Gilderoy, perdonami il ritardo, ma eccomi da te e dal tuo grande momento natalizio.
Bene, dopo aver fatto pace con Gilderoy, posso iniziare.
Finalmente riesco a passare di qui: la storia l’ho letta appena pubblicata, ma negli ultimi giorni ho dato più esami delle ore che ho dormito in totale. Sono ancora un po’ intontita, ma non potevo certo trascurarvi ancora a lungo, per cui io cerco di approcciarmi a questa recensione nel modo più sobrio e pacato possibile (sarà possibile? Lo scopriremo solo vivendo).
Partiamo dal principio: so di valere un centesimo a suo confronto, ma ho iniziato a leggere la storia volendo solo dare una pacca – delicata, lo giuro! Non gli avrei stropicciato la veste, giurin giuretta – di comprensione a Gilderoy. Non so se sia una cosa positiva, ma io lo capisco benissimo nell’affidare la decisione di non fare una certa cosa/andare da una certa parte (dove sai di dover andare, e sotto sotto lo vuoi anche, ma implicherebbe prendere coscienza di cose che non vuoi ammettere, come che tra te e Mr. Muscolo c'é qualcosa più di una semplice e casuale conoscenza) a cose del tutto casuali come un vetro appannato che sai che sarà appannato, o aprire il libro sulla pagina pari, sapendo perfettamente che sta a destra e guardando proprio lì – prendi nota, Allock! – e poi vedersi tutto sfumare tra le dita perché quel giorno il compagno di Casa ha deciso di essere civile e non appannarti il vetro, o quel libro è fatto su male. No, davvero, mi sono sentita così vicina al povero Kingsley beffato pure dalla sorte che avrebbe dovuta essere statisticamente del tutto a suo favore. E mi indigno con lui verso Walter Wallace e il suo accappatoio! Wallace, ma ti pare?
Ma, insomma, più di tanto non me ne posso certo lamentare, perché così il caro Gilderoy (ok, momento fan folle: ma ti pare un caso che il suo nome finisca in roy, chiaramente alludendo al “roi” francese per re, e quello di Mr. Muscolo inizi con King? Io dico di no, ehm ehm) è andato a quella festa insieme a Kingsley!
Ah, poi, stavo dimenticando di dirti quanto ho amato ogni singolo ragionamento di Allock sui colori che gli donano e quelli che lo fanno “sfigurare”: non ne capisco nulla, lo ammetto, ma ho adorato ogni singolo momento e non hai idea di quanti sorrisi mi abbia strappato quella parte. Sul serio!
Tornando a Kingsley, ammetto che leggere questa lista di difetti, che tutto sono tranne che difetti, non ho potuto fare altro che amarlo immensamente: l’ho sempre visto come un personaggio forte e bellissimo, un uomo buono e dedito, più che a una causa “contro Voldemort”, a fare del bene e proteggere la gente, e l’ho sempre trovato un personaggio a cui non si può che voler bene, con la bontà che ispira, ma qui l’ho solo amato ancora di più, perché tramite le parole di Gilderoy mi si costruiva davanti nella tua caratterizzazione, prendeva forma in tutta la sua luce positiva, di persona che fa solo un gran bene avere accanto, e anche se ragazzo si vede già traccia dell’uomo che sarà, quello che combatterà fino alla fine, che si prenderà l’incarico di un Ministero da rimettere in piedi dopo una guerra, nel momento doloroso e complicato di un dopoguerra in cui serve ricostruire una società e darle un nuovo indirizzo che scongiuri il ripetersi del passato, che si prenderà addosso forse i compiti più gravosi in quel momento per il bene degli altri… e niente, io capisco bene perché a Gilderoy piaccia tanto: il fascino del bravo ragazzo premia sempre (e fa bene)!
Bellissima, poi, tutta la scena del gioco del Babbo Natale a sorpresa, di come Allock abbia pensato a qualcosa per il suo Mr. Muscolo e pregato finisse proprio a lui, ma poi non abbia il coraggio di dirglielo e si nasconda dietro le solite maschere che si è costruito per la società e che pian piano diventeranno il suo volto in futuro, insinuando che l’ananas candito fosse il regalo da lui preparato per ingraziarsi il professor Lumacorno. E disarmante come Kingsley replichi ammettendo semplicemente di aver fatto invece un regalo che potesse piacere a tutti, mostrando ancora una volta le sue attenzioni per il prossimo. E il suo vero e proprio coraggio da Grifondoro, dato che non ha pensato nemmeno per un secondo di nascondersi dietro il gioco ma preparando un regalo perfetto per il suo Riccioli d’oro da consegnargli come regalo personale.
E qui, però, è Gilderoy ad aver vinto la serata e la storia, non solo per la bellissima immagine del lilla che diviene suo colore preferito perché colore del regalo di Kingsley (e perché gli dona benissimo, certo, ma insomma, non è questa la cosa fondamentale!), e sorprendendo noi e lui con quel bacio. Non hai idea di quanto abbia sospirato con gli occhi a cuoricino davanti a loro due che finalmente ci regalano un primo bacio. Bellissimo, davvero!
Mi scuso per la confusione di questa recensione, sicuramente non accurata e puntuale come avrei voluto, ma non potevo far passare ancora troppo tempo per farvi sapere quanto l’avessi amata. È stata una lettura piacevolissima, che mi ha regalato tantissimi sorrisi e divertito, mentre scleravo dietro a questi due e a Gilderoy che fingeva di non vedere cosa ci fosse sotto il loro aspettarsi per fare la strada insieme e poi ritardare il più possibile il ritorno ai dormitori. Insomma, ti ringrazio tanto di aver scritto una fic tanto bella, di aver dato spessore a questi due personaggi e averci regalato la Kingeroy (re&re, ma che cari!): ho amato ogni pensiero, riflessione e parola. Leggerti è sempre un regalo, per me.
Un abbraccio,
Maqry (Recensione modificata il 17/01/2021 - 07:22 pm) |