Recensioni per
Le maschere preziose dei bugiardi
di Violet Sparks

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
21/12/21, ore 22:31

Io non sono una di quelle che impazzisce per coppia, ma cavoli, quanto è stato bello fare un giro nella mente di questo personaggi che è bravo a farsi odiare più che a farsi amare, ma ha delle regole da seguire, un piano e una missione da cui uscire vincitore e un monito - cattivo, cattivissimo - che ripete a se stesso perché è così che è cresciuto: distraendosi dal quotidiano per rifugiarsi in quei sogni a cui tutti tarpavano le ali, Reiner non ti distrarre.
Il rapporto tra Reiner ed Eren è sicuramente uno dei più complessi e, come dicevo prima, io non sono capace di immaginarlo come un rapporto d'amore, ma in questa storia tutto combacia alla perfezione, proprio come i loro corpi, e tutto s'incastra nei sentimenti che lui legge negli occhi di Eren.
Il finale di questa storia è composto da sole due frasi, ma quanta potenza danno a tutto il resto?
Complimenti Violet, spero tornerai a scrivere su questo fandom.

Recensore Master
31/10/21, ore 15:48

Ciao!
Arrivo qui davvero in punta di piedi, e devo fare una premessa per scusarmi e mettere in anticipo le mani avanti: non conosco minimamente il fandom (ma proprio non so nulla, nemmeno vagamente), quindi perdonami nel caso dovessi fraintendere cose essenziali o dire sciocchezze immense. Il fatto è che partecipiamo alla stessa categoria degli Oscar, quindi ho letto la tua storia senza avere troppe speranze di capirci abbastanza da lasciarti un commento, e invece forse qualcosa da dire l’ho trovato. Al netto della mia mostruosa ignoranza, per lo meno.
Insomma, so che mi sarò persa tantissimi riferimenti e probabilmente avrò anche preso un po’ di abbagli, ma nonostante tutto questa storia mi è piaciuta, mi è piaciuta davvero tanto, ed è riuscita a farmi affezionare a un personaggio di cui non so praticamente nient’altro, il che direi che non è poco.
Pur essendo una storia relativamente breve, hai fatto secondo me un ritratto molto efficace del tuo protagonista: trovo che la scelta di reiterare una frase tipica per mostrare la sua crescita e la sua evoluzione sia molto funzionale in questo, perché permette al lettore di seguire ogni suo passo, da quando era un bambino in una situazione complessa (il sollievo della madre per quel poco cibo che permetterà loro di non sentire la fame, almeno per qualche giorno, mi ha stretto il cuore) ma pieno di sogni e determinazione per cambiare il proprio futuro, seguendolo nella sua presa di coscienza che mostra quanto diventare un eroe sia molto più complesso di quanto potremmo pensare da bambini. Ma la sua determinazione non lo abbandona mai, spingendolo ad allenarsi e a studiare più degli altri. Davvero, mi ha colpito molto la sua capacità di rialzarsi sempre e di andare avanti, di migliorare, di utilizzare quello che pare un rimprovero come esortazione a trovare sempre una nuova chiave di lettura per la situazione in cui si trova.
La parte finale, poi, mi ha incuriosita moltissimo: mi piace sempre molto il percorso di un personaggio che si trova a dover mettere in dubbio gli ideali che da sempre gli sono stati un po’ passivamente inculcati, e il modo in cui questo accade, con questo rapporto appassionato e capace davvero di stringere il cuore, è davvero interessante.
Insomma, mi rendo conto che probabilmente questa recensione risulterà molto manchevole e, perché no, magari anche completamente fuori fuoco, ma ho davvero apprezzato la tua storia e sono contenta che gli Oscar mi abbiano dato l’occasione di uscire di molto dalla mia comfort-zone di lettrice.
A presto!

Recensore Master
01/09/21, ore 01:18

Ma ciao!
Sai da quanti secoli io devo passare da queste parti? Esatto, troppi! Ma questa shot è troppo bella per non commentare come si deve, e quindi eccomi qui a riesumarla ** ♥

Mi sembra di avertelo già accennato in privato, ma questa storia mi ha fatto il cuore a straccetti – e manco shippo così tanto la coppia, e manco sono così tanto fan della seconda persona, quindi pensa quanto sei brava e perfida! Riguardo proprio alla seconda persona: mi è piaciuto davvero molto come l'hai usata e non l'ho trovata affatto pesante. Anzi, considerato il personaggio, trovo che sia adattissima a lui, come a sottolineare questo suo sdoppiamento/dissociazione di cui è vittima (le senti, le mie lacrime? Non so se questa è stata una scelta studiata in questo senso o meno, ma comunque è azzeccatissima!)

Ma andiamo con ordine: partiamo con un Reiner bambino, ancora accecato dai sogni di gloria fasulli che gli ha inculcato Marley e il sistema abominevole in cui è cresciuto. Fa malissimo, vedere queste sue speranze infantili, questa convinzione che diventare un Guerriero lo renderà degno anche agli occhi di un padre che non è mai stato tale. Fa malissimo perché sappiamo fon troppo bene quanto tutto ciò non sia che un sogno destinato a sfumare.
E proseguiamo con un Reiner più grande nel cuore e nello spirito, ma non ancora nel corpo. Faccio una riflessione che esula un po' dalla storia: in questi passaggi, a parer mio diventa davvero il simbolo di tutti quei ragazzini che vengono forzati a fare qualcosa di assolutamente inadatto alle loro capacità... e inevitabilmente, o si spezzano sotto il peso delle aspettative, o riescono a soddisfarle infliggendosi un'autoviolenza estrema, sbagliata, ma che paradossalmente risulta giustificata ai loro occhi. Ovvio che questa shot sia ambientata in un futuro distopico quale è quello di AoT, ma qui ci ho rivisto anche un briciolo della nostra società, che chiede sempre il massimo ai più giovani, senza rendersi conto che il "massimo" è diverso per ciascuno di noi. Reiner questo non lo sa, e ho amato l'immagine del Corazzato che lo disintegra per dargli una "forma consona": l'ho trovato un rimando terribile al suo essere costantemente diviso tra se stesso, mai davvero nei suoi panni, sempre costretto a reinventarsi e indossare, appunto, delle maschere. Questa scissione interna di concretizza con la morte di Marcel: muore anche Reiner o, almeno, muore una parte di lui, quella che non è mai stata "all'altezza", sebbene non per colpa sua. Ho sentito tutta la sua sofferenza, nella passività con cui accetta i calci di Annie, qui come nel manga/anime.
Poi la pugnalata finale, devo dire inaspettata. Tutti quegli ammonimenti a se stesso che vengono meno, mentre la "distrazione" – Eren, si fa strada con prepotenza nella sua vita, con la facilità tipica dell'amore. Ho adorato questo passaggio, in cui Reiner si sgretola per davvero, ma forse per il meglio, almeno questa volta in cui sceglie di vivere per se stesso, e non per qualcun altro. In cui si distrae, finalmente, e si concede di essere Reiner, anche se forse non sa più nemmeno lui cosa significhi.

E niente, ho già detto che mi hai devastata? No, perché, a distanza di così tanto tempo, rileggerla mi ha provocato le stesse emozioni della prima volta – e forse anche qualcosa di più, avendola letta con più attenzione ancora.
Che dire? Sei bravissima come sempre, con una sensibilità per un personaggio come Reiner (e non solo) che, davvero, ti invidio ♥
Spero davvero di riuscire a passare di nuovo da queste parti – ché ne ho, di cose da recuperare! :')
Alla prossima, ti mando un abbraccio ♥

-Light-

Recensore Master
04/05/21, ore 12:25

Io ho sempre adorato Reiner, sia quando era "una recluta come tutti gli altri" sia quando si è rivelato per quello che realmente era.
E in questa tua fanfic ritrovo la profondità psicologica e la complessità della sua anima che tanto ho adorato e adoro tutt'ora dell'opera originale. Mi è piaciuto il ritmo della tua fic, la tua analisi sempre attenta e le parole precise.
Mi ha emozionato, specialmente nell'ultima parte - il climax, appunto.
Davvero complimenti.

Recensore Veterano
08/04/21, ore 16:29

Ciao carissima!
So di giungere un pò in ritardo, ma come si suol dire, meglio tardi che mai.
Non ricordo di aver mai letto nulla di tuo e per essere la prima volta devo innanzitutto farti i complimenti per il tuo stile, molto chiaro, lineare, con descrizioni perfette di emozioni e sensazioni, al punto che io lettore, in certi momenti, ho quasi provato il dolore e l'ansia di Reiner, così come la sua gioia genuina di bambino innocente e ancora incapace di capire appieno concetti più grandi di lui, quelli al di sotto dei suoi sogni di bimbo puro.
Ma andiamo con ordine.
Ho amato in maniera particolare questa ripetizione quasi ossessiva della frase "Reiner, non ti distrarre", che fa da filo conduttore ai vari momenti della vita di Reiner che prendi in considerazione, a volte un semplice avvertimento, a volte un'ammonizione, a volte un vero e proprio mantra per cercare di andare avanti anche quando sembra impossibile. È una ripetizione che quasi appesantisce il cuore del lettore, lo colma di dolore e sofferenza, lo soffoca lentamente.
Dapprima lo vediamo con la madre, mentre la mente si perde in quei sogni di gloria che lui crede essere salvezza, ma che saranno invece condanna.
Poi lo vediamo durante la sua vita da Guerriero cadetto, quando sembra non avere possibilità rispetto agli altri eppure nonsi arrende, continua a crederci, a impegnarsi più di tutti, a dare l'anima pur di raggiugnere i suoi scopi, i suoi sogni. E qui già il lettore inizia a sentire il peso di quella frase, le catene che pone intorno al collo di quel povero bambino come se le avesse proprio il lettore.
E nonostante quelle catene, non possiamo che gioire per Reiner che riesce, alla fine, a ottenere il potere del Gigante Corazzato, che non gli permette di riunire i suoi genitori come aveva sperato ma lo porta a essere visto come uno degli eroi che riporterà il Fondatore a Marley, e questo basta, nella sua mente, a controbilanciare tutti i suoi sforzi, tutto il suo studio, tutto il suo impegno.
Peccato che non sia tutto oro quello che luccica, e Reiner lo capisce una volta giunto a Paradis, quando prima deve vedersela con la morte di Marcel e poi con la realtà delle cose, ben diverse da come erano state inculcate nella loro testa. E da quel momento in poi le catene si fanno sempre più pesanti, la frase viene ripetuta come un mantra ma serve a poco davanti all'affetto dei compagni, davanti all'amore di un ragazzo vero come può essere Eren, sincero, caparbio, forte, ben diverso da come si sente Reiner. Sarebbe dovuto essere un eroe ma in realtà non è altro che un bugiardo, e anche se si impone ancora e ancora di non distrarsi, non può più riuscirci completamente davanti a quegli occhi che lo accecano, davanti a quei sentimenti così puri. E le catene lo affossano e lo spezzano, così come spezzato si sente il lettore alla fine di questa tua storia.

Davvero complimenti, non è semplice prendere in considerazione un personaggio come Reiner, così complicato, sfaccettato, particolare. Tu lo hai fatto e lo hai reso alla perfezione, portandomi alle lacrime, perché anch'io all'inizio, dopo la morte di Marco, avrei voluto odiarlo, ma la realtà è che non ci si riesce, perchè lui è una vittima tanto quanto gli altri, lo si può solo comprendere e amare.
Con questo concludo il papiro (mi sono lasciata un pò prendere, chiedo scusa), e spero di poter leggere presto altro di tuo. Alla prossima! <3
Lina Lee

Recensore Master
02/04/21, ore 11:22

Ciao, eccomi qui per la catena. Ok questa storia è un pugno nello stomaco. Ma ci sta tantissimo perché il personaggio di Reiner stesso è un pugno nello stomaco, nella serie originale. All'inizio ti sembra un tipo simpatico, poi arrivi ad odiarlo, poi finalmente nell'ultima stagione ti rivelano il suo background, e allora cominci a pensare che forse semplicemente la guerra fa schifo da tutte le parti perché anche quelli che considerava gli eroi cominciano a comportarsi come quelli che all'inizio erano i cattivi. E alla fine Eren nella foga di vendicare sua madre finisce per comportarsi esattamente come coi primi giganti e chissà quante altre madri uccidono nel loro attacco. Quindi cerchio si chiude e Reiner ed Eren tornano ad essere simili. Ma in questa storia Eren non sa ancora nulla, pensa ancora che Reiner sia solo il suo commilitone, quello con l'aria da fratello maggiore, e si fida.
Reiner è un personaggio che ispira pietà in questa storia perché il suo sogno di sempre è andato a infrangersi contro un padre miserabile (lo è davvero!) e contro un popolo che si aspettava fosse fatto di demoni e invece è fatto solo di persone. Persone che sono vittime di quegli stessi giganti che potenzialmente potrebbero diventare, ma nemmeno lo sanno.
E poi se ricordo bene quando Reiner e gli altri sono arrivati a Paradis la loro missione è cominciata come un mezzo aborto, il "cervello" del gruppo è morto, e da lì hanno continuato andando un po' a braccio per decisione di Reiner stesso, quindi... è davvero tutta colpa sua se la madre di Eren è morta, e adesso ha la sfacciataggine di innamorarsi di lui?? Di rischiare di farlo innamorare a sua volta? È davvero così tranquillo sul fatto che non verrà mai scoperto, o semplicemente non può evitarlo?
Fa parte di quella sdoppiamento di personalità che ha sperimentato di più Bertold ma forse sotto sotto anche Reiner?

Una storia molto bella e scritta molto bene. Fa venire voglia di leggere un ipotetico seguito, anche se forse sarebbe troppo doloroso.

Recensore Master
28/03/21, ore 12:48

Ciao cara Violet!

AoT è l’ultimo manga/anime che ho seguito con più interesse del solito, fin dalla sua prima uscita, e quindi è un piacere trovare tante storie così belle in occasione del finale, soprattutto perché con le rivelazioni delle ultime serie è possibile caratterizzare bene i personaggi, soprattutto se posseggono un background così complesso come quello di Reiner. Mi è piaciuta molto sia la scelta della canzone che quel ridondante “Reiner, non ti distrarre”. È intenso il modo in cui hai strutturato la storia, con il bisogno di Reiner di concentrarsi, le sue aspirazioni che nutre da tutta la vita, la delusione delle stesse, il bisogno di autoingannarsi, la povertà e l’amaro rendersi conto che tra “noi” e “loro” non esiste alcuna differenza, che il concetto di demoni è una retorica fatta per creare carne da macello.
Reiner è un nessuno che ha creato con la propria storia, un ragazzo in cerca di un riscatto; molto interessante è quando dice “se non ti vuole bene tuo padre, ti vorrà il resto del mondo,” che spiega le sue motivazioni che lo hanno spinto a diventare quello che desiderava.

Il potere del corazzato, che Reiner possiede dopo allenamenti e sacrifici, è qualcosa che però in un qualche modo gli sfugge sempre, di cui non si sente all’altezza nonostante gli sforzi. Non si sente degno neppure quando cerca di portare avanti la missione. Ma la parte più straziante e struggente è la fine, che giunge come una doccia gelata ad agosto; piacevole e ti fa dire wow. Sì, perché complice l’ora legale, complici i paragrafi precedenti, introspettivi e profondi, io ho quasi dimenticato che erano previsti momenti intimi e quando ho letto la parte finale ho esclamato a voce alta un significativo “ma wow.” <3”.

È stato un modo di tornare alla realtà bellissimo e struggente, intenso, con quel non distrarti che si tramuta in un non innamorarti, con lui che desidera e possiede Eren domandandosi, retoricamente, perché. Ecco, lo ridico. Wow, cara Violet (e perdonami per il ritardo, ma i miei piani questa settimana sono stati un po’ più che stravolti).
Con affetto,
Shilyss

Recensore Junior
27/03/21, ore 21:44

Non ho parole per descrivere questa fanfiction! Ovviamente l’ho letta non appena hai pubblicato e adesso che, volendo lasciare una recensione, mi è venuta voglia di rileggere, mi ha fatto male al cuore esattamente come la prima volta!
Penso sia una delle cose più belle che tu abbia mai scritto e che io, in generale, abbia mai letto. Non hai semplicemente raccontato Reiner, lo hai sviscerato, lo hai aperto sul tavolo operatorio, hai tolto uno per uno i suoi organi e le hai esposti in bella mostra sotto le luci al neon.
E ti dirò, io non avevo mai pensato alla coppia con Eren, invece me l’hai fatto vedere in una luce completamente diversa e mi ha fatto davvero impressione vederla realizzata nell’ultima parte della OS, perché la voglia di Reiner, la sua euforia, ma di sottofondo a tutto questo, la sua ansia e la consapevolezza che prima o poi dovrà uccidere anche lui.
Solo complimenti, mi inchino come sempre alla tua bravura.
(Recensione modificata il 27/03/2021 - 09:45 pm)

Recensore Master
25/03/21, ore 19:19

Ciao cara, eccomi qui *^*
Madò, ho i brividi. Io credo di non aver mai letto un'introspezione e caratterizzazione tanto bella di Reiner. Senza contare che è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto di tutto Attack on Titan (anche se la morte di Marco fa comunque un male cane e a distanza di anni ancora non mi è passata e credo proprio non mi passerà mai), quindi insomma, è stato davvero bello poter leggere di lui in maniera tanto profonda e sentita.
Oltre alla sua caratterizzazione, ci sono altre due cose che ho davvero amato: il titolo della storia che acquisisce sempre più significato paragrafo dopo paragrafo – per poi esplodere proprio alla fine – e il fatto che ogni paragrafo cominci sempre con la stessa frase, ovvero “Reiner, non ti distrarre”.
In particolare, questa frase diventa sempre più “pesante” – e a tratti anche spaventosa – paragrafo dopo paragrafo: si parte da un momento di quotidianità che un Reiner ancora bambino vive con la madre (un momento che comunque è già increspato da turbamenti interiori che lo hanno accompagnato una vita intera) fino ad arrivare al culmine, quando proprio con Eren che rappresenta il nemico, il volto dei demoni dell'isola, paradossalmente riesce a essere se stesso e a lasciarsi andare, arrivando a condividere con lui anche l'intimità.
Ti dirò, per me la Reiner/Eren è sempre stata BROTP e ammetto che è la prima volta che leggo di loro in una chiave tanto intima sia dal punto di vista fisico che da quello sentimentale, però in questa One Shot funzionano davvero alla grande e mi sono piaciuti tantissimo.
Anche perché, sempre paradossalmente, il rapporto che Eren e Reiner hanno avuto prima di scoprire la verità su quest'ultimo è sempre stato bellissimo, forte e basato sul rispetto e la fiducia reciproci: Reiner si è sempre mostrato come un punto di riferimento per tutti, per Eren soprattutto. Ed è anche vero che quando è approdato sull'isola ha fatto in modo e maniera di non distrarsi mai e di portare a termine la missione insieme ai suoi compagni, sì, ma al contempo ha iniziato a vedere quei “demoni” sotto un'ottica completamente diversa e a essere sommerso dai dubbi.
Reiner è sempre stato spaccato a metà da mille cose diverse ed entrare nella sua mente sembra facile, ma in realtà è l'esatto opposto. Motivo per il quale confermo ancora una volta che, sulla sua introspezione e sulla sua caratterizzazione hai svolto un lavoro eccelso.
È stato un vero piacere leggere questa One Shot e, nella speranza di poter leggere nuovamente qualcosa di tuo su questo fandom, ti ringrazio per aver reso giustizia a questo incredibile personaggio.
Alla prossima!

M a k o

Recensore Master
17/03/21, ore 14:34

Mio. DIO.
tu la devi smettere di uccidermi. Tu la devi smettere!
Io che cosa ti ho fatto mai di male, eh? ç___ç
La coppia? Niente, che ti devo dire? Tutto va bene e tutto fa brodo, non l'avevo considerata (proprio come Renatone non ha considerato il triangolo) ma mi è piaciuta tantissimo come l'hai inserita in questa storia che è un imbuto. È un imbuto che man mano si stringe e porta esattamente dove Reiner non deve stare: in mezzo al petto di colui che, secondo gli insegnamenti datigli sin da bambino, è il nemico: il demone. Qualcosa che va combattuta.
ma la cosa che più ho amato e il "come" l'hai raccontata, con questa frase "non ti distrarre", che percorre tutta la vita di Reiner e ci fa vedere più da vicino ciò che è stato, sin da bambino, con una mamma che con premura gli dice che deve fare attenzione, che deve focalizzarsi sui suoi obiettivi, che distrarsi non è bene.
Ed è così anche dopo, quando è sempre l'ultimo... quello che si sforza il doppio, il triplo, il quadruplo di tutti. Quello che alla fine, con tutti gli sforzi possibili, raggiunge quell'obiettivo. Quello che... poi ha un peso troppo grande addosso – pensare a Reiner significa pensare alla scena del tentato suicidio e io dunque come posso solo sperare di non piangere... e invece.
E invece tu, un barlume di speranza, in quegli occhi, glielo infili. La scena dove tutto viene messo in dubbio, tutti gli insegnamenti dati sin da bambino, sfumano via negli occhi di Eren, con cui trova complicità, sorrisi, sincerità forse... quella che a quanto pare è mancata in molti, è stata poca in altri.
Eren sembra la salvezza, io suo "paradiso", il punto d'attracco, la felicità, eppure l'ombra delle origini è sopra di loro, e Reiner non può mai lasciarsi andare.
Se prima è stato per rimanere sul suo obiettivo, ora deve focalizzarsi per non perderlo.
Non ti distrasse. Non ti innamorare, dici alla fine, in una meravigliosa immagine di disperazione e confusione, dolore... perché se Reiner si innamora che ne sarà di tutto ciò che è stato prima?
Mi hai distrutta, non so cosa dire, l'ho amata. L'ho amata davvero e non sai quante altre avrei da dire, ma so che non sarei in grado di esprimerle.
Spero di tornare presto a leggerti su questo fandom – non è un modo per metterti fretta nel farlo, solo una speranza di leggere ancora qualcosa di così forte e profondo.
Sei magnifica ♥
Miry

Recensore Junior
11/03/21, ore 12:52

Ciao! Sono qui per lo scambio del Giardino! 

Comincio col dire che ti odio un po'. perché è da una decina di minuti che cerco di scrivere qualcosa di sensato, ma ho gli occhi pieni di lacrime a casa tua e non vedo bene neanche la tastiera, sappilo! 

Parto dal commento del titolo, di solito non lo faccio, perché non è una parte fondamentalissima delle storie, ma devo dirtelo: è perfetto (e di conseguenza mi piace da morire). La maschera è un oggetto che viene spesso associato a Reiner, per i motivi che sappiamo bene (in primis a causa del tradimento, in secondo luogo a causa del disturbo della personalità multipla), quindi può risultare banale, ma l'hai accompagnato a dei termini e inserito in una composizione, che ne danno una sfumatura nuova e accattivante, per certi aspetti! Mi sono voluta soffermare su questo aspetto, perché questo titolo è la lode ad una storia che reputo da dieci!

Proseguendo con lo stile, trovo che la scelta della seconda persona al presente sia molto interessante. Mi piace parecchio quando gli autori sperimentano con la scrittura, ma, soprattutto, quando l'esperimento riesce bene, come in questo caso! Inoltre, apprezzo che attraverso semplici ma efficaci frasi riesci a proiettare un'immagine nitida di ciò che vuoi descrivere, cosa che non è affatto semplice da realizzare (di solito si rischia di impantanarsi in dettagli superflue, però non è il tuo caso), quindi: complimenti! Riguardo la grammatica non ho nulla da dirti, non ci sono nemmeno refusi, quindi passo oltre!

Per quanto riguarda l'introspezione e il carattere dei personaggi, io ho solo da dire: wow! Mi hai lasciato a bocca aperta, perché è stato come se avessi scavato nel cuore di Reiner con questa storia, è incredibile. Ti riporto i due pezzi (in realtà sono tre, ma sul terzo vorrei commentare altro) che mi hanno mozzato il fiato (oltre che avermi fatto frignare) e che, secondo me, sono i cardini fondamentali della caratterizzazione di Reiner che tu sei riuscita a centrare perfettamente:
1. "Reiner, non ti distrarre.
Alla fine, che ti costa fingere? Che ti costa crederci un altro po'?
Se non sei nessuno, puoi diventare chi vuoi, anzi quello che vuoi.
Perfino il leader Marcel.
Perfino l’eroe che ti illudevi di essere diventato.
Se non ti vuole tuo padre, ti vorrà il resto del mondo.

Questo è abbastanza."


2. Tu cos’è che sei davvero?

E – ancora più importante- chi sono davvero i demoni di Paradis?
Reiner… Reiner… non… non… ti… distrarre…


Quest'ultimo in particolare è il mio preferito, perché hai reso magnificamente il senso di perdizione che Reiner affronta. Non è semplice descriverlo, né, tantomeno, trasmettere in maniera così efficace lo smarrimento ai lettori. Anche qui, io ti faccio i miei più sentiti complimenti! Penso di non aver mai letto una fanfiction così delicata, sentita e coinvolgente su Reiner. È stupenda!

In seguito ti riporto l'ultimo pezzo (la ciliegina sulla torta, per me):

Dovrai uccidere anche lui, prima o poi.
Dovrai ucciderlo perché tu sei il Salvatore e i demoni di Paradis sono dei mostri, degli abomini. Te lo hanno inculcato prima ancora di insegnarti l’alfabeto, prima ancora che tu sapessi il significato della parola guerra.
Ma allora…
Perché la pelle di Eren è così morbida? Perché il suo sapore è così buono? Perché il suo sorriso è così sincero? Perché i suoi ansiti nel tuo orecchio sono così caldi? Perché non riesci a smettere di baciarlo? Perché non riesci a smettere di morderlo? Perché non riesci a smettere di incollartelo addosso, vicino al cuore?
Perché gli stai venendo dentro, soffocando un grido contro la curva del suo collo?


Hai accennato anche alla EreRei, che è una ship a me cara, ma di cui poche persone scrivono e, ancor meno, sanno scrivere. Questa forse è più una preferenza personale, ma ho amato come hai sottolineato la sofferenza (intrinseca) del loro rapporto e la dolcezza dell'amore che li lega. Penso sia inutile specificarlo, ma mi sono commossa anche qui...

E siamo arrivati alla fine! Lo ribadisco ancora una volta, perché male non fa, ma è tra le fanfiction più belle che abbia mai letto e, di conseguenza, spero che tornerai a scrivere su questo fandom e di questi due! Nelle note dell'autore hai detto che hai messo l'anima in questa Shot e lasciatelo dire: si percepisce chiaramente l'amore che provi verso questi personaggi!

Ti lascio un caloroso abbraccio, 
Luschek

P.S. sto ascoltando la canzone di Halsey ed è bellissima, ottima scelta!

Recensore Master
13/02/21, ore 22:05

Buona sera!!!
In ritardo ma arrivo anche io, finalmente!!!
Dunque, da dove cominciare?

Io: "Mmh... l'attacco dei giganti... lo conosco di nome ma non so assolutamente nulla. Ma se ci scrive su qualcosa Violet ne varrà sicuramente la pena".

Sempre io: "Mmh, dalle spiegazioni di Violet sembra interessante. Forse non del tutto tuttissimo il mio genere..."

Sempre io: *guarda 30 episodi nell'arco di quattro giorni

SEMPRE IO: *(DOPO CHE VIOLET MI AVEVA GIA' ACCENNATO CHE REINER ERA IL GIGANTE CORAZZATO) arrivo ad episodio quel che era con Reiner che rivela di essere il gigante corazzato e "WHAAAAAAAAT COOOOOOOSA COME PERCHE'!?!?!??!"

Cioè, sono successe talmente tante cose, nel mentre, in questi benedetti 30 episodi, che io manco mi ricordavo più che ESISTESSE il gigante corazzato a momenti! O il gigante colossale Berthold che dorme tutto storto!
Sorvolando questa ulteriore dimostrazione del mio stato mentale, passiamo alla tua shottina! Innanzitutto, il titolo è bellissimo! Mi è piaciuto davvero tanto! *^* Quindi complimenti già qui! ^^
Ma parlando del tuo protagonista. Dunque, non posso oggettivamente dire di averlo mai shippato con Eren... con nessuno a voler essere onesti fino in fondo, ma questo tuo scritto mi ha davvero colpito! Hai scandagliato il personaggio con una attenzione davvero lodevole e che lascia capire perfettamente quanto tu ci tenga, pur avendo - come scrivi - un rapporto altalenante con lui!
Se, come dicevo, ho trovato stupendo il modo in cui hai rappresentato il suo dramma interno mentre sta con Eren, devo ammettere però di aver apprezzato ancora di più la prima parte della shottina. Vedere questo Reiner bambino, in una scena così tremendamente quotidiana mi ha fatto proprio stringere il cuore!
Anche perché si contrappone in modo molto evidente con i paragrafi successivi, in cui si sente tutta la frustrazione e il dolore che prova...
Per non parlare dei sensi di colpa che tingono tutto l'ultimo paragrafo... Sono così vividi che si riescono davvero a percepire a pelle! ToT
Infine mi è piaciuto tantissimo il modo in cui quel continuo ripetersi di quella frase riesca a collegare tutti i paragrafi della storia! Crea un legame che rende fluida la lettura senza rendere fastidiosi i vari distacchi temporali! Inoltre mi è piaciuta l'evoluzione che questa frase subisce: prima era la voce della madre, poi quella dei suoi superiori, dei comandanti. E infine è la sua stessa voce!
Insomma, io temo che questa recensione sia completamente sconclusionata, e probabilmente avrei voluto scrivere altre mille cose, ma spero davvero che si sia quantomeno capito che questo tuo primo esperimento nel fandom mi sia piaciuto!!! *_____*
Per altro, oltre ad essere la tua prima, è anche la primissima shottina che leggo nel fandom! ^^
Brava brava bravissima, complimenti!!!
Se vorrai scrivere nuovamente in proposito, sarò davvero curiosa di leggere!!!
Ti mando un bacione e un grosso abbraccio!
E data l'ora ti auguro anche la buona notte! ^^
Sciauuu! ♥♥♥
Bea

Recensore Master
13/02/21, ore 00:45

Tesoro ciao! Ti dico la verità, ero super felice quando mi hai detto d’aver aggiornato, non insisto mai con un’autrice per i tempi, scrivo anche io e so quanto possa essere difficile scrivere e pubblicare in modo rapido, ma questa storia la aspettavo, e parecchio!
SnK, ci vado a nozze proprio, sul serio, è uno dei miei fandom preferiti e se potessi scegliere leggerei moltissimo su tutti loro. Metti che non è la classica coppia yaoi, ed è bello trovare variazioni (io sono dell’idea che in fondo, potenzialmente, tutti possano essere shippati con tutto), inoltre si tratta di M/M e sono super yeah, poi la triade: angst, erotico, introspettivo.
Mi vuoi sposare? Chiedo, eh.
No, ma oddio mi metti davanti Reiner bambino che in un gesto quotidiano fa vedere quanto fosse importante e impiantato in lui, il desiderio di essere qualcuno per i marleyani… la povertà, la vita dura a cui è stato abituato fin dalla nascita per il suo stesso sangue, per le origini di quella stirpe, lasciano segni così, e creano sogni che non dovrebbe forse nemmeno avere, per essere così piccolo.
E cresce, continua a crescere nelle sconfitte, nella sicurezza della debolezza, non arrendendosi, andando avanti giorno dopo giorno con la consapevolezza di essere più forte della sua fisicità, dei suoi limiti. Gioisce, per quanto sia orrido trasformarsi in quella cosa, per loro, gioisce, e morirebbe pure entro tot anni in linea teorica, e gioisce. Valente di questa consapevolezza poi ricade, in modo disastroso, rovinoso, peggio degli altri e meno degli altri si sente, non è vero ma è così per lui, e il male che si fa in questo pensiero lo riversa sul dover continuare ad essere ciò che è. A farsi bastare ciò che è per gli altri. Questa parte è un colpo dritto in mezzo alle costole per me, sai? Per quanto abbia tentato di lottare per qualcsoa fino allo stremo, vedendo andare tutto a monte, soffrendo come un cane – più va avanti, peggio sta, pensa mille volte alle sue scelte, ai tradimenti, a tutto – lui va. Ma giuro, vederlo così è straziante. Reiner credo sia uno dei personaggi che ha subito maggiormente il dolore psicologico di ogni scelta, ogni morte, ogni sguardo.
La parte finale mi lascia davvero spiazzata, una cosa che non mi aspettavo certo così d’improvviso: una scena esplicita, semplice, dove i gemiti parlano più dei dettagli, dove gli sguardi sono più erotici di una descrizione troppo particolareggiata. Conta Reiner conta come si sente, il perché sapendo di dover estirpare Paradis intera riesca a sentirsi bene soltanto con, tra e in Eren.
Così è, ragazzo mio, tu lo voglia o no. Il karma? No, il cuore, il bisogno, la voglia di possedere e farsi possedere da un sentimento travolgente, carnale, per lui sbagliato (non per orientamento, ma per “razza”) ma che non può fare a meno di vivere e ricercare.
Nella sua cruda verità, questa storia è bellissima. Hai preso questo personaggio e l’hai analizzato nell’animo mano a mano, tra le convinzioni, il lavoro, la missione, le finte, i tradimenti, e oltre a tutto questo, semplicemente hai dato peso a lui, al suo cuore, alle sue sensazioni ed emozioni. Perché lui, prima di essere lui, è un essere umano troppo piccolo per un compito tanto grande e orribile. Cara mi sconvolgi ad ogni aggiornamento, mi rapisci e mi lasci senza parole arrivata alla fine; la storia ha un ritmo crescente sempre più rapido e coinvolgente, un lavoro di introspezione splendidamente portato a termine. Sai cosa è bello davvero, qui? Non giudichi il tuo personaggio, lasci sia lui a farlo per se stesso.
la lettura scorre piacevolmente in un testo scorrevole e corretto, graficamente pulito e molto gradevole alla vista, lavorando sul protagonista e su ogni fase del suo spettro emozionale purtroppo non molto vasto: l’unica felice soddisfazione che ha infatti, è Eren. E con questo, con l’angoscia nella pancia e la tristezza nella mente, ti lascio questa mia recensione entusiasta e coinvolta, non vedo l’ora tu possa addentrarti ancora di più nel fandom e creare altre bellissime storie. Alla prossima, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
12/02/21, ore 08:35

Amore mio, finalmente sono qui.

Perdona il ritardo, non sono ancora riuscita a cominciare l'anime, ho l'umore troppo altalenante e voglio aspettare di stare un pelino meglio prima di cominciarlo <3, ad ogni modo la tua lezione è stata chiarissima e mi ha permesso di godermi a pieno la storia. Cosa dire? Che come sempre non ti smentisci mai, e quando prendi a cuore non solo una coppia, ma soprattutto un personaggio, gli sai sempre rendere pienamente giustizia, lasciando trapelare dal testo tutto l'amore che provi per lui. Già dal titolo mi avevi conquistata: è una frase evocativa e potente, in grado di attrarre anche chi non conosce il fandom, e che, da quello che mi hai raccontato, si adatta perfettamente a Reiner, costretto dalla vita e dagli eventi a diventare un bugiardo e ad indossare una maschera. Lo fa per cercare di carpire il rispetto e l'amore di un padre al quale invece non è mai importato assolutamente nulla di lui, e lo fa ahimè inutilmente.
Ho trovato efficacissima l'idea di dividere la storia in più momenti temporali, partendo dal primo, quando quel monito che si ripete lungo il racconto arriva dalla madre e Reiner ha il cuore ancora ingenuo ma già pieno di grandi propositi: che tenerezza mi ha fatto çç.
La voce della madre diventa poi quella dei comandanti, duri e spietati: il nostro ancora non si sente all'altezza, ma i suoi sogni sono ancora vivi e pulsanti, Reiner si impegna il doppio, il triplo, il quadruplo per tentare di realizzarli, e i suoi sforzi lo ripagano, o almeno così sembrerebbe.
Perchè poi arriva la delusione nel paragrafo successivo, e mio Dio, quanto sono stata male. Pur non avendo in mente le scene dell'anime, posso capire perfettamente la delusione bruciante che si prova quando certe nostre certezze vanno in frantumi, quando ci accorgiamo che chi abbiamo ammirato da sempre e di cui abbiamo cercato l'approvazione, in realtà non vale un secondo del nostro tempo. Ricredersi su qualcuno è fra le cose più difficili che si possano fare perchè vuol dire rimettere in discussione noi stessi e le nostre convinzioni. Posso solo immaginare quanto debba essere difficile farlo verso un genitore: il fatto che ora Reiner lo consideri alla stregua di un topo di fogna da' l'idea del suo immenso dolore e della sua delusione.
E poi: il colpo di grazia nel finale. Me lo aspettavo, dopo il tuo racconto, ma diamine, ha fatto male lo stesso. Avrei quasi preferito non vederlo Eren, avrei preferito continuare ad ascoltare la rabbia di Reiner verso suo padre e verso il mondo, ma non potevi concludere che così, con quell'amore che piano piano si è fatto strada nel suo animo, e che rimette in discussione ogni cosa.
E' perfetto ed è straziante çç.
Ti faccio tantissimi complimenti, se già mi hai colpita così tanto senza aver recuperato l'anime, chissà più avanti...
un bacio immenso <3

Bennina
 

Nuovo recensore
10/02/21, ore 12:28

Non facevo un salto su EFP da anni. Questa mattina, alla ricerca di nuovo materiale EreRei, mi son detta "Perché non andare su EFP? Chissà, magari trovo qualcosa!" e così mi sono imbattuta nella tua fanfic!

E che dire? Innanzitutto ti ringrazio per averla scritta. Reiner è il mio personaggio preferito di Shingeki, ma anche uno dei miei preferiti in assoluto e tu sei riuscita a renderlo benissimo! La parte finale con Reiner ed Eren è stata da vero "chef kiss".

Sono negata a fare recensioni, quindi mi fermo qui. Spero vivamente che in futuro scriverai qualcos'altro su questa coppia che amo alla follia; ancora complimenti!

- Saky

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