Ciao! Avevo letto la tua storia un po' di giorni fa, ma riesco a passare di qui soltanto ora. Nonostante il ritardo, ci tenevo a lasciarti due parole perché l'ho trovata davvero una declinazione originale della frase di partenza (praticamente, tutte le storie del contest che ho recuperato mi hanno stupita in positivo e la tua non fa eccezione). Mi è piaciuto questo momento tra padre e "cucciolo" che hai illustrato, con l'impazienza (venata di disperazione) del piccolo e la pacata saggezza del più grande (in contrasto col discorso che pronuncia dopo, mi ha fatto davvero sorridere quella reazione piccata, quello sdegnato "Noi non facciamo queste cose" – è emersa una certa alterigia che credo si adegui bene all'anfittero Sr.). Il discorso di incoraggiamento è il fulcro stesso della storia e credo che tu ti sia servita davvero saggiamente della frase del contest, inserendola in questo punto così centrale. Molto bello anche il passaggio dall'interno della caverna all'azzurro di fuori, alla caduta (e poi volo) nel blu, cullato dalla brezza e dal calore del sole. Che dire, sei stata anche tu una scoperta! Sono contenta di aver partecipato a questo contest :) In bocca al lupo! P.S. Questa storia mi ha richiamato alla mente immagini a me molto care (Zorba e Fortunata e la mitica voce di Ivana Spagna!) e ti ringrazio per questo, probabilmente inconsapevole, tuffo nel passato!

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