Recensioni per
Tra sempre e mai (parentesi)
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 76 recensioni.
Positive : 76
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 5 6 [Prossimo]
Recensore Master
02/01/22, ore 16:59
Cap. 7:

Cara Blackjessamine,

Non posso crederci che sono più di sei mesi che devo recensire questo capitolo, davvero non ci posso credere. E leggerlo è stato piacevolissimo, sia perché mi ricordavo perfettamente il punto in cui eravamo rimasti sia perché l’ho trovato realistico e centrato, oltre che scritto in maniera coinvolgente, come sempre. Ole e Homer rimangono a casa da soli per un paio di giorni e siccome sono due adolescenti vivono il momento. Niente cena con l’apparecchiatura, niente lasagne scongelate, ma qualcosa di terribilmente inadatto per una cena: avanzi (e quelli ci starebbero pure) e torta. Sulla crostata mi vorrei soffermare un attimo perché mi è tanto piaciuta l’idea che i due ragazzi si completino per quanto concerne i gusti, come se fossero realmente l’altra metà della platonica mela. Così Ole preferisce il guscio di frolla e Homer il centro farcito: mangiandola, nessuno rinuncia a niente ma entrambi hanno dalla torta ciò che vogliono.

Una parte consistente del capitolo è dedicata al futuro; riflettevo sul fatto che tutti noi pensiamo al futuro, ma il modo in cui lo facciamo all’età di Ole e di Homer è differente e più nebuloso, dato che le possibilità sembrano tutte infinite nella stessa maniera. Stavolta le due visioni sono fortemente contrapposte, almeno in apparenza: Homer, che si sta accingendo a cambiare vita, è uno che in realtà non ha pensato nel lungo periodo alla sua evoluzione e dice una cosa che lo rappresenta molto bene: “in fondo le cose vanno naturalmente così”, ci si diploma, si lavora, ci si sposa e si crea una famiglia con figli, sul modello delle famiglie dove siamo cresciuti. Ole, invece, ha già ben chiara la sua alterità o, perlomeno, il fatto che l’esistenza non prevede necessariamente queste tipologie di tappe, ma anche, per entrare nello specifico, che non amerebbe vedere Homer con moglie e figli – idea, peraltro, a cui nemmeno Homer ha mai pensato con la dovuta profondità. In questo senso, Ole è quasi lo specchio in cui riflettersi per vedersi realmente, per come si è. Struggente, poi, è quella speranza di non dimenticare, di rimanere amici per sempre, quasi una supplica al futuro affinché, pur separandoli fisicamente, non li divida completamente.

La questione h/c della medusa e il successivo bacio sono stati bellissimi: la scena del bacio sul ventre, che sa di sale, il gemito, l’altro che lo trattiene… me lo sono letto tutto d’un fiato e l’ho trovato romantico, passionale, realistico e coinvolgente. I miei propositi per il 2022 sono (anche) di tornare a leggere: spero di poter passare quanto prima per finire questa storia bellissima (e mettermi in pari con le novità??)
Un abbraccio e buon 2022,
Shilyss

Recensore Master
09/10/21, ore 13:41
Cap. 10:

Ciao!
Torno a commentare questa storia in occasione della conclusione e mi dispiace non averlo fatto per ogni capitolo, ma ho assecondato la voglia di continuare nel tempo che ho avuto a disposizione. All'inizio era per scoprire ogni nuovo passo nell'evoluzione del rapporto tra Ole e Homer (che poi non vedo come un'evoluzione quanto una scoperta di qualcosa che era già lì), poi il desiderio di comprendere la fine.
La ragione dei toni malinconici della storia è chiarita presto: Homer ha vinto una borsa di studio, lascerà la scuola che frequenta con Ole e si trasferirà dall'altra parte del mondo. È una premessa che non ammette sconvolgimenti, perché come rifiutare un'occasione del genere. È una decisione già presa e ne sono consapevoli entrambi. Perciò ogni interazione tra i due protagonisti si presenta su questo sfondo e durante la lettura stavo a chiedermi perché io volessi farmi del male, con una conclusione così inevitabile (il perché sta nella tua scrittura!). Invece sono rimasta in qualche modo sorpresa dalla fine, perché non l'ho percepita come tale, e non perché manca la scena di un abbraccio strappalacrime in aereoporto, che entrambi i personaggi rifiutano. L'ho letta come il compimento della metafora della parentesi presente nel titolo, nell'introduzione e altrove nel testo. Questa estate, da qualche parte in Italia a metà degli anni Ottanta, è sì una parentesi, ma Ole e Homer mi hanno insegnato a notare dove si aprono e dove si chiudono le parentesi, e quindi ciò che racchiudono precisamente. Ho trovato bellissimo il dialogo finale.
In maniera molto ordinata, ho cominciato questa recensione partendo dalla fine della storia! Faccio un passo indietro, per citare come ho apprezzato tutto ciò che ha portato sin qui. Ho amato leggere di questo rapporto di amicizia, come lo definisce Homer, in ogni suo aspetto. Ogni interazione tra Ole e Homer, in spiaggia e in casa e in paese e in camera, pubblica o privata, mi ha trasmesso una sensazione di complicità molto intima. Si capiscono a vicenda in un modo che spesso sfugge agli altri, come quando Homer riflette sulla compagnia e su se hanno apprezzato o meno Ole, che tende a essere introverso. Con Ole, probabilmente per il mio carattere, ho empatizzato. Io so quanto sia rilevante, per una persona timida, avere qualcuno che sappia vedere oltre ciò che si mostra a tutti, che spesso è insufficiente e non esaustivo della persona. C'è una connessione tra loro che porta a ritenere superfluo tutto il resto, tutte le altre compagnie, una perdita del tempo che potrebbero trascorrere da soli: ho sentito bene la loro voglia di essere da soli pur sotto gli occhi di tutti gli altri, anche nei primi momenti, quando essere soli non significava ancora cedere al desiderio fisico, perché non l'avevano ancora realizzato.
Voglio menzionare l'ambientazione italiana, che come hai dichiarato si ispira a Chiamami col tuo nome, ho amato ritrovarla: la gelateria di paese, le spiagge più o meno affollate, i giri in bicicletta. Mi ha ispirato nostalgia per un decennio che io in realtà non ho vissuto da adolescente in una casa di famiglia in una cittadina di mare, perciò l'ho trovata ben rappresentata.
È bellissimo come tu senta tuoi questi personaggi e come li hai impiegati in un contesto originale anche se sono nati altrove. Non è stata solo una parentesi estiva per te, questa, perché è chiaro che certi personaggi sono destinati a ritornare, pure soltanto nella mente dell'autore, pure se non più su carta (e non è nemmeno il tuo caso, mi è parso di capire, hai scritto ancora di loro).
Grazie per aver condiviso questa storia, ho amato leggerla.
Un abbraccio!

Recensore Master
04/10/21, ore 22:47
Cap. 9:

Ciao , finalmente riesco a tornare su questi lidi (quasi letteralmente).
Io non trovo che sia un capitolo inutile, perché dopo il capitolo precedente avevo il dubbio se si sarebbero lasciati impegolare dall'imbarazzo, o da cose come una nostalgia precoce (come sarebbe nella natura di Ole).
Sono contenta invece che il loro rapporto sia abbastanza solido da andare oltre il sentire comune, e quindi l'imbarazzo (parlo di sentire comune non solo in relazione al fatto che sono due ragazzi, ma anche al fatto che sono due amici e c'è chi pensa che non si dovrebbero mischiare certe cose, perché poi "tutto diventa strano"); invece è bellissimo che questo nuovo livello di intimità per loro sia solo un altro modo per annullare la distanza, come se fosse quella la cosa principale, e non il desiderio, che dopotutto è soltanto uno dei tanti modi in cui si esprime il loro rapporto: un mezzo, non un fine; una cosa importante ma non centrale, complementare.
Li ho trovati davvero molto teneri con il loro andare a braccio, mentre tuttavia certe cose gli venivano naturali perché immagino che queste cose agli esseri umani vengano naturali dopo che si supera l'imbarazzo.
Comunque quanto a tenerezza niente supera la scena finale, la scena della buccia di mela e di Homer che pensa a quanto i suoi genitori lo amino apertamente e incondizionatamente (e talvolta credo che gli dia un po' troppo per scontati visto che c'è chi, come Ole, questa fortuna non ce l'ha) e Ole che vuole la cena di famiglia perché penso che solo con Homer e i suoi lui riesca a sentirsi in famiglia...
Bel capitolo, io trovo che sia un passo avanti, un'importante conferma, e sono lieta che abbiano deciso di essere felici finché possono anziché essere tristi perché stanno per separarsi.

Recensore Master
02/10/21, ore 21:23
Cap. 2:

Ciao Greta,
sono pessima perché sto proseguendo questa storia con troppa lentezza, ma sappi che tornare da questi due Koala è sempre per me una sensazione bellissima, in qualsiasi universo si trovino. Nelle note scrivi che il capitolo è breve e che non succede niente di rilevante, eppure ci hai mostrato molto. Ho già avuto modo di dirti quanto apprezzo il modo in cui rendi il loro rapporto e anche la loro caratterizzazione individuale e, qui, tutti questi aspetti emergono come sempre con grande precisione. Come Homer che non si fa problemi a lasciare il suo letto a un ospite e Ole che invece, per natura, non può evitare di tentare di rinunciare a quella cortesia. È un dettaglio piccolo, ma ecco anche in questi piccoli dettagli pensi a come loro si comporterebbe ed ecco perché risultano a 360 gradi.
Ci hai fatto vedere qui la prima necessaria ambientazione di Ole da Homer, le chiacchiere-fiume, lo svegliarsi troppo presto e l'andare in spiaggia per ingannare il tempo prima della colazione. Nuotano, scherzano, si scambiano battute e sia con quello che fanno, sia con quello che dicono, sia con quello che pensano ci mostri l'unicità della loro amicizia.
Spero di passare prestissimo sul terzo capitolo, perdonami davvero il mio essere una completa tartaruga ahahah
Un bacio!
(Recensione modificata il 02/10/2021 - 09:23 pm)

Recensore Master
19/09/21, ore 11:53
Cap. 2:

Ciao!
Non te lo dico neanche da quanto tempo ho voglia di iniziare questa storia, ma insomma, infine eccomi!
Inizio a commentare dalle premesse che mi hanno spinta ad aggiungerla alla mia lista di storie da recensire, oltre al fatto che l'autrice sei tu e mi piace molto come scrivi. Amo il modo in cui la presenti sui social, crei delle immagini meravigliose per Homer e Ole e se ti ispirano tanta bellezza devono essere belli loro. Ero curiosa di fare la conoscenza dei tuoi personaggi originali e trovarli in un contesto italiano che richiama quello di Call me by your name è stato un valore aggiunto: ho amato il film e il romanzo è in wishlist da allora, perciò questa sorta di AU non poteva che interessarmi. Inoltre amo il titolo; ho letto nelle note del primo capitolo che si tratta di un riferimento ma voglio leggere i modi in cui lo declinerai tu nella storia. Insomma, ero piena di good vibes verso questa storia.
Ho letto il primo capitolo che mi ha inserita subito in questa atmosfera di attesa. Ho sentito molto bene le aspettative di Homer, la voglia di rivedere Ole dopo il tempo passato dalla fine della scuola. Mi ha proiettata in quel mood in cui vuoi così tanto qualcosa che sta per arrivare che ogni altra cosa nell'attesa è intollerabile, come le chiacchiere di Eloise in quel momento! Credo sia stato molto efficace nell'introdurre il rapporto tra i due, almeno dal punto di vista di Homer, un rapporto così stretto e significativo. È stato un capitolo introduttivo anche per raccontare il contesto: questa casa di vacanze in Italia, gli impegni lavorativi dei genitori, la formazione scolastica. Quando si conclude, e Ole è lì, semplicemente anche io non vedo l'ora che questa vacanza inizi, curiosa per questo dopo.
Ho letto subito anche il secondo, complice anche il fatto di aver notato la lunghezza inferiore. Mi è sembrato intimo, consiste in un momento privato tra i due protagonisti (in un'ambientazione da sogno, se posso dirlo) e anche questo ha contribuito a mostrare l'intensità del loro rapporto. È anche di questo che è fatta una trama, di accadimenti non fuori dall'ordinario che trovano eccezionalità proprio nella normalità. Io voglio conoscere i tuoi personaggi e un bagno all'alba è un modo incantevole di vederli.
Insomma non vedo l'ora di continuare e leggere ancora della loro estate italiana.
Alla prossima!

Recensore Master
18/09/21, ore 17:26
Cap. 7:

Torno dai tuoi amatissimi koala che è un periodo particolarmente complesso e ho bisogno della loro dolcezza. No, non sparisco, ma insomma mancano tre capitoli e quindi approfitto delle riletture centellinando, che alla fine scrivere la recensione è un po' come lasciar andare la storia e queste meravigliose atmosfere, accettare che l'estate stia finendo. E sì, sta finendo sul serio che siamo al 18 settembre.
Questo capitolo sa di rinascita, dopo la pioggia del capitolo scorso e quel clima di sospensione. È un ritorno alla vita che, mai come in questo momento con i genitori assenti, diventa la loro vita, nella loro spiaggia. È tutto loro quel tempo, quegli ultimi scampoli di estate che ci portano verso la seconda metà della storia e iniziano già a proiettarli verso il futuro. Homer fa la sua gaffe, ma come gli viene di parlare di moglie e di figli e di loro adulti? Che quando l'ho letto ero lì che dicevo allo schermo del pc: "Fermati, Homer, fermati! Ti stai accorgendo che stai dicendo troppo?" E infatti, il povero Ole si è incupito e ha ragione perché insomma chi vuole immaginare Homer con una specie di Eloise e dei marmocchi? Nessuno. Nemmeno noi lettori.
Come se non bastasse, Ole si becca anche la medusa e io mi ricordo di quando stavi scrivendo questa parte e hai postato lo stato su Facebook e niente voglio solo abbracciare Ole che si lascia curare da un Homer che si improvvisa infermiere e futuro medico.
È bellissimo il modo in cui si crea di nuovo quell'intimità a tavola e come la tensione tra loro due cresca man mano che si rilassano e abbassano le difese. Il tentativo di cura di Homer forse non è il massimo, ma insomma giocare al dottore è il trucco più vecchio del mondo e a loro che sono in parte bambini viene così naturale che si rimane a sospirare perché è evidente che hanno bisogno di abbattere le distanze esistenti tra loro e, un passo dopo l'altro, sta cadendo ogni mattone e loro sono bellissimi.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
18/09/21, ore 15:45
Cap. 10:

Ciao!
E insomma, alla fine di questa storia ci sono arrivata per davvero.
Devo dirti che questo capitolo mi ha stupito molto perché mi aspettavo molta più amarezza per il loro addio, come in Surya il loro ultimo giorno rovinato da Eloise, non che non ci abbia provato eh ma, questa volta, è stata messa al suo posto con sguardi taglienti e poche semplici parole e, invece, sebbene ci sia una malinconia incredibile in queste righe c'è anche un sacco di consapevolezza e speranza per quel che il domani potrà riservare ad Ole e a Homer.
Mi è piaciuto moltissimo come tu abbia voluto soffermarti su questo contrapposizione di come il sesso, anziché rendenderli adulti com'è più logico aspettarsi, li abbia invece resi più bambini e bisognosi di certezze e luoghi sicuri che solo l'amore - che anche se non viene mai nominato in tutta la storia, c'è eccome - sa donare. Dopo che hanno trovato il posto perfetto in cui stare, in quell'abbraccio che li unisce, come potranno fare quando saranno divisi?
E sono stata contenta che, poi, quell'alba non l'abbiano davvero aspettata perché già avevano perso stupidamente così tanto tempo a quella cena a cui nessuno dei due voleva davvero essere, con quell'assurdo ultimo tentativo di scappare all'inevitabile addio del giorno seguente.
Credo di averlo già detto ma adoro tantissimo il fatto che Homer sia, sì, un uragano ma, alla fine, le decisioni importanti, le frasi che contano le prende/dice Ole perché in tutto quel marasma di azioni e parole che Homer espone come un fiume in piena, Ole sa sempre quale sia la giusta chiave di lettura e le traspone con una chiarezza ermetica da far paura.
La chicca di invertire la frase già presente in Surya l'ho notata e, dato che sai quanto mi piacciono queste cose, super approvata e apprezzata.
E ho trovato molto bello anche il concetto di parentesi che si ricollega al titolo, dove ritorna questa contrapposizione fra Ole che non è proprio il tipo di persona da ritrovarsi nella parentesi di qualcuno o anche del mondo, mentre la personalità di Homer è impossibile da contenere nel piccolo spazio che si crea fra due parentesi e per questo sono destinati a trovarsi al di fuori, perché le parentesi non sono state le avventure di questa vacanza a B. ma lo saranno tutte quelle che vivranno separati nell'attesa di ritrovarsi (perché sì, si ritroveranno, lo sappiamo ù_ù).
Come al solito non posso che rinnovarti i miei più sinceri complimenti, questa storia è meravigliosa e tutto l'amore che hai per questi personaggi si percepisce ad ogni riga.
Grazie davvero per avermi fatto vivere questo turbinio di emozioni.
Alla prossima
Cida

Recensore Master
03/09/21, ore 17:49
Cap. 9:

Ciao!
Ed è arrivato anche il mio turno di passare da te. Devo dire che questo capitolo non me lo aspettavo così come non te lo aspettavi tu, ma non sono stata per niente delusa di incontrarlo sul mio cammino e io sono dell’idea che, talvolta, chi scrive debba fare quello che è meglio per se stesso soprattutto in una piattaforma di questo tipo, in cui si scrive per hobby e non per denaro: se senti il bisogno di passare più tempo con i tuoi personaggi, fallo… necessario o no alla trama, era necessario a te e, sono sicura, che chi ti segue da un po’ lo capisca perfettamente. E, poi, se proprio devo dirti la verità non è che non sia poi successo proprio niente in questo capitolo ^^
Il rapporto fra Homer e Ole qui si è cementificato ma non solo perché hanno ampliato quello che avevano già cominciato a sperimentare il giorno prima ma perché si sono resi conto che, qualunque possa essere la loro vita futura, ormai loro fanno parte delle loro rispettive vite in maniera indissolubile, radicandosi profondamente nelle fondamenta dell’animo di uno e dell’altro.
Perché quando Homer se andrà, Ole non riuscirà mai più a riempire quel buco che quel solare (e spesso invadente) ragazzo ha scavato attimo dopo attimo nel suo cuore e la stessa cosa sarà per Homer che, finalmente, ha compreso la reale entità della distanza che li separerà, perché per quanto riempirà la sua vita di nuove persone e progetti, non avrà più nessuno con cui condividere quelle cose o, almeno, quel qualcuno non sarà più Ole. Perciò hanno accettato che quello che hanno è unico e che non può essere semplicemente descritto come un’amicizia fra due ragazzi perché è di più, maledettamente di più… e, forse, non c’è nemmeno una parola esatta per descrivere quello che sono. E, poi, sul finale ancora una volta torna questa cosa che sottolinea come i due siano talmente diversi sotto certi aspetti (come quando rientrati a casa sia inaspettatamente Ole a prendere le rendini della situazione) che sembrano fatti a posta per incastrarsi uno nell’altro, perché mi è venuto da sorridere quando,  dopo aver assistito ai vari trip mentali di Homer di non sentirsi pronto a condividere con i genitori (che comunque non avrebbero giudicato) quello che è successo perché è assolutamente certo che lo capiranno con una sola occhiata, al contrario Ole non decide di scappare perché non c’è niente di più bello che condividere la propria felicità con la famiglia.
E, insomma, ho messo duecento parentesi e fatto discorsi con pochissimi punti ma spero che qualcosa di quello che mi hai trasmesso si sia capito. Ormai ci sono… sono quasi arrivata al finale e io lo so già che mi spezzerà il cuore ma non potrò fare a meno di leggerlo.
A presto
Cida

Recensore Master
02/09/21, ore 21:40
Cap. 6:

Rieccomi di nuovo dai nostri amati koala per riprendere i commenti ai capitoli di questa storia meravigliosa e non mi stancherò mai di dirti quanto io la stia amando e quanto tu sia brava a descrivere le emozioni di questi due adolescenti e il loro avvicinarsi che vede diminuire la distanza tra loro su più punti, non solo fisici, ma anche emotivi e di memoria. È un compenetrarsi continuo tra Ole che accetta il gioco della piccola nobiltà di Cecilia (adoro tantissimo!) e quello di Homer che entra nel bozzolo e scopre un ricordo della mamma di Ole, un ricordo che emerge fortissimo in modo casuale ed è un segnale che Ole non può non cogliere, perché se qualcuno ti fa sentire lo stesso tipo di protezione della mamma quando eri bambino, allora deve essere speciale.
La giornata di pioggia è stata meravigliosa, ha rallentato il ritmo della storia, ha isolato i personaggi dalla solita routine, dalla fastidiosa presenza di Eloise, e li ha costretti un po' a riflettere e poi avvicinarsi. La pioggia è romantica in estate e induce alla riflessione e costringe all'intimità negli spazi ristretti di case, luoghi e ambienti che sono fatti per essere vissuti fuori, condivisi e visitati. Il silenzio e la tranquillità che ispira questo capitolo, il ritmo anche dei suoi periodi è proprio quello delle giornate di pioggia estive e ammiro moltissimo la tua capacità di creare queste atmosfere e di passare dalla luce del pomeriggio, dal sole abbagliante della spiaggia a queste giornate di pioggia così intime con una tale naturalezza.
Passo al prossimo capitolo!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
02/09/21, ore 16:07
Cap. 8:

Ma eccomi!
Ti devo chiedere scusa per due cose, la prima è il tempo che ci ho messo a leggere e recensire la tua storia. La seconda è una scusa in anticipo perché questa recensione potrebbe avere errori di ogni genere perché la sto dettando al registratore vocale. Purtroppo giudici momenti liberi che ho sono i miei lunghi viaggi per andare o tornare dal lavoro.
Nel recensire questa storia vorrei partire dalla fine, cioè dalle tue note autore. Io non ho visto o letto chiamami col tuo nome, infatti non so neanche se sia un libro o un film. Quindi purtroppo non capisco sempre i riferimenti che fai all'opera originale, sul fatto che la gente si chiami col proprio nome o col nome dell'altro o quello che è, però penso che in questo capitolo ci sia un riferimento a quel concetto quando fanno tutto quel discorso molto intimo e molto bello sul voler essere nella testa dell'altro e percepire quello che l'altro sta percependo, di vedersi dall'esterno attraverso gli occhi dell'altro. Volevo anche farti un complimento non relativo questo capitolo in particolare ma a tutta la tua opera, e neanche a questa storia in particolare ma proprio tutto a tutto tondo, per il personaggio di Homer: perché anche se i tuoi protagonisti sono due in questa storia la soggettiva è quella di Homer, E tu dici che è un personaggio che non ragiona come te, anziché tu non sai bene come trattare certi argomenti attraverso le lenti di Homer, e quel punto in cui lo dici nelle note a fine capitolo mi ha commossa perché mi ha ricordato che non è vero che un autore fa self insertion in tutti i suoi personaggi, anzi, un'autrice o un autore maturi sono in grado di scrivere personaggi diversi da loro, personaggi che magari hanno in comune solo alcuni tratti con loro ma che sono anche abbastanza diversi da avere una personalità propria, una mente propria, una mente che è di difficile lettura anche dall'autore.
Capisco meglio di chiunque altro il discorso di, se mi consenti di usare un termine che però non rende proprio l'idea, allungare il brodo quando non si sa come arrivare ad un punto. Io lo sto facendo con una mia storia ma più per motivi di trama che per motivi di punti di vista dei personaggi. Ad ogni modo lo capisco e anche se è vero che forse negli ultimi capitoli la storia ha un po' rallentato il ritmo, Io comunque non definirei più ultimi capitoli un allungare il brodo non nel senso spregiativo che di solito si dà a questa frase fatta. Trovo anziché un passo molto importante come baciarsi e fare cose fisiche richiedesse un approccio lento, un arrivarci per gradi. Di solito questi due ragazzi vivono in una scuola, in mezzo ad altri colleghi e sempre con un sacco di impegni, qui invece si trovano in una parentesi in cui l'unica cosa che devono fare è divertirsi e godere la reciproca compagnia. Per forza si sono create le condizioni perché il loro rapporto in un certo senso evolvesse. Se vuoi manca anche la componente di giudizio perché non ci sono i compagni di scuola con loro e in questo giorno in cui succede tutto, questo giorno in cui salgono quest'ultimo gradino, non ci sono neanche i genitori di Homer. La possibilità di restare soli è sempre stata grande alleata dei momenti di intimità.

Ora parlando del capitolo vero e proprio che finora non ne ho ancora parlato: Io non sono la persona giusta per giudicare queste cose. Non sono molto esperta di storie che per mancanza di un termine migliore definisco romantiche, perché questa storia comunque non è la classica storia romantica, e a maggior ragione non sono molto esperta di storia e che non sono la classica storia romantica 😂😂 quindi posso dire che dal punto di vista di Homer tutto quello che lui pensa e prova in questo capitolo mi sembra sensato e mi sembra calzante. È stato interessante vedere come lui veda questa espressione fisica di affetto e penso anche di desiderio come una naturale prosecuzione, come una naturale evoluzione della loro amicizia. Forse perché la loro amicizia è comunque molto speciale. Io però sono anche stata contenta che lui non abbia avuto modo di dire quelle cose a Ole perché io sono abbastanza convinta che ho le sia innamorato di Homer. Forse non sarebbe stato bellissimo sentirsi dire "questo è solo un altro modo in cui esprimiamo la nostra amicizia", ma forse dovrei parlare di legame più che di amicizia e sarebbe meno brutto come discorso, perché il legame particolare tra questi due ragazzi non può essere definito solamente amicizia, credo che sia da qualche parte a metà strada tra l'amicizia, l'amore, e l'essere una cosa sola. Il fatto è che non so se i due vedano il loro rapporto nello stesso modo. E in realtà non so neanche se abbia importanza perché l'elefante nella stanza rimane, Homer sta per andare via.
In Surya Namaskara le loro strade si separavano ma i due riuscivano a riallacciare un rapporto, che io spero avesse anche sbocchi fisici e romantici, solo dopo che le loro strade si erano di nuovo incrociate a seguito della separazione. Anche se in quella storia la loro vita era un continuo separarsi e ritrovarsi. Qui invece hanno scoperto questa loro profonda Intesa prima di separarsi e non saprei dire se sia meglio o peggio per loro.
Sono molto curiosa di che cosa porterà il prossimo capitolo se ci sarà un chiarimento fra i due oppure se tutto verrà lasciato in sospeso e se alla fine ci aspetterà con qualche tipo di epilogo che ci arrivi che cosa è successo nel periodo in cui sono stati separati. Anche perché come ti dicevo io non ho visto o letto l'opera originale quindi non so cosa aspettarmi.

Recensore Master
27/08/21, ore 14:53
Cap. 8:

Ciaooo!
Eccomi ad arrivare a gamba tesa su questo capitolo, e che capitolo!
Finalmente, e ripeto, finalmente questi due inguaribili procrastinatori senza speranza sono capitolati ed è stato bellissimo.
Credo tu abbia descritto benissimo le sensazioni che questo tipo di scoperte possono generare in chi le sta vivendo per la prima volta: Homer e Ole sono sempre stati, più o meno inconsciamente, consapevoli che la loro amicizia non fosse una come tutte le altre ma solo su quel letto, complice la casa vuota, si sono realmente resi conto di dove i loro sentimenti volevano portarli. I dialoghi in questo capitolo sono pochissime ma vanno a sottolineare come Ole non possa esistere senza Homer e viceversa (e se ci fermiamo a pensarci per un momento, sapendo che poi si separeranno, fa maledettamente male) che vivono pienamente solo quando sono insieme e le parole diventano improvvisamente di troppo, mentre ogni freno inibitore scompare e i due ragazzi si lasciano travolgere dal desiderio di scoprirsi. Certo, non senza quei piccoli momenti d’imbarazzo che, però, durano solo pochi attimi, dato quanto diventa improvvisamente forte il bisogno di condividere quel qualcosa da sempre nascosto da quel continuo bisogno di essere a stretto contatto: su quel letto, da soli in casa, per un attimo non c’è più motivo di trattenersi.
Ed è stato anche assolutamente coerente il fatto che dopo, Ole abbia avuto un momento di smarrimento (ho adorato il particolare delle calze su cui ti sei soffermata), considerando il periodo e, soprattutto, che Homer partirà di lì a poco pronto ad affrontare una nuova vita senza di lui ma che, nonostante tutto, abbia quasi lottato con i suoi dubbi, cercando rifugio in quella quotidianità che è sempre venuta in loro soccorso fino a quel momento.
E, per una volta (lo ammetto), ho trovato davvero adorabile Homer che tentenna sulla soglia di quella stanza in cui si è sempre intrufolato senza alcuna remora; eppure, ancora una volta, l’autotreno-Homer che tutto travolge con la sua irruenza, si ferma ad aspettare Ole perché, forse, è impossibile tornare indietro da quel confine che hanno appena valicato e, probabilmente, nemmeno lo vogliono.
Insomma, io mi sento tanto sul bordo del baratro e temo che, dal prossimo capitolo, ci finirò dentro XD
Sull’imbarazzo di scrivere le scene a rating rosso hai tutto il mio sostegno, ho duecento anni per gamba ma proprio non mi sento pronta all’idea… già essere scivolata nell’arancione è stato un grande passo. Se può farti piacere saperlo, a me è piaciuto molto come hai gestito la cosa perché non sempre i dettagli sono necessari per farsi, comunque, travolgere  dall’intensità del momento… non so se mi sono spiegata bene ^^
Al solito ti lascio una carriola di complimenti davanti all’uscio!
Alla prossima
Cida

Recensore Master
26/08/21, ore 23:59
Cap. 5:

Eccomi di nuovo dalle parti dei koala per recuperare le recensioni e fare, ancora una volta, questo tuffo nell'estate prima che l'angst si prenda tutte le mie lacrime.
Questo capitolo è meraviglioso perché lentamente fa fare un salto di qualità al rapporto tra Ole e Homer creando quel contatto, quel sussulto dato dal freddo del gelato che fa sentire a entrambi che sì, c'è qualcosa, che non è solo amicizia e il loro rapporto è molto di più. C'è la gelosia - palese a tutti tranne a Homer - che Ole prova un po' per Manuela e la confidenza che Homer ha con lei, perché c'è sempre questa sensazione di inadeguatezza di Ole, come se lui volesse o non sapesse come fare per riuscire ad essere come Homer ed è incredibile come tu riesca a far emergere queste caratteristiche anche attraverso il pov di Homer che è così cacofonico e pensieroso e Homeroso e abbagliante da rischiare di appiattire Ole sotto il peso dei sentimenti che Homer prova per l'amico. Invece, il suo sguardo acuto, i gesti di Ole, le frasi dette e i silenzi riescono a descriverlo benissimo e questo è merito tuo, come autrice, per il modo in cui anche in momenti banali come mangiare un gelato riesci a far emergere i personaggi.
La scena in cui Homer scrive la cartolina e Ole gli tiene il gelato (bleah, liquirizia e limone) è meravigliosa, dolce e anche un po' malinconica perché siamo al capitolo 5, al giro di boa verso il momento in cui loro due dovranno salutarsi perché quell'estate meravigliosa sta passando.
Fortunatamente arriva Eloise a ricordarci che ogni tanto è bene che le cose finiscano. Io proprio non la sopporto con quelle sue occhiate glaciali. Ma cosa vuole? Homer, mi pare ovvio, ma siccome la cosa non è reciproca, perché non se ne fa una ragione? No, scusa, io sono ancora stizzita con lei dal capitolo 10, ma ora provo a fare un passo indietro e limitarmi a quello che accade qui. Perdona questo discorrere disordinato, in stile Doctor Who, ma è più forte di me e ora rileggo la storia con altri occhi e sì, rinnovo la mia antipatia per Eloise e la sopprimerei volentieri in acqua. Per fortuna, Ole non è un Mangiamorte, ma una personcina a modo e allora si butta lui in acqua, preferisce nuotare nell'acqua gelida che trascorrere altro tempo con quella compagnia sgradevole. Ho amato lo smarrimento di Homer quando non lo vede più, il modo in cui lo raggiunge ignorando gli altri (Eloise, rosica pure). E quando Ole fa notare a Homer che l'espressione da stronza Eloise l'ha sempre ho ghignato. Tra l'altro, quanto deve essere bellissimo Ole con la stessa espressione di Earl Grey che vuole il suo spazio e non vuole essere invaso da Homer? Per fortuna il nostro koala non è un gatto e quindi si akkoala e lascia che Homer si avvicina. E Ole è così, lo vedi silente, un po' in disparte, ma poi si lascia andare a quelle frasi disarmanti che farebbero innamorare chiunque, figurarsi un Homer!
"Sì che sono felice. Non sempre, ma spesso. Anche quando fa tutto schifo e tu te ne stai per andare, perché quando non ti conoscevo faceva tutto decisamente più schifo". 😍😍😍😍 Li vedi i miei occhi a cuoricino? Io che sospiro e gioisco perché loro sono troppo belli insieme e mi vengono gli stessi sorrisoni di Homer quando Ole dice "Ci sei tu".
Cosa si deve volere di più dalla vita? 😍😍😍
Io adesso annego nel fluff e sono felice così. Ma se quando ho bisogno di un momento di confort torno su questo capitolo e le visite ti crescono esponenzialmente, sappi che è perché è terapeutico! Insomma, c'è il gelato, ti puoi arrabbiare con Eloise e poi ci sono le frasi di Ole e la scena della cartolina! Insomma, questo è uno dei miei capitoli preferiti.
Ci rivediamo presto nel capitolo 6.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
24/08/21, ore 22:13
Cap. 4:

Eccomi Greta, finalmente arrivo!
Considera che io ho appena finito di leggere il capitolo 10 e sono devastata, ma voglio recuperare le recensioni e sono felice di non aver recensito man mano che leggevo, perché è vero che forse saranno "con il senno del poi", ma almeno ho una scusa per tornare indietro e rivivere nuovamente le vicende di Ole e Homer che, anche in questa veste Babbana, mi hanno rubato il cuore e fatto sciogliere.
Ma ora passo al capitolo 4. Se c'è una cosa che ho amato di questa storia e dei capitoli in generale è la descrizione della luce. Forse leggere questa storia in estate fa bene, permette di immaginare, sentire e vivere certe esperienze, anche perché sono da qualche parte in Italia e poco importa se la storia l'ho iniziata a Roma, questi capitoli li ho letti a Soverato e ora la recensione la scrivo da Benevento che non avrà il mare, ma è pur sempre B.
Ti ho mai detto quanto amo il personaggio di Cecilia? Mi fa impazzire, è una mamma meravigliosamente positiva e comprensiva e empatica, il modo in cui riesce a dialogare e capire il figlio anche senza parlare mi commuove sempre. Legge lo smarrimento di Homer per l'assenza di Ole e gli spiega che è stato rapito dal padre e poi le coccole a Earl Gray (adoro il nome del gatto) che odia tutti ma si lascia coccolare da Ole e il modo in cui loro scherzano sul gatto che spezza il cuore è un anticipo di quella che sarà l'evoluzione del loro rapporto. Spesso nelle note ti chiedi se i capitoli hanno un senso, ma tornando indietro penso che sì, che ogni parola che tu abbia scritto ha un senso e che tutto va a incastrarsi perfettamente e se non serve alla trama è un elemento di colore, una luce o un'ombra sul personaggio o sull'azione che compone una specie di quadro impressionista pieno di pennellate colorate. Ora, non so come mi sia uscita questa metafora, ma leggendo questa storia penso molto a Monet - che neppure è italiano - ma che condivide quel tentativo di catturare la luce, gli attimi e il tempo nel colore. Ecco, credo che tu sia riuscita a catturare frammenti di estate e adolescenza in questo racconto.
E infatti la scena in campagna e Homer che afferma di dipingere non fa altro che confermare questa sensazione che, vedi, si stratifica di dettaglio in dettaglio.
Non mi ricordavo che iniziassero a parlare dell'addio lunghissimo fin dal capitolo 4 ed è straziante. Adesso farò il conto alla rovescia e piangerò in ogni recensione e tu dovrai sopportarmi perché ti arriveranno tutte queste parole insieme, e nemmeno so se avranno un senso. Boh, mi sento un po' Ole, un po' Homer con questi pensieri, scleri, forse, che si avvolgono nel cervello e ora mi toccherà srotolarli un po' per volta riscorrendo la tua storia, sperando di soffiare via la polvere che si è accumulata tra queste letture avvenute un po' in spiaggia, un po' in treno, un po' a letto la sera.
Ti confermo quello che ti ho sempre detto, loro due sono OC meravigliosi. Scrivi tutte le parole che vuoi su loro due, io non mi stancherò mai di leggere di loro due in tutti gli universi possibili! <3 Magari nel Grishaverse! 👀
Ti mando un grosso abbraccio e ci vediamo domani con la recensione del capitolo 5.
Sev

Recensore Master
22/08/21, ore 22:07
Cap. 4:

Ciao Greta,
era da tempo che anelavo a tornare da questa tua storia meravigliosa e da questi due personaggi che riescono a farmi soffrire come pochi, ma di cui davvero non mi stanco mai - quindi sia ringraziato il nuovo gruppo con la sua iniziativa di lettura, che mi sprona a leggere e recensire, visto che ultimamente mi sono un po’ impigrita.
Credo di ripetermi, come un disco rotto, ma sto amando follemente questa storia e se l’ultimo capitolo mi era piaciuto immensamente, beh questo mi è piaciuto ancora di più e mi ha fatta innamorare ancor di più del personaggio di Homer che, come sai, sento molto vicino a me. Ha mostrato tutta la sua vulnerabilità, quando al risveglio si è trovato da solo e ha creduto che Ole fosse andato a fare il loro bagno in solitudine, lasciandolo indietro, mettendo a nudo le sue emozioni più crude - più vere. E invece Ole non è andato da solo a farsi un bagno, ma è stato rapito da papà Landman e da un gatto con un nome meraviglioso che, sorprendentemente, non ama Homer - né sua madre - e tutto questo mi sconvolge un po’.
Devi sapere che la scena ambientata alla Collina di Monet è sicuramente una delle mia preferite di CMBYN, quindi sono stata davvero felicissima di vedertela ripercorrere in questo capitolo; tra l’altro, non credo di avertelo già detto, ma mi piace molto il modo in cui stai prendendo ispirazione dalla storia di Elio e Oliver, senza però snaturare due personaggi estremamente tuoi come sono Ole e Homer. Tornando alla scena ambientata nel posto preferito di Homer, ammetto di essermi davvero commossa nel vederli mettersi a nudo: Ole con il suo dire la verità riguardo a come Homer influisca su di lui e Homer che si sente in colpa all’idea di essere causa del disagio dell’amico. Per una persona esuberante come Homer non deve essere facile immedesimarsi negli stati d’animo di Ole, però in questo capitolo ha decisamente fatto passi avanti e io non posso che essere d’accordo con lui nel considerare il loro un arrivederci - piuttosto che un addio. E comunque c’è da amare il fatto che Homer si sia impegnato a convincere Ole a raggiungerlo per le vacanze, regalandogli questo arrivederci speciale - perché non posso e non voglio credere che non si ritroveranno.
E, insomma, mi scuso per la solita recensione un po’ sconclusionata, ma i tuoi personaggi riescono sempre a scavarmi sotto pelle.
Spero proprio di tornare presto a leggere di loro.
Un abbraccio,
Francy

Recensore Master
22/08/21, ore 21:13
Cap. 1:

Ciao Greta,
arrivo su questa storia quando ormai è già conclusa e ci arrivo davvero in punta in piedi, perché so quanto questi due significhino per te e quindi spero di non dire una marea di sciocchezze in questa recensione. Ci tenevo, comunque, a leggere anche se in ritardo questa nuova long su di loro – perché in qualsiasi universo, in qualsiasi trasposizione, loro sono loro e risultano caratterizzati benissimo con la loro specifica personalità fin da subito anche qui. 
Certo, purtroppo non sono solo loro due, sono loro due più Eloise, ma ci faremo andare bene la sua intrusione lo stesso. E partirei, anzi, proprio da lei: mi è piaciuto tantissimo come hai usato la presenza concreta della ragazza per parlare di Homer, del suo modo di essere (quei sorrisi che sono di facciata, che servono a dissimulare), di quello che nasconde (Eloise è un'intrusione, su quella sedia nella sua stanza, con il suo chiacchiericcio non sempre opportuno, e perfino per avere sulle mani un odore che dovrebbe appartenere solo alla famiglia), e ancora del suo ruolo nel mondo (lui si sente fuori posto, come un ospite ma niente più di questo). È perfettamente controbilanciato, allora, cosa significa invece Ole: è a lui che Homer pensa mentre ignora del tutto Eloise (ben ti sta:! Ole, Eloise: 1-0) ed è lui che abbraccia con trasporto alla fine del capitolo mentre Eloise deve invece guardare dall'esterno con espressione corrucciata (come? Ah, sì. Ole, Eloise: 2-0). 
Sono cresciuti insieme, si sono trovati un posto nel mondo l'uno grazie all'altro e si conoscono vicendevolmente come nessun altro li conosce. Un'altra cosa che ho apprezzato tantissimo è la descrizione di Ole dagli occhi di Homer, come il tipo che si vede rubare il letto e non dice nulla per non mettere in imbarazzo lo studente nuovo. Un esempio concreto che rende precisamente conto di un'intera essenza.
Premetto che non conosco Chiamami con il tuo nome (né il film, né il libro), quindi forse mi perderò qualche riferimento. Ma poco importa: sono molto contenta di aver iniziato finalmente questa lettura e spero di proseguire prestissimo.
Un bacio!

[Precedente] 1 2 3 4 5 6 [Prossimo]