Recensioni per
Soft spots
di Joy

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/01/21, ore 03:19
Cap. 1:

Ciao Joy…che meraviglia! Sono talmente legata e ancora sinceramente “ammaccata” dal finale della serie, da quei due cacciatori, provati, invecchiati che erano ormai un po’ “parte di me” (invecchiata con loro) che  ritrovarli qui, giovani, all’inizio…è una bella emozione! Di quelle che fanno ricordare chi erano, chi sono diventati e da dove sono partiti. Perché alla fine sono partiti da John. Da quell’uomo devastato da un dolore troppo grande da portare che, forse per sentirne meno il peso, non ha fatto che cercarne e produrne di nuovo, di “altro”. E questa visita a Stanford è uno di quei momenti in cui soffre. Per i suoi figli. Per entrambi, anche se per ragioni diverse. John soffre nel dover  rivolgersi a  Sammy che ha fatto le sue scelte, che non comprendono la famiglia. John soffre in quel ricorrere a lui con la paura che, se le cose non dovessero andare bene, perderà entrambi. Perché se Sam scoprirà il cadavere di Dean al fondo di quell’anfratto, John morirà due volte: per aver perso Dean e per aver ritrovato Sam. Un Sam che non lo perdonerà, che gli vomiterà addosso tutto ciò che si è tenuto dentro. Ciò che lo ha obbligato ad andarsene scegliendo una vita lontana da mostri, da propositi di vendetta, da creature dai nomi più disparati ma, soprattutto…lontano da lui. Perché Sam sa le insidie che può nascondere la notte ma suo padre…è un insidia ben peggiore di qualsiasi creatura. E mi piace sempre come riesci a descrivere in una frase il loro rapporto: E se da una parte Sam lo ama, per la determinazione che s'impone nel salvare vite, dall'altra lo odia, perché dei rischi che corre suo fratello, lui ne è la causa diretta.
E’ perfetta! Racchiude gli elementi di quella relazione complicata, piena di chiaroscuri, così come il silenzio, l’unica cosa ad unirli. Perché in realtà…l’unico “collante” vero resta Dean. E allora, agire insieme, ritrovarsi insieme “per Dean”, rende forse le cose meno difficili.  E forse aiuta Sam a essere meno prevenuto e severo con John.
Sam comprende che suo padre non è affatto il freddo soldato che vuole far credere di essere. Tanto che a Sam sembra aver finalmente trovato risposta alla sua eterna domanda.
Come riesci ad essere sempre così distaccato, papà?”
Non lo sono.”
Perché John non lo è, perché John ha paura di perdere Dean…esattamente come Sam.
Un’altra frase che la trovo veramente “focus” è questa Perché nella famiglia Winchester, constata amaramente Sam, il problema non è solo sopravvivere alle ferite, ma anche e soprattutto trovare il modo di pagarne le cure. Sembra quasi messa lì, come “riempitivo” di un momento in ospedale, una “classica” diagnosi, con tanto di particolari sull’intervento da effettuare che, vista la giovane età, sappiamo essere ahimè, solo la prima delle tante che verranno…e invece no…è un frase potente, perché fa percepire la precarietà della loro vita. Ed è Sam a pensarci. Sam che da quella precarietà ha voluto distaccarsi…perché Dean potrebbe stare anche peggio, necessitare di cure più costose e bisogna sempre augurarsi che le tessere sanitarie fasulle di papà funzionino! Ed è probabilmente una di quelle ragioni che hanno portato Sam a sperare in un futuro migliore, con un lavoro “vero”, una casa “vera” e il diritto di poter andare al pronto soccorso senza affidarsi a una...telefonata!
Mi è piaciuto come descrivi l’esser combattuto di Sam tra quei ricordi che lo “inchiodano” a un ruolo infantile, sempre apparentemente “bisognoso” di  approvazione, anche quando non la vorrebbe, non saebbe sua intenzione chiederla, contrapposta alla consapevolezza che invece, senza di lui, quei due che vogliono sempre fare i “Rambo” della situazione, in realtà hanno sofferto all'inverosimile. A Sam, la sua famiglia, sembra più fragile. Nel viso stanco e invecchiato di suo padre, in quelle spalle che tremano di Dean, in quel fratello che, a metà tra il cosciente e l’incosciente, ringrazia di essere caduto in quella buca…perché quella buca gli ha riportato Sammy. Perché Dean riesce a sopportare il dolore fisico, il Dean che racconti ,come quello maturo ,ma il dolore dell’anima, quello che ti attanaglia il cuore, il senso di perdita, di abbandono, di colpa…no…Dean per riavere Sammy…sarebbe disposto a procurarsi anche tutte le ossa rotte, comprese quelle minuscole, delle quali nessuno ricorda nome e posizione! Quindi la buca che lo ha inghiottito, chw avrebbe potuto essere la sua umida tomba fangosa: una vera fortuna!
Ambientazione che mi intenerisce il cuore, perché l’ inizio di un viaggio non sa mai dove ti porterà e, in questo caso, ciò che intuisco, la dolce speranza di Sam di una vita migliore e la speranza di Dean di risolverla…trovando “Occhi Gialli”…lascia anche una leggera nota di amarezza. Per chi, come noi, abbiamo proseguito a viaggiare con loro, vedendo i capelli di Sam allungarsi e le occhiaie di Dean farsi più profonde.

Infine, nota di merito, a quello stile netto, “secco”, essenziale, incisivo che mi cattura sempre ma anche capace di essre evocativo, ad es. nell'accurata descrizione del salvataggio di Dean, usando termini appropriati e mai ripetitivi per descrivere azioni e vissuti. E, a proposito di vissuti, finale dolcissimo, con quella mano sui capelli di Sam...perchè non solo Dean ha contato i giorni di separazione...non solo Dean.

Grazie Joy per questo “spaccato di vita Winchester”...pre-Winchester!

Alla prossima!

Recensore Master
24/01/21, ore 17:29
Cap. 1:

Ciao!
Ci ho messo un sacco a passare per qui, ma ci tenevo un sacco a lasciare una recensione che rendesse giustizia a questa storia che ho amato tantissimo.
Dunque, innanzitutto l'inizio è perfettamente accurato e psicologicamente credibile, con quell'accenno a come Sam, nonostante stia cercando di ricostruirsi una vita, guardi il buio con inquietudine. Ho amato come hai descritto i suoi sentimenti contrastanti riguardo a John: il rispetto per il suo salvare le vite e l'astio che prova perché alla fine Dean è in pericolo a causa sua. Amo come padre e figlio, nonostante le loro differenze, si mettano d'accordo per Dean, come sia - suo malgrado, in questa situazione (anche sempre) - l'anello che unisce questa famiglia. E' meraviglioso.
Ho amato l'interazione in macchina fra John e Dean, è credibile e intensa.
E' credibile e intensa la provocazione di John, “Non ti sembra che questa domanda suoni un po' strana, posta da te?”, riesco ad immaginarmela chiaramente, con tutti i non detti che caratterizzavano in quel momento il loro rapporto, più la tensione del momento. Ho amato anche l'autoconvincersi di John di come suo figlio sia in grado di occuparsi di un Rugaru, perché è in qualche modo un mezzo per allontanare la paura e quel sospetto che ha da quando Dean non risponde al telefono. E' proprio nel personaggio, io amo tantissimo i chiaroscuri di John, quindi non posso fare altro che complimentarmi ^-^
Mi piace molto la scena in cui Sam trova Dean e mi piace molto la domanda che fa da fil rouge in quella e nella scena successiva, ovvero "Come fa ad essere così calmo e distante?". Mi piace - perché è vero, perché è l'unica risposta possibile - che Sam abbia trovato, nonostante tutto, una risposta a quella domanda nella seconda scena.
“Come riesci ad essere sempre così distaccato, papà?”
“Non lo sono.”
Ho amato le riflessioni di Sam mentre osserva Dean e John. E che tenerezza e che eterno dolore Dean che crede di esserselo meritato perché è stato avventato, perché me lo figuro super bene, perché è IC da paura e...Io adoro questa storia, giuro. Mi immagino John che infila Dean nella sua giacca e vado tipo "aww". Ed è totalmente da lui abbandonare la pista per Azazel per Dean perché, al di là di tutto, John è sceso a patti con il mostro che ha ucciso Mary e che ha passato inseguire per tutta la vita, solamente per Dean. Mi fa una tenerezza immensa Dean che chiede scusa per avergli fatto perdere la pista, però. Amo quello "Shh..." e quella carezza fra i capelli che esprimono il loro amore, al di là delle loro difficoltà a comunicare.
Amo anche come hai descritto la dinamica fra Sam e Dean, pure in un momento così complicato del loro rapporto. “Sono fortunato allora, ad essere finito in quella buca”: amo l'onestà di questa frase, è bellissima, vera e straziante.
“Andrà bene, Sam”: è sempre bello vedere John fare il padre e rassicurarlo ed è ancora più bello qui, in un momento in cui il loro rapporto è messo a così dura prova.
"Perché in fondo Sam lo sa, che in quell'ultimo anno, Dean ha contato i giorni che hanno trascorso separati.
Sente la mano di suo padre che gli accarezza i capelli.
E forse non è stato l'unico."
Il finale ha una delle chiuse più più belle e significative in assoluto. Dice tantissimo in poche righe: c'è la disistima di Dean verso sé stesso che mette subito in dubbio che Sam rimanga così a lungo per lui, c'è John che segretamente è orgoglioso di quel legame e a cui manca suo figlio ( c'è quella mano fra i suoi capelli che dice tantissimo), ci sono i sentimenti contrastanti di Sam verso di lui (il rancore per il fatto che sia responsabile di quelle ferite e il bisogno della sua approvazione).
Finisce dritta nelle preferite, non so cos'altro dire. Ho amato tantissimo.
Alla prossima,
Desy

Recensore Veterano
22/01/21, ore 18:47
Cap. 1:

Tu non puoi farmi questo!!!
Ringrazia che non ho un cuore debole perchè altrimenti sarei a terra agonizzante XD
No, ok, mi riprendo.
Ammetto di non aver letto l'intro per non spoilerarmi nulla, perciò ogni riga è stata una meravigliosa sorpresa. Mi piace il tuo stile (ma questo lo sai già) perchè è molto evocativo. Sono riuscita a catapultarmi a Stanford, nel buio della notte già dalle prime parole e mi sono completamente dimenticata del mondo circostante. Ho storto un po' il naso per la presenza di John perchè credevo che lo avresti caratterizzato mostrando il suo lato più freddo, da soldato, ed invece lo hai descritto in una veste completamente diversa rispetto a quella delle altre ff: è un padre spaventato che cerca l'aiuto di un figlio per trovare l'altro. Mi piace il viaggio in macchina, carico di silenzio e di apprensione, in cui Sam studia John. La paura è palpabile e anche io ho cominciato a temere davvero per la vita di Dean. Si ha un crescendo di ansia fino a quando, nella penombra, il minore trova suo fratello conciato malissimo, ma vivo. Dean è di una tenerezza disarmante: privo della sua solita facciata di indifferenza mostra tutta la sua sofferenza per non avere avuto Sam accanto nell'ultimo anno. Non so davvero che altro aggiungere se non che questa ff mi ha fatto emozionare come poche e finisce direttamente tra i preferiti per essere riletta in futuro :)