Recensioni per
Abigail
di storiedellasera

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
26/02/21, ore 11:04
Cap. 1:

Non credevo si potessero ancora trovare perle simili su EFP, invece oggi sono andata nella sezione horror e ho trovato la tua storia. L'ho letta tutta d'un fiato, e la cosa che mi è piaciuta di più è che è un crescendo di tensione: all'inizio sembra quasi banale, hai ripreso il tema della ragazza vittima di bullismo che poi si vendica - un cliché tipico dell'horror - ma poi hai proseguito in un modo davvero inaspettato e soprattutto originale. Mi aspettavo che Abigail facesse una specie di strage, che uccidesse tutte e tre nel bosco in modo atroce; non sospettavo minimamente del gufo, ma come ti è venuto in mente? Ho apprezzato tantissimo, davvero geniale. Il modo in cui hai descritto le scene più cruente, poi, è veramente preciso e vivido, mi sono impressionata e solitamente non mi succede mai. Quindi complimenti! L'horror è proprio il tuo genere (sono troppo contenta di aver scoperto questa storia, aiuto ahahah).
Vai sicuramente nei preferiti ;)
Alla prossima!
Sara
(Recensione modificata il 26/02/2021 - 11:05 am)

Recensore Junior
16/02/21, ore 22:48
Cap. 1:

Sto ancora tremando. Non so se tremo per il piacere della giustizia o per il senso di colpa derivato dall'aver pensato che la stronza si sia meritata il suo destino. Chi siamo noi per decidere chi merita di vivere o morire? il fenomeno del bullismo si porta dietro molte domande. Domande complesse che sono all'attenzione di psicologici, sociologi, psichiatri, educatori e altri esperti. Io credo che ci sia prima di tutto un profondo vuoto di valori, amplificato fino all'assurdità da questo utilizzo scriteriato dei social e dalla scarsa educazione ad essi dei ragazzi. Colpa degli adulti che per primi si sgravano della loro frustrazione trincerandosi dietro il falso anonimato dei mondi virtuali. 
Ma questo non risolve il mio dilemma. Alla fine la vittima si è trasformata in carnefice, ha scientemente deciso di spedire un essere umano al creatore. Ma non mi sento di condannarla del tutto. E il dubbio rimane. Ne sono disturbata. 
La storia è strutturata molto bene, coerente in ogni passaggio, scritta bene, asciutta e precisa come il becco affilato del Gufo.
Brava.
 

Recensore Junior
12/02/21, ore 15:06
Cap. 1:

Ciao.

Oh, Dio, hai descritto davvero bene la morte di Harper, non sono riuscita a goderne, sebbene fosse una stronza. Un po' come in Carrie, che questa storia mi ha ricordato.

Complimenti come sempre.

Recensore Master
09/02/21, ore 16:34
Cap. 1:

Storiedellasera, ciao. Di nuovo un bellissimo brano, scritto con quella capacità di creare suspence che ti caratterizza come marchio di fabbrica e che, come già ti dissi, non è da tutti. Le tue storie sono proprio il genere fiaba della buonanotte da leggere nell'oscurità e nel silenzio prima di dormire... sempre che poi si riesca a chiudere occhio, ovviamente. Chi legge - conoscendoti - è colto dall'inquietudine fin dalle primissime righe perché, malgrado l'apparente "normalità" del contesto s'intuisce che qualcosa di assolutamente inedito, per non dire misterioso o agghiacciante sta per accadere. In questo caso, la domanda perturbante è "ma cosa ci sarà in quella radura del bosco", e quasi si dimentica di gioire per l'esistenza di un posto speciale, di un luogo tutto proprio, capace di accogliere la protagonista e donarle sollievo dalle angherie del quotidiano. Credo che tutti noi abbiamo avuto - o magari abbiamo ancora - un posto del genee, dove poterci abbandonare al sogno o sentirci semplicemente al sicuro: un "posto felice", per l'appunto. Qui il "posto felice" della protagonista diventa testro di un incubo che lascia stupefatto il lettore, che da un lato è curioso/ansioso di sapere cosa si cela nei recessi della foresta, dall'altro non può che rimanere preso in contropiede di fronte all'apparizione di questo gufo-madre- vendicatore dalle dimensioni (e dalla fame) ben più che ragguardevoli. Evidentemente tra gufoi, gufetti e la protagonista umana dev'esserci un legame particolare, perché il grande gufo ha cura di accertarsi che Abigail non abbia ferite e sembra intervenire per dare compimento a una vendetta già decisa. Questo mistero in particolare resta velato e accampagna, come una scia di oscuro terrore, la sinistra fama che d'ora in poi carattewrizzerà Abigail, quanto meno agli occhi della sopravvissuta Cleo. La cattiva di turno è una cattiva da stereotipo, ma va bene così: l'horror si nutre di stereotipi, ciò che conta è renderli efficaci per creare paura e, quando si è maestri, inquietudine. Il tipo di vessazione a cui è sottoposta suo malgrado Abigail è più che reale, e come insegna il buon Stephen King nulla è più terrorizzante del mostruoso, dell'incubo che scaturisce inatteso ( e senza un motivo logico) dal quotidiano. Il colpo da maestro, l'apice del perturbante e della tensione di tutto il racconto sta indiscutibilmente su quel ramo sospeso, che ospita in fila i piccoli e silenziosi gufi delle nevi. Da lì in poi, come si suol dire, si scatena l'inferno: quello è esattamente il punto in cui il lettore può iniziare ad immaginarsi ogni cosa... 
Ottima scrittura, occhio ai refusi (marciappiede), è sempre un piacere leggerti. Recupererò presto altre storie. 

Nuovo recensore
08/02/21, ore 23:29
Cap. 1:

Molto interessante, mi è piaciuto soprattutto il fatto che la morte di Harper la renda un'anima candida per le altre persone, tanto da organizzare una processione ogni anno. È quello che succede anche nella realtà.
Bella anche la descrizione della sua morte.