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di Joy

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
19/07/21, ore 22:30
Cap. 1:

Ciao.
La tua storia mi è piaciuta, adoro i racconti dei Winchester come famiglia e non solo come cacciatori, soprattutto quelli in cui Sam e Dean sono ancora piccoli, almeno anagraficamente. Mi sarebbe piaciuto che fosse più lunga, ma probabilmente nella tua testa era proprio così.
L'unica scena che non ho condiviso è stata quella del pullman perchè mi sembra un pò inverosimile che due bambini viaggino da soli così facilmente senza che nessuno allerti le forze dell'ordine.
Non lo so, forse in America sì, ma ,se avessi notato due minori non accompagnati, non mi sarei limitata a consigliargli di tornare a casa.Pollice in su comunque.
(Recensione modificata il 19/07/2021 - 10:43 pm)

Recensore Junior
03/02/21, ore 00:06
Cap. 1:

Allora, allora, allora.
Ciao Joy!
Comincio dicendoti che ho semplicemente adorato la caratterizzazione di Bobby. Non solo perché in questa storia, come in molte altre occasioni d’altronde, si ritrova a fare le veci di un padre - del genere di padre che propone al figlio di andare a cercare un abete da decorare per Natale - che Sam e Dean non hanno mai avuto. Mi è piaciuto come lo hai gestito perché hai saputo rendere benissimo, oltre alla sua parte protettiva e premurosa, anche la sua parte burbera e incapace di dimostrare tutto l’affetto che prova nei confronti di quei due ragazzini.
“E Bobby vorrebbe rispondergli che è ovvio che possono rimanere e, santo cielo, non hanno bisogno di chiederlo, e invece l'unica cosa che riesce a dire è un burbero apri la bocca.”
Per esempio questa parte qui, è vividissima da quanto è IC, me la sono proprio immaginata come una scena della serie, e anche il punto in cui parli del fatto che Sam ha “smussato i suoi spigoli” mi è piaciuta molto perché, di riflesso, mi ha trasmesso anche la sensazione che per Bobby, in questo momento, Dean sia la parte “difficile” e quindi ha avuto prima bisogno di mettersi nella giusta predisposizione di spirito occupandosi di suo fratello che invece, essendo più piccolo e per questo meno consapevole della situazione, lo aiuta in qualche modo a stemperare la tensione e la preoccupazione che quella loro sortita improvvisa gli ha messo in corpo. (Spero di essermi fatta capire con questo mini-sproloquio a tema Bobby ^^’)
Dean, beh… è Dean. *piange*  
Il ritratto che fai lui all’inizio, con Sam aggrappato alla sua schiena, sotto la sua giacca, tipo scimmietta è dolcissimo e allo stesso tempo straziante. Per non parlare del momento in cui ammette con un filo di voce “Non sapevo dove andare”… 😭 
La seconda parte - prima del ritrovamento di John - devo ammetterlo, nonostante la gravità della situazione è divertentissima! Ti adoro, Bobby che non riesce a tenere testa a due marmocchietti che fanno giusto venti anni in due e che sembrano essersi coalizzati con il solo scopo di fargli dare di matto è stata una scena spassosissima 😂
Vorrei spendere anche due parole a proposito del ritrovamento di John, perché secondo me in quella parte sei stata molto brava a evidenziare, con pochissime parole, le differenze tra i due Winchester a quell’età: Sam è ancora un bambino, è spaventato, si nasconde, cerca il conforto di Bobby, Dean invece non ha paura - non la mostra, perlomeno - e corre subito in aiuto di suo padre. 
Il finale è semplicemente perfetto, dolce, si respira davvero un’atmosfera quasi di festa e persino di pace, sebbene questa forse la definirei più una tregua, Sam che se ne frega del malumore di John e si addormenta con la testa sulla sua spalla é di una tenerezza infinita, e allo stesso modo Dean che rimane incantato e che sembra quasi non si fidi dell’albero di Natale. Ci credo che Bobby si ritrovi a chiedersi come diamine faccia John a essere così idiota dal rinunciare ai suoi figli pur di ottenere vendetta per Mary 😑
Un abbraccio, e a presto 🌸💎

P.S. Scusa il ritardo -__-

Recensore Junior
06/01/21, ore 09:54
Cap. 1:

Questa storia mi è piaciuta un sacco tra due ragazzini spaventati, il natale, un padre assente....e Bobby che raccoglie i pezzi 🙄en scritta e molto fluida, brava! Ciao!

Recensore Master
06/01/21, ore 08:13
Cap. 1:

Ciao!
Ti ho già detto di aver amato questa fic e di averla trovata perfettamente canon compliant.
Innanzitutto volevo dirti che per descrivere il modo in cui John si presenta alla porta di Bobby di solito hai utilizzato una metafora bellissima e molto suggestiva: "con il suo bagaglio di figli e ferite entrambi da rimettere in sesto" è davvero un'immagine potente e perfetta.
L'immagine iniziale, con questo piccolo Dean che è un cucciolo d'uomo con una scimmietta addosso, mi ha fatto infinitamente tenerezza, come mi ha straziato il riferimento al fatto che nessun posto sia davvero casa sua. E' molto triste, ma anche molto IC, perché credo che questo senso di non appartenenza sia sempre stato suo. Ed è reso ancora più straziante dal fatto che - a differenza di Sam, che è cresciuto senza avere la consapevolezza totale di cosa fosse una casa - lui sapesse esattamente di cosa parlava, conoscesse perfettamente tutto il peso di quella perdita, conoscesse tutto il dolore che ne consegue.
Sammy appare così piccolo e da proteggere in questa scena che boh, viene voglia di coccolarlo, mi ha fatto una tenerezza quando ha chiesto a Bobby se poteva restare. E' proprio da lui avere trecentoquaranta domande al minuto ed è bello come Bobby li conosca al punto di cogliere subito la domanda che Sam cerca di trattenere, nel tentativo di obbedirgli. Dalle due scene in cui Bobby mette a letto i bambini hai reso con grande efficacia il fatto che Sam e Dean si trovino in due fasi diverse della vita, nonostante si passino solo quattro anni: la preoccupazione di Sammy è ancora relativamente tipica dell'infanzia, riguarda il posto in cui passerà il Natale, un po' anche perché Dean ha sempre cercato di risparmiargli molto strazio - un po' anche perché Sam ha sempre avuto un occhio un po' più di riguardo anche da parte di John, nel suo modo contorto e decisamente problematico.
La preoccupazione di Dean, invece, ecco quella mi strazia. Perché da un lato c'è Sammy che pensa a cosa farà a Natale, dall'altro c'è lui, che ha paura che sia successo qualcosa a suo padre e che sia quella la ragione per cui non lo chiama più. Bobby gli si approccia con estrema delicatezza e quell'abbraccio è davvero carico di significato. Grandissima tenerezza e un po' di angst per Dean che promette di fare tutto ciò che gli dirà.
Mi ha fatto sorridere il suo venire un po' meno a questa promessa, coerente con il fatto che per Dean qualsiasi ordine è sempre stato valido solo se non si tratta di mettere in secondo piano la sua famiglia. Mi ha fatto sorridere la lieve minaccia di Bobby, l'essere squadra di Sam e Dean e ho trovato particolarmente IC l'accenno alla testardaggine e alla parvenza saccente di questo cucciolo di Sam.
Il ritrovamento di John è dolceamaro: è sicuramente un sollievo, ma è sempre doloroso pensare alle ferite che questi due devono aver visto, fin da piccolissimi su di lui. Sam in uno stato di shock è super IC, nuovamente, anche per quel racconto di cui parlavamo ieri :(
L'ultima scena è una nota di sollievo. Dolceamaro, come la regola vuole quando si tratta di loro, ma è pur sempre sollievo. Non è normalità, ma è una parvenza, è un'imitazione, è un'ombra di normalità. E' il massimo che possono permettersi forse.
Adorabilissimo Sam che si attacca a John come una scimmietta, nonostante il cattivo umore di quest'ultimo. Esprime quel bisogno naturale e intriseco che ha di suo padre, nonostante tutti i nonostante.
"Dean è in piedi e fissa l'albero di Natale come se nascondesse chissà quali segreti, a volte Bobby si domanda cosa ricordi della vita che faceva prima della caccia, quando sua madre era viva. Ha paura a fargli quella domanda.": qui mi sono quasi commossa per questo piccolo Dean, perché è una domanda che mi sono fatta sempre anche io, perché - come dicevo prima - se per Sam suo padre che apriva una porta e se ne andava è sempre stata una costante, per Dean no. Si è letteralmente visto strappare la sua quotidianità pezzo per pezzo, brandello per brandello.
L'ultima scena mi è piaciuta molto: quella luce dell'albero sembra un parallelismo alla luce della stella precedente. Una goccia di splendore, per usare parole non mie. O forse, più semplicemente, di speranza.
Un abbraccio,
Desy