Ciao, mia cara!
Domattina riceverai finalmente la mia recensione ♡
Mi avevi lasciata con una certa ansia nello scorso capitolo, se non ricordo male è l'omicidio più difficile per Void, caratterizzato da una buona dose di imprevedibilità e inedito per lui. Ho temuto fino in ultimo che la situazione potesse complicarsi ai danni dell'assassino. L'intoppo c'è stato davvero con la droga, eppure è stato previdente, ha giocato d'astuzia e d'esperienza, riuscendo ad arginare con preparazione anche quella minaccia. Alla fine non si è rivelata una missione troppo alla cieca, ha organizzato tutto ciò su cui avrebbe potuto mantenere un saldo controllo. Ha ideato un omicidio all'improvviso con estrema precisione.
Riesci sempre a creare una forte empatia tra i personaggi e il lettore. In questo e nello scorso capitolo si sente proprio sulla pelle in disgusto di Void per la sua vittima. Hai inquadrato quanto sa essere viscido quest'uomo grazie alla descrizione del contesto, ma anche le sensazioni a caldo di Void sono state determinanti per farsi un'idea ripugnante dell'essere (uomo per lui in effetti è un complimento).
Anche in questa secondo step della missione non manchi di sottolineare l'abilità di Void nel simulare interesse nei confronti di quest'uomo alquanto discutibile; deve fare violenza a se stesso per compiere un approccio così intimo consapevole dei crimini di cui è macchiato. Il poco tempo che ha a disposizione per chiudere la pratica aggiunge molta adrenalina, anche in questo caso ti ringrazio per non aver fatto subire a Void un amplesso con questo individuo (siamo a rating rosso, quindi posso fare anche la recensione rossa, vero? xD), sarebbe stata una tortura per lui in primis, per me, ma penso anche per te in veste di autrice.
È interessante poi l'opinione di Void circa la droga, ci dice molto di lui e della sua personalità; il confronto con gli americani è stato illuminante sotto questo aspetto. È un ricordo doloroso per Void, non penso tanto perché le ha prese, quanto piuttosto per il contesto e per la triste consapevolezza di quanto l'uomo possa essere succube di simili sostanze per sentirsi qualcuno a spese di altri. Assumere droga prima del sesso non è molto diverso. Sei riuscita a farmi odiare i soldati americani (spero che dopo questa esperienza Void non mostri riserve verso Chris e faccia di tutta l'erba un fascio), impresa ardua che tu hai centrato in pieno, mi tocca riconoscerlo. Ho letto anche un accenno storico sulle rivalità tra americani e russi, un altro merito a te per un riferimento così ben piazzato e che alza ancor più il livello di questa storia dal punto di vista istruttivo. Per come ci hai sempre presentato Void è chiaro che la gente arrogante gli vada di traverso, lo ha sempre dimostrato innanzitutto nel corso del suo lavoro; la droga stimola gli istinti peggiori nell'uomo, inibisce la ragione, tutto ciò che Void non riesce a concepire.
Void è stato temprato da anni di addestramento e riesce ad esibire tutta la sua forza di volontà, la quale lo costringe a resistere agli effetti della droga e al ribrezzo che quest'uomo gli suscita. Le ipotesi possono essere solo due: o è molto scaltro Void o è particolarmente ingenua la vittima perché lo sta bellamente fregando davanti ai suoi occhi. Fatto sta che gradisco e anche molto!
Negli istanti dell'omicidio si denota dai pensieri di Void che è sempre molto consapevole ogni volta che porta a termine il suo lavoro, anche ora che ormai dopo anni è diventata una sorta di abitudine, per esempio non lo infastidisce più scrutare la vita spegnersi nello sguardo delle sue vittime; il suo unico pensiero si posa sulle vere vittime di efferati carnefici senza scrupoli, è per loro che agisce sempre, non mosso unicamente a compassione, ma soprattutto per giustizia, la quale è un incentivo: annullare la vita di uomini che non meritano di respirare.
I pensieri successivi sono ancora più toccanti. In pratica lui si augura che l'umanità scorra ancora nelle sue vene, si augura di non aver perso il controllo della sua coscienza, di non aver perso inibizione a causa dell'estrema facilità con cui uccide. Penso che in questi suoi timori la vicinanza con Casey possa fare la differenza, in fondo è solo una questione di prospettiva se le vittime di questi carnefici non escono mai dalla sua mente, se uccide in nome loro e mostra compassione verso di loro, la compassione è un sentimento tipicamente umano. Il male che provoca lui non può essere paragonato a quello di simili criminali o anche solo al male che il padre ha riservato a lui prima di morire, un passato che lo rende empatico verso le vittime a cui cerca di restituire giustizia.
Nulla da dire sulla scene d'azione, Jackie Chan scansati proprio che qui tira una bruttissima aria e Void atterrerebbe anche te. xD Ma non ti sei fermata qui, non hai reso Void un supereroe, ma un uomo con tutte le fragilità fisiche del caso che esprime nel malessere successivo alla lotta a corpo libero e alle sue titubanze sui metodi grossolani per stare meglio di cui si è servito.
Trovo spazio anche per il mio amato Casey. ♡ In questa storia ci sono rapporti che mi sono entrati particolarmente nel cuore, lasciando per un momento da parte quello tra Void e Casey che stai pian piano costruendo, ed è quello tra Casey e Antonio. Non credo sia scontato trovare un commissario simile in una stazione di polizia, oserei quasi dire che rappresenta tutto ciò che gli è mancato per colpa di un padre assente e che la fortuna gli ha fatto riscoprire nella figura del capo. Antonio offre a Casey tutto ciò di cui ha bisogno, in una tutta semplicità si tratta di mostrare fiducia nelle sue capacità e lo fa esponendosi egli stesso sul piano professionale. Grazie al superiore riscopre fiducia in se stesso, nei passi da compiere in questa indagine, la responsabilità per un eventuale fallimento in questo caso si scioglie in grinta e in azione, l'iniziale inerzia si spegne. Antonio lo rassicura con dolcezza come avrebbe dovuto fare il padre che non lo ha accettato, dimostra di conoscerlo, di sapere come tranquillizzarlo e riportarlo verso un ordine di pensiero. Antonio dimostra di possedere grandi capacità empatiche verso il prossimo. Antonio ripone ogni fiducia nell'istinto di Casey, sa quanto il ragazzo valga in privato e sul lavoro; sapere che lui lo appoggia indiscutibilmente e crede lui è di vitale importanza per Casey, lo invoglia a vivere e a lottare per i suoi obiettivi.
Il ricordo di Casey con la madre è toccante, commovente. Lei ha rappresentato per lui durante l'infanzia e l'adolescenza una delle poche persone in grado di accettare il suo disturbo insieme alla sorella, almeno fino all'arrivo di Antonio e di Void. Ci presenti una donna oltremodo fortissima, travolta dal dispiacere, ma in grado di farvi fronte accogliendo insicurezze e crisi del figlio e incassando l'abbandono del marito.
Mi hai presa in contropiede perché Jude Law in versione antipatica è stato inaspettato, ma guarda tu che canadese tiraschiaffi. xD Per fortuna il nostro abile Casey è riuscito a riportare la trattativa a loro favore quasi subito; mi è sembrata quasi la pressione che è solito imporre ai sospettati nel corso dei suoi travolgenti interrogatori. E lo scacco matto finale non può che essere suo!
Con elegante ritardo, ti chiedo scusa e ti abbandono a questo papiro di parole per lasciarti intendere che sono la fan numero tua, di Casey e di Void (anche se vuole portarmi via il marito, ma sono magnanima xD).
Bravissima, non ho trovato refusi e ho gradito come sempre tanto la tua narrazione che, a mio parere, è imbevuta di introspezione e azione (altrimenti come farei ad empatizzare con loro, in caso contrario non riuscirei a tirare fuori 1300 parole di recensione, riflettici). ♡♡
A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (tua affezionatissima lettrice) |