Recensioni per
Morte sicura
di Tale Vivo

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/05/21, ore 11:46
Cap. 1:

Recensione Premio per il contest “Ignotus – Indovina chi (Edizione Deluxe)”

Eccomi, finalmente.
Adoro Jaime Lannister, mi possono dire quello che vogliono ma è il mio personaggio preferito della serie… e sì, anche dei libri. È l’unico della top tre che mi ha convinto anche durante la lettura, per il momento (sto ferma al terzo).
Su Jaime potrei parlare per delle ore e non arrivare mai al punto, quindi mi limiterò a dire che di lui mi intriga e leggerei la qualunque, dal rapporto con il fratello, dall’amore per la sorella, dall’amore “mancato” per Brienne (se solo l’avesse conosciuta prima, se solo…) dall’affetto inconfessato (forse neanche a se stesso) per i figli, e sopra tutti la figlia.
Ho visto la serie solo una volta, e adesso potrei sbagliarmi e confondermi con quelle battute lette nei libri, ma Jaime non ha mai avuto interesse per i figli, non ha mai ricoperto le vesti di padre… eppure è sempre stato l’ombra anche loro, non solo di Cersei, che lui se ne sia reso conto o meno. E sarà pur partito più per il desiderio di esaudire il bisogno della sorella, sarà partito più per orgoglio o per dovere, ma… Myrcella gli ha aperto gli occhi, e con lei tra le braccia è stato veramente padre, consapevole.
Ecco perché il fatto che tu ti sia soffermata tanto sugli occhi in questa fic l’ho trovato decisivo. Gli occhi verdi di entrambi: anche Cersei ha gli occhi verdi, eppure qui sembra proprio che la figlia li abbia presi da lui, da Jaime, dal padre. Sono occhi che trovano conforto gli uni negli altri, che si riconoscono, che si capiscono.
E mi piace che riprendi l’immagine degli occhi quasi in simmetria tra la prima strofa e l’ultima, dove lo sguardo di lei sembra scivolare nello sguardo di lui, quasi a chiudere questo cerchio. È una storia scritta con uno stile che sembra avvolgersi su se stesso, che si intreccia, anche grazie all’anafora che si “allunga anche nel finale”, e questo effetto mi è piaciuto tanto. Se devo muoverti una critica, in tal senso, forse due anafore in un componimento così breve hanno reso il testo molto ritmato, e forse è voluto quest’idea quasi in strofe della storia, visto che posso quasi dire che le quattro strofe vanno a coppia.
Questo è uno di quei casi in cui l’utilizzo della seconda persona è molto “rigido” passami il termine. Per capirci, è uno di quei casi in cui la voce narrante non sembra interpretare il ruolo della coscienza che parla al personaggio, ma quasi un voce “suadente” che parla al lettore e che lo spinge a sentirsi il personaggio. È uno stile composto, semplice, che gioca poco sulle tonalità. Le parole del narratore sono quasi una sentenza, però ben sussurrata, accompagna gentilmente il lettore, quindi il risultato è piacevole.
Come avrai capito, questa è una delle scene che più ho amato, perché Myrcella si dimostra consapevole e in possesso della verità. Una verità che lei conosce ma che in qualche modo non vive appieno. Non finché suo zio – suo padre – non la tiene tra le braccia. In quel momento, la verità diventa non una mera notizia ma viene provata, vissuta sulla pelle. Diventa la sua realtà. Ed è meschino che in quel momento lei stia morendo.
Myrcella che ha vissuto lontano dalla famiglia, e lontano da essa è dovuta crescere, maturare. Lei che stava per ritornare da sua madre e suo fratello, si ritrova sola con suo padre. E scopre che questo le basta, che va bene così. Myrcella riflette l’amore e la calma, e in qualche modo cura il cuore di Jaime, forse da ferite e da debolezze di cui neanche lui era consapevole. Una di queste è sicuramente la rabbia. Sì, perché hai ragione, Jaime è quello impulsivo, quello orgoglioso, quello focoso, e Myrcella in quell’istante, in quello scivolare di sguardi sembra un po’ guarirlo, renderlo più “umano”, scoprirlo di parte di questa corazza.
Mi è piaciuto quindi questo conflitto di eventi e sentimenti: da un lato la morte, dall’altro l’amore, e in entrambi i casi una dolorosa e bellissima consapevolezza. Ho trovato la scena semplice e chiara e i dettagli riguardanti i personaggi IC. Il titolo è altrettanto in linea con il tono del testo, secco e diretto. Mi sarebbe piaciuto qualcosa di più emotivo – appunto, adoro l’uso della seconda persona in maniera diversa – ma nel complesso è stata una piacevole lettura.
A presto!

Recensore Master
24/01/21, ore 14:38
Cap. 1:

Ciao Tale Vivo, molto bello e struggente questo brano, con gli ultimi pensieri e gli ultimi afflati di una ragazzina che sta morendo e si sta accorgendo di lasciare questo mondo e tutte le persone che le hanno voluto bene. Fortunatamente non è sola, anche se è troppo tardi. Vicino a lei suo “zio”, quel padre che non ha mai potuto manifestarsi come tale, ma che alla fine è arrivato, lasciandole come unica consolazione il non dover morire da sola. Ora lo può vedere per ciò che realmente è: un padre spaventato e arrabbiato per non essere stato in grado di agire prima e contrastare i progetti per quella bambina usata come pedina su una scacchiera del potere.
Poche parole quanto mai sentite per farci partecipi dell’agonia del momento e della calma che al contempo si sta impossessando di Myrcella nel momento del trapasso. Complimenti e un saluto.