Ciao! |
Ciao Hiroshi. Sono lieta in questa storia di aver trovato altre sfumature del tuo essere. Questa volta non è presente nessun tono humour, affrontando il genere drammatico. Con questo dimostri ancora la tua versatilità e che riesci a tratteggiare con poche parole una storia rendendola viva. Hai ben mostrato quel che accade per esempio attraverso il tintinnio delle monetine. Nelle frasi finali:"Erika si adagiò al muro della stazione ferroviaria e al contempo ondeggiava. Le sembrava di fluttuare per poi sentirsi risucchiata come in un vortice intriso di luci psichedeliche e cacofonici suoni. La testa, il corpo e la mente incontrarono il marciapiede ed infine l'oblio", mi sono ben immersa nell'atmosfera attraverso parole ben scelte. Una triste storia, dove tutto viene dissolto nell'oblio. Un caro saluto. |
Finalmente ti ho ritrovato! Non c'era modo di ricordarmi il tuo nick, per fortuna ho l'abitudine di scrivere le cose sui quaderni (che perdo, ma che poi ritrovo). |
L'oblio ? In che senso??? Non è che è morta, giusto? Penso invece di sì, anzi ne sono sicura (faccina incazzata) perché? Non potevi farle incontrare il suo angelo custode? Qualcuno pronto a salvarla e a riportarla sulla retta via....sai cosa possiamo fare? Un finale alternativo, un finale tipo sliding doors ( non so come si scrive, sorry) comunque hai capito quello che intendevo, dico bene? Sarebbe bello, così uno può scegliere il finale che più lo aggrada....non è perché non ho apprezzato il tuo finale eh, però sai com'è, il lieto fine è meglio per me ahahah Comunque mi ha colpita una frase, quella del padre , quando le dice che non si può aiutare chi non vuole essere aiutato, purtroppo è una dannata verità, brutale se vogliamo ma ahimé vera.....bellissimo racconto introspettivo amore.....ti amo infinitamente |