Recensioni per
Nome in codice: Hati
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 211 recensioni.
Positive : 211
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/04/21, ore 09:05

Terribilmente in ritardo, ma ci sono.
Quasi avevo sperato che l'uomo entrato in scena dopo che il tenente era stato legato fosse il Werwolf. Anche dopo la prima scudisciata ho continuato a credere fosse lui, che approfittava della situazione per saggiare la tempra del ragazzo. Alla fine mi sono dovuta arrendere all'evidenza: a torturare Max è l'odioso The Bishop.
Mi piace il fatto che Max, nonostante l'eroico tentativo di resistenza, alla fine abbia ceduto. Diversamente sarebbe stato poco realistico. Per fortuna, il tenente non era stato messo al corrente dal Werwolf delle informazioni più importanti e quindi non ha rivelato nulla. L'unica cosa che The Bishop ha appurato è che il motivo che ha spinto la spia tedesca a portarsi dietro il tenente nonostante la sua inutilità è di natura personale. Ed è questo che mi fa sperare che il Werwolf torni sui suoi passi e liberi il giovane. Certo, la Patria ha la priorità, ma uno come lui può trovare il modo di non trascurare nessuna delle due cose... spero.
Un capitolo piuttosto cruento (e ci sta, caxxo), molto ben descritto, che ti costringe a trattenere il fiato tutto il tempo. Bravissimo come sempre, Vecchio mio.
Alla prossima!

Recensore Master
18/04/21, ore 08:52

Ciao,
ancora una volta Bishop si rivela un nemico intelligente e pericoloso e il Werewolf un avversario intelligente e apparentemente imprendibile!
Se del Werewolf abbiamo avuto conferma di almeno una debolezza nel precedente capitolo, in questo scopriamo una debolezza di Bishop, il suo desiderio di catturare l'avversario è talmente forte da avergli fatto perdere lucidità.
Ora però Bishop è tornato perfettamente lucido e la rete intorno al Werewolf e al suo compagno si sta stringendo sempre più.
Una menzione al merito al povero Knobelsdorff che nonostante tutto continua a stare dietro all'abile spia. Quanto riuscirà a resistere ancora?
A presto! ♥️
AlbAM
(Recensione modificata il 18/04/2021 - 09:04 am)

Recensore Master
18/04/21, ore 07:35

Ciao,
le schermaglie tra Von Knobelsdorff e il Werewolf sono molto buffe. In mezzo a tanta tensione ogni tanto ci sta sorridere un po'! Mi ha fatto molto ridere quando la spia lo prende in giro dicendogli di smetterla di "sussultare" come l'eroina di un romanzo per fanciulle! In effetti l'ufficiale fa proprio così! 😂😂
Come sempre ricordi e le elucubrazioni sul da farsi del Werewolf (e di Bishop) sono avvincenti e tesi. Mi piacciono molto perché ci permettono di conoscere non solo la storia del loro continuo duello, ma anche aspetti della loro personalità.
Bravissimo, come sempre!
A presto ♥️
AlbAM

Recensore Master
17/04/21, ore 19:20

Carissimo conoscendo un po' il Werewolf non mi stupisce che abbia scelto di tornare a salvare il giovane pilota, mettendo a rischio la stessa riuscita della missione.
Al di là del suo carattere irruento e dell'aspetto fisico sicuramente ha visto qualcos'altro nel tenente.
Peccato che il suo avversario inglese lo conosca così bene da aspettarsi una mossa del genere.
La scena della lotta al buio nel vagone ferroviario è sicuramente il culmine drammatico del capitolo, anche se i miei momenti preferiti sono quelli in cui il Tenente, affatto rassegnato a fare da esca o a finire fucilato, vaglia le possibili opzioni per evadere.
Sarà questo spirito combattivo che piace tanto alla spia tedesca? :)

Recensore Master
15/04/21, ore 15:59

Ciao carissimo^^
È bellissima l'apertura di questo capitolo, in cui la visione onirica del tenente reca in sé un forte messaggio simbolico: gli abeti, le querce, l'ululato del lupo, il sangue che intride il terreno. Il tutto rimanda a una dimensione guerriera, oserei dire eroica, ma anche a un legame forte che, pur non essendosi ancora concretizzato, serpeggia da tempo tra i due.
E infatti, il Werwolf è lì in attesa, pronto a balzare indietro per recuperarlo. Forse il motivo principale per cui lo fa è legato agli aerei, o almeno è questo che si ripete lui, ma non è l'unico motivo.
I dubbi di von Knobelsdorff però sono legittimi: che ne sarà di lui se non riuscisse a tornare indietro? A quel punto, si rende conto che la sua fuga e sopravvivenza potrebbe avere un impatto positivo anche sulla riuscita della missione, e alla fine, grazie a un ricordo all'apparenza scollegato, riesce a trovare la chiave giusta per liberarsi da quella situazione.
Intuizione che si rivela giusta e cruciale, e che influisce sia sulla missione che sul suo sodalizio con l'agente segreto.
Un altro bellissimo capitolo, complimenti!

Recensore Master
15/04/21, ore 15:44

Ti dirò, per un attimo ho avuto il timore che per la povera Gretchen...ehm, volevo dire, il povero Knobelsdorf, le cose stessero per volgere al peggio. Già me lo vedevo a languire in una buia e umida prigione inglese, con il Werwolf che se ne tornava tranquillo in patria.

Fortunatamente non è andata così. L'agente segreto è tornato indietro a salvare il tenentino. Tutto bene, tutti felici, giusto? E invece no. Perché non è detto che riusciranno a scappare, o a tornare indenni in patria. Sono più che sicuro che il buon Bishop ha ancora un bel po' di cartucce da sparare.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
15/04/21, ore 13:47

Carissimo,
l'apertura del capitolo con la visione onirica di Max è struggente. Una descrizione magnifica, che ricorda alcuni paesaggi particolarmente suggestivi.
La quercia ha un forte valore simbolico: vita, coraggio, protezione. Il giovane la riceve dalle mani della misteriosa apparizione, come un'investitura e da quel momento prende a ragionare in modo diverso. Come se avesse avuto un indizio fondamentale, attinto sì alla propria esperienza di pilota, ma riportato in auge dal sogno veritiero di prima.
Non vola, ma si ferma, si finge sfinito e - posso immaginare - non gli risulta difficile. Non cede alle provocazioni dell'inglese (questo è già più complicato, conoscendolo!), addirittura si preoccupa per il Werwolf e non per se stesso.
Viceversa, l'imprendibile spia tedesca opta di non abbandonare il ragazzo e si fa guidare dai sentimenti. Gli costa caro: una ferita all'apparenza grave, una fuga, un nuovo inseguimento. Ma stavolta il ragazzo non è elemento passivo, è compagno, è forza.
Davvero un bel capitolo, devo assolutamente leggere il seguito.
Un bacio e alla prossima! ^^

Recensore Veterano
15/04/21, ore 13:24

Ah, mein Liebchen! Che poesia e che meraviglia offri al mio cuoricino stanco ed ai miei occhi!
Un capitolo magnifico, davvero magnifico!
Max, poveretto, è ferito e sofferente ma non molla la presa. Almeno ci prova,poverino: è talmente debole che crolla esausto.
Mi è piaciuto moltissimo il paragrafo introduttivo del suo sogno, con il sangue che alimenta la vita, ma soprattutto il ramo di quercia. Se l'ulivo è la pace, il Werwolf invece sembra volergli dare la forza di resistere ed andare avanti.
Un sogno profetico, dato che poi appare a salvarlo, rimanendo ferito a sua volta. E' come se si generasse un legame di sangue, tra i due: ciascuno ne versa per l'altro. Ed è veramente toccante: un particolare bellissimo.
Mi è piaciuto moltissimo anche il paragrafo con le riflessioni di Max: le nuvole che sembrano panna montata, il paesaggio che sembra una distesa di giocattoli. Una parvenza d'innocenza fanciullesca che nasconde ben altro, come la tattica di volo che diventa paradigma del loro gioco di spionaggio.
Il Bishop è fuori combattimento, ma non credo lo resterà a lungo.
Il capitolo termina con più suspense di come è iniziato: con i nostri in pieno avamposto nemico. Solo che l'avamposto nemico è in allarme e loro sono feriti.
Prima avevo l'ansia, adesso ho l'angoscia di leggere il prossimo capitolo!
Aggiorna presto, per favore! Devo sapere!

Recensore Master
15/04/21, ore 09:05

Carissimo^^
Che capitolo emozionante!
All'inizio abbiamo il nostro von Knobelsdorff, ormai sfinito e allo stremo delle forze, che non può far altro che cercare conforto estraniandosi dalla realtà. La sua mente lo riporta sempre al ricordo dell'agente segreto, che gli dona forza e speranza.
Il tenente è estraneo a situazioni del genere, ma conosce perfettamente la guerra nei cieli, e così pensa di adottare una tecnica di combattimento a lui nota per tentare di resistere, è davvero la sua unica possibilità.
L'inglese, dopo il terribile interrogatorio, decide di cambiare tattica. Nel mostrarsi minaccioso e disprezzante con il giovane però commette un errore, rivelandogli le sue intenzioni.
Così von Knobelsdorff intuisce (o forse spera) che stia per accadere qualcosa.
Nel frattempo scopriamo che il Werwolf non è del tutto insensibile, e questa volta non è riuscito ad abbandonare il suo compagno a un miserabile destino.
Così il nostro eroe entra in azione nella sua missione di salvataggio.
The Bishop ci aveva visto giusto, ma le cose non vanno come aveva previsto. La lotta tra i due acerrimi nemici è cruda e violenta, il tedesco ne esce vincitore, ma sarà davvero finita?
Per ora i nostri riescono a fuggire, ma per loro la situazione non è affatto favorevole. Entrambi sono feriti e si trovano circondati dal nemico.
Sono davvero curiosa di leggere il seguito^^
Complimenti, è stato un capitolo davvero avvincente.
Sei sempre bravissimo! Alla prossima! :)

Recensore Veterano
12/04/21, ore 13:18

Ah, mein Liebchen! Mein Liebchen!
Quanto amore per questo capitolo! Purtroppo la tua storia sta già nei preferiti e non posso rimettercela, altrimenti lo avrei fatto.
Ebbene, una nagajka è praticamente uno strumento del demonio. Già fa malissimo di suo ma non voglio immaginare cosa debba essere subirla mentre si è appesi al soffitto come un quarto di manzo.
E' bellissima, a questo proposito, la comparazione tra il povero Maximillian ed il crocifisso. Quasi fosse egli stesso una figura Christi, vittima sacrificale delle circostanze.
Ed, in effetti, potrebbe sembrare così: che il Werwolf se lo sia lasciato dietro come esca, ma il Bishop - che lo conosce meglio di noi sospetta che non sia così e s'appresta dunque egli stesso a sfruttare il giovane come esca per la sua trappola. Una guerra di travestimenti ed inganni, una guerra tra fasmidi se cogli la citazione. Chi è predatore e chi è preda?
Mein Liebchen, faccio davvero molta fatica a cogliere i particolari perché le immense palle d'acciaio temprato del nostro giovane ed apparentemente innocuo tenentino (nel senso che è piccolino, non per sminuirlo) occupano tutto lo schermo.
Sembra un giovanotto sprovveduto e devo ammettere che mi fa tanta tenerezza in quelle condizioni ma non è da tutti sopportare un'ordalia simile senza cedere.
Sono sospesa anch'io, senza fiato, mentre attendo i prossimi sviluppi.
Tanti sentiti complimenti nel frattempo!
Bravo, bravo, bravo!

Recensore Master
10/04/21, ore 16:42

Come previsto, le cose si mettono malissimo.
Quello inflitto dal Bishop a von Knobelsdorff è un autentico supplizio, ma alla fine anche l'agente inglese è costretto ad ammettere che i Werwolf è stato più furbo di lui: la cattura del tenente è sono un intralcio che ha rallentato l'inseguimento, dato che il ragazzo non sa praticamente nulla.
Uno potrebbe pensare che sia una mossa studiata, ma io onestamente non lo credo: non si sarebbe fatto tutta quella trafila portandolo con sé, altrimenti, con tutti i rischi che correva. L'avrebbe fatto fuori e fine dei giochi. Semplicemente, il pilota è rimasto indietro e lui è stato costretto a lasciarlo lì - cosa che pure il Bishop ha capito, e che ora sembra voler sfruttare a suo vantaggio.
Che avrà in mente il diabolico agente?
Staremo a vedere...
Intanto complimenti, la storia si fa sempre più avvincente a ogni capitolo che passa.
Alla prossima! ^^
(Recensione modificata il 10/04/2021 - 08:31 pm)

Recensore Master
10/04/21, ore 15:31

Rieccomi^^
"Dubito ergo sum" questa me la segno AHAHAH
Fatto sta che le cose si mettono molto male per il nostro eroe, che a questo punto dovrà in qualche modo coprire la fuga del suo misterioso accompagnatore. Noto che tra loro, domande inopportune e puntigli di von Knobelsdorff a parte, si è instaurata una sorta di silenziosa complicità, esemplificata dal fatto che ora l'aviatore, invece di pensare a salvarsi la pellaccia, come prima cosa pensa al Werwolf e all'importanza della sua missione. Dopotutto, il Werwolf ha avuto anche parecchia pazienza con lui: avrebbe potuto farlo fuori o lasciarlo indietro dato che lo intralciava, ma non l'ha fatto, e il suo atteggiamento rude e al limite della sopportazione era la dimostrazione del fatto che, per quanto lo trovasse fastidioso, sotto sotto un po' di premura gliela serbava.
Sono quelle cose, all'apparenza piccole, che senza bisogno di parole o dimostrazioni eclatanti si rivelano cruciali. Adesso l'agente è andato, ma lui è tutt'altro che svincolato dal suo compito: la buona riuscita della missione dipende anche da lui.
Vado avanti^^

Recensore Master
10/04/21, ore 15:13

Ohi-ohi è successo quello che temevo, il Tenente è stato brutalmente, ma inutilmente torturato per estorcergli delle informazioni che comunque non aveva.
Il Bishop, che non è nuovo del mestiere, lo ha capito e ha intuito anche che in qualche modo tenere in vita il giovane ufficiale gli sarà utile per catturare il Werewolf.
Va detto, a merito di Max, che è stato fin troppo bravo a guadagnare tempo e a resistere, però il suo coraggio sarà servito a poco se la spia tedesca non tornerà a recuperarlo ee è quello su cui sta scommettendo il Bishop: tornerà oppure in maniera cinica deciderà di lasciare il ragazzo al suo destino?
Nel dubbio confermo la mia opinione su quanto sia affascinante il suo rivale inglese :p

Recensore Master
10/04/21, ore 13:55

*riecheggia all'orizzonte il miagolio delle trombe di Gerico*
Meeeeeeeowwww...
*un'orda di Stukatze si getta in picchiata*

BOOM!

La fuga prosegue, come una partita a scacchi dove il vantaggio temporale è una questione di vita o di morte.
Na partiamo dal flashback nella tormenta di neve: non starò a ripetermi sulla dovizia di particolari, anche se come sempre ha il potere di trasportarti altrove, e mi soffermerò sulla scena in sé. Questo è tutto un gioco di paralleli: la partita tra capre e tigri, la caccia all'agente segreto cosacco, e infine il "duello" col Werwolf. Situazioni diverse, contesti diversi, in cui però vale lo stesso principio, esemplificato dalla massima dello sherpa: se vuoi catturare il tuo avversario, devi imparare a pensare come lui.
Così il Bishop si mette sulle tracce del Werwolf, arriva sul luogo, ma ancora una volta riesce a collegare i puntini con un attimo di ritardo, quando ormai i due preti sono saliti sul treno.
Vediamo ora quale sarà la sua prossima mossa, anche se effettivamente credo che abbia già deciso.
Proseguo ^^

Recensore Master
09/04/21, ore 19:01

Rieccomi^^
Capitolone al cardiopalma, questo!
Bellissima la fuga sui tetti: si vede che è curata fin nei minimi particolari, tanto che sembra di avere la scena davanti agli occhi - o addirittura viverla - leggendoti. L'ansia di von Knobelsdorff è quasi palpabile!
Nel frattempo, il "duello" tra Bishop e Werwolf sta sempre più sfociando verso il personale, come se fosse una questione di vita o di morte. Mi è piaciuta molto la metafora del safari, esempio perfetto dell'acume strategico dell'agente: quando si dice che esperienze totalmente scollegate possono suggerirti idee da riutilizzare in contesti completamente differenti!
Si preannuncia uno scontro davvero avvincente, sia dal punto di vista fisico che mentale. Non vedo l'ora di proseguire!
Ora mando i gatti a rifornire gli aerei ma torno presto per continuare. Complimenti come sempre!