Dire che mi è piaciuto sarebbe un pallido eufemismo, mi ha colpito moltissimo!
Innanzitutto com'è scritta, ovvero davvero bene e così diretta da farti vedere la scena. Poi i personaggi sono così IC che mi sono sentita le voci e il momento toccante e profondo tra i due, tocca molto 🥺💗💗 si percepisce quanto i due si amino!
Complimenti!

Il tuo headcanon ce l'ho sempre avuto anche io, infatti scrissi anni fa una fanfiction al riguardo😆

Splendida. Mi ha veramente commosso e toccato nell'intimo. Adoro il loro modo di parlare, di finirsi a vicenda le frasi, quel dire e non dire così tipico di loro. Adoro quando John conta le cicatrici, e Sherlock, senza mostrare emozione elenca semplicemente i paesi in cui se le è procurate. È un po un gioco il loro, in cui ci si nasconde per poi rivelarsi, in cui si dice qualcosa per non dire qualcos'altro. Scritta davvero benissimo, a tratti poetica. Finisce nelle mie preferite. Ancora complimenti ♡

Questa mi è piaciuta davvero moltissimo, sarà che è scritta bene o magari sarà anche perché questa cosa di John che scopre tutte le cicatrici di Sherlock, e che si rende per la prima volta davvero conto (come nella serie non ha fatto) di quello che ha patito Sherlock in quei due anni lontano da Londra, e da lui, è uno dei miei headcanon preferiti. Se vogliamo chiamarlo "Headcanon" potrei dire anche idee di trama. Non ne ho nemmeno viste moltissime di storie del genere... Questa mi è piaciuta moltissimo, dicevo, sarà per l'atmosfera quasi ovattata, eppure molto angst, di cui è permeato l'inizio di questa storia. Sherlock e un caso dal quale ha estromesso John, a suo dire per "non disturbarlo". In un primo momento pensavo quasi che John fosse con Mary e che Sherlock, da poco tornato dalla morte, non volesse distubarlo per questo motivo. Poi mi sono ricordata di quello che c'era scritto nell'intro e mi sono ricordata che Mary non era prevista. Non ho niente contro di lei, sia chiaro, ma per come sono messi gli Sherlock e John di questa storia, John avrebbe potuto anche essere a fare la spesa e Sherlock non lo avrebbe comunque "disturbato". Mi sembra chiaro che sono ancora agli inizi, Sherlock non dev'essere tornato da molto, sembra che non ne abbiano neanche parlato in maniera approfondita. Quel che è certo è che John è ancora profondamente arrabbiato con Sherlock. Il fatto che veda la situazione dal proprio punto di vista e che non faccia uno sforzo per provare a capire cos'ha passato Sherlock in tutto quel tempo, è in realtà comprensibile. John ha subito un lutto vero e proprio e di una persona che oltretutto non gli era esattamente indifferente, il suo pensare a quello che è stato il proprio dolore, il sentirsi preso in giro come dice, sono sentimenti comprensibili. E anche in linea con la serie, perché poi è quello che succede per davvero. La differenza è che qui Sherlock fa quel passettino in più, gli fa vedere tutte le sue cicatrici che poi sono quanto simboleggia la fatica che ha fatto per tornare a Londra vivo. La sofferenza che ha patito, la solitudine e rischiando addirittura di finire male. John doveva vedere, secondo me doveva farlo toccando con mano quanto successo e doveva farlo perché solo trovandosi davanti la verità nella maniera più brutale avrebbe visto cosa ha subito Sherlock. Qui per fortuna lo vede, il momento è altamente drammatico, ma anche molto dolce. Questo Sherlock che si mette a nudo come non ha mai fatto con nessuno, l'ho trovato molto tenero. Così come ho trovato molto IC anche John che prima si lascia andare all'ira, poi si trattiene, poi sbotta, torna indietro e infine capisce e si pente. Il tuo è un John pieno di contraddizioni, e l'ho trovato davvero aderente al personaggio che ho in mente io.

Sono contenta di aver letto questa storia, ammetto di aver esitato a leggerla per via dell'avvertimento "hurt/comfort" che non è davvero nelle mie corde. Ma sono felice di essermi buttata.
Alla prossima!
Koa

Ciao! Questa os mi è piaciuta davvero tanto, è delicata e ben scritta, rendi bene le emozioni di Sherlock e John. A presto spero!