Recensioni per
Seeking the eternity
di leila91

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/02/22, ore 12:30

Ciao :*
Questa è già la tua seconda storia si HP che mi ero persa. MA PERCHE? Io tra l'altro adoro la Wolftsar e questa storia è davvero dolce. Dolce è immaginarmi Sirius e Remus che ascoltano la fiaba di Biancaneve, quando Sirius è stato abituato a racconti di tutt'altro tipo e che non crede nel "per sempre". Si sa che casa sua non è davvero "casa", al contrario di Hogwarts, invece, dove ha i suoi amici, si sente accettato e dove c'è Remus con i suoi segreti... ma Sirius, che lo conosce meglio di chiunque altro, SA e non vuole che lui si chiuda in sé stesso (lui e anche James ovviamente). La loro adolescenza e questi anni ad Hogwarts sono bellissimi, un po' gli anni dell'innocenza che purtroppo poi lasceranno posto a un'altra vita (se ci pensiamo bene poi tutto loro sono dovuti crescere in fretta con la guerra). Ed è bello e triste che Remus arrivi e dica "Non voglio che tutto questo finisca". E guarda, ho trovato anche bellissima l'idea che sia stato Remus ad avere la genialata della Mappa del Malandrino, alla fine è coerente per come hai scritto questa storia, dolce e con un fondo amaro perché quando si parla di Wolfstar è sempre così. Sono contenta di averla recuperata <3
Alla prossima :*

Nao

Recensore Veterano
02/02/22, ore 22:37

Ciao!
Rieccomi qui! Io adoro i malandrini, e non potevo non passare anche da questa cosa.
Inizio con la bellissima definizione che hai dato di Hogwarts, Hogwarts che è più di un castello, che è più di una scuola.
Hogwarts che diventa una casa per chi non ce l'ha, una guida per chi non sa che strada prendere, un luogo di rifugio, istruzione e crescita.
E poi ci sono gli abitanti di Hogwarts, che diventano famiglia per chi non ce l'ha, o non ci si ritrova, e una famiglia allargata per gli altri.
Abbiamo visto che i legami creatisi alla scuola spesso durano per sempre, ed è così anche per chi, forse, in una famiglia non ci credeva più.
Lo sanno bene Sirius e Remus, che si sono trovati quando ormai si credevano soli al mondo, e hanno trovato in James e Peter fratelli non di sangue ma di fatto.
Hai riassunto davvero bene l'essenza dell'unione dei malandrini (canon o meno), ma allo stesso tempo quello di Hogwarts e, come sempre, ci sei riuscita maledettamente bene.
Davvero complimenti ancora!
Alla prossima!

Recensore Veterano
24/11/21, ore 15:14

Bennina cara, quando scrivi di Hogwarts fai letteralmente una magia <3
Questa ff mi ha conquistata subito, sin dalle premesse, e leggendola ne ho capito il motivo. E' intrisa di una dolcissima malinconia, di ricordi, di tempi dorati e lasciati alle spalle, di risate e spensieratezza, tutte cose bellissime e che associo ai Malandrini studenti e che tu sei riuscita benissimo a trasporre "su carta".
La scelta di seguire soprattutto il POV di Remus, e poi di Sirius, mi è piaciuto, non mi ricordavo della mamma babbana e quel dettaglio del "sempre" che si porta dall'infanzia e che cerca anche di concretizzare nell'amicizia e nell'amore è qualcosa di davvero bello e tenero. Non avevo mai letto una WolfStar e sono felice che la tua è stata la prima perchè mi sono piaciuti tanto loro due assieme e mi hai fatto venire voglia di leggerne ancora. Poi io ho un amore viscerale per i Malandrini giovani (e per il relativo fan cast per me ormai canon XD) e leggerei di loro PER SEMPRE XD
La scelta di dare la tua spiegazione alla nascita della mappa l'ho trovata azzeccata e perfetta, chiude davvero un cerchio, lasciando al mondo qualcosa di immortale e unico come Remus voleva sin da piccolo <3
Awww mi sto sciogliendo, complimenti per questa bellissima os!
Un abbraccio,
Mel 
<3
 

Recensore Master
12/11/21, ore 13:31

Ciao cara, lo avevo detto che prima o poi volevo passare da tutte le tue cose scritte in questo fandom quindi eccomi qui. Questa dolcissima quanto breve One-shot trasuda malinconia da ogni virgola e mi ha conquistato tantissimo. Mi è sembrato di essere lì con loro e condividere certe emozioni, il tono a tratti introspettivo mi ha permesso di sentirli ancora più vicini. Forse dovrei dire che tra quelle lette è la mia preferita, ma fa concorrenza con quella su Fred e George quindi non so decidermi. Hai un modo fantastico di scrivere che riesce a far empatizzare sempre il lettore e questo sappi che lo apprezzo tantissimo da lettrice; è qualcosa che cerco sempre. I personaggi poi sono perfettamente in character e non ho fatto problemi a credere che fosse davvero accaduto. Davvero un'altra piccola perla. Grazie per la lettura 💕. Un abbraccio e a prestissimo 💓.

Recensore Junior
25/10/21, ore 21:55

Eccomi qui, ci sono anch'io! Ero partita in quarta col proposito di scegliere qualcosa di comico, poi ho adocchiato il titolo di questa shot ed è stato amore a prima vista.
Com'è che la tua Wolfstar mi appare così naturale e la preferisco di gran lunga al canon? Sarà il tuo stile schietto ma elegante, forse, per cui ti faccio ancora i complimenti, oppure il personaggio di Tonks che soffre un po' nell'angolino, in ombra rispetto a tutti gli altri personaggi... Non so, è una coppia così nuova per me e tuttavia mi sembra così giusta, come due pezzi di puzzle che si incastrino a meraviglia. Mi sono piaciuti molto i paragrafi con cui hai introdotto l'infanzia di Remus e di Sirius - come li hai formattati, anche, perché il contrasto nel contenuto e nei concetti espressi l'uno dall'altro si rispecchiasse anche fisicamente sulla pagina. Soprattutto, mi sono venuti i brividi nel leggere la frase che ti devo riportare: "Arcturus, Pollux, Cassiopea: non sono stelle ma buchi neri di ambizioni e ideali rivoltanti".
Mio Dio. Non hai idea dell'effetto che mi ha suscitato questa frase. In pratica, adoro l'astronomia e quando fa bello mi piace uscire col telescopio a guardare il cielo. Leggendo i nomi di famiglia mi sono immaginata contemporaneamente questi puntini di luce come piccole scintille in campo nero per poi essere praticamente folgorata dal resto della frase, dove hai paragonato i Black ai buchi neri. E c'è del genio in questo paragone, perché i buchi neri non sono che stelle "degenerate", collassate su se stesse. E mi parli di ambizioni e ideali rivoltanti e mi viene in mente che più volte mi è capitato di leggere su libri e articoli online la parola abominio accostata proprio ai buchi neri. Aaaaaah! E poi c'è l'altro significato, quello di succhiatori di luce. Che vita grama deve passare Sirius, Stella del Cane, stella bellissima, in mezzo ad arazzi e parenti arroccati nelle loro convinzioni? Immagino che si senta come se la voglia di vivere, la luce che lo pervade, gli venisse risucchiata via.
E qua arriviamo agli anni di Hogwarts, che per certi versi mi hanno riportato alla spensieratezza degli anni dell'università (disconoscendo le sessioni d'esame, ovviamente). Mi hai davvero calata nell'atmosfera cameratesca e goliardica di quel periodo, quindi tanto di cappello. Ho poi molto apprezzato come tu sia riuscita a caratterizzare tutti i personaggi tramite un semplice gesto - James che si ravvia i capelli davanti a Lily, Minus che nel suo distogliere lo sguardo mostra già le prime avvisaglie di un carattere troppo timido per non essere corrotto dai mali del mondo, Remus che teme il distacco dei suoi amici e Sirius, finalmente, che sente di essere parte di una famiglia. Posso dirlo che questi due insieme, nel loro amore segreto, sono dannatamente teneri? Niente dura in eterno, tranne la Mappa del Malandrino. ❤️
Alla prossima e sappi che quella citazione me la son segnata,
Lucia

Recensore Veterano
13/09/21, ore 00:18

Sono qui per l'iniziativa del giardino, ma ho scelto il tuo profilo perché mi intrigavano molto i fandom e i personaggi sui quali scrivi. Ho letto Remus e Sirius e mi sono fiondata.
L'inizio mi ha rapito subito, l'ho capito dalle prime righe che il tuo stile è quello che fa per me, scorrevole e poetico al tempo stesso.
Adoro le parole che hai scelto, la loro dolcezza musicale, le immagini che hai saputo creare con esse.
I primi frammenti, con i paralleli delle diverse tristezze di Sirius e Remus, sono resi perfettamente, così come le loro speranze e i loro sogni infranti troppo presto.
Lo scambio di tenerezze tra i malandrini, quando rassicurano Remus, mi ha fatto svolazzare tante farfalline nello stomaco, è quel tipo di scene che non mi stancherei mai di trovare in una storia, credo siano uno dei miei assoluti punti deboli.
E questa frase:
"Hogwarts è la famiglia che Sirius non ha mai avuto, l’umiltà di cui James ha inconsciamente bisogno, il coraggio che Peter ha sempre cercato e la redenzione in cui Remus non ha mai sperato"
E' perfetta, nella sua costruzione e in quello che vuole trasmettere.
E dopo questa tante altre frasi che sono deliziose perle intrise di emozione, amo come hai descritto Remus, il suo tornare a sorridere, Sirius che gli ruba il fiato, i loro diciassette anni e il legame così forte.
Remus è il mio personaggio preferito nella saga di Harry Potter e ti ringrazio per queste righe e per il modo in cui lo hai descritto. 
"Ma è una recita, e lo sanno bene entrambi di che potere abbiano gli occhi supplicanti di Remus.
Sirius infatti cede poco dopo e lo fa suo totalmente, ancora una volta." <--- qui sono letteralmente impazzita, una scena che mi si è dipinta davanti agli occhi e non hai idea dell'emozione che mi ha suscitato.
Ma tutta, dall'inizio alla fine.
Grazie e a rileggerci 

Recensore Veterano
27/07/21, ore 14:50

Che. meraviglia.
È perfetta.
Semplicemente perfetta.
Stilisticamente scivola giù che è un piacere. Storia intensa, elegante, pregna di malinconia, di quei grigiori tipici di Remus, e con quel sentore di amarezza alla Sirius. Ma ci ho visto anche lo splendore di un amore vittorioso, nonostante tenuto segreto, e malgrado ciò che tutti sappiamo essere successo a fine saga. L'allusione finale alla Mappa del Malandrino impreziosisce la coppia, ora quando rileggerò la saga penserò alla mia amata Wolfstar in chiave sentimentale ogni volta che verrà nominata.
Vorrei dirti molto di più, sul serio, ho un groppo in gola. Perché tu li rendi benissimo e scrivi da Dio, ma il tutto è estremamente dolceamaro. Vabè, farò finta che nella morte Remus e Sirius si siano ritrovati per sempre. Cioè io amo Remus anche con Tonks, ma tu mi stai facendo passare da dire Wolfstar 10, Remus/Dora 9 a Wolfstar 100 e Remus/Dora sempre 9.
Grazie, grazie per questa perla.

Recensore Veterano
26/04/21, ore 21:44

Ciao Leila!
Finalmente sono riuscita a passare da te: sono state 24h folli!
Partiamo dal fatto che HP è il mio fandom del cuore e quindi passo sempre molto volentieri e con tanta curiosità in tutte le storie che lo riguardano.
Di solito non sono una grande fan in generale delle coppie slash, ma se ce n'è una che adoro è proprio quella di Remus e Sirius. Due personaggi che hanno entrambi i propri demoni - e non da poco - e con caratteri completamente opposti: Remus così saggio, così adulto rispetto ai suoi compagni, così impaurito da sè stesso e dal poter mettere in pericolo gli altri; e Sirius così ironico, irresponsabile, così vivo nonostante le gabbie poste dalla famiglia. Due personaggi che si sorreggono a vicenda, che si completano smussando gli angoli dell'altro e facendolo uscire dalle proprie ombre. Due personaggi che hai descritto davvero bene, e l'idea che quel per sempre abbia trovato compimento con la mappa è davvero super. Non so se tra i quattro potrebbe essere stato effettivamente Remus ad avere questa idea, però la tua interpretazione non mi dispiace affatto.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, la storia è scorrevole, si legge a meraviglia, mi è piaciuta moltissimo l'impaginazione alternata, che dà quasi l'idea delle due persone una di fronte all'altra che parlano.
Complimenti veramente
Beatrix

Recensore Master
17/04/21, ore 15:02

Valutazione per il contest "Che bella parola 'per sempre'" - Primo posto + Vincitrice premio Miglior Fluff



Grammatica e stile: 14,5/15 (9,5/10 + 5/5)

Può raccontarci ogni cosa, Remus” -> qui sta parlando con Remus stesso, quindi ci sarebbe dovuta essere la seconda persona: Puoi. -0,5



Errori di battitura:

“Malato gni mese quando c'è la luna piena” -> ogni.



Lo stile è semplice, ma hai dimostrato un uso molto sapiente delle parole e nella costruzione delle frasi, e questo ha reso la lettura scorrevole e interessante. Ci sono stati alcuni particolari che ho apprezzato molto: il primo è stato l’allineamento su lati opposti per raccontare l’infanzia di Remus e Sirius, che trovo abbia accentuato ancora di più le differenze tra di loro; la seconda è stata la ripetizione della frase “Hogwarts è casa, speranza e promessa” nella parte centrale, che rafforza l’amicizia di Remus con gli altri Malandrini.



Titolo: 3/3

Il titolo l’ho trovato molto adatto alla storia e ho apprezzato anche il fatto che fosse in inglese. Ricalca tanto il tema del contest (l’eternità, il “per sempre”) quanto uno dei tratti fondamentali dei Malandrini, ovvero il loro desiderio di essere ricordati nel tempo, che viene poi concretizzato alla fine della tua storia, quando a Remus viene in mente l’idea per la Mappa del Malandrino.



Trama e originalità: 10/10

La storia si snoda in tre momenti principali. All’inizio ci viene raccontata l’infanzia di Remus e Sirius e i due bambini non potrebbero venire da mondi più diversi: Remus ha una madre amorevole che gli racconta le favole in cui il bene trionfa e i protagonisti vivono per sempre felici e contenti, mentre Sirius deve sorbirsi le gesta e gli ideali della sua famiglia. Nella parte centrale vediamo poi uno scorcio sulla vita a Hogwarts di Remus e come l’amicizia dei suoi compagni gli faccia tornare il sorriso e lo porti a credere di nuovo in quel “per sempre” delle favole che a lui era stato brutalmente sottratto. Alla fine, durante un momento passionale tra Remus e Sirius, vediamo nascere l’idea della Mappa del Malandrino, segno che lascerà la loro impronta a Hogwarts per sempre.

Ho trovato molto interessante questa versione dell’origine della mappa, soprattutto perché è venuta in mente al membro meno “malandrino” dei quattro. Quel “cosa stavi dicendo a proposito delle buone intenzioni?” l’ho trovato geniale, dal momento che sarà proprio l’assenza di buone intenzioni la chiave per aprire la Mappa.



IC: 10/10

Hai fatto un ottimo lavoro con la caratterizzazione di entrambi i personaggi.

Remus ci viene descritto all’inizio come un bambino dolce, affezionato alla madre e che crede nel “per sempre” fiabesco, per poi ritrovarlo a Hogwarts reduce dall’assalto di Greyback, più triste e insicuro. Tuttavia l’affetto e il supporto dei suoi amici lo portano piano piano a tornare a ridere e a sperare in quel “per sempre” che credeva essergli stato negato, appunto, per sempre.

Di Sirius viene evidenziato il suo disgusto e il distacco dalla sua famiglia e dai suoi ideali, così come la sua esuberanza e il suo “non avere mai buone intenzioni”. Anche il suo affetto per Remus è molto presente, così come la capacità di capire l’amico anche meglio di quanto non lo faccia lui stesso.



Attinenza al bando: 5/5

- Sviluppo del “per sempre”: 3/3

Il “per sempre” è il tema centrale di questa storia, declinato anche in varie forme: c’è il “vissero per sempre felici e contenti” delle fiabe, la sicurezza delle famiglie Purosangue di esistere in eterno e la creazione di un oggetto destinato a fare la storia negli anni a venire, oltre al desiderio di Remus e Sirius di non lasciarsi mai. In Remus hai anche inserito un doppio tipo di “per sempre”: quello negativo della maledizione che Greyback gli ha inflitto e da cui non potrà mai sfuggire, e quello positivo delle fiabe, che riesce a ritrovare grazie all’affetto dei suoi amici.

- Uso della limitazione: 1/1

Remus Lupin, i Malandrini. Direi che hai usato questa limitazione alla perfezione. Nella parte centrale della storia vediamo tutti i Malandrini riuniti e pronti a dar sostegno a Remus, e alla fine, anche se nella scena sono presenti solo Remus e Sirius, viene creato il “marchio di fabbrica” dei Malandrini.

- Uso del genere: 1/1

Fluff. La storia è davvero dolce, ma senza scendere nello smielato, perciò anche il genere l’hai usato alla perfezione.



Gradimento personale: 5/5

Questa storia mi è piaciuta davvero tanto, è stato bello leggere di Sirius e Remus in un periodo felice della loro vita e ho apprezzato molto questa versione della nascita della Mappa del Malandrino.



Bonus: 1/1

Hai usato la coppia Remus/Sirius.



Totale: 48,5/49


 

Recensore Junior
12/04/21, ore 14:12

Carissima Leila,
Questa OS ha attirato la mia attenzione: prima il titolo e poi anche la descrizione. Il titolo racchiude in sé il significato di questo testo che tenta di dare una definizione al famigerato "per sempre" dal punto di vista dei nostri due amatissimi protagonisti. La parola "per sempre" ricorre durante tutto il testo, a partire dall'inizio, da quanto entrambi sono bambini e sono così diversi... Si può pensare che la parola abbia significati diametralmente opposti per loro. Uno sogna sui libri di fiabe, coccolato da sua madre e spera che tutto quell'amore possa non finire mai. L'altro al contrario non ama affatto la sua famiglia e desidera di vederla scomparire.
Ma purtroppo (per Remus) o per fortuna (per Sirius) le cose cambiano. I due crescono e l'uno viene maledetto per l'eternità, mentre l'altro scopre la sua nuova casa, i suoi nuovi amici, la sua nuova famiglia.
In ultima è proprio Remus a placare gli eccessi di Sirius e James, mentre Sirius dona a Remus di nuovo uno scorcio di quel "per sempre" che da piccolo aveva tanto bramato rimettendo a posto i pezzi e conducendolo ad un sereno equilibrio. Mi sono piaciute tantissimo tutte le scene che hai proposto in particolare quella finale, nella stamberga strillante. Sono loro due da soli in pace. Due giovani che si amano nonostante la guerra incombente... È un'immagine davvero poetica e mi è piaciuto che sia stato proprio Remus a reagire, a voler in qualche modo sigillare, trattenere quei ricordi stilando una mappa, una mappa del luogo in cui sono stati felici insieme ♥️😭
Hai reso perfettamente questo bell'intreccio di alti e bassi che è la loro storia.
Grazie per questa bella lettura, spero di scambiare ancora con te♥️
A prestissimo,
Francesca

Recensore Veterano
14/03/21, ore 18:16

Oddio che cosa dolcissima, ma che carini Remus e Sirius ♡.♡
Ehm, dicevamo. Questa storia mi è piaciuta tantissimo
Ho amato la contrapposizione tra Sirius e Remus all'inizio, questa infanzia così diversa. E mi è piaciuto il fatto che Hope abbia letto le fiabe al figlio e gli abbia trasmesso il significato babbano del per sempre
Poi vabbè, io amo i Malandrini, ma proprio tanto e il fatto di averli inseriti mi ha fatto sorridere ancora di più
Remus è il mio personaggio preferito di tutta la saga e mi è piaciuto come tu abbia sottolineato il fatto che per lui sembrava non esserci un lieto fine, ma dopo aver conosciuto Sirius, James e Peter tutto cambia
Il finale con Remus e Sirius alla Stamberga è stata la ciliegina sulla torta, hai fatto felice la me che shippa ancora Wolfstar
Nel complesso proprio bella bella storia, complimenti. E visto che ci siamo in bocca al lupo per il contest
Giulia

Recensore Master
08/03/21, ore 21:01

Ehi, ciao, eccomi qui!
Devo dire che fino all'ultimo sono stata tentata se leggere una storia del fandom di Harry Potter o cambiare e provare quello di GOT (dove ho visto che hai scritto di Jaime e Cersei).
Però, spinta dalla curiosità ho voluto leggere la prima Wolfstar della mia vita.
Partiamo dalla struttura della storia. Mi è piaciuta molto questa contrapposizione tra Remus, a sinistra, e Sirius, a destra, così come mi è piaciuto il fatto che tu abbia sottolineato la diversità del loro passato e della loro infanzia.
Dell'infanzia di Remus, metto le mani avanti e mi dichiaro completamente ignorante. Ciò nonostante, quell'aurea dolce, quasi fiabesca, che hai voluto donare nel rapporto con la madre, per me, è molto convincente. Dall'altra parte, invece, quella di Sirius è sinistramente certa.
Ho sempre considerato le famiglie Purosangue come quelle antiche e nobiliari inglesi: distaccate e anafettive. Non stento quindi a credere che l'infanzia di Sirius sia stata improntata su una rigida educazione, sul racconto incessante e asfissiante delle gesta dei suoi avi e su quell'ossessione per il sangue puro.
“Il per sempre è quello che vorrebbero i suoi genitori per la loro famiglia, mentre lui, il loro erede, altro non desidera che vederla bruciare.”
Questa frase l'ho trovata assolutamente perfetta. Delinea in poche parole il rapporto di Sirius con i Black.
Con il cambio di ambientazione – la cara e vecchia Hogwarts –, ho visto anche un ribaltarsi dei ruoli: Remus che agonizza nella realtà, quasi come se si trovasse all'inferno, mentre Sirius appare libero di muoversi come desidera, come se si trovasse, appunto, nella sua favola, nella sua storia.
(Forse può sembrare un ragionamento un po' forzato ma io ho trovato assurdamente geniale questa opposizione favola-realtà che caratterizza le vite di entrambi i ragazzi)
E ho adorato il fatto che a strappare Remus da questo inferno/realtà sia stato Sirius, colui che questo dualismo lo ha conosciuto alla grande. La presenza dei Malandrini, poi, è il tocco di classe e mostra un'immagine completa della loro amicizia. Ho apprezzato l'oggettività con cui ti sei soffermata a parlare di James e Peter, senza farti trascinare dalle tue simpatie ma sottolineando le carenze e i difetti di entrambi. Brava!
E poi questo “sempre” che torna, quasi a voler sottolineare la possibilità di aver un lieto fine. Un lieto fine che di fatto c'è stato, seppur temporaneo, sia per Remus, che ha ritrovato la serenità, sia per Sirius, che ha trovato una famiglia.
Le ultime due scene sono molto belle perché sembrano quasi ricordare al lettore che il tempo sta scadendo, che i Malandrini non staranno per sempre insieme. E le tue frasi contribuiscono a dare quella sensazione di malinconia e dolcezza che ho percepito per tutta la storia, che non ha fatto altro che acuirsi verso la fine.
Non sono una esperta di Wolfstar, però devo dire che accennarla, non farle occupare un ruolo troppo importante nella trama, si è rivelata la scelta migliore. Mi spiego meglio: questa tua storia l'ho percepita come una narrazione di sentimenti – ho visto il dolore, la gioia, la rabbia, l'impotenza, la depressione – e secondo me una descrizione troppo dettagliata dal punto di vista fisico del rapporto tra Remus e Sirius, avrebbe finito per appesantire la storia e risultare anche strana. Perché anche senza leggere di rapporti sessuali, è palese il legame tra questi due. Si vede cosa provano, cosa sono l'uno per l'altro.
(Tra l'altro, a me piaciuto che hai sfruttato l'occasione per spiegarci da dove viene la formula per attivare la mappa xD)
E' stata davvero una piacevole lettura.
Un bacio,
Blue

Recensore Veterano
23/02/21, ore 21:22

Ciao tesoro!
Eccomi finalmente qui da te.
Penso di non aver mai letto prima una storia che avesse come coppia principale quella formata da Remus e Sirius, che devo ammettere trovo davvero interessante.
Mi piace molto che a inizio capitolo ci mostri quanto siano state diverse le loro infanzie, cosa che notiamo subito a colpo d’occhio anche dal differenze orientamento del testo che utilizzi quando parli dei due.
Remus è cresciuto in una famiglia amorevole, una famiglia che gli ha voluto bene. Il “per sempre” per lui era soprattutto legato al lieto fine delle storie che gli raccontava la sua mamma: quei “per sempre” che prevede che le persone che si amano vivranno felici e contenti, dove nulla potrà fare loro del male. Mi piace che tu ti soffermi sugli odori a lui cari in quegli anni, legati soprattutto ai profumi di genziana e cioccolato legati alla sua mamma.
Per Sirius, invece, l’infanzia è stata molto diversa. Per lui non ci sono state favole o coccole, ma solo nomi di antenati da ricordare a memoria perché l’unica cosa importante, l’unica cosa che contava, era che il nome della famiglia Black potesse resistere per sempre. Certo è proprio una beffa che gli ultimi due discendenti maschi siano poi morti senza lasciare eredi a cui tramandare il cognome di famiglia, così da interrompere tutto bruscamente.
Quindi è normale che due persone con un passato così diverso, provenienti da due mondi così diversi, possono essere molto diversi tra di loro, ma proprio per questo diventano tanto amici quando si incontrano a Hogwarts, il luogo che entrambi possono considerare casa.
Mi è piaciuto molto che tu abbia inserito un particolare che purtroppo non hanno inserito nei film, o meglio, lo hanno inserito, ma non con la rilevanza che merita: Sirius, James e Peter sono stati disposti ad imparare a trasformarsi in animali in modo da poter stare accanto a Remus durante i giorni di luna piena. È un particolare che ho sempre amato perché fa proprio comprendere che cos’è la vera amicizia.
Mi è piaciuto anche come hai deciso di far ammettere a Remus di essere un lupo mannaro, utilizzando come espediente una festa a cui lui non ha partecipato.
Immagino che sia un segreto terribile da portarsi dietro, un vero fardello, ma, d’altra parte, si cerca di custodirlo gelosamente per evitare che gli altri ti scoprano, che ti vedano come un mostro e si allontano da te.
Fortunatamente, però, i suoi tre amici non sono così. Si erano resi conto che qualcosa non andava in lui, che non fosse normale che stesse sempre male durante i giorni di luna piena e diventava introvabile. Loro ci tengono davvero a lui e non vogliono lasciarlo da solo, vogliono aiutarlo aiutarlo a portare questo fardello. Soprattuto, loro vogliono essere al suo fianco per sempre.
Sono un gruppo di amici favoloso (o, almeno, lo sono ancora, visto che sappiamo che cosa farà Peter in futuro), capaci di far sentire finalmente a Sirius il calore e l’amore di una vera famiglia e aiutano Remus ad accettare quella parte di sé che gli era impossibile amare.
Immagino che, per persone che si portano dietro ferite così grandi, desiderino che quei momenti di spensieratezza trascorsi con gli amici durino per sempre, che siano capaci di superare la fine della scuola e la guerra che sta per incombere su di loro.
Soprattutto, Sirius e Remus sono ormai consapevole dell’amore che provano l’uno per l’altro ed è normale che voglio che le cose tra di loro non finiscano con il diploma. Vogliono che la loro relazioni continui per sempre.
Credo che tutti, sotto sotto, vorremmo avere un pensatoio per poter rivedere i momenti più belli della nostra vita, quelli dove siamo stati felici e, soprattutto, quelli insieme alle persone care che non ci sono più. Lo trovo davvero umano voler rivivere certi momenti per sempre.
Proprio perché il rapporto che li lega è così bello, proprio perché non vogliono che tutto finisca, che viene loro l’idea di creare la mappa, proprio per non perdersi di vista.
Questa storia mi è piaciuta veramente molto, anche perché sei stata capace di dimostrare tante sfaccettature del “per sempre”: il desiderio che un’amicizia possa durare “per sempre”, il desiderio che un periodo della nostra vita allegro e spensierato possa durare “per sempre”, che un amore possa durare “per sempre”. Si può benissimo riassumere nel desiderio che si possa essere felici “per sempre”.
Grazie davvero di avermela consigliata perché è stata una bellissima lettura in questa giornata un po’ tosta in un periodo molto tosto.
Un mega abbraccio tesoro mio!
A prestissimo,
Jodie

Recensore Master
22/02/21, ore 18:51

Ciao Benni,
con estremo ed ingiustificabile ritardo eccomi finalmente qui a recensire questa storia stupenda che mi aveva attirata sin dal momento in cui hai condiviso l’aesthetic e ne hai parlato. Devi sapere che, in realtà, non shippo nemmeno Wolfstar, però quando ne trovo di ben scritte come questa è impossibile non apprezzarne la lettura e poi trovo che tu sia stata particolarmente brava a caratterizzare entrambi i membri della coppia – senza far sì che uno dei due mettesse l’altro in ombra.
Ho amato la prima parte, con la netta divisione delle due infanzie: Remus, con le sue favole e i suoi baci della buonanotte profumati; Sirius invece senza il conforto delle coccole materne, ma piuttosto invece con l’ansia di dover seguire una strada ben tracciata. I loro per sempre sono in netta contrapposizione, eppure riescono in qualche modo a condurli l’uno verso l’altro – nonostante tutti i demoni con cui entrambi i ragazzi si trovano a combattere.
Hogwarts è il teatro della loro relazione, è dove la loro amicizia è nata – un po’ per caso – ed è proseguita, decisamente per scelta. Anche io ho sempre immaginato che Sirius, e James, siano stati quelli che hanno messo Remus alle strette confessandogli di conoscere il suo segreto e facendogli intendere che non gli importava nulla di questa maledizione con cui era costretto a convivere: un fardello estremamente difficile da portare per un ragazzo solo. Ho apprezzato la presenza di Peter, pur detestando ciò che esprime nel futuro, è giusto ricordare che ai tempi della scuola era parte del gruppo ed è stato fondamentale per Remus – tanto quanto gli altri due.
Bellissimo vedere il ritorno del per sempre nella terza parte della storia, si tratta di un ritorno per Remus e di un qualcosa di nuovo tutto da assaporare per Sirius, qualcosa che li fa crescere entrambi e anelare a un futuro tutto da scrivere – insieme. Ecco, devo proprio complimentarmi con te perché hai saputo rendere credibile il loro avvicinamento e la nascita della loro relazione, cosa che tante volte viene un po’ sottovalutata nelle storie secondo me; non sei scesa nei dettagli, eppure hai fatto sì che la loro relazione divenisse tangibile, vera e assolutamente meravigliosa.
La parte finale è particolarmente pregna di significato, con il richiamo al motto necessario a utilizzare la famosa Mappa, ma anche per il semplice fatto di essere ambientata nella Stamberga Strillante che è un po’ un luogo chiave per Remus – e quindi per i Malandrini tutti. Remus non vuole che tutto questo finisca e, ovviamente, non parla solo della scuola, ma soprattutto di lui e Sirius, che proprio ora si stanno riscoprendo in un ruolo nuovo. Vuole che la loro amicizia sia ricordata per l’eternità – insieme alle loro folli gesta – e quale modo migliore di una mappa per aiutare le future generazioni di Malandrini? Ecco, se poi queste buone intenzioni finiscono con l’estendersi anche a lui e Sirius, allora il licantropo non ha che da guadagnarci…
Ho trovato la fine davvero perfetta, oltre che allegra – cosa che non guasta con due personaggi come loro, visto i destini crudeli loro riservati. Il titolo in questo si rivela particolarmente azzeccato a mettere in luce questa loro ricerca di un’eternità che preservi le loro avventure, ricollegandosi al momento in cui la Mappa verrà riportata alla luce dai gemelli Weasley e, più avanti, donata a Harry.
Insomma, nonostante la recensione un po’ delirante, spero tu abbia capito quanto questa storia mi sia piaciuta!
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Master
20/02/21, ore 20:11

Mia cara Bennina del mio cuore!

Questo weekend mi sono concentrata un pochino di più sulla scrittura e il risultato è che vengo a recensirti in un orario allucinante, ma in realtà volevo farlo non appena ho letto questa piccola perla. Mi piacciono moltissimo Sirius e Remus – sia insieme che divisi, insomma, sono come il nero, vanno bene su tutto e trovo che tu abbia trovato una splendida chiave per raccontarli. Le fiabe, le storie, sono l’elemento che gioca il ruolo di filo conduttore tra i due Grifondoro. C’è chi si lascia incantare dalle trame fiabesche e dai finali lieti – ma finisce vittima di un incubo, tanto più ingiusto in quanto Remus bambino non ha colpa alcuna della sua licantropia. C’è chi associa le storie a una genealogia pomposa in cui non solo non si riconosce, ma che ripudia con forza.

C’è chi racconta storie per non rivelare un segreto, chi a quelle storie non crede. E quelli sono gli amici. Adesso dirò una tremenda banalità, sostenendo che gli amici si rivelano tali quando non hanno bisogno di chissà che salamelecchi. Quando capiscono se dici qualcosa e se non dici qualcosa. Quando rispettano il silenzio e l’assenza e sono pronti ad accorrere se chiamati. I malandrini sono tutto questo, non rappresentano solo quattro (sic) anzi, tre amici che si ritrovano a vivere insieme per sette anni. L’amicizia tra Sirius e Remus sboccia nell’amore così come James diventa nervoso quando passa la Evans.

Ecco, adesso, questa frase ti sembrerà scollegata ma mi è piaciuta immensamente perché nel giro di una frase cogli l’innamoramento epocale di Potter per Lily e lo paragoni a quello tra Black e Lupin, perché trovi una maniera dolce, sfiziosa e un po’ piccante per creare la celebre mappa che tanto aiuto darà a Harry, perché l’amore nasce dalla comprensione e dall’accettazione. Ci si innamora dei difetti, non dei pregi. Delle nostre fragilità. E tu lo hai scritto con infinita dolcezza, come sempre. Perdonami per l’enorme ritardo – ma avevo proprio la necessità di scrivere – e ti abbraccio fortissimo. Hai tanto da dare <3
Shilyss

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