TERZA CLASSIFICATA
Miriam_Kasinaga – Tradito
Stile:
La narrazione in seconda persona riesce sempre a donare un tocco particolare. Sembra un punto di congiunzione tra il lettore e il protagonista. Per come la storia è stata gestita, questa idea viene rafforzata. Mi piace quel senso d’intimità che sei riuscita a creare; anche a livello grammaticale, che non rientra nella valutazione, non ho rilevato errori particolari. L’unico dettaglio che mi ha messo difficoltà è stato il ritmo della narrazione: troppo veloce o perfettamente coerente? Credo entrambe le cose.
Mi spiego. Ci sono molti momenti in cui il ritmo è perfettamente contestuale: “Rileggi ancora una volta le parole sul monitor, forse per avere conferma di aver capito il messaggio o forse per farti ancora del male. Mollato come un cane tramite messaggio, senza nemmeno il diritto ad avere una spiegazione. Fumi una sigaretta, due, tre, tutto il pacchetto. Prendi il telefono e lo scagli contro il muro, urli, ti siedi sul letto e ti prendi la testa tra le mani.” Perfetto. Si sente fisicamente Johnny che elabora il trauma, che è preda della rabbia, quel sentimento vertiginoso che spinge alla frenesia.
In altri passaggi, invece, sarebbe stato meglio se ti fossi soffermata un attimino. Il susseguirsi delle scene ha generato un po’ di confusione, con il serio rischio che alcuni particolari si smarrissero nel miasma di rabbia e irrealtà che stava vivendo il protagonista. Mi riferisco alla parte in cui picchia Buddy fino a scoprire che Nikki e il suo ex migliore amico si sarebbero incontrati al parco. Capisco che soffermarsi a descrivere i suoi rapporti con i vari “amici” avrebbe fatto perdere il momento, ma non posso negare di aver avuto qualche difficoltà nel seguire la parte centrale.
Fermo restando che lo stile in generale non è affatto male. Brava.
Originalità:
Molto originali il colpo di scena e il finale aperto. Sono stati una sorpresa, una ventata positiva in una storia che, devo ammetterlo, fino a quel momento mi era sembrata uno sviluppo sommario del pacchetto. Invece hai saputo stupirmi e in positivo, hai saputo dare a questo bad ending una dimensione assolutamente intrigante, che spinge anche a chiedersi: Nikki aveva torto – e Johnny è sano di mente –, è il chip o la parte della sua coscienza a parlare, e, se affermativo, rappresenta una parte deviata o sana della sua psiche? Sempre ammesso che non sia stato proprio il chip, intenzionalmente o per effetti venefici, ad avergli deviato il senno. Molto, molto interessante. Sommato al fatto che in pochi periodi sei riuscita a creare un’atmosfera futuristica sufficientemente descritta, direi che il voto può essere massimo.
Attinenza al pacchetto:
Il primo prompt della storia è assolutamente ravvisabile e centrale. Il protagonista è stato lasciato proprio il giorno di San Valentino ed il tradimento è stato doppio: la sua ragazza, il suo miglior amico. Direi che ogni aspetto è stato ampiamente considerato ed è presente. (+3) Anche la pistola al blaster è presente. Sebbene la sua apparizione sia marginale all’interno del testo, occupa un ruolo di primaria importanza; la sua presenza rimane impressa grazie al bellissimo colpo di scena a fine racconto. (+3) Nel parchetto ha luogo la prova definitiva del tradimento. E, quale che sia il finale da noi pensato riguardo la storia, nel parchetto si consumerà probabilmente una tragedia. (+3)
Gradimento personale:
Ho apprezzato questa storia. Il colpo di scena è potente e assieme al finale aperto solleva le sorti dell’intero racconto; fin a quel momento, racchiuso in una crisalide di generica evoluzione del pacchetto. Hai saputo pazientare e costruire la trama anche attraverso piccoli dettagli, l’esempio migliore è il protagonista che picchia Buddy, portando il lettore a pensare che ci sia qualche forma di devianza c’è in lui, sia questa temporanea o radicata. Non possiamo saperlo con certezza, ed è un dettaglio che avvalora le qualità del finale aperto. Magari questi particolari non sono stati contestualizzati al meglio, come ti ho indicato in altri campi, ma ci sono: la loro presenza è fondamentale per giustificare certe dinamiche, non ultimo perché all’improvviso il protagonista carezzi l’idea di uccidere. Davvero un ottimo lavoro!
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