Recensioni per
Brindo a me
di Nina Ninetta

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/05/21, ore 11:56
Cap. 1:

SESTA CLASSIFICATA
Brindo a me
Di Nina Ninetta
 
TITOLO E IMPAGINAZIONE 4,3/5
TITOLO 1.8/2.5: titolo semplice, che richiama un’immagine ben precisa, immagine che è anche presenta all’interno della tua storia e quindi ben allacciata al tuo testo. Come ho scritto anche in altre valutazioni, questo non è un titolo da “clickbait” cioè uno di quei titoli super magnetici che mi spingerebbe subito a cliccare su di esso, ma non è nemmeno privo di originalità. Piccolo appunto un po' più personale: io avrei messo un bel punto esclamativo alla fine!
IMPAGINAZIONE 2.5/2.5: La tua impaginazione, come il titolo, è semplice e lineare. Hai azzeccato il giusto spazio da mettere fra un paragrafo e l’altro, hai giustificato il testo e hai posizionato molto bene il titolo. Quindi, punteggio pieno!

GRAMMATICA 4,8/5: a livello grammaticale ho trovato solo due errori: il primo, riguarda la punteggiatura. Ho notato, infatti, che dopo i due punti vai sempre a capo, ma in realtà non è necessario e la frase può benissimo continuare nello stesso rigo. (-0,1) Di solito, si va a capo solo per comporre liste puntate e numerate. Il secondo, è l’accento sbagliato nella e, nella frase iniziale: “RIPETO: QUESTA NON E’ UN’ESERCITAZIONE!” -> È (-0,1). Non sono errori gravi, ma essendo il tuo un testo breve, ogni svista purtroppo conta di più.

STILE 7,5/10: il tuo stile rispecchia ciò che ho già detto sia per il titolo che l’impaginazione: è semplice e lineare. Non ci sono alti picchi, così come non ci sono parti più lente o che si incastrano poco bene rispetto alle altre. A livello di figure retoriche c’è molto poco, per questo ho dovuto togliere -1,5, anche se comunque ho visto che hai fatto un buon uso degli avverbi e degli aggettivi, infatti gli stati d’animo di Rosa mi sono arrivati tutti, e credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro con il punto di vista, perché sono riuscita subito a provare empatia e immedesimarmi con la protagonista della tua breve storia. Il lessico da te scelto è abbastanza ordinario e, anche se si sposa bene con il tono tragicomico della storia, non mi ha colpito particolarmente, perché manca di una certa ricercatezza. Nei testi molto lunghi, con trame ben articolate e ricche di avventure e colpi di scena, non mi ci sarei soffermata, ma essendo la tua una flash-fic dove, come dico sempre, ogni frase dovrebbe brillare per la sua bellezza, ecco perché purtroppo ho dovuto sottrarti un punto. (-1)

TRAMA 7/10: La trama della tua storia segue quella indicata dal pacchetto da te scelto. La protagonista, Rosa, si trova alle prese con una cena di famiglia che mal sopporta e un segreto da dover confessare. Sin dalle prime righe si intuisce che il suo rapporto con la madre non è dei migliori, e che questo la fa molto soffrire. Mentre leggevo ero curiosa di vedere se sarebbe riuscita a risolvere il problema oppure no. Il “plot twist” (cioè il coming out di Rosa) era abbastanza sgamabile, anche se devo ammettere che il fatto che tu abbia messo “nessuna coppia” nell’intro per un attimo mi aveva quasi depistata. Essendo una flash, la tua storia presenta pochi dettagli, anche se comunque pur avendo a disposizione solo 499 parole sei riuscita a ricreare un bel quadretto familiare, dandoci informazioni su tutti i personaggi “principali”. Un dettaglio che ho particolarmente apprezzato, è il fatto che tutte le sorelle portino il nome di un fiore, perché questo dà più spessore alle parole di Rosa quando dice “Alle volte, è come se non avessi nemmeno un nome mio.”, che essendo la frase prompt del tuo pacchetto in questo modo risalta molto di più. Ciò che manca a mio parere della tua storia è giusto un tocco più frizzante di originalità: converrai con me, che le storie di madri fissate con figlie che si sposino sennò che Dio le aiuti e che alla fine si rivelano gay, ce ne sono tantissime. Per questo sono stata purtroppo costretta a toglierti -2 punti in Originalità. Per quanto riguarda la Struttura Narrativa, purtroppo questa risente un pochino del poco spazio, perché molti avvenimenti avvenuti in linee temporali diverse si intrecciano nell’arco di qualche riga e il lettore è come se si sentisse nel bel mezzo di un’accumulazione di eventi che gli viene sbattuto in faccia e poi, eccoci ritornati al presente. (-1). Il contesto da te descritto è però perfettamente coerente: ci troviamo un po' di fronte alla classica famiglia tradizionale, con una mamma un po' all’antica, convinta che senza un marito e senza dei pargoletti, una ragazza non può che essere insoddisfatta. La scena finale, con il padre che risolve in maniera molto pratica tutto il disastro appena scoppiato e la moglie che va via in piena crisi isterica mi ha ricordato molto “Orgoglio e Pregiudizio” e mi ha fatto sorridere di cuore.

PERSONAGGI 7/10: essendo una flash, dei tuoi personaggi sappiamo relativamente poco: infatti, come ho scritto anche prima, sei riuscita in poco spazio comunque a presentarci un quadro generale di questa famiglia di ragazze, concentrandoti ovviamente più su Rosa, che è la protagonista. Rosa è felice della sua vita, il suo unico problema è il rapporto complicato con la madre e il modo in cui lei la fa sentire: come se fosse sbagliata. Il suo profondo disagio mi è arrivato tutto, sono riuscita a immaginarmela bene mentre seduta a tavola, con lo sguardo basso subiva le frecciate della madre sentendosi quasi inferiore, pur sapendo di aver raggiunto i propri obbiettivi e di avere una vita che le piace. Forse, perché, in fondo in fondo, tutti i figli vorrebbero sempre avere l’approvazione dei propri genitori. Credo che nell’essere rappresentante di questo “tema” la tua Rosa sia ben delineata. Anche se, appunto, questa tematica è tutto ciò che Rosa rappresenta nella storia e tutto ciò che la caratterizza. Anche la madre ricopre un po' le vesti di un personaggio stereotipato, la madre all’antica, fissata con la vita sentimentale delle figlie. I tre punti tolti, derivano proprio dal fatto che sia alla tua protagonista che agli altri personaggi in genere, mancano quelle sfumature in più di colore, che li avrebbero resi dei personaggi più “originali”. (-3)

USO DEL PACCHETTO 8,5/10:
Genere Commedia 1,8/2: come ho già scritto precedentemente, credo che la tua storia possa considerarsi tragicomica, visto che Rosa decide finalmente di confessare il suo segreto poco dopo che la sorella è scoppiata in lacrime dicendo che il fidanzato a poco tempo dalle nozze l’ha mollata per un’altra. La battuta del padre e poi l’uso di parole della madre, smorzano un po' l’atmosfera e fanno effettivamente sorridere. Quindi credo che il genere sia stato abbastanza, se non pienamente, rispettato. (-0,2)
Tema 3,7/4: il tema del pacchetto Gilmore Girls, prevedeva che si descrivesse una cena in famiglia, e sebbene nel tuo poco spazio a disposizione hai reso subito la cena ben presente e teatro degli avvenimenti clue. Ciò che un pochino mi è mancato – sempre per via del fatto che in effetti in 499 parole non si può dire molto – è stata l’assenza del baccano che di solito si viene a ricreare in tavola durante le cene di famiglia numerosa, con bambini che strillano, bicchieri che si rovesciano e qualcuno che fa sempre commenti poco carini sulle pietanze. Comunque, diciamo che è un dettaglio minimo. (-0,3).
Prompt 3/4: il prompt è stato utilizzato come frase all’interno del testo, nel momento in cui ci viene spiegato come Rosa abbia cercato di far capire a Giulia da che tipo di famiglia provenisse. Come ho già detto, il dettaglio dei nomi, fa risaltare in qualche modo la frase ancora di più. Anche se, a parer mio, mancano dei dettagli importanti. Innanzitutto, leggendo non ho avvertito la presenza di questa “famiglia numerosa”: tre figlie è abbastanza standard, secondo me, e forse avresti potuto rendere l’idea del numero in crescita parlando del fatto che intorno al tavolo ci fossero anche il marito e i figli di Ortensia, che invece nella cena non sono menzionati, o magari della presenza dei nonni o di zii invadenti, le possibilità erano molte. In secondo luogo, la frase sottolinea il fatto che Rosa e le sue sorelle si somiglino molto, ma non viene mai fatto alcuno accenno al loro aspetto fisico all’interno della storia. Sarebbe bastato appunto, una zia, una nonna, un cugino che avesse detto qualcosa come “Ah, Rosa, sei tu! Scusami, ti ho scambiata per Margherita!” per rendere l’effetto maggiore. (-1).

GRADIMENTO PERSONALE 7/10: se dovessi descrivere la tua storia con una sola parola direi: simpatica. La protagonista mi è piaciuta, mi ha fatto sin da subito tenerezza, e la scena finale con la madre che urla via isterica e il padre che brinda insieme alla seconda genita è riuscita nell’effetto di strapparmi un sorriso e di farmi sentire come facente parte di quel quartetto familiare. Credo che ad averti penalizzata un po', sia stato scegliere di rendere la tua storia una flash, perché non ti ha dato modo né ti giocare di più con il tuo stile e con le tue frasi, né di approfondire meglio i tuoi personaggi che, essendo totalmente originali, per me sono come degli sconosciuti che un bravo autore deve rendere reali. Comunque, è stata una lettura piacevolissima.
 
 TOTALE: 46,1/60
(Recensione modificata il 27/05/2021 - 10:26 am)

Recensore Veterano
14/05/21, ore 23:39
Cap. 1:

Questa è la flashfiction che mi è rimasta più impressa. Mi ricorda in parte un scena del film Mine Vaganti, dove sono ben due i figli che vivono segretamente la propria omosessualità e quando il minore sta per fare outing il fratello maggiore lo precede. In poche righe si avverte la mentalità all'antica della madre che non si da pace perché una delle figlie non si sia ancora sposata. Che sia una donna indipendente e abbia messo su una propria attività non sembra avere importanza. Non che non sia una cosa nobile mettere su famiglia, crescere dei figli, ma per la madre non sembra esistere altro. Ha chiamato le figlie tutte con nomi di fiori ho notato. Il padre invece che non ha fiatato fino a quel momento, come se fosse sempre stato all'ombra della moglie, sembra godersi quel colpo di scena e sdrammatizza tutto guardando al lato pratico riciclando il vestito da sposa e mantenendo la caparra del locale. Qualcuno porti i sali alla madre. MI dispiace per Margherita ma uno così meglio perderlo che trovarlo almeno ha scoperto chi era prima del matrimonio. Ha 25 anni e che cavolo!
Spero solo che la famiglia si riconcili in vista del matrimonio.
I miei complimenti

Recensore Master
09/05/21, ore 10:12
Cap. 1:

Valutazione del contest "Dimmelo con queste parole".

4^ STORIA CLASSIFICATA (PARI MERITO)
Brindo a me
di Nina Ninetta

~Stile: 14/15
Lo stile di questo racconto è molto pulito e lineare. La narrazione procede in modo chiaro riuscendo a mostrarci tutto quello che accade attraverso gli occhi di Rosa. La prima parte del testo presenta un breve “previously” che ci permette di contestualizzare la situazione familiare di Rosa e di dare un backround molto chiaro alla protagonista. Poi nella seconda parte invece ci spostiamo in un presente narrativo nel quale entriamo davvero in contatto con i personaggi attraverso anche il discorso diretto tra rosa e i suoi familiari. Da un punto di vista lessicale ho trovato il testo coerente con l'ambientazione e con i personaggi. Il ritmo della narrazione è coeso e risulta molto piacevole: non ci sono particolari ricercatezza nel testo eppure la narrazione risulta fluida e scorrevole. Come accennavo prima il ritmo riesce a a trasportare il lettore attraverso questo racconto fino alla parte finale dove c'è la rivelazione, il cuore della vicenda. Le frasi utilizzate per raccontare questi personaggi sono generalmente lunghe e con presenza di subordinate, ma comunque chiare e comprensibili. In nessuna parte del racconto ho trovato incertezze: tutta la narrazione risulta omogenea e funzionale e risulta ben amalgamata con il personaggio di a Rosa che fa da voce narrante (vediamo infatti tutta la vicenda e il Flashback filtrati attraverso il suo punto di vista). Credo che tu sia stata molto brava della gestione del punto di vista, nel farci percepire la vicenda attraverso le sensazioni e gli occhi della protagonista. Non do il massimo solo perché avrei preferito trovare un po’ di mordente in più, quel qualcosa che facesse risultare il testo davvero unico e riconoscibile, nel complesso però ho trovato tutto molto piacevole.


~Trama e personaggi: 13/15
Per quanto riguarda i personaggi abbiamo un ampio cast. Infatti possiamo vedere: le tre sorelle, i due genitori e Giulia (in realtà compare anche Alberto, il futuro marito di Ortensia).
Da un punto di vista oggettivo capisco bene che siano tutti necessaria per il tipo di racconto che ci vai a mostrare, ma personalmente (anche in relazione alla brevità del testo) avrei ridotto il numero di informazioni su ognuno (ad esempio avrei del tutto omesso le specifiche che daoi nella prima parte su alberto, lasciandolo semplicemente “il futuro marito”). Questo perché i personaggi sono tanti e nonostante sia necessario presentarli un minimo per dargli una caratterizzazione, nell’economia della vicenda essi risultano comunque molto sullo sfondo. Avrei quindi magari sacrificato qualche riga su di loro per darla alla costruzione di Rosa, la protagonista.
Di Rosa conosciamo le incertezze, le paure, sentimenti e le inadeguatezze che prova verso la sua famiglia e sarebbe stato molto bello, secondo me, vedere un po’ di più del suo presente, della sua singolare individualità.
Un altro personaggio chiave, secondo me è la madre, ma se devo dare un piccolo appunto mi è sembrata veramente una macchietta. Non tanto per il suo modo di pensare, ma per la reazione che le fai avere nel finale. Questo suo urlare e scappare, mi ha fatta sorridere, e il capisco una reazione del genere poiché la storia è presenta il genere commedia, però l’ho trovata un pelino troppo teatrale.
Tornando a quanto dicevo prima, per quanto riguarda quello che sappiamo da un punto di vista materiale sulle sorelle è pari a quello che sappiamo materialmente della vita di Rosa. Come dicevo forse avrei prediletto una maggiore attenzione sul racconto del presente di Rora, della sua magari relazione con Giulia. In ultimo il padre è presente come una figura bonaria e silenziosa (un po clichè devo ammettere, ma direi tutto sommato non mi è affato dispiaciuto).
La trama traghetta molto bene verso questa cena di famiglia durante la quale vengono fuori diverse sorprese: dalla triste notizia della fine di un fidanzamento (e quindi del non matrimonio di Margherita a causa del tradimento del fidanzato) a quella che dovrebbe essere una rivelazione gioiosa dell’annuncio del matrimonio di Rosa (e anche della sua trovata forza di venir fuori con la sua famiglia). A fine lettura ho trovato la storia molto chiara molto godibile e nel complesso mi è piaciuto vuoi tu abbia gestito questo avvenimento.

~Uso della battuta: 15/15
Quello che devo dire io farà più male.
Penso questa frase sia inserita nel testo in un modo veramente magistrale. Da un punto di vista proprio del ritmo abbiamo tutta la parte iniziale che fa da climax verso questo momento, questa rivelazione, questa frase. Mi è piaciuto molto come tu sia riuscita ad incastonarla così bene nel contesto e nei toni del resto della narrazione. L’ho trovata appunto molto centrata ed omogenea sia da un punto vista narrativo sia con i dialoghi che risultano molto naturali e molto spontanei.
(Piccola riflessione personale, credo sia davvero una cosa tristissima che faccia più male la scoperta di una figlia che decide di vivere la proprio felicità con la persona che ama piuttosto che la fine di una relazione consolidata, penso sia una cosa che faccia riflettere).
Perdonami se su questo parametro spendo poche parole, ma credo tu sia stata sa molto brava.

~ Malus: 0/-1 La battuta è stata riportata uguale a come era nel bando.
~ Bonus: 0/1 Non sono stati usati generi bonus.


Tot.: 42/45

Recensore Master
17/04/21, ore 20:13
Cap. 1:

... Salve?
Come la va? È un po' che non passavo, non va bene. Perciò eccomi qui a recensire... il massacro. Totale, sfibrante, assolutamente coerente nell'incoerenza del pensiero della madre all'antica. Questa è sens'altro una storia che in poche righe descrive una situazione che potrebbe verificarsi in quasi ogni famiglia. Quella macchiavellica tendenza a premiare i figli più accostumati che non sono mai usciti dai binari. Vedi Ortensia, vedi Margherita, le predilette della madre perché fondamentalmente le più remissive. L'una casalinga, l'altra apprezzata perché si è sbrigata a sposarsi e laurearsi, inseguendo... Cosa, esattamente? La protagonista non dice molto di lei, ma penso che nel sottotesto tu abbia voluto farla passare per una ragazza che è in balia delle correnti, piuttosto che direzionata a realizzare i propri sogni. Tutto il contrario di Rosa. La "pecora nera" che, uscendo dai binari, e dalle grazie materne, è l'unica che fondamentalmente si salva. Ha una carriera, una compagna che si è scelta. Viene sminuita dalla famiglia, per molto tempo, ma ha trasformato tutto questo in carica ed equlibrio; e poi, vuoi mettere, la soddisfazione di sbattere in faccia il coming out proprio quanto la sorella "perfetta" stecca il matrimonio. Spiace per Margherita, ovviamente... ma se per una volta scendono tutti dal piedistallo e mangiano m***a non muore nessuno.
Mi preoccupa un po' il padre, in tutta questa faccenda: "Ottimo, allora piate il vestito di tua sorella, tanto non le serve più..." *Con nunchalance, mentre Margherita piange in un angolo...
Forse sotto sotto non amava il "futuro" genero e voleva per sua figlia un destino "alla Rosa".
Insomma, il semplice fatto che sono riuscito a tirare fuori così tanti argomenti e speculazioni la dice lunga. Ottimo lavoro ^^
Alla prossima
Spettro94

Recensore Veterano
17/04/21, ore 17:28
Cap. 1:

Ciao, Nina! Riesco finalmente a passare da questa deliziosa storiella che avevo già letto un po' di tempo fa ma che non sono mai riuscita a recensire (abbiamo proposto due storie di generi completamente opposti, che cosa divertente!). Sappi che se all'inizio ero incuriosita da questo piccolo affresco familiare che avevi presentato, arrivata alla fine – al momento in cui ti servi della frase del contest, per l'esattezza –, ero veramente ammirata. Queste sorelle con le loro vite sentimentali, la reazione melodrammatica della madre e, soprattutto, quella serafica paterna mi hanno strappato un grosso sorriso. Sei stata davvero bravissima a racchiudere una vicenda sfiziosa e comica, autoconclusiva, in così poche parole. Io, probabilmente, in così poco spazio avrei gettato soltanto le basi di una possibile situazione comica, mentre tu ci hai inserito contesto, caratterizzazioni, svolgimento ed epilogo! Complimenti (più che meritati) ^^ Che dire, è stato un vero piacere leggerla e buona fortuna per il contest! :)

Recensore Master
05/04/21, ore 21:26
Cap. 1:

Carissima! Ma è semplicemente una bomba questa storia! Vedi che alla fine Rosa risulta essere la più fortunata di tutte: lei forse già lo sa, ma è ora di superare quel vero e proprio muro apparentemente inscalfibile rappresentato dalla famiglia e dal suo non avere nessuna voce in capitolo. Adesso tutta la perfezione apparente se ne va in briciole, al posto di un matrimonio se ne celebrerà un altro, molto più sincero, e il babbo fa un brindisi perché per lo meno non gli toccherà sprecare i baiocchi dell'abito. Fantastico, qui siamo in piena commedia all'italiana....
... e siccome ogni storia che si rispetti suscita nel lettore rimandi e risonanze, ecco che mi viene in mente quante volte, anche in casa mia, si usava vivere di paragoni: con la tal cugina che a scuola è un anno avanti, con Tizio e Caio che negli sport sono eccelsi, col figlio di Sempronio che si è già laureato... strano come gli adulti non capiscano che questi paragoni non solo sono demoralizzanti, ma che più che stimolare suscitano odio a man bassa. Per fortuna invece Rosa si è limitata a tirarsi fuori dal gioco e a costruirsi una vita come piace a lei, senza rabbie e senza risentimenti. Davvero un bel personaggio. Mi piacerebbe molto leggere ancora su di lei. A prestissimo.

Recensore Master
02/04/21, ore 06:18
Cap. 1:

Buongiorno,
insomma, è un brutto momento per le coppie, in tutti i sensi...
Anche andando oltre al raccontino.
Raccontino che è proprio ridotto all'essenziale, ma ben comprensibile.
Nessuno dovrebbe soffrire, ma solo amare.