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Recensore Master
28/01/21, ore 15:52
Cap. 1:

Hai citato la Livella dell'immenso Totò, egli personaggio di grande fortitudo mentale ed emotiva, e ne sono rimasto piacevolmente colpito. Il tuo pianto che va a sbattere le catene ultraterrene di una Morte che non guarda in faccia ai corpi dei cadaveri dell'Uomo Ultimo. Forse faceva bene Nietzsche a dire che la felicità l'avevano inventata gli ultimi uomini, non senza strizzare l'occhio, come a farci rendere conto delle Illusioni che ingabbiano la Mente ed il Cuore.

Un abbraccio, e stai sempre in campana, caro poeta dalla penna dolce.

AP.

Recensore Veterano
28/01/21, ore 14:32
Cap. 1:

Buon giorno! Per commentare in maniera adeguata questa poesia bisognerebbe fare un'analisi strofa per strofa come usa nei licei.
Mi è piaciuto molto il tuo rievocare il rumore delle ali dei colombi quando si alzano in volo, per un qualche motivo è un'immagine che associo ai cimiteri.
Achille piangeva spesso i suoi amici e compagni, ma è inevitabile quando il proprio mestiere è la guerra. Al giorno d'oggi piangiamo un po' tutti e la morte non segue regole militari, nessuna tregua nei giorni di festa, nessun onore se ci si lascia le penne.
Personalmente, al contrario del caro Alessandro, dopo una vita di tribolazioni io desidero il nulla, vuoto e buio. L'idea di dover fare e pensare anche dopo morta mi stressa oltre ogni dire. Anelo una pace immobile. Un abbraccio in santa pace!
Jean
(Recensione modificata il 28/01/2021 - 02:33 pm)

Recensore Master
28/01/21, ore 06:54
Cap. 1:

Buongiorno,
purtroppo la morte fa parte della vita, è una tappa inevitabile per ciascuno di noi.
Speriamo che almeno dopo ci sia dignità, non sopporterei di sparire nel nulla, come mai fossi esistito... o forse sarà meglio così?
Bellissima poesia, un po' amara, ma bella. E in grado di far riflettere, come al solito.

Recensore Master
27/01/21, ore 12:08
Cap. 1:

Questa volta, caro Francesco, non ho capito se ti riferisci a un personaggio in particolare o per estensione a coloro che abbandonano questo mondo lasciando dietro di loro un vuoto talvolta incolmabile. Mi viene da pensare che possano essere le tante persone che ci stanno lasciando a causa di questa epidemia, talvolta sole e senza più poter raccontare ad alcuno le proprie storie e i propri sentimenti. Volano via come colombi spaventati, soli. A noi che restiamo una preghiera è quello che possiamo tributare o come hai fatto tu una poesia che li conglobi tutti quanti, non pensando alla famosa livella di Totò, che non fa distinzioni tra buoni e cattivi, e sperando ardentemente che non si sia voluto usare questa frattura nel tempo per liberarci “di un certo sporco umano”.
Oggi poi è la Giornata della Memoria.
Un affettuoso saluto come di rito.

Recensore Junior
27/01/21, ore 11:32
Cap. 1:

Come il titolo di questa bellissima poesia, mi hai lasciata senza respiro..
Caro Francesco la tua abilità nella scrittura e la tua profonda e onestamente invidiata conoscenza e saggezza, rendono questa poesia, come tutte le altre, arte.
Senza respiro questi versi scritti di getto, da una persona che già sa cosa vuol andare a specificare.
Volare nel cielo, come colombi in cerca di cibo, è esattamente l'anima che parte e si lascia trasportare da un futuro incerto e forse migliore.
L'interpretazione di questa poesia non può che essere positiva per quanto abbia sfaccettature di immensa tristezza.
Razionale e precisa.
Un lavoro ottimo come solo tu puoi fare, grazie.
Un abbraccio, Bea.