Recensioni per
Prima della prossima fermata
di Ghillyam

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/05/21, ore 14:41

Valutazione per il contest "Storie alfabetiche"

Grammatica e stile: 9/10 (grammatica: 4.5/5 + stile: 4.5/5)

Aveva notato le copertine diverse, i diversi titoli, i differenti autori – beh, quelli non sempre cambiavano, a volte era lo stesso per due giorni di fila – restava il fatto, però, che l’aveva notata. Qui c’è un errore di significato e di impostazione quindi ho preferito segnalarlo qui in grammatica. L’inciso tra due trattini indipendenti dovrebbe essere svincolato dal resto del periodo; nel tuo caso, invece, se elimino l’inciso la frase perde completamente senso. “Restava il fatto” e quel “però” vanno a negare infatti la rettifica che non sempre c’è un cambiamento totale. La frase quindi dovrebbe essere reimpostata, o togliendo l’inciso, oppure addirittura fermando la frase dopo autori…. Anche perché “Beh” inizia con la lettera B (quindi avresti salvaguardato anche le regole del gioco). -0.5
Lo stile va generalmente molto bene: ho apprezzato la lunghezza dei periodi breve ma non troppo, la punteggiatura varia e non ripetitiva (in particolare, due punti, punto e virgola e trattino indipendente, tutti usati con il loro significato specifico), l’andare a capo creando aria al corpo del testo ma senza creare fratture. Le scelte lessicali e la costruzione delle frasi risultano coerenti e adatte a incalzare il ritmo. Si tratta di un’introspezione che però riesce a catturare comunque il lettore e a veicolare un’immagine ben precisa.
Di seguito ti segnalo qualche appunto stilistico che non mi ha convinta pienamente:
le copertine diverse, i diversi titoli -> ripetizione da evitare, soprattutto all’inizio (quando si cattura di più il lettore) e se seguita tra l’altro da “differenti” che è un altro sinonimo.
Zitta di solito non ci sapeva stare, tutto stava, quindi, nel dimostrarsi abbastanza audace da svelare il mistero prima che il campanello di chiamata la informasse che la successiva sarebbe stata per lei l’ultima fermata. -> per marcare l’inversione, sarebbe stato preferibile usare i due punti rispetto alla virgola. Così la frase risulta poco fluida.

Titolo: 3/3
Il titolo in sé suona molto bene, per via della lunghezza non eccessiva, della ripetizione della P e anche perché a livello di significato spinge a chiedersi “che cosa succede?”. Rispecchia infine benissimo la storia che racconti. Nessun appunto da farti, hai fatto un’ottima scelta.

Trama e personaggi: 8.5/10
La trama è in effetti una introspezione, uno sguardo che gettiamo a una donna mentre ne osserva un’altra e si lascia catturare piano piano da lei restandone sempre più intrigata. Non succede di fatto niente, ma ci fai entrare benissimo in questo breve viaggio, uno dei tanti in cui la protagonista “guarda senza toccare” e tutto si riduce a un sogno ad occhi aperti. Mi piace come il pensiero sia veicolato molto bene dall’inizio alla fine, soprattutto per quella dicotomia tra il desiderio di farsi avanti e parlare e la paura più ancestrale di vedere quel sogno sgretolarsi. La curiosità si sviluppa in precise coordinate spazio-temporali e di certo ci dici cosa la protagonista prova, e allo stesso modo ho trovato interessante e ben sviluppata l’idea di puntare sulle copertine dei libri come “focus” per catturare questo interesse e tentare di renderlo tangibile. A livello di trama, non ci sono “buchi” e il momento (che è anche un riepilogo di tanti momenti uguali eppure diversi) è ben sviluppato.
Fermo restando dunque il tuo buon lavoro, ti segnalo cosa non mi ha convinto del tutto a livello di personaggi. In un certo senso ho sentito l’assenza di una descrizione dell’oggetto di interesse. Descrivi molto la sua passione per i libri, il tempo che resta sull’autobus e accenni anche alla posizione che assume… ma i dettagli più personali (età, aspetto fisico, gesti tipici) non sono tratteggiati. Se questo non è importante per la voce narrante che può benissimo disperdersi nell’anonimato, al contrario assume una sua importanza nel momento in cui da quel punto di vista inquadriamo un oggetto di interesse. Oltre ai libri, cosa cattura effettivamente la protagonista? Vagheggiare su una sconosciuta è un’attività libera, eppure mantiene dei vincoli: il colore dei capelli, la statura, la corporatura, alcuni dettagli e gesti che fanno intravedere il carattere, una voce captata per sbaglio. In sostanza si percepisce bene quello che la protagonista prova ma non perché; si capisce quanto quello che la sconosciuta fa (leggere) la attragga, ma non cosa l’attrae di ciò che la sconosciuta è.
Non è affatto una critica severa: quello che manca sono dei semplici dettagli che avrebbero potuto caratterizzare meglio questo interesse e renderlo meno astratto in un certo senso.
Come ultima cosa, ti segnalo un punto secondo me leggermente problematico.
Aveva notato le copertine diverse, i diversi titoli, i differenti autori – beh, quelli non sempre cambiavano, a volte era lo stesso per due giorni di fila…
la osservava sfogliare le pagine del suo nuovo libro e ogni giorno si chiedeva quale lo avrebbe sostituito. Perché non era mai lo stesso?
Ammetto che qui all’inizio sono rimasta confusa. Se non sempre cambiavano ma “era lo stesso per due giorni di fila” come mai poco più sotto s’insiste che sul fatto che non era mai lo stesso, cosa è addirittura “un tarlo”? Ora, ci ho ragionato su attentamente e le cose sono due: o c’è un’incongruenza tra le due parti, oppure con “quelli non sempre cambiavano” ti riferivi solamente agli autori. Credo che tu volessi intendere appunto questa seconda cosa, per cui i titoli cambiano (come, naturalmente, le copertine) ma a volte per due giorni di fila l’altra ragazza legge libri di uno stesso autore. In questo caso, tuttavia, il problema si situa nella formulazione della frase che, come dicevo sopra, è un pochino macchinosa e finisce per gettare “confusione” anche su questa parte di trama.

Svolgimento traccia: 9.5/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, tutte le lettere sono presenti e nessuna è ripetuta più volte.
Su questo parametro hai fatto un ottimo lavoro: le frasi, essendo ben cadenzate, non lunghe e davvero sequenziali l’una con l’altra non fanno accorgere del trucchetto. Anche l’andare a capo risponde a questa logica. In particolare ho apprezzato gli espedienti dei botti e risposta nella narrazione: Ha il suo fascino dopotutto, no? Inventare storie su storie e illudersi che corrispondano alla realtà. Nei pensieri della protagonista la seconda frase va a sopperire la domanda, il lettore si chiede subito: cosa ha il suo fascino? Lo dici immediatamente dopo sfruttando così un’altra lettera.
L’unica frase che non mi ha convinta è, come è avvenuto per molti altri, quella relativa alla lettera Z. L’inversione non è stata mai adoperata da te in precedenza e, vista la costruzione un po’ macchinosa della frase, risulta stonata tale da attirare l’attenzione del lettore, quasi svelando proprio sulla fine l’intero meccanismo.

Totale: 30/33

Recensore Master
22/04/21, ore 21:59

Ciao e piacere di conoscerti! Partecipo anch'io al contest "alfabetico", e sto facendo un giro delle storie in gara. Devo dire che la tua è molto scorrevole, non si nota affatto l'esercizio di stile sottostante e l'idea rispecchia molto quelli che potrebbero essere i pensieri di ognuno di noi nelle vesti di passeggero di un autobus (o treno, o aereo). Osservare gli altri viaggiatori, specie quelli che si finisce per incontrare ogni giorno come se fossero parte integrante dell'autobus, immaginare le loro vite... farsi delle domande, ad esempio come mai il libro nelle mani della sconosciuta compagna di viaggio cambi sempre. Forse si tratta di un'autentica divoratrice di libri, complice la lunghezza del tragitto da percorrere. Chi lo sa... al lettore, come all'io narrante, resta questa domanda e la curiosità di saperne di più. In bocca al lupo per il contest!

Recensore Veterano
31/03/21, ore 12:57

Ciao Chillyam,
sto leggendo tutte le storie partecipanti al contest e, se non vado errata, questa è la prima volta che leggo qualcosa di tuo.
Il testo mi è piaciuto tantissimo!
Al di là del fatto che non ho percepito per nulla la regola imposta dal contest, quindi complimenti per la fluidità con cui scorre la storia, voglio complimentarmi anche per quello di cui hai deciso di parlare. Situazioni come questa credo siano state vissute praticamente da tutti almeno una volta nella vita e, personalmente, proprio come la ragazza che è voce narrante del testo, anch'io mi sono persa molte volte nell'immaginare quale potesse essere la storia di determinate persone che, per un motivo o per un altro, avevano catturato la mia attenzione. Se da un lato chi viene osservato potrebbe percepire la situazione inquietante (e come dargli torto!), dall'altro chi osserva si pone millemila domande - alcune decisamente strampalate - che potrebbero diventare un chiodo fisso e che, forse, se ricevessero una risposta perderebbero ogni fascino.
Insomma, mi sono molto rivista nella tua trama, mi hai sbloccato un ricordo che non vivevo da parecchio e mi sono completamente immedesimata, coinvolta da morire nella lettura ^^
Complimenti ancora e in bocca al lupo per il contest :)

Recensore Master
30/03/21, ore 11:23

volevo farti i complimenti perché la storia scorre con una fluidità magnifica e la regola della lettera dell'alfabeto per ogni paragrafo non si nota nemmeno, è tutto così scorrevole e leggero, nulla che stoni o che sembri forzato. complimenti. mi è piaciuto moltissimo l'incipit, come sei riuscita subito a farmi entrare nella scena, a farmi vedere questa passeggera che legge ogni giorno qualcosa di diverso, complimenti per lo stile, è magnifico.

Recensore Master
18/03/21, ore 06:07

Buongiorno,
bel racconto, penso che in fondo possa capitare a tutti una situazione del genere, ci sono persone, estranei, che attirano l'attenzione nostra come calamite.
Wow, non me n'ero accorto, complimenti! Un lavoro eccezionale, allora.