi occhi o, peggio, almeno nella sua ottica, uno smidollato che non ha portato a termine la propria missione.

Tra le altre cose, adoro il rapporto che c'è tra Gaby e Illya. Una sorta di perenne stuzzicare e provocare da parte di Gaby, ma anche di fiducia e dolcezza nascosta, nel modo in cui lei non insista troppo, percependo che il suo vero interesse è altrove e, anzi, non mancando di sottolinearlo e indirizzarlo ogni volta che può.
Il punto di vista di Ilya è doloroso da leggere, in quel suo soffocare i propri veri pensieri e concentrarsi sull'attrazione che si costruisce, in parte, solo verso la donna; negando al contempo fortemente quella, vera e reale, che prova per Napoleon, sporcata dal rapporto che ha avuto con Dmitrij (che, ok, poi si scopre essere altro, ma nella società russa c'era e c'è proprio una distorsione terribile del bacio tra uomini e del rapporto mascolino in generale, quindi capisco che abbia lasciato un trauma in Illya).

Quanto mi ha hypato lo scatto di protettività di Illya?? ** Russo, grande, grosso e frigido, ma toccate i suoi due tesori e diventa un orso per davvero (Ilyabär è geniale, by the way).
In ultimo, sappi che la menzione della madre di Ilya e del modo in cui lui le acconciava i capelli mi ha sciolto, colpita e affondata COME TI PERMETTI ç_ç

Sappi che sono tranquilla unicamente perché ricordo a grandi linee come continua la storia, ma questo finale di capitolo è da DENUNCIA, mannaggia a te!
Mi traslo sul prossimo all'istante!

-Light-

Recensore Master
24/02/24, ore 15:20

*prende tazza di tè*
*prende plaid*
*prende la gatta*
*la gatta s'indigna e scappa* (vabbè, ci ho provato a fare il villain di 007 versione pensionato)

SONO PRONTA. Dopo 13 3 anni! A recensirti!
E dico solo recensirti perché io, questa storia, l'ho già letta tutta e sono una persona pessima, però ci tenevo tanto a lasciarti un commento, visto quanto mi è piaciuta ♥
Vorrei dirti che sarò breve, ma sai benissimo che è una bugia. Anche perché la mia memoria non è più quella di un tempo e opererò quindi una rilettura minuziosa, per la gioia del mio cuoricino dedicato alla Napollya!


Ok, col titolo partivo avvantaggiata grazie ai miei splendidi studi russi (no, sono una pippa al sugo sia a parlarlo che a capire il parlato, però a leggerlo ce la faccio ancora) e quindi mi si sono subito rizzate le antenne. QUI CI STANNO IN FANDASHMI (primo pensiero che ho avuto alla prima lettura, è la mia fissa attuale, chiedo venia).
A parte questo, kudos per l'uso del russo, mi è sembrato impeccabile; l'unica cosa che mi ha messo in difficoltà, ma è più una preferenza personale, è l'uso della traslitterazione anglosassone invece di quella scientifica (dove vengono usati i segni diacritici precisi e non le combinazioni di lettere astruse che piacciono tanto a loro XD), ma diciamo che è un pallino di noi slavisti e, a parte questo, è perfettamente comprensibile ♥

A parte i tecnicismi, ti dico solo che la tensione sessuale, qui, è da cardiopalma e da arresto (cardiaco e giudiziario). Io amo sempre leggere dei personaggi che scrivi che si osservano e notano a vicenda le più piccole minuzie sul volto dell'altro. E anche di mani indirizzate sui deretani e sviate appena in tempo :')
Amo questa tensione, in generale. Capisco perfettamente che Illya sia coi nervi a fior di pelle, nel ritrovarsi in patria, e hai reso in modo sublime tutta la sua cupezza e agitazione nel muoversi in quell'ambiente conosciuto, sì, ma anche drammaticamente ostile dopo il suo cambio di barricata.
Si vede tantissimo l'impegno che hai profuso nella ricerca per rendere credibile l'ambientazione. Mi sono sorbita (con piacere, in verità) tutta una serie di nozionistica e aneddotica riguardo all'URSS durante il percorso universitario, e posso solo dirti chapeau per la precisione con cui hai riportato e inserito determinati dettagli (le Stalinskie, per esempio, ma anche i cori, la celebrazione di Stalingrado/Volgograd e mille altre sottigliezze che mi sono saltate all'occhio e che danno prova di quanto tu ti sia documentata).

Tornando alla trama, adoro il modo in cui mantieni alta l'attenzione e gli interrogativi sulla loro missione, rivelandoli poco a poco e solo quando sono sul posto. Sì, la missione è chiara, persino lineare, ma è tutto il contorno a essere evidentemente problematico, soprattutto per Ilya. Tu sveli e nascondi dettagli in modo magistrale, facendoci intuire solo quanto strettamente necessario, senza mai esporlo del tutto, solo tramite i gesti e le reazioni dei personaggi.
Il confronto serrato tra Ilya e Napoleon mozza il fiato, scopre ferite nascoste e ne infligge di nuove, senza alcuna pietà. Napoleon potrà ripetersi ciò che vuole, riguardo al proprio intento di non implicarsi in qualcosa di più del semplice apprezzamento fisico, ma è chiaro che questo Dmitrij ha toccato un nervo già ben sensibile. Certo, "un test"... ma direi che, se Ilya potrebbe averlo passato a pieni voti, lo stesso non si può dire di Napoleon.

Gaby mi sembra veramente una maestra obbligata a sorvegliare due alunni in punizione che non vanno d'accordo tra loro... e la adoro, adoro il modo in cui è perfettamente in controllo della situazione, al punto da saper zittire persino Ilya, senza per questo mancare mai di professionalità... e scroccandogli pure un massaggio ai piedi, perché no!
Come al solito, e lo dico qui, ma vale per tutta la storia, io non so esprimere quanto ammiri il tuo lavoro sulle microespressioni e i gesti dei personaggi. Veramente, ogni volta che leggo qualcosa di tuo rimango stupefatta davanti alla tua inventiva nel discriverle e inserirle nel testo, creando qualcosa di sublime che ti fa stampare nella mente ogni singolo movimento che compiono ♥

Un primo capitolo riuscitissimo, sia nel presentare i personaggi, sia la situazione generale, sia nel mettere subito bene in chiaro che la posta in gioco è alta, soprattutto per Illya.
Ci vediamo sul prossimo ♥

-Light-

P.S. Se vedi Illya/Ilya e Dmitryi/Dmitriy/Dmitrij scritti in tredici modi diversi, chiedo venia, ma col fatto che mi hanno inculcato la grafia traslitterata "Il'ja" e "Dmitrij" mi vengono in automatico (anche se Illya è decisamente più gradevole da vedere).

Recensore Master
30/04/22, ore 01:48
Cap. 4:

Ciao, Fuumaaa! 

E niente, io sono super mega felice che tu abbia aggiornato la minilong, e avrei tanto voluto poter correre qui molto prima. Ma comunque, passando oltre la mia lentezza nel riuscire a recensire, ho letto subitissimo appena mi sono accorta dell'aggiornamento è ho super amato. Cioè, non è ch io avessi dubbi di alcuna sorta, ma comunque è giusto dire le cose come stanno e ripeterlo: ho amato ogni singola frase, ogni singolo paragrafo ed è stato bellissimo poter seguire tutta questa storia. 

Prima di passare oltre e dimenticarmi. Gaby. Cioè meraviglia: lei che evita le "edicate censure" di Napoleon e senza tanti giri di parole ne dice quattro a tutto e tutti per la situazione in cui sono finiti, e poi continua la sua opera da cupido per svegliare quei due grandi e grossi agenti e finalmente farli arrivare al punto. Boh, la amo, e come la fai muovere tu è sempre perfetta [lo esortava a tenersi fuori dai suoi piedi, per infilarsi invece tra le gambe di qualcun altro. - qui sono morta, letteralmente].
Poi. Illya che si addromenta sulla spalla di Napoleon è una delle cose più belle che esistano,e  credo di aver squittito tantisismo nel leggere quel passo, specie per Solo che gli si strofina contro e lo abbraccia dolcemente. Ma poi tutto il disocrso nella piscina, con Napoleon che flirta senza alcun pudore e "apre il suo cuore" a Illya parlando del suo timore e della sua gelosia nei confronti di Dmitriy: perfetto, poco da dirci. Più in generale tutto questo scambio di battute al centro termale è stato strepitoso: così IC coi personaggi, vibrante, vivido, divertentissimo e molto sensuale. Niente, ho amato qualsiasi cosa (sembro un disco rotto, lo so, perdonami). 
È stata una conclusione perfetta alla fic, , ogni tassello ha rovato il suo posto e finalmente Napoleon e Illya possono divertirsi e riposarsi come è giusto che sia (anche se, seppur nel caos generale della missione, il bacio nel bagno di Volgograd rimarrà sempre la mia parte loro preferitissima, qui).

Lo stile, come sempre, è qualcosa di meraviglioso e ti giuro, mi sono riletta non so quante volte ogni frase, per rigirarmele e rigirarmele nella testa: fa proprio bene agli occhi e all'anima, al tua scrittura. Sono di frettissima, quindi per una volta ti risparmierò l'ennesimo papiro su quanto scrivi bene, ma, sappi che leggerti per me è sempre qualcosa di estremamente meraviglioso e posso solo ringraziarti. 

Grazie della lettura e per l'avventura di questa minilong. e davvero bentornata! ❤ (una piccola fangirl, qui, è molto happy!)  


Maqry

Recensore Master
28/04/22, ore 21:50
Cap. 4:

Ciao!
Ehm, non so bene come cominciare questa recensione, quindi lo farò abbandonando ogni finzione di serietà (qualcuno ha mai creduto alla mia serietà, comunque? Non credo).
EVVIVA.
Evviva evviva. Sono felice, felicissima che tu sia tornata da queste parti, e ancor di più sono felice che tu abbia scelto di farlo proprio concludendo questa storia. Perché, insomma, questo fandom per me è proprio tuo, ormai questi personaggi io li riesco ad associare solo alle tue storie, e credo davvero che tu li sappia muovere in maniera meravigliosa. E ci ho sempre sperato che questo epilogo prima o poi arrivasse, e ora che è arrivato sono qui con gli occhi a cuore, perché ne è decisamente valsa l'attesa e loro sono bellissimi ed è stato bellissimo tornare a leggerti.
Adesso la smetto di ripetere "bellissimo" e provo a mettere insieme qualche parola di senso compiuto, eh, giuro!
Insomma, mi è piaciuto un sacco il clima da "fine di una missione", quando pian piano i tasselli vanno a posto, ci si può concedere di lasciare pian piano andare la tensione e si può guardare al futuro con un po' più di serenità, cominciando a dedicare dei pensieri anche a questioni più strettamente personali.
Ecco, in questo frangente ho davvero adorato come chiunque sia tratteggiato in maniera perfetta: anche Waverly, pur comparendo poco, è perfettamente riconoscibile. E Gaby è perfetta: acutissima, decisa, capace di arrivare dritta al punto senza aver bisogno che nessuno le dica niente, la adoro mentre minaccia Napoleon affinché lui non rovini niente!
E va be', credo di aver perso la dignità a forza di squittii quando Illya si è addormentato sulla spalla di Napoleon *-*
La scena finale è perfetta. Il modo in cui continuano sempre e comuque a stuzzicarsi senza però essere più capaci di nascondere quanto dietro le prese in giro ci sia un affetto sincero e solidissimo è qualcosa di bellissimo!
E niente, io nel frattempo ho disimparato a lasciare recensioni con un minimo di senso, ma ci tenevo davvero a passare da qui per ribadire quanto questa storia (e questo epilogo) mi siano piaciuti e quanto io sia felice che tu sia tornata.
Un abbraccio!

Recensore Veterano
26/04/21, ore 23:08

Ciao! Eccomi qui a tornare sul mio fandom preferito tra quelli in cui scrivi! *^*
Scusa il ritardo, sono stata un po' impegnata e volevo assicurarmi di avere un attimo di silenzio e tranquillità per potermi godere la lettura, anche perché i tuoi racconti sono sempre ricchissimi di dettagli, di frasi estremamente studiate, e leggerli in maniera superficiale vorrebbe dire perdersi metà della magia, non sentire gli odori, non vedere i colori e non cogliere gli stati d'animo che invece rendi così vividi lungo tutto il racconto.
E così questa volta ci proponi il punto di vista di Illya. Il russo ha un passato degno di traumi indelebili praticamente. Mi fa quasi tenerezza, così intento a fare il duro, a dimostrare chissà cosa, quando dentro di sé è il più ferito e il più fragile di tutti in un certo senso. I pensieri lo turbano e solo la presenza effervescente dei compagni di squadra riescono a distrarlo... ma pirtroppo nel modo sbagliato, ovvero creandogli altri problemi: se da un lato accetta di più l'attrazione per Gaby, dall'altro penso preferirebbero morire piuttosto che rinunciare al proprio concetto di virilità e ammettere che sì, è attratto anche da Solo.
Per quanto riguarda gli altri protagonisti, beh, Gaby è la solita. La stimo molto se devo essere sincera, perché sarà anche piccoletta, ma tiene testa a tutti senza timore ed esercita con nonchalance il proprio fascino di cui ha piena consapevolezza. Una sicurezza in sé alquanto invidiabile.
E poi abbiamo Solo... devo commentarlo sul serio? XD ma dai lo fa appostaaaa! Cercherebbe di sedurre anche una pietra se potesse! È solo questione di tempo prima che Illya ci caschi.
Per finire, la conclusione del capitolo! Non me lo aspettavo! Che succederà ora? Mi devo preoccupare? Mi toccherà restare col fiato sospeso fino alla prossima lettura!
Anche questa volta hai fatto un ottimo lavoro!
Alla prossima!

Misa

Recensore Master
02/04/21, ore 23:03

Buonasera cara, eccomi qui con grande piacere! C’è l’altra long che mi sta chiamando, sto tentando di resistere ma mi sono detta che devo assolutamente mettermi in pari con una trama che mi sta letteralmente rapendo che desidera farsi leggere, quindi sono qui.
Si è creata una certa atmosfera fatta di sguardi, di tocchi e sfioramenti, ma anche di grandi cose che scavano dentro e danno fastidio – dati di fatto – che creano un certo senso di contrasto in Solo, nonostante Gaby sia lì con lui. E vedere che salta tutto ancora prima di cominciare… evviva la missione e la copertura, bene.
Esplosioni, ottimo.
E crolla tutto. Ancora meglio, un giorno fantastico proprio e mentre cerco di capire cosa stia succedendo a Napoleon e Gaby visto che sta crollando tutto il teatro, dall’altra parte c’è Illya ferito e sanguinante. Posso non farmi entusiasmare da tutto questo…? Io mi entusiasmo, non posso farci nulla, quando sono in pericolo e non so cosa accade loro ho il bisogno di sapere, leggere, scoprire. Maledetto Ivanov, tradirli e vederli venir fuori da quel disastro è stato un sospiro rabbioso.
La reazione di Illya vale oro comunque, vedere uno freddo e calcolatore come lui posare i palmi sui visi dei due ssolo per assicurarsi che fossero davvero loro, fisici, sopravvissuti, è stato bellissimo: un quadro che mi sono disegnata davanti agli occhi perché ho sentito la tensione, la negatività che cercava di rimandare indietro, l’orrore all’idea di averli persi, farsi grandi e invadere il corpo dell’uomo tanto da farlo muovere da solo alla ricerca spasmodica di un segno qualsiasi. Il sospiro di sollievo non l’ha tirato solo lui, fidati.
Ma sembra che Illya non possa fermarsi a gioire, imprecare, respirare, perché ora va, e trovare la versione femminile di Dmitriy deve essere stato sconvolgente tanto da portarlo ad abbassare la guardia: la sorella di chi non c’è più sta praticamente tentando di vendicare l’uomo, e credo che non ci sia niente di peggio che il lavoro di sensi di colpa e spaesamento a confondere la mente e rallentare i riflessi…e infatti, ecco il coltello nella spalla, prevedibile sì, ma non da chi è tanto sconvolto da non sapere come fare. Lui che perde così il suo equilibrio davanti a una minaccia è quasi assurdo per me, eppure è così; cosa sarebbe accaduto se i colleghi non l’avessero seguito? Sono convinta lei avrebbe avuto la meglio, anche se è difficile crederlo, perché quella sorta di trance passiva in cui è caduto si è dissolta soltanto con le parole ed il contatto di Napoleon – mannaggia quanto li vedo assieme, ho bisogno di questo angst che li coinvolge, ne ho bisogno tantissimo.
Sì, come se fosse l’unica cosa di cui ho bisogno: quello che mi serviva davvero stasera, sicuramente è stato il bagno di Volgograd. Via di H/C di quelli rudi in un posto angusto, un dialogo strappato a forza coi denti da chi sta aiutando colui che è ancora spiazzato e sconvolto dagli ultimi avvenimenti, e di baci dati dopo sguardi improvvisamente limpidi e coinvolti. Non è stato idilliaco anzi, eppure il trasporto ha portato il russo a fare quello speravo accadesse dal primo capitolo. Qui le poche battute che si scambiano sono state ponderate per risultare le più naturali, ciniche ed efficaci possibili.
Angelika è trascinata dalla situazione, sconvolta prima, intrisa d’odio poi, costretta nel piccolo appartamento cadente con i tre in attesa dei rinforzi. Non solo la sua casa, ma anche le sue condizioni e la sua fisicità fanno capire quanto debba aver lottato e sofferto finora, i segni sono chiari ed inequivocabili; inequivocabile inoltre è l’istinto di Gaby, che dove guarda, arriva e scava, fino a trovare il punto debole. Lo sa, oh sì che lo sa, è successo qualcosa, ehhh brava, sa leggere gli sguardi e avverte la tensione che i due si sono portati appresso.
Ma figuriamoci se il quadretto può mantenere un minimo di equilibrio, scherziamo? Lei scappa, viene presa in ostaggio, loro lo sanno e devono fingere di avere il coltello dalla parte del manico sapendo di essere in svantaggio. Qui l’emotività tesa di prima lscia spazio ad un piano convincente nel limite e all’azione e negoziazione: i toni cambiano, le ambientazioni mostrano lo squallore e l’isolamento, ed i toni si fanno tesi e freddi. La situazione è delicata e si avverte ad ogni passo, parola e respiro. Non vedo l’ora lo ammazzino, scusami se lo dico: non muore, manco investito dalla macchina, manco sotto le macerie, niente. Peggio di una disgrazia, e quello che fa a Illya non lo posso sopportare. Solo la pistola lo ammazza, ed era pure ora.
Non di nuovo. Una seconda lama, stavolta indirzzata a Solo, che colpisce il russo, e io come una scema mi preoccupo nello stesso momento in cui mi godo la scena dove lui protegge l’altro senza dare peso alle conseguenze. Come faccio a non amarli? Sul serio, ragazza mia, mi sto innamorando di tutti e tre, di cosa li lega, di come agiscono e di ciò che sono in grado di fare per il benessere reciproco. L’ironia, la violenza, il tradimento, cinismo, dolore, sangue, tutto… eppure Illya alla fine che sorride circondato da coloro che lo fanno stare bene, è qualcosa che mi ha fatto bene all’anima, una degna conclusione di questo capitolo che ho letteralmente divorato.
Mi complimento per il lavoro che stai facendo nella gestione dei personaggi e della loro caratterizzazione: il modo in cui li muovi, li fai agire e interagire, il modo in cui parlano tra loro e con i nemici mi fanno capire che c’è uno studio preciso della persona e dei ruoli. Il tutto mosso abilmente in ambientazioni evocative e precise, con unastesura del testo accurata, corretta, revisionata in modo impeccabile. Leggerti è sempre sinonimo di garanzia, voglio tu lo sappia. Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
24/03/21, ore 05:13

Ciao, Fuuma!
 
Io ti avviso in partenza, questa recensione credo che finirà male e potrebbe tranquillamente essere riassunta in una metà di me che si entusiasma più del dovuto per la trama o nell’altra che lo fa per lo stile, che è anche il motivo per cui l’ho rimandata alla ricerca di parole più dignitose che in realtà meritereste. Però, insomma, spero che accetterai i miei scleri poco sensati così come vengono (anche se mi sa che la dignità l’ho persa con la recensione scorsa, ti sarai chiesta sotto che allucinogeni era stata scritta).  
 
Anyway, io ancora una volta parto dallo stile, e scusa se tu non ne potrai più, però io sento il dovere morale di dirti ancora una volta quanto ami il modo in cui scrivi. E so che purtroppo mi faccio poco viva qui per dimostrarlo, e ti assicuro che non è un complimento tanto per, che non avrebbe nemmeno molto senso fare, penso, ma credo tu abbia davvero una delle scritture più equilibrate e “preziose” che io abbia avuto il piacere di incontrare sul sito e di cui mi sia innamorata. Sia perché sa cucirsi perfettamente addosso a ciascun personaggio che prende la parola nella storia, parlando con la sua voce, muovendosi sullo schermo con la sua corporalità. Ok, adesso sentiti libera di prendermi per matta, anche perché non saprò spiegarmi, ma la stessa costruzione e realizzazione delle frasi in un pov di Napoleon trasuda la sicurezza con cui sa solo lui muoversi per una stanza con una giacca elegante ormai ridotta a straccio e altissime possibilità di rimanerci secco senza mai perdere quel suo sorriso provocatorio, oppure quelle nelle parti di Illya rendono i movimenti di questa immensa macchina umana, la freddezza di certi atteggiamenti e pensieri, l’apprensione che cerca di nascondere sempre meno per le sorti dei compagni. Si tratta di una combinazione di tono espressivo, di come le parole si srotolano e intrecciano, di incisi che anche solo nel dire un numero di ore e minuti trasudano tutta l’irritazione per una giacca ormai da buttare da ogni lettera, le sequenze di ripetizioni nei pov di Illya che rendono (almeno nella mia testa) l’idea di quei momenti in cui ha i tic, deve controllarsi, e allora si ripete lo stresso concetto/frase – vuoi per calmarsi, vuoi perché è il pensiero ossessivo che lo opprime in quel momento (il Gloria, quell’ Era stato debole. | Era stato stupido. | Era stato un errore., o il Baci. Peccato. Vergogna. che sembra proprio lo scatto della mano che si stringe attorno alla tenda e uno a uno stacca gli anelli; cioè, davvero, ogni parola, leggendomela nella testa con la dovuta pausa, aveva lo stesso suono secco – ovviamente l’effetto amplifica anche il significato profondo e la lotta interiore di Illya in quel momento, e il tutto combinato è stupendo). Insomma, sai equilibrare personaggio e stile, sai equilibrare i personaggi tra di loro (io ci credo che sia stato un lavoraccio per te passare da uno all’altro, ma la percezione è di una fluidità e precisone perfetta nello scambio), equilibrare azione e introspezione, fonderle una nell’altra finché si uniscono ed è solo un muoversi tridimensionale di personaggi (e ora: svelami il tuo segreto. Quanto vuoi per essere corrotta e rivelarmelo?), equilibrare le giuste parole e farle risplendere perché non c’è nulla in eccesso (credevi che non te l’avrei ripetuto anche questa volta? Ah, illusa, ne avrai fino alla nausea!).
E poi, la preziosità di certe immagini. Cioè, se non fosse un’ora indecente e non temessi di annoiarti, te le elencherei tutte, ma mettiamola così, ti cito solo la mia preferita e ci piango ancora un pochino sopra tanto è bella.
Il fascino militare di Dmitriy, in lei, era quasi una presa in giro: una parodia dell’agente che era stato e che penzolava come un impiccato tra i tratti troppo spigolosi del volto scavato di Angelìka.
Per me potremmo anche aprire e chiudere qui, credo di non essere rimasta tanto affascinata da molte altre metafore incontrate qui (e anche altrove). E non c’è nemmeno un motivo preciso per cui l’ho amata tanto – cioè, è geniale come pensata, e in grado di rendere con precisione chirurgica quello che intendi, ma non è la sola –, però mi ha colpito tantissimo a prima lettura e ci sono ritornata più volte leggendo. Oh, ecco, altro momento delirio: generalmente le metafore mi lasciano una sensazione, creano un’atmosfera, mi fanno “allargare” l’orizzonte da cui guardare alla scena, facendole perdere i contorni e sfumandoli in altro. Ma con queste non ho mai una sensazione sfumata, in qualche modo che non ti so spiegare bene è un allargare gli orizzonti che però mi rimanda indietro un’immagine precisissima, mi “illumina” rispetto a quello che volevi dire e mi aiuta tantissimo a visualizzare (e una persona con del cervello mi chiederà perché l’immagine di un impiccato dovrebbe essere così chiarificatrice per immaginarmi un viso e una somiglianza, più che altre similitudini, ma facciamo che queste domande non ce le poniamo, prendi il dato di fatto e il complimento e via).
 
E arrivo alla trama. Ahh, io mi sa che rischio di nuovo di scriverti solo un fiume di cose sconnesse. Comunque, tagli o non tagli di cui parli nelle note, io ho apprezzato tantissimo come l’hai costruita in questa versione definitiva, e tornando all’alternarsi delle voci io credo che tu abbia dato un taglio ideale per avere la visione completa delle varie parti della missione. Ammetto che come la polla che sono io nemmeno avevo immaginato che Dmitry fosse davvero morto, e al dettaglio della donna che avevi inserito già nel capitolo scorso avevo dato non solo scarsa importanza, cioè, io pensavo fosse tipo un riferimento al fatto che fino a poco prima pensava a Dmitry e gli fosse rimasta quell’immagine davanti agli occhi, non so, avevo credo interpretato così. E invece ci nascondevi tutto in bella vista, e quando i pezzi si sono ricomposti in quella stradina mi sono data un po’ della bella addormentata, anche se poi avevo altro a cui pensare. Tipo Illya con un coltello nel petto, sai (cioè, ero tutta contenta all’inizio per lui a terra solo perché si era lasciato cadere e con il proiettile che lo aveva solo sfiorato, e poi niente, in ginocchio nella neve con un coltello). Ma, insomma, quella ferita e Angelika hanno portato in un appartamento di Volgograd, e poi in un bagnetto di Volgograd, e poi a un bacio in quel bagno di Volgograd, e io credo di essere più che contenta che sia andata così. All’inizio mi aspettavo qualche cazzotto come teme Napoleon, ma poi il suo Peril lo bacia e io saltellavo tutta contenta per casa! E, insomma, non è la cosa più importante? Questo e la fine, ovvio, quell’appoggiarsi di fronti, quel voler essere l’unica persona che può far fuori l’altro (mi pare ovvio che sia la dichiarazione più bella del mondo, no? ^^). E, non so, Illya che finalmente riesce a vincere la battaglia interiore contro l’attrazione per Solo. Sì, ecco, io mi sono persa in scemenze in queste recensioni, però ho apprezzato moltissimo come hai saputo ricostruire tutta l’impalcatura di preconcetti e fobie interiorizzate per colpa della sua educazione e del luogo e tempo in cui è cresciuto, e le hai smantellate poco per volta, in modo credibile, senza banalizzare mai la sua lotta e questo lento conquistarsi la propria libertà di espressione – nei sentimenti, che sono la cosa di cui più di tutte hanno cercato di spogliare Illya.
Menzione d’onore al tocco di classe di Gaby che salva la situazione facendo partire il fuoristrada e mandandolo a schiantare contro Ivanon – più o meno, ma insomma, quei due non sarebbero quei due se non si salvassero la vita a vicenda rimettendoci qualche arto/osso/ferita, quindi va bene che Ivanov si sia rialzato (mi sa che sono traviata dalla tua prima fic che ho letto, comunque credo sia in ogni caso canon che diano il meglio di sé nell’hurt-confort).
E comunque Gaby che rimette ordine nel loro gioco di pugi e minacce e litigi è meravigliosa, merita qualsiasi cosa quella ragazza: senza di lei e le sue frecciatine magari avrebbero capito di meno.
 
Insomma, io ho paura di aver corso troppo in alcuni punti e detto solo fuffa in altri e averti annoiata, ma se non si era capito ho amato anche questo capitolo e non vedo l’ora che arrivi il prossimo.
Grazie dell’immensa pazienza per sopportare fin qui, per aver scritto questa storia e chiedo perdono per gli eventuali pezzi che ho perso per strada e dimenticato di commentare (ho una memoria pessima, l’orario complica la situazione).
Ci vediamo alla prossima!
 
Un abbraccio,
Maqry
(Recensione modificata il 24/03/2021 - 05:20 am)

Recensore Master
15/03/21, ore 13:50

Ciao!
Ma che bellezza poter tornare a Volgograd (e nei bagni di Volgograd *-* ma forse è meglio almeno per un paio di righe faccio finta di essere una lettrice seria, dai): ecco, per quanto mi riguarda, sapere che questo non sarà l’ultimo capitolo e che potremo averne ancora un po’ è una notizia meravigliosa, sappilo, quindi mi dispiace se tu hai sclerato su questo capitolo, ma io sono tanto felice!
E, sempre partendo da quel che dici nelle note, io ho adorato il modo in cui hai alternato i punti di vista qui: davvero, prima ancora di arrivare in fondo al capitolo mi sono ritrovata a pensare che è bellissima la fluidità con cui il fuoco si sposta continuamente da Illya a Napoleon in maniera del tutto naturale, senza stacchi o scossoni. È proprio qualcosa che è piacevole leggere, soprattutto perché sei stata secondo me molto brava a cambiare il tono e l’approccio alla narrazione, senza però mai perdere coerenza. E poi, secondo me è proprio bello che, se prima i punti di vista erano nettamente separati dai capitoli perché Illya e Napoleon, nonostante tutto, continuavano a mantenere una certa distanza, in questo capitolo la distanza si annulla, loro possono avvicinarsi (e lo fanno *-* e com’è bello il modo in cui lo fanno *-*), e quindi anche la distanza tra i loro punti di vista si annulla, intrecciandosi in qualcosa di nuovo. Insomma, per me ha perfettamente senso che la struttura qui funzioni in questo modo.

Ma insomma, io sto davvero adorando questa storia. Mi piace tanto come hai costruito l’intreccio della trama, che secondo me fila benissimo e funziona perfettamente, andando a dare spessore anche a personaggi che compaiono magari solo brevemente, ma che hanno comunque un ruolo incisivo e soprattutto riescono a emergere benissimo, in maniera molto tridimensionale, mossi da motivazioni complesse ma perfettamente comprensibili. Insomma, se non si fosse capito, ho adorato il personaggio di Angelìka e il ruolo che ha avuto (sì, anche se ha accoltellato Illya – e non solo perché una ferita da ricucire è la scusa perfetta per rinchiudere Peril e il cowboy in un bagnetto troppo angusto, giuro!).

E niente, davvero, io adoro il modo in cui riesci a muovere questi personaggi, dando loro tanta importanza e rendendo loro giustizia così bene. E adoro che, in una storia del genere, il tuo Napoleon riesca comunque a farmi ridere più del dovuto, perché sappi che non credo esista qualcosa di più esilarante e IC di lui che seduce un paio di suore, diciamocelo. E, credo di avertelo già detto parlando del primo capitolo, ma davvero, io adoro il modo in cui riesci a far emergere tutto il suo spessore solo con dei tocchi rapidissimi, attraverso dei pensieri che sono apparentemente divertenti e leggeri, ma che in realtà denotano un grande studio del personaggio. Perché la stizza con cui si approccia al pensiero di Dimitriy che riesce a far abbassare la guardia a Illya può far sorridere, ma al tempo stesso il suo affermare tra sé che lui non tradirebbe mai a quel modo Illya ha una forza e una sincerità disarmante, e insomma, è un modo bellissimo di rivelare l’ampiezza dei suoi sentimenti in maniera del tutto spontanea e in linea con il personaggio.

E, davvero, la scena nel bagno, mi sembra inutile ribadirlo ma lo farò lo stesso, è semplicemente meravigliosa. Di nuovo, sei riuscita a mantenere perfettamente coerenti i personaggi, il loro modo di approcciarsi al vero elefante nella stanza che li unisce e li allontana, hai perfettamente tracciato i confini complessi del loro rapporto e di tutte le implicazioni che ci sono di mezzo, e sei riuscita a fare tutto in maniera molto sottile, dicendo e non dicendo (e, di nuovo, credo che non ci sia cosa più appropriata per uno come Illya che cercare di far intuire i propri sentimenti con una frase come “se qualcuno deve uccidere te, Cawboy, io deve essere quel qualcuno”: stupendo!).

E, ecco, questa è la recensione più sconclusionata e superficiale che ti abbia lasciato (mi sono persa un sacco di cose per strada, lo so), ma ci tenevo a passare di qui prima della fine della mia pausa pranzo, perché se no rischio di rimandare per un’altra settimana, e poi devo rileggere, e poi rimando, e devo rileggere, e insomma, via così all’infinito T.T

Recensore Master
10/02/21, ore 02:08

Ciao!
 
Dicono che chi non muore si rivede, pare che sia riuscita a non morire e quindi arrivo finalmente da Illya! (e anche dagli altri, ok, ma era importante sottolineare che sarei arrivata da Illya, insomma!)
Intanto grazie, perché il capitolo mi ha fatto compagnia un pezzetto alla volta nelle pause studio nei giorni dopo che avevi aggiornato, e anche questa recensione è nata a pezzetti, quindi ora che finalmente ho tempo li cucio insieme sperando di dare un senso a quello che devo dire tra impressioni a caldo e qualcosa di ragionato.
 
Allora, partiamo dalla cosa fondamentale: ma ti pare di finire così un capitolo? Cioè, io ero più in ansia per il mio povero Illya – che non so se sia riuscito a evitare il colpo dello sparo, e quindi sia caduto per schivarlo, o piuttosto se perché colpito – piuttosto che per i miei esami (insomma, grazie perché sono distrazioni anche queste, ma dolorose, ecco… Illya tieni duro, ti prego! E anche Gaby e Cowboy. Non fargli troppo male T-T). Ma, dettagli a parte, ho amato come hai gestito benissimo il colpo di scena e la tensione accumulata fino a quel punto per poi spezzare il capitolo in modo così improvviso. Sulla strada, solo polvere e grida. -> ho amato come una singola frase, brevissima, sia riuscita per me a suscitare tutto un mondo di disperazione e confusione nella sua estrema semplicità e potenza espressiva, come se tutta la scena venisse “spogliata” dell’eccesso per lasciarla nuda in tutta la sua distruzione. Allo stesso tempo sembra di percepirla come se la vedessimo dagli occhi di chi sta perdendo coscienza e vede la scena lontana e sfuocata, solo la polvere e le grida che giungono ovattate: mi ha proprio dato l’idea di Illya colpito che chiude gli occhi stordito per l’impatto – ma, insomma, io prego sempre che in realtà non sia stato colpito – e vede la scena semicosciente. Non so se sono io che mi faccio mille ricami attorno a una semplice frase, ma questa è stata la prima impressione alla lettura e ho amato la gestione della scena.
Recuperando il filo del discorso, le scene su Illya e Dmitriy. Credo siano stati i momenti che ho preferito del capitolo: sarà che Illya con l’angst ci va a nozze, e questo scavare nel suo rapporto con il vecchio mentore e tra i ricordi del passato ti sta permettendo di creare un’introspezione fantastica del personaggio. Fa un gran male dover vedere un Illya che ancora crede in Dmitriy, che lo vede come il proprio eroe, un Illya giovane e impeccabile leva del KGB, sempre sull’attenti, e sembra quasi di vederlo mentre ascolta quella canzone che il mentore gli promette che un giorno canteranno per lui. E ti si spezza quasi il cuore a vedere come tema che l’uomo possa ridere di lui e lo spiazzi e allo stesso tempo riempia di… speranza, gioia (?) quando non solo non lo fa, ma lo avvicina a sé con fare paterno, ripetendogli le parole della canzone. Illya che si stupisce che qualcuno dimostri di credere in lui e paia tenere veramente a lui, che si aggrappa con ogni forza a questo momento, a Dmitriy e non si avvede di dove questo possa portarlo. E allora ritorniamo all’inizio. L’inizio: permettimi di aprire una parentesi per lasciarti dire che la frase iniziale è qualcosa di stupendo, vorrei incorniciarmela. Ho amato come le immagini si inanellassero una nell’altra, prima il muro che porta ai resti del fantasma – e resti è qualcosa di “solido” nella mia testa, che credo assocerei forse più al passato, perché ti dà quell’immagine di calcinacci di edifici, resti antichi – e gli scampoli del passato – scampoli è invece qualcosa di più labile, che per qualche giro molto banale dal tessuto ti rimanda al “lenzuolo da fantasma”, eppure l’invertirli non solo mi è piaciuto da impazzire per una semplice questione di “traslazione” da un elemento all’altro, ma proprio perché segna quanto sia stata forte e imponente, nella vita di Illya, la figura di Dimitriy, tanto da torreggiare sul suo passato, un passato presto scivolato nella “non-vita” che rappresentano i gulag, nella vita d’addestramento sfiancante  – e poi l’immagine del passato chiuso da un colpo di pistola, che è sia l’atto concreto con cui Illya credeva di aver chiuso con Dimitriy ma anche dà l’idea dello strappo secco di quel passato ridotto ora a scampoli (allora, ti prego, non darmi per matta se tutto questo ragionamento è in realtà campato in aria, se mai sorridi e annuisci e ignorami, grazie, non dormo da troppo tempo e questi sono i risultati XD).
Prima di perdermi in queste considerazioni, stavo cercando di dire che Illya, che già una volta ha dovuto affrontare Dimitriy per eliminarlo e ora dovrà affrontarlo di nuovo, mi ha messo addosso un’ansia assurda per quando questo confronto ci sarà sul serio, di nuovo, e con un Illya che ora collabora con gli americani, come se non bastasse averlo già provato a uccidere una volta.
 
Ma, passando a cose più distese: la scena di Illya e Gaby – loro due mi piacciono davvero un mondo (non quanto un’altra coppia, ovvio, ma hanno il loro perché, anche solo come amici, hanno sempre un modo di esserci e starsi vicini e proteggersi – adoro la paura di Illya che lei si faccia male schiaffeggiando Napoleon! – che adoro vedere in scena, e tutto questo passo mi ha proprio messa in pace con il mondo). Anzi: Gaby. Amo sempre da impazzire come riesci a darle voce e a restituirla in tutta la sua sfacciataggine, nella sua eleganza sempre animata da una forza e una “scompostezza” che la rendono ancora più bella, e quell’intuito che le permette di essere un passo avanti rispetto a quegli altri due su molte cose. E poi, come lei comandi entrambi con la sola inclinazione della voce, di chi sa cosa vuole e come ottenerlo e non si preoccupa nemmeno di chiederlo gentilmente – per il concetto di gentilmente di Illya, ovvio, per lei quella era la richiesta gentile. Insomma, io la amo da impazzire, ma amo ancora di più come tu sappia renderla lei pure nel modo di sbattere le ciglia o di provare inutilmente a raccogliersi i capelli, più pratica con motori e chiavi inglesi che con uno spillone (nota a margine: scusa, ma non sapevi di dover attentare tanto al nostro cuore nel finale da non poterti permettere di farlo anche con il ricordo di Illya che aiuta la madre a prepararsi per le serate di gala? Questa è crudeltà, sappilo! Ma per farmi male al cuore leggendo tanta bellezza te lo concedo, d’accordo, d’accordo, giochi troppo facile). So che devo provare ad andare più veloce e non farti addormentare davanti allo schermo, ma ho letteralmente amato la descrizione che dai di Gaby: era forte come una donna russa, piccola come una bambola francese e bella come una regina dell’antico Egitto. Gaby Teller era il ritratto di ogni donna. Adesso ti assillerò finché ho vita per capire come riesci a confezionare frasi simili, perché io davvero non so come ci riesci: è la descrizione più perfetta (si dice?) che potessi dare, e niente, quanto l’ho amata: ha evocato tutto un vorticare di sensazioni, profumi, immagini di mondi tanto lontani e racchiusi in una sola piccola frase – come piccola è la persona che incarna tutto questo – che… davvero, io ancora me la rileggo e adoro tutto. Bellissima, davvero bellissima. 
Ma prima di lasciare fuori la cosa importante: la Napollya (perché, va bene tutto, ma se siamo qui è anche e soprattutto grazie a loro). Spostare il punto di vista sul loro rapporto/legame da Napoleon a Illya ha aperto a un nuovo scorcio su di loro, con Illya e le rigidissime idee che gli sono state inculcate crescendo riguardo all’omosessualità che cercano di opporsi in ogni modo a quello che – è evidentissimo, Illya, fidati di Gaby che non solo lo ha capito da un pezzo ma prova anche a spiegarti che è tutto perfettamente normale e giusto – prova per Solo. Mi piace moltissimo l’approccio che hai alla tematica, costruendo una presa di coscienza/conflitto interiore perfettamente coerente con il personaggio di Illya, ma riuscendo anche a rendere questi momenti comunque distesi nelle battute e risposte tra i due, nel loro stuzzicarsi perenne. E Napoleon che mima con le labbra a Illya che sta bene prima di entrare a teatro è qualcosa di meraviglioso, davvero.
 
Temo di aver corso sull’ultima parte, avrei tante cose ancora da dire, ma non vorrei mai annoiarti con i miei sbrodolamenti più del dovuto, dovrai già sopportarmi per le precedenti millemila righe di deliri, e poi forse è il caso che vada a dormire per lasciarti una recensione decente al prossimo capitolo (sperando anche di essere veramente puntuale questa volta: giuro che uno ci prova a rispettare i buoni propositi, ma non fanno tanto per me). Però complimenti ancora, non so se si era capito, ma la storia mi piace sempre più, adoro l’adrenalina del piano, il seguire la missione, e adoro il tuo stile (sul serio, amo stili diversissimi tra loro da leggere, ma non scherzavo quando dicevo che al momento questo ha alcuni tratti dello stile “dei sogni” da saper scrivere, per cui leggerti è proprio un piacere per gli occhi e la mente).
 
Adesso la pianto davvero, lo giuro!
Un abbraccio,
Maqry

Recensore Master
07/02/21, ore 19:16

Ciaooo Fuuu del mio cuore! Finalmente sono riuscita a passare da te, scusa ancora per il ritardo… a parte le varie cose che si mettono sempre in mezzo, ieri è stata colpa dell’alcol, mica mia! U.u
Dunque, nutrivo una grandissima curiosità riguardo questa mini-long (l’altra volta mi lasciai distrarre dagli Stucky, me lo ricordo ahahah), per diversi motivi: 1) adoro il tuo stile e potresti scrivere di una banana che si innamora di una coppetta di gelato ed io amerei comunque, ormai penso che tu lo sappia! xD; 2) adoro i tuoi Napollya; 3) non avevo ancora affrontato una “long” che li vedesse protagonisti e dove il loro legame venisse a costruirsi piano piano (una slow-burn, per farla breve), per cui non vedevo l’ora di trovare l’occasione di cominciare la lettura! *^*
Gli eventi della storia si svolgono dopo quelli che abbiamo visto nei film e, di fatto, troviamo i tre agenti immischiati in un’altra missione, questa volta in Russia, il paese natale di Illya. La questione è abbastanza complicata: non solo ci sono dei mezzo dei segreti del famigerato e temuto KGB, ma a quanto pare è direttamente coinvolta una figura importante per il passato di Illya, il suo mentore Dmitriy. Sotto la pressione di Napoleon, Illya pare essere pronto a mettere da parte i propri sentimenti, ponendo la riuscita del loro incarico al di sopra di qualsiasi cosa, tuttavia non sono sicura di credergli del tutto, soprattutto perché, dalla tensione che emana fin dal principio del capitolo, immagino che il rapporto tra i due uomini sia molto più forte di ciò che appare. Non vedo l’ora di saperne di più sinceramente, per sapere se la – non tanto sottile- gelosia di Napoleon sia fondata!
E qui, colgo l’occasione per riallacciarmi a ciò che mi ha fatto assolutamente impazzire di tutto il capitolo: il modo magistrale in cui hai saputo giostrare il rapporto tra i tre protagonisti della storia. Illya, Napoleon e Gaby, infatti, sembrano le rotelle di una macchina ben oliata e funzionano alla grande così incastrati fra di loro, nonostante gli spigoli e gli accenti che caratterizzano il caratterino non proprio docile di tutti e tre! *^* Adoro i loro battibecchi, che conferiscono all’opera quella sfumatura di commedia che riesce sempre a stamparti in faccia un sorrisone a trentadue denti, ma dall’altra parte, amo anche il modo che essi hanno di prendersi cura l’uno dell’altro, di proteggersi, seppure in maniera velata.
Per quanto riguarda il rapporto tra Napoleon e Illya, so già da adesso che, nei prossimi capitoli, mi prenderà il cuore e gli farà fare la fine del sugo di Napoleon! :P Qui, l’attenzione si focalizza su di lui e su questa poltiglia di sensazioni latenti che prova per Illya e mi è piaciuto un sacco il discorso sulla gelosia che fa: provare attrazione per una “cosa bella” è logico, normale, non c’è da rifletterci troppo. Ma essere gelosi di quella cosa bella, implica il volerla per sé, il desiderarla e questo pone la questione su tutto un altro livello! Spero che Gaby interceda un po' per loro – la frecciatina sulle mani di Illya mi ha fatto sputare un polmone! AHAHAH io sarei diventata un pomodoro!- per indirizzare Napoleon ed evitare il suo suicidio e fare aprire gli occhi a Illya che si dimostra il proverbiale tonto qual è sulle relazioni umani! ^^’’
Complimenti come sempre Fuu!
Al prossimo capitolo, Violet :D
(Recensione modificata il 07/02/2021 - 07:18 pm)

Recensore Master
31/01/21, ore 00:01

Buonasera cara, eccomi qui di nuovo con piacere nel tuo profilo! Mi ci è voluto qualche giorno in più, mi spiace, ma infine sto riuscendo a riequilibrare tempo e capacità di concentrazione nella lettura. Un inizio capitolo decisamente col botto, sento parecchio l’emotività creata dal fatto riportato, immagino il trauma per Illya che ha dovuto fare ciò che ha fatto.
certo che il già riconoscibilissimo carattere di Ivanov è estremamente irritante, così tanto da farmi pensare che nuocerà al gruppo piuttosto che portare avanti la missione senza intoppi. Odio profondo, diprezzo, cinismo puro e tanta voglia di spaccarsi la faccia a vicenda, questo ho notato tra lui e Illya, cavolo, la tensione si taglia con un coltello, e noto che ognuno, compreso Napoleon, sa ferire più di lingua che di mani. Il russo sa essere particolarmente freddo, ma è anche vero che il calore dell’americano lo percepisce sia nello sguardo che nelle smorfie e sorrisi che fa – e gli dedica. Sento il fantasma del passato farsi sempre più pressante sulla sua vita, sul quotidiano, sulle sue notti eppure Illya si perde e distrae quando ha a che fare con i due partner, anche in momenti come quello di Gaby, dove mostra il suo carattere forte, la sua lingua lunga ed i suoi toni non sempre femminili: una donna con i controcacchi oserei dire, la adoro. Punzecchia lui, punzecchia l’altro, il cowboy punzecchia entrambi e così via, ma penso che la donna sia quella che riesce ad esserer più sincera dei tre, così come l’americano. Illya invece è quello che sente, vede, prova, percepisce ma manda tutto giù, giù dentro lo stomaco a fare compagnia alla bile stagnante ed ai dati di fatto.
Sento che c’è attrazione, madonna se c’è, ma non l’ammetterebbe mai apertamente secondo me, anche se Napoleon gioca a flirtare in modo aperto, ammiccante; sai cosa mi piace di lui? Che sa esattamente che effetto fa a chiunque intorno con uno sguardo, una parola, un tono, con l’atteggiamento e ogni singolo gesto. Ha il controllo delle emozioni altrui tra le mani, ed è intrigante da morire.
Ci sono momenti animati da dialoghi accesi, vivaci, invitanti, cinici e a volte crudeli, e momenti in cui la mente del russo lo riporta ai ricordi, riportati in flashback distanziati dal resto del testo dall’utilizzo del corsivo, ricordi dolorosi, ricordi speranzosi e che fanno male da togliere il fiato. Sento il legame di Illya a Dmitry, un legame che ancora ora soffoca, ma il suo riportarsi al mondo contemporaneo per Gaby e Napoleon è feroce.
Una trappola.
Cazzarola, e io non me l’aspettavo a essere sincera, la tensione sale così come il sudore gelido sulla schiena del cecchino.
Il colpo, uno sparo.
Cade a terra Illya e io come una scema sono preoccupata a morte. Vedi? Mi fai affezionare a questi personaggi, vedi? Vedi? E io mi preoccupo. Li adoro, così diversi, ben caratterizzati, così caratteristici nel loro modo di esprimersi, provenienti da mondi completamente differenti e messi assieme per delle missioni. Le loro interazioni sono molto particolari, così come i pensieri del protagonista del POV. Si sente che siamo in un periodo preciso, si avverte quanto possa essere difficile avere un orientamento specifico, come si capisce quanto il russo tenga ai partner a prescindere, e quanto sarebbe disposto a fare per loro. riesci a coinvolgermi e a stupirmi, a farmi entrare nella loro testa, a farmi sorridere, preoccupare, infastidirmi, tutto… la storia è scritta in modo preciso, pulito, approfondito ma non pesante, le ambientazioni sono chiare ma non superflue ed i personaggi, ahhh loro sono una grandissima soddisfazione da leggere cara, stai facendo un ottimo lavoro con loro. Alla prossima, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
24/01/21, ore 12:31

Sì, però scusa, non si fa così. Tu mi dici come fa una persona a scrivere una recensione con un minimo di senso logico se tu fai così? Eh? Mettiti un po' nei miei panni, porca miseria! Io me ne stavo lì tutta buona a leggere il capitolo, a godermi la lettura, a ridacchiare in alcuni punti e a commuovermi un po' in altri (seriamente, possiamo dare un abbraccio a Illya?), e nel frattempo mi prendevo tutti i miei appunti mentali con le cose che avrei voluto dirti. E POI IL CAPITOLO FINISCE COSÌ. E poi ci ho provato, eh, ci ho provato per davvero a riprendermi: ho riletto il capitolo, mi sono immersa nella narrazione, ho riflettuto, ho sorriso davanti a certi dettagli…. MA IL CAPITOLO CONTINUA A FINIRE COSÌ. Mannaggia a te.

No, a parte gli scherzi, ora cerco di tornare seria, perché, a parte le mie coronarie messe seriamente alla prova, anche il finale è perfetto, dato il genere della storia e il modo in cui hai costruito questo crescendo di tensione. Ed è bellissimo il percorso che disegni per arrivare a questo cliffhanger, ecco.
E, per quanto mi riguarda, da lettrice esterna non ho minimamente avvertito la tua difficoltà nell'approcciarti al punto di vista di Illya, ma al contrario, ho trovato che tu sia riuscita a rendere perfettamente tutta la complessità che si cela dietro quell'aspetto glaciale. Ma, ancor di più, ho apprezzato che il cambiamento di punto di vista non si riflettesse solo sul contenuto e ovviamente sul modo di approcciarsi a un'introspezione tanto diversa, ma proprio nel tono, nella voce della narrazione, che qui perde quella strafottenza piena di ironia e brillantezza, andando a calibrarsi su toni più conflittuali. Insomma, tutta la concezione del mondo qui è cambiata, e lo si avverte molto bene, pur mantenendo la storia un ritmo e un andamento molto unitario.

Mi piace tanto come stai approfondendo Illya e il suo passato, con questo conflitto con le persone che hanno fatto parte della sua formazione e lo hanno portato a essere ciò che è: davvero, mi fa una tenerezza infinita, costretto com'è a rivivere quell'episodio del suo passato che lo tormenta e che probabilmente sarà costretto a rivivere anche nel presente: la scena in cui spara a Dimitriy e poi continua a sentire l'odore di sangue, neve e polvere da sparo ha un impatto emotivo fortissimo, e la cosa che mi tormenta ancora di più è che Illya ha affrontato e continua a pensare di dover affrontare ogni cosa da solo. Non cerca conforto, non condivide il proprio fardello, e non lo so, è una cosa che davvero mi tormenta. Insomma, qualcuno lo abbracci, per favore T.T

E, insomma, meno male che esiste Napoleon Solo. Lui che nonostante tutto riesce a intervenire per tempo, lui che trattiene Illya dallo spaccare la testa a Ivanov (anche se, andiamo, non sarebbe dispiaciuto a nessuno!) e che poi riesce comunque a strappare più di una risata anche a me. Niente, è adorabile, e il modo in cui continua, sempre e comunque, a stuzzicare Peril mi farà morire prima o poi (anche la sua vestaglia mi farà morire prima o poi, ma quello è un altro discorso). Soprattutto perché, dopo il primo capitolo che sa entrare così bene nella sua testa e nel suo desiderio per Illya, le sue parole ora per il lettore hanno un significato diverso, e non lo so, possiamo abbracciare anche lui?
In tutto questo, adoro Gaby: credo che tu ne stia facendo un ritratto bellissimo, mettendo in luce tutta la sua forza e la sua perspicacia, l'attenzione che, a modo suo, mostra per i suoi compagni. Ho adorato la scena del vestito: è sensuale, è irriverente, e va a mettere in luce tutte le contraddizioni del loro rapporto (e, santo cielo, ma dovevi proprio farmi immaginare un Illya giovanissimo che aiuta sua madre ad acconciarsi i capelli? Dovevi davvero conficcarmi questo spillone nel cuore?), e, insomma, che meraviglia! Tra l'altro (sì, cambio umore con un soffio di vento) sono morta dal ridere quando Illya è uscito dalla sua stanza tutto preoccupato, pensando che Gaby avesse bisogno di aiuto: insomma, che il suo incubo sia Gaby in lacrime per aver preso a sberle quella testa troppo dura di Napoleon è la cosa più canon e meravigliosa a cui potessi pensare, quindi insomma, grazie.

E, ecco, tu però non puoi, non puoi lasciarmi qui così, con un teatro esploso e Illya accasciato a terra dopo uno sparo! Davvero, la scena finale è costruita benissimo, con quel crescendo di tensione, con il cowboy che si sofferma a rassicurare il suo Peril mannaggia e quell'attimo di consapevolezza che permette sia al lettore che a Illya di capire quanto le cose stiano andando male, ma senza lasciare tempo per fare effettivamente qualcosa. Insomma, credo di essere esplosa anche io, e adesso sono un po' terrorizzata all'idea di aprire il prossimo capitolo!

Recensore Master
19/01/21, ore 22:28

Cara buonasera, eccomi qui! Ho scelto di continuare la lettura nel tuo profilo con questa storia. Non conosco il fandom, no, però la breve descrizione nello specchietto della storia mi ha dato modo di farmi un’idea; poi tu hai la splendida – e come vorrei vederne più spesso – abitudine di mettere dei piccoli warning a inizio lettura, così da sapere contestualizzare comportamenti e reazioni eventuali. Vedere Napoleon che fa finta di nulla con se stesso ma ogni fibra del suo essere parla per lui, è oro: io mi immagino Illya che vive e respira.
E lui.
Muore.
Ok, e non lo ammette manco per scherzo. Ma c’è Gaby che secondo me ha l’occhio lungo e sa ciò che vede, lo interpreta nel modo giusto ed è lì che pensa, e chissà che non faccia pure il tifo. Beh, intanto luicontinua ad essere convinto di non essere coinvolto, e questo già di per sé intriga. Questi tre assieme sono una bomba, tra cinismo, impazienza, parlata sbiascicata e accenti e nomignoli chiari: metterli in macchina e chiuderli nella confusione più totale è una scelta azzeccatissima per ricreare situazioni al limite della strage. Gaby ha attirato molto la mia attenzione, non è una perfettina posata, non le manda a dire, si incazza a bestia e penso investirebbe anche qualcuno se potesse. Ma gli sguardi, gli sguardi di chi non sa come dire cose che non sa riconoscere, e nello stesso tempo vive lo stesso con una totale confusione dentro… parlano più di tutto.
Il fatto che nel gruppo non siano tutti della stessa nazionalità ricrea a volte giochi di parole ironici ma anche dolorose frecciate, diffidenza e cattiveria più che evidenti: la donna però, dall’alto del caratterino che si ritrova, lo difende con le unghie e con i denti da insulti non tanto alla figura stessa, ma alle capacità di cui dispone, fondamentali per loro. Sta dalla sua parte con una tale naturalezza che è piacevole vedere come si frappone fra loro e il problema; il suo tono minaccioso è sempre infuocato e sentito.
La mano… ho fangirlato come una scema quando la sua mano, mannaggia a lui, si è tirata su subito sopra il sedere – per un pelo, sei riuscito a sottrarti all’autoincantesimo per un soffio, ragazzo mio – ma i brividi li ho sentiti e visti pure io, di quella carezza lieve sulla schiena, anche se sguardo e atteggiamento dicono sempre tutt’altro. Uomo di poche parole, dalle sopracciglia sempre aggrottate ma che dentro secondo me è un uragano. Ed avevo ragione, perché oltre a quella scontrosa freddezza c’è un cuore che batte, forte in petto, per la lealtà, la fiducia, il dolore dell’abbandono e del tradimento.
Qui, QUI vedo la gelosia di Napoleon e la fermezza spezzata di Illya, chiare e cristalline sbattute su quella foto in un bunker supermoderno travestito da casa delle streghe. E sono forti i toni delle parole pronunciate, suonano di minaccia, di rimpianti, suonano di pezzi e cocci che spingono dentro al petto di chi si era fidato, di chi aveva riposto tutto se stesso in colui che tradì. LA GELOSIA, si è palesata proprio qui ed infine l’equilibrio si è ricreato ma so cosa ho visto e sentito in tutto questo.
Si rimbeccano, celano, ironizzano, ma la tensione è alle stelle e niente, io sono come Gaby, quella che ha capito tutto e che si studia i due per vedere ogni singola sfumatura cambiare; loro manco per il cavolo, ma va bene così, perché la storia è animata, ritmica, alterna dialoghi ben studiati a momenti di puro cinismo per arrivare a brevi risate, imbarazzo da nascondere e incapacità – vera o presunta – di capire. Il tutto con un contesto storico sempre presente e accurato, accostato ad una ambientazione ben costruita e in linea con ciò che mi acpettavo di trovare in Russia. Un primo capitolo coinvolgente, ben gestito davvero, pulito e corretto che mostra una introspezione notevole di Napoleon e una co gestione dei protagonisti , ognuno con il proprio carattere, le tendenze, i pregi ed i difetti,ognuno diverso e a tratti incostante, realistico. Sono contenta tu non abbia mollato e sia andata avanti con questi prompt, così da poter concludere la fanfiction nonostante gli anni passati. È stato un piacere conoscere questi personaggi attraverso la tua scrittura, cara, alla prossima e buon lavoro! :3

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