Recensioni per
La tomba all’ombra della croce
di thors

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
10/07/21, ore 21:05

Ciao!

conoscendo la canzone "La ragazza e l'eremita" ho letto con piacere questa storia. Molto drammatica sigh... tu forse l'hai resa più drammatica di quanto già la canzone non fosse. XD

Io quando l'ascoltavo mi trovavo ad immaginare che l'eremita e la ragazza non si conoscessero ma che entrambe le loro vite camminassero in maniera parallela (questo per via delle strofe alternate della canzone) e che nel loro fatale incontro finale ci fossero tante questioni lasciate appunto irrisolte.

La delusione d'amore è più che plausibile, e il fatto che lui potesse essere il suo unico amore rende la cosa ancora più drammatica sigh..

Il concetto “il fiore della luna” , nonostante le righe di De Angelis, mi rimane ancora oscuro XD

Comunque mi è piaciuta in generale. Il genere drammatico non è proprio dei miei preferiti ma come ti ho già detto in qualche altra storia, mi piace il tuo stile!

Ciau

Recensore Master
10/05/21, ore 08:13

SECONDO POSTO A PARI MERITO: LA TOMBA ALL’OMBRA DELLA CROCE di Ethors


GRAMMATICA: 14/14
Confesso di essermi incasinata un po’ con i tempi verbali in alcuni punti e di essere dovuta tornare indietro per assicurarmi che funzionassero. Le frasi sono ben articolate e ricordano anche un po’ il modo antico di scrivere rendendo quindi la storia suggestiva e interessante. Ci sono un paio di distrazioni che rallentano un pelo ma nulla che distrugga una storia piacevole da leggere.

STILE E LESSICO:14/14
Nulla da eccepire. Le descrizioni sono evocative, strutturate con intelligenza e gusto. Si assaporano con chiarezza i dettagli della natura, i dettagli del monaco e della fanciulla. Le scene sono quasi visibili e devo dire che tutto e’ ben costruito.

TRAMA:13/14
Partendo dal presupposto che non conosco la canzone che ti ha ispirato, ma che ho letto, hai sicuramente reso giustizia a un mostro sacro della composizione del nostro paese. La trama e’ chiara, mai banale e sempre interessante. Nulla da dire sulla scena esplicita di sesso.
Come dicevo per “Mi prese del costui…” andare a individuare le frasi e’ stata una lavorata e pensavo a un utilizzo leggermente più “canonico” dei brani proposti ma il vincolo era interpretabile. Quindi non dico nulla.

GRADIMENTO PERSONALE:11/14
Onestamente… era il tuo primo lavoro su cui mettevo le mani. Non ho voluto leggere quello dedicato al Cyber e confesso che sono rimasta piacevolmente colpita anche se ammetto che mancava qualcosa, ma non so dirti esattamente cosa. Forse 10 anni di suore lasciano un’impronta piuttosto pesante e quindi vedere coinvolti dei religiosi in un contest intitolato “50 sfumature di …” mi sembra assurdo, forse perché adoro il personaggio della Monaca di Monza, l’unica degna di essere crudele e dissoluta. Mi dispiace immensamente. Spero che tu riesca a capire forse questo mio giudizio confuso e poco esplicativo. Grazie comunque per la lettura.


TOTALE: 52/56

Recensore Junior
13/03/21, ore 19:57

Ciao :D
Passo di qui in un entusiasmante Sabato sera che sto dedicando alla lettura xD
Sono MOOLTO contenta di aver trovato questo tuo testo, che ho amato fin dalla prima lettura, ma ancor di più dopo aver letto "la ragazza e l'eremita".
Hai evocato scene davvero suggestive e sono sinceramente colpita dalla tua scrittura... in certi passaggi ho davvero pensato " WOW!"
Ti segnalo solo due piccole sviste:
- " ... uno strumento necessario crearsi una via tra i rami di spine in quel luogo a lei inospitale."
- " ... non si accorge del coltello che lei prede in mano ..."
Non so dirti sinceramente se ce ne siano altre perché per la maggior parte ero presa dalla trama xD
Un paio di osservazioni personali invece:
- mi è sembrato un po' "strana" la prima battuta della ragazza all'eremita, ovvero: "Sei tu. Ti amo ancora."
Suona un po' innaturale come prima frase, ma ovviamente è solo la mia impressione e comunque è davvero una piccolezza.
- mi è suonata strana la frase "Spero che un giorno l'amore che ci ha accompagnati diventi casa, la mia famiglia, diventi noi" e poi infatti ho scoperto che era estrapolata da una canzone per via del contest xD quindi niente, come non detto... non so se avresti potuto parafrasarla o meno quindi non mi esprimo.
In fine voglio farti i super complimenti per il linguaggio che hai adattato alla perfezione al personaggio! Insomma... sono davvero rimasta innamorata di questa storia! XD
In bocca al lupo per il contest :)

Recensore Junior
11/03/21, ore 16:50

Recensione Premio per il Contest "Storie di Fantasmi" - Terzo Classificato (1/1)

Eccomi! Sono stata attratta da questa storia in particolare per il personaggio principale e le atmosfere, per qualche motivo sono affascinata dalla vita da eremita e dalle storie che dipingono un atmosfera di profondo isolamento e di ritiro in preghiera, mi attraggono sempre.
Senza dubbio è una storia decisamente triste e malinconica, con degli ottimi colpi di scena tra l'altro perché non mi aspettavo per nulla il gesto della ragazza e la corrente di eventi che seguono la parte iniziale.
Inizia lentamente con un senso di profonda calma e quiete per poi dipanarsi e mettere la pulce nell'orecchio del lettore, lasciando intendere che i "guai" si stanno avvicinando con l'arrivo della giovane.
Sono sempre curiosa inoltre di scoprire le eventuali fonti che hanno ispirato un testo e ho letto che la tua ispirazione è arrivata dal testo cantato di Branduardi che io trovo meraviglioso.
Sei riuscito a creare una storia decisamente triste anche se le immagini che la circondano non fanno altro che ricordare la purezza e l'innocenza di un amore passato, il cielo, la preghiera, il sentiero bianco, l'immagine di quest'uomo dilaniato dal dolore...
Senza parlare dell'animo gentile della ragazza che viene espresso con candore e grazia, mi ha ricordato a tratti una fiaba per il modo in cui viene rappresentata questa anima in pena che vuole solo ricercare il suo amore e presa dalla disperazione si lascia andare alla morte. 
E' una storia intrisa di una delicatezza pura e di una tragicità terribile, inoltre parlando delle atmosfere di isolamento (che tanto adoro), penso che tu sia riuscito a tratteggiarle in modo vivido, si avverte questo senso di silenzio e voluto distacco dal mondo. Ottimo lavoro davvero!


Elisa

Recensore Veterano
09/03/21, ore 18:57

Caro Thors,
ti sei cimentato in un nuovo genere ed hai scelto una doppia sfida musicale: trasportare in una storia la canzone di Angelo Branduardi e inserire i riferimenti al brano di Sheeran e Bocelli. La storia dell'eremita e della ragazza riprende tutti i punti salienti della canzone e li hai inseriti benissimo come le spighe. Poi sopra vi hai creato una storia più approfondita che si riallaccia al passato dell'eremita.
Il protagonista non mi è del tutto simpatico: ha mollato la sua donna sull'altare ( e qui ha già perso mille punti di simpatia) in nome della fede e del voler servire il Signore (si ma siamo tutti buoni a servirlo segregati dal mondo sul cocuzzolo della montagna) e nonostante le mie convizioni personali il modo di vivere di un eremita è descritto con cura e permette di immedesimarsi nel suo stile di vita. Quindi tu hai fatto un lavoro egregio, anche se descrivere questo paesaggio montano, sembrava proprio di stare in mezzo alla natura.
Poi lei, la ragazza che lo va a cercare in capo al mondo. Lo ama ancora ed è disposta a perdonarlo. Lei è stata straziante. Nonso quando è ambientato il racconto ma presumo nel Medioevo e giù di lì, quindi a quell'epoca una donna disonorata prima del matrimonio, secondo i pregiudizi dell'epoca non aveva più la possibilità di risposarsi. Quindi non mi ha convinto quando lui le ha detto di rifarsi una vita con un altro. Il dramma non poteva che finire in tragedia visto che nessuno dei due ha intenzione di desistere e lei si toglie la vita davanti a lui. E' una storia terribile, non resta che il dolore, e quell'ultima preghiera disperata che lui fa per lei.
La scena d'amore all'interno è molto dolce, sembra quasi impossibile che lui l'abbia lasciata poco dopo, pur avendo ancora attrazione per lei quando la rivede. Insomma in poche pagine hai saputo ricavare una storia molto forte, che mi ha lasciato basita. In questo periodo anche io mi sto dando alle storie tristi dov'è presente la morte quindi per quanto l'eremita non mi sia simpatico ( fallo lanciarsi nel burrone se fai un sequel) tu hai sicuramente fatto un ottimo lavoro.
A presto
Complimenti ancora

Recensore Veterano
07/03/21, ore 12:54

Ciao thors ^.^ come promesso eccomi qui!

Parto col dirti che... wow! La tua capacità di descrizione è assolutamente sublime!
La storia parte, appunto, con la descrizione del luogo in cui l'eremita è raccolto in preghiera. Mentre leggevo, ciò che ho provato è stato un senso di quiete e di pace, per cui complimenti vivissimi per l'abilità che hai nel trasportare vividamente il lettore all'interno del testo. Ma, oltre alla descrizione dei luoghi, altri complimenti sono dovuti per le sensazioni che sei riuscito a trasmettere; nello specifico, oltre alle sensazioni belle (come la calma e la quiete citate poc'anzi), sei stato molto bravo a trasmettere quelle "brutte", quelle provate dall'eremita messo alla prova dalla tentazione che la ragazza rappresenta per lui. Inoltre si è percepito forte e chiaro il senso di colpa che ha provato per averla abbandonata e, successivamente, per essere stato causa della sua prematura morte. Anche la disperazione provata dalla giovane donna è trapelata bene, benché il racconto si concentrasse maggiormente sul protagonista.
In più lasciati dire che non ho trovato una virgola fuori posto, cosa che apprezzo moltissimo! Sono un tantinello fissata con la buona punteggiatura, anche se ovviamente non ho la presunzione di proclamarmi perfetta e di non sbagliare mai, ma credo di cavarmela abbastanza bene e, proprio per tale motivo, guardo sempre con occhio critico la maniera in cui l'interpunzione viene inserita in un testo. Quindi bravissimo ^^
Ho notato anche l'attenzione che hai posto nello stilare la storia, solerte a non ripeterti e utilizzando un lessico che si addice assolutamente al tono quasi "antico" (passami il termine) che hai scelto per il racconto. Ti sono però sfuggiti due refusi che ti segnalo e che, se vorrai, potrai correggere una volta trascorsi 15 giorni dalla consegna delle valutazioni:

- Solo a compieta, appena prima di mettersi a dormire, quando chiede perdono per le sulle sue debolezze [...].
Piangendo tristemente e senza sosta, bagna con le sue lacrime un coltello che tiene fra le mani, uno strumento necessario crearsi una via tra i rami di spine in quel luogo a lei inospitale. --> presumo volessi intendere "[...] uno strumento necessario per crearsi una via [...]".

Per quanto riguarda la tua scelta di narrare al presente, sono sincera nel dire che non sono proprio sicura che questo tempo verbale per l'esposizione mi piaccia. Man mano che si procede con la lettura ci si abitua, ma all'inizio ho faticato un po' ad accettarla; non so... non mi ha convinta del tutto. Cosa diversa per quanto riguarda il pezzo in cui l'eremita ricorda la vita passata insieme alla ragazza, nel quale hai scelto il passato remoto; scelta che ho gradito!
Ovviamente questo è il mio parere personale, non c'è nulla di sbagliato nel narrare al presente.
Ci sono stati dei passaggi, però, nei quali forse hai fatto un po' di confusione:

Mesi addietro aveva parlato con dei briganti che di tanto in tanto si rifugiano nella vicina montagna, ed essi si erano calmati e avevano smesso di crear fastidi quando scendevano a valle. Non era gente malvagia, solo dei ragazzi che avevano bisogno di ricordare come non vi sia nulla da guadagnare, in fondo, abbandonando giustizia e comprensione.

Nonostante la narrazione al presente, in questo pezzo hai scelto di utilizzare l'imperfetto, decisione capibile dal fatto che si parla di un qualcosa avvenuto - appunto - mesi addietro; però quel "rifugiano" è rimasto al presente e stona nel periodo che continua con l'imperfetto.
Se ciò che volevi esprimere era che i briganti continuavano a rifugiarsi nella vicina montagna, avresti dovuto mantenere la narrazione al presente:

Mesi addietro ha parlato con dei briganti che di tanto in tanto si rifugiano nella vicina montagna, ed essi si sono calmati e hanno smesso di crear fastidi quando scendono a valle. Non è gente malvagia, solo dei ragazzi che hanno bisogno di ricordare come non vi sia nulla da guadagnare, in fondo, abbandonando giustizia e comprensione.

Anche perché poi continui col presente:

Per quell’episodio e per la sue parole capaci di toccare i cuori, è benvoluto l’uomo di Dio venuto da lontano, che saluta tutti gentilmente e conforta chi ne ha bisogno.

Stessa discordanza l'ho notata in questo pezzo:

Piangendo per quell’anima infelice e per la donna che aveva amato, l’eremita non può far altro che chiuderle le palpebre.
«Perché?» domanda al corpo esanime su cui è inginocchiato [...].
Non era mai riuscito a scrollarsi di dosso la colpa per aver abbandonato una ragazza d’animo nobile, sempre gentile e sorridente, ma ora quel che grava sul suo capo è un peso insostenibile. 


Al di là del gerundio "piangendo" che, come anche da te detto, indica un'azione che si svolge in contemporanea e che quindi nel contesto ci sta, tutti i verbi sono al presente a eccezioni di quel "Non era mai riuscito a scrollarsi di dosso la colpa [...]" dove troviamo di nuovo l'imperfetto, benché poi continui col presente. Anche qui credo che avresti potuto benissimo mantenere il presente, dicendo che l'eremita non è mai riuscito a scrollarsi di dosso la colpa poiché continua a sentirla gravare sulla propria coscienza, anche se quel che successivamente va a gravare sul suo capo è un peso ancor più insostenibile.

Passo ora a una frase che mi ha fatto venire i brividi per quanto crudelmente vera:

«Ti amo ancora, come amo ogni altra meraviglia del Signore», dice lui, calmo e spietato.

Sei stato pazzesco. Leggendola, mi sono fortemente immedesimata in quello che deve aver provato la ragazza nel sentirsi dire una cosa del genere con un tono calmo e spietato... wow! Davvero da brividi *__*

L'unica pecca che ho riscontrato, ma forse è solo un mio personale parere, è la fretta che hai impiegato nel descrivere la scena erotica e nel renderla poco dettagliata. D'altronde, essendo questa una specifica richiesta del contest, forse avrebbe dovuto essere un tantino più cospicua... Nonostante tutto, però, ho trovato si attenesse molto bene al timbro dell'intera narrazione e allo stile adottato per questa storia, rimanendo abbastanza "pudica".

E questo è tutto!
Mi ha fatto molto piacere leggere la tua storia, anche perché è vero che mai avrei immaginato una trama simile e, inoltre, è palese anche la ricerca che sta dietro l'intero testo, visibile da tutte le informazioni che hai lasciato nelle note.
Ancora complimenti, davvero ^.^ e a presto!

 

Recensore Junior
26/02/21, ore 16:30

La canzone che hai scelto! Quanto la detesto! Ma, hei, "de gustibus"...

La storia è scritta bene e si adegua al testo della canzone almeno in parte e della poesia (anche se io ho interpretato la poesia con un'altra successione temporale). L'eremita è circondato da elementi antichi, caratterizzato bene, le scene corrispondono con quelle richieste dal contest, senza troppe allusioni. Il personaggio femminile è un po' vago, ma potrebbe essere vista come la volontà del protagonista di "dimenticare tutto".
Il fatto di descrivere fatti senza tempo di amore e morte, mette la scrittura in presente su un'altra prospettiva: la storia è davvero contemporanea, oppure la storia è antica, ma gli eventi potrebbero essere accaduti ieri, come domani perchè narrano gli eventi di un dilemma senza tempo.

Complimenti per questa storia, credo che ci sia molto spazio per riflettere e pensare!

Recensore Master
25/02/21, ore 23:29

Terza delle tre recensioni premio relative al contest “Cybervalentino”

Allora, eccomi qui a chiudere il cerchio.
Saró onesto, corregimi se sbaglio: credo che questa storia sia frutto di un tentativo. Forse era la narrazione al presente (?), forse il voler provare ad adattare un racconto vangelico, forse hai dovuto concluderlo di fretta, non lo so. Mentirei se dicessi che non c’è un po’ di confusione. Non a livello di trama, più che altro come le frasi sono state costruite. E siccome ho letto più di un tuo racconto, so con certezza che questo in particolare non riflette il tuo vero potenziale. 
Ma non sto recensendo per fare una valutazione, quindi mi fermo qui.
La storia dell’eremita è particolare. Quest’uomo è diventato pio, ha letteralmente abbandonato la sua donna sull’altare, o poco prima, per scegliere una vita di penitenza e pia. Si accusa di essere stato perverso, eppure il suo unico amore è stata probabilmente lei. Mi verrebbe da pensare che si sia vergognato delle sue azioni scoprendo la fede. Ma come l’ha scoperta, la fede? Cos’è che l’ha spronato ad abbandonare l’amore? Questo è difficile anche solo ipotizzarlo. 
Lei si uccide per amore, lui la seppellisce vicino al crocefisso, così da averla sempre vicina eppure lontana, morta, spenta, con un aldilà di distanza a seperarla; anzi, forse neanche quello, dal momento che mi pare che i morti suicidi non siano considerati meritevoli del paradiso. L’impressione che mi rimane è che un senso si possa trovare, ma ha replicato troppo alla lettere la semplicità del racconto vangelico, secondo me. 
Ovviamente ti faccio i miei migliori auguri per il contest, ma per onestà devo dirti che c’è qualche difetto. Rispetto ad altre tue storie molto più valide. 
Alla prossima
Spettro94