Recensioni per
Pum, Pum, Pum
di Vespertilio

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/04/21, ore 16:06

AAAAAAHHHHH
Che bello che sei tornata, finalmente!! Sono tanto felice che questo lampo di genio ti abbia fatto tornare l'ispirazione e che ne sia uscita questa one-shot, non vedevo l'ora di rileggere una tua storia! E poi mi sto appassionando un po' anche io a questi due cuties, specialmente a Gundham, ed è stato molto carino leggere di questo spaccato quotidiano tra i due, l'ho adorato!
Ma partiamo dall'inizio: mi ricordo che mi avevi accennato del fatto che suo padre potesse essere violento visto che Gundham si riferisce a se stesso come figlio di un'umana e di un "demone", ma vederlo così da piccino mentre è nascosto in bagno e sente i rumori fuori senza poter fare nulla mi ha rattristita troppo ;-;;;;
MA QUANTO E' CARINO JUMP-P?!?!
Adoro la relazione tra Gundham e i suoi criceti e soprattutto il fatto che questi ultimi riescano a capire gli umani e agiscano di conseguenza, è una cosa troppo dolce e leggere di Jump-P che l'ha seguito nascondendosi nella sciarpa perché era preoccupato per lui è stato tenerissimo x3
Anche Gundham però, che nonostante non voglia sentire tutti quei rumori smette di coprirsi le orecchie per coprire quelle del cricetino e dargli almeno un po' di sollievo: già questo gesto da solo ci fa capire quanto il personaggio sia affezionato agli animali e darebbe di tutto per loro, in linea col carattere che mostra nel videogioco, e sebbene fosse un piccolo dettaglio l'ho trovato perfetto sia per la situazione in sè sia per mostrare questo aspetto della sua personalità!  
Mi è dispiaciuto anche molto per la madre e devo ammettere che mi si è stretto un po' il cuore quando è scoppiata a piangere subito dopo aver sentito il figlio dire che sia lui che il cricetino avrebbero potuto proteggerla: sebbene ci sia presentato solo un frammento dei ricordi infantili di Gundhan si percepisce quanto forte fosse il rapporto con sua madre e quanto fossero uniti anche di conseguenza al dolore che provavano, e l'ultimo abbraccio tra loro e il cricetino "come una famiglia" mi ha fatta un po' sciogliere devo ammetterlo, anche perché anch'io come lui considero gli animali come parte della famiglia e da questo aspetto posso capire molto bene l'affetto che egli provi per loro.
Un'altra cosa che volevo sottolineare è questa forte volontà di Gundham di voler reagire davanti alla situazione, di non voler più rimanere rintanato nel bagno "a non far niente" tra virgolette, perché mi ha fatta pensare al fatto che egli odi l'idea di arrendersi senza combattere che emerge dal videogioco, visto che sarebbe irrispettoso nei confronti della natura e di conseguenza di se stessi: sebbene qui fosse un bambino hai dato un "anticipo" di questo suo lato molto importante e mi è piaciuto molto! Un altro piccolo dettaglio che ho apprezzato è stata la scelta di utilizzare una grandezza del font più piccola per la frase finale del ricordo e poi mano a mano più grande fino alla voce di Sonia: ha reso molto bene l'effetto di lui che piano piano ritorna alla "realtà" riscuotendosi dalle memorie del passato! 
Davvero belli e dolci i dialoghi che si scambiano successivamente lui e Sonia: si sente in maniera forte come il loro legame sia speciale rispetto a quello con gli altri, ad esempio il fatto che Gundham abbia dato il permesso di accarezzare o nutrire le sue Devas solo a Sonia perché si fida di lei (a proposito, mi ha fatto ridere quando pensa che quegli altri due farebbero un casino se li nutrissero loro, o perché li riempirebbero, o perché Akane si mangerebbe lei i semi dall'ingordigia), o il fatto che si sfiorino e tocchino verso la fine (mentre di solito al nostro Signore Supremo il contatto fisico fa paura), insomma, informandomi su di loro ho più meno capito come siano fatti i personaggi e secondo me li hai resi davvero bene! 
Sonia è estremamente dolce e comprensiva nei suoi confronti: nota subito che se ne è andato dalla festa, lo va a cercare, capisce che c'è qualcosa di più sotto al motivo per cui lui dice di essersi rifugiato in bagno, ma nonostante ciò offre una soluzione migliore senza metterlo a disagio e solo dopo, sempre rispettando i suoi limiti, cerca di farlo aprire un po' e lasciarlo sfogare. Da qua si capisce quanto bene Sonia sappia immedesimarsi nei panni dell'altro perché ha imparato a conoscerlo. Il dialogo successivo mi è piaciuto da impazzire perché ADORO che Gundham parli per "metafore" ed espressioni religiose (e da qua emerge anche come in realtà, in contrasto con il lato oscuro che lui vuole sempre mostrare a tutti, lui sia fragile, e come Sonia sia l'unica a notare questa sua fragilità e ad accettarla per come è): ho amato come egli parli di sua madre come se fosse un angelo, e specialmente come Sonia riesca a farlo stare meglio facendo anche riferimento alla propria situazione e le proprie difficoltà, mettendogli davanti questa "alternativa" che lui afferra sempre in modo del tutto suo ("Il regno onirico"), davvero tanto carini, poi davanti alle stelle awww ;-;;;
Il finale è tipo l'ultimo colpo al cuore perché straripa d'affetto: ho apprezzato moltissimo la scelta di usare solo i dialoghi per riportare questo pezzo, che al contrario di quello iniziale è felice (forse anche perché adesso il morale di Gundham è stato risollevato da Sonia?), e nel suo complesso mi piace come la storia si apra e si chiuda con dei suoi ricordi, creando una struttura "circolare", se mi spiego. Queste ultime battute fanno moto effetto e sono DOLCISSIMEEE, in generale amo come la sciarpa sia un po' il mezzo che fa da tramite sia metaforicamente che fisicamente tra lui e sua madre e tra lui e il ricordo di sua madre.
Un'unica cosa che mi sento di consigliarti è lo staccare un po' di più dal testo della fic l'angolino dell'autrice, in modo che il finale sia più di impatto, giusto pochi spazi bianchi in più sarebbero perfetti secondo me e un'altra cosa, forse posizionare gli ultimi tre asterischi al centro sarebbe più carino visivamente, dato che i tre precedenti che aprono i dialoghi sono al centro!
Argh mi stavo scordando una cosa, quindi la metto qua: il titolo!! Ero un po' confusa e curiosa prima di leggere il testo ma adesso credo sia perfetto: quelle tre parole si ripetono per tutta la fic, e in modo semplice riassumono il trauma di Gundahm e la sua paura nei confronti di questo tipo di rumore che inizialmente cerca di "cammuffare" per ciò che non è in modo da acquietare un po' tale paure, e poi però, nonostante stavolta provenga veramente da una festa, ne rifugge di nuovo perché lo rispedisce indietro a ricordi spiacevoli. Credo di aver finito con le osservazioni adesso xD
Ripeto che sono molto contenta del tuo ritorno, non vedo l'ora di leggere altro!!!
Complimenti, mi è piaciuta molto
LostRequiem